Il blog Caffé Espresso Italiano si è spostato ad un nuovo indirizzo: www.ilcaffeespressoitaliano.com
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26, Maggio 2009 di gabriele
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Pubblicato su Senza Categoria | Contrassegnato da tag macchina da caffè a leva, macchina da caffè a pistone | 1.022 commenti
Io sono uno fra quei baristi e consumatore pronto a giurare nell’unicità del prodotto estratto a leva…buon lavoro
Nel sopracitato testo ci sono da rilevare delle inesattezze riguardanti l’estrazione del caffè ottenuta con il gruppo a leva.
premesso che l’impegno e l’attenzione da parte dell’operatore siano determinanti per ottimizzare al meglio la tazzina di caffè lavorata con questo tipo di gruppo, la pressione esercitata sulla polvere di caffè all’interno del filtro è determinata prevalentemente dalla pressione della/e molla/e collocata/e a ridosso del pistone che rilasciato dopo la normale procedura di caricamento acqua all’interno del cilindro, esercitano la pressione necessaria per l’estrapolazione della bevanda che si presenta (a parità di miscela adoperata con una comune macchina semi automatica) più denso e corposo.
Quindi, a fronte di “handicap” in termine di operatività che questo tipo di apparecchiatura comporta:
maggiore sforzo fisico, minor celerità d’esercizio(determinante è l’esperienza acquisita dall’operatore), 0,7/0,8 decimi di grammo di caffè in più rispetto ai canoni convenzionali, si sopperisce con un prodotto finale di indiscutibile valore per la gioia del consumatore e di tutta la filiera.
Il caffè è un piacere!
Ciao Raffaele,
hai descritto con ancora maggiore scrupolo e chiarezza l’operazione e il funzionamento della macchina a leva.
Complimenti per la conoscenza rara e grazie, se vorrai mandarci qualche altro contributo saremo felicissimi di pubblicarlo.
Ciao Gabriele.
Voglio ringraziarti, prima di tutto, per la riconoscenza espressa nei miei confronti ed in secondo luogo, per la possibilità che date a tutti (dagli appassionati agli operatori del settore) di poter esprimere pareri e fare domande su un mondo così articolato come quello del caffè.
tornando sul 3D in oggetto, ci sarebbe molto da discutere e poterlo fare in maniera più scrupolosa sarebbe per me un onore.
essendo un estimatore di questo tipo di apparecchiatura, senza buttar discretico sulle automatiche, vorrei porre l’accento su una peculiarità della leva o per meglio dire sull’asssenza di un componente imprescindibile per altri tipi di macchine per caffè: la pompa volumetrica.
come anticipato nel precedente messaggio, a determinare la pressione d’esercizio sulla polvere di caffè è la molla (per alcune macchine sono 2) presente nella parte superiore del gruppo. quindi, da questo punto di vista, abbiamo sulla macchina a due o più gruppi un’autonomia d’esercizio per ogni singolo gruppo.
Diversamente avviene per le semi automatiche dove la pressione utile per l’estrazione della bevanda è data dalla pompa volumetrica che solitamente lavora sulle 9/10 bar.
i costruttori di questi componenti garantiscono (sulla carta) una durata media di circa due anni, ma è ormai noto che questo obiettivo è divenuto una chimera e che ai primi segni di cedimento gli stessi si ripercuotono negativamente sulla tazzina.
per tanto, questo fenomeno diviene tanto più evidente quanti più gruppi vengono adoperati contemporaneamente.
per i più pignoli, la macchina a leva potrebbe risultare la soluzione definitiva per quegli esercizi ubicati in zone dove molte volte bisogna fare i conti con una rete idrica non supportata da un’adeguata pressione, uno tra i maggiori imputati dei cali di rendimento delle pompe volumetriche o pompanti.
P.S. in fase di sostituzione del pompante chiedete semprte se si tratta di ricambio originale o rigenerato. troppo spesso quest’ultimo non garantisce gli standard funzionali del ricambio originale.
buon caffè a tutti
Raffaele, potresti togliere una curiosità mia che a questo punto credo sia di molti? ma tu di caffè e di macchine da caffè ti occupi professionalmente?
Colgo ancora l’occasione per invitarti a scrivere qualche post, se ti fa piacere, saremo felici di pubblicarlo.
Buon tempo, Gabriele
Gentile Gabriele, rispondo con piacere alla tua domanda.
La mia formazione professionale parte da molto lontano. peccherei di presunzione, ma dopo i tantissimi anni di lavoro, dedicati con amore e passione al mondo delle macchine per caffè, ho acquisito una profonda conoscenza/ competenza tecnica su tantissimi modelli di macchine e macina caffè.
parallelamente,l’esperienza maturata collaborando con diverse aziende torrefattrici ha fatto si che riuscissi a coniugare con estrema naturalezza pregi e difetti delle singole attrezzture con le peculiarità delle miscele di caffè trattate in una regione come la campania dove la cultura dell’espresso non lascia spazio ad improvvisazioni.
nonostante ciò, non mi ritengo “arrivato”. la bramosia di espandere le mie conoscenze, di capire le esigenze dei consumatori e di come stimolare il mercato mi hanno spinto fino a questo meraviglioso blog.
fino a qualche anno fa, l’utilizzo della macchina a leva sembrava essere del tutto tramontato, fino a quando, in piena contro tendenza con le ricerche e gli investimenti profusi in campo elettronico dalle maggiori aziende produttrici, è riesploso l’utilizzo della leva allargando questa filosofia d’intendere l’espresso fino alle regioni limitrofe come il basso lazio, l’area ovest della puglia e parte della basilicata.
il fenomeno della macchina a leva è da attribuire oltre che alle induscutibili doti di lavorazione della miscela, anche all’oppurtunità, che la “leva” offre all’operatore, d’interpretare personalmente il rituale della preparazione di ogni singola tazzina.
un consiglio per un miglior utilizzo di questa macchina è quello di far scaricare acqua dal gruppo prima di erogare un caffè.ciò consente al gruppo di recuperare la giusta temperatura d’esercizio dispersa durante un periodo di inutilizzo in quanto, rispetto alle più comuni semi automatiche, il gruppo a leva non è dotato di impianto termosifonico con scambiatore di calore. questo sistema, brevettato ormai quasi mezzo secolo fà ed oggi utilizzato su larga scala, consente di mantenere costante la temperatura del gruppo ovviando così alla congenita escursione termica del gruppo a leva.
P.S.
disponete pure delle mie conoscenze, poter dare anche un piccolo contributo a questa community mi onora.
Ciao a tutti, Raffaele certamente è un professionista del settore, vorrei però replicare a questa affermazione: “il gruppo a leva non è dotato di impianto termosifonico con scambiatore di calore”…..
La Faema nella serie President macchina con gruppo a leva aveva adottato il sistema di impianto a termosifone,( lo stesso della E/61 semiautomatica a erogazione continua) ,
per ovviare di dovere scaricare acqua e recuperare la temperatura necessaria dispersa con l’inattività della macchina che però creava uno discordanza , perchè lo sbalzo termico che provocava lo scaricare l’acqua dal gruppo, provocava allo stesso tempo una caduta di temperatura in caldaia, quindi diciamo che da una parte recuperava dall’altra perdeva….
Simpatico questo forum, complimenti.
Maurizio-
Buon giorno a tutti.
Gentile Maurizio, voglio ringraziarti per aver riportato agli onor di cronaca una bellessima macchina da caffè come la President (così come lo erano stilisticamente tutte le macchine dell’epoca).
È evidente dal mio post presedente che mi sono mantenuto su nozioni tecniche di base e sulle principali differenze tra il gruppo a leva e quello semi automatico soprattutto per adottare un linguaggio di facile comprensione all’utente medio. In secondo luogo, se volessimo arricchire l’argomento sulle differenze tecniche che costituiscono l’una o l’altra macchina, dell’una o l’altra azienda produttrice, sarebbe impossibile, per quanto bello, venirne a capo.
Ritornando alla gloriosa Faema President a leva, questa macchina adottava un sistema di riscaldamento del gruppo che a guardarlo dall’esterno, a primo impatto, dà l’impressione di un vero e proprio scambiatore di calore(nato con la Faema E61), un primo abbozzo di ciò che avrebbe rivoluzionato negli anni a seguire il modo di fare il caffè.
Una macchina a leva dotata di scambiatore (e relativa valvola d’espansione annessa), ma concepito solo per differenziare l’acqua dei servizi( vapore, acqua calda, ecc….) da quella utilizzata per l’espresso è la Victoria Arduino mod. Athena.
Il tallone d’achille di questa macchina è il perentorio calo di temperatura dell’acqua utilizzata per il caffè a causa della scarsa capacità dello scambiatore………………….., ma non di impianto termosifonico.
Scusatemi, ma è l’ora del caffè 😉
P.S. Rilegggendo dopo la pubblicazione il mio post, mi sono reso conto di dare l’impressione di voler in qualche modo contraddire Gabriele, assolutamente no, volevo solo confermare quanto da lui scritto e avvolararlo con l’esempio della Victoria Arduino che monta sì lo scambiatore, ma non l’impianto termosifonico.
Non volevo si facesse freddo il mio caffè 🙂
Chiedo venia!!!!
Mi scuso pubblicamente con Maurizio per averlo confuso con Gabriele,
che gaffe!!!!:-(
Spero non mi biasimate, ma come per la maggior parte dei comuni mortali, anche per è lunedì!
Buopn lavoro a tutti 🙂
Ciao,aono anch’io un’appassionato di caffè ho un bar a Ravenna .
Sono molto indeciso per l’acquisto di una nuova macchina da caffè..il mio tecnico sta spingendo su una E-61 modello nuovo..a me piacerebbe a leva nn per una questione estetica ma per la qualita di estrazione che pensavo fosse migliore! A suo dire nn è così!
Cosa ne pensate ..e che macchina a leva mi consigliereste?
Anche vecchia e restaurata ma ance qui mi viene sconsigliata per mancanza di affidabilità!
Ciao Ivan, per E-61 immagino ti riferisca alla “LEGEND S” che, senza nulla togliere alla concorrenza più diretta, si colloca ai vertici tra le macchine dotate di gruppo ad erogazione meccanica sia per un fatto estetico sia per le indiscusse doti tecniche, eccezion fatta per le lance vapore che su questo modello, così come per la “E-61 JUBILE’ A” sono fisse e non dispongono di snodo che ne consentono un utilizzo più dinamico, oltre ad un piano scaldatazze davvero molto limitato!
Che la macchina a leva dia un rendimento migliore in termini d’estrazione è fuori discussione, ma attenzione però, ciò non è garantito per tutte le macchine a leva e pubblicamente non mi sento di elogiarne una e criticarne un’altra e di inimicarmi qualche onorevole lettore 😉 😉 😉
Molte volte certe scelte sono condizionate dal rapporto instaurato col proprio tecnico di fiducia e prevalentemente sulla sua disponibilità e sulle sue capacità di problem solving. Tra i concessionari di macchine da caffè non è ancora molto diffusa la politica del multi brand ed è logico quindi che questi ultimi tendono a commercializzare solo la gamma di prodotti trattati e sui quali possono garantire qualità ed un efficiente servizio post vendita.
Se la tua scelta dovesse rimane confinata all’azienda commercializzata dal tuo tecnico di fiducia ti consiglio caldamente di desistere dalla macchina a leva ed optare per una fiammante E 61 LEGEND.
Mi piace l’idea della macchina vecchia e restaurata, ma a patto che sia dotata di auto livello!!!!!!
Ciao a tutti 🙂
Ciao Ivan,
puoi trovare sul mercato macchine a leva ancora in produzione, destinate in parte ad alcune zone del sud e/o estero, devi comunque accertarti che nella tua zona ci sia il concessionario o rivenditore che ti garantisca il post vendita.
C’è comunque da tenere in considerazione la mole di lavoro del tuo locale, la macchina a leva riduce lievemente i tempi di preparazione.
Puoi optare certamente per la macchina che il tecnico ti ha consigliato (credo sarà anche il rivenditore di zona), senza niente levare alla riedizione della E/61, ci sono anche altre marche, con lo stesso gruppo meccanico, molto affidabili e con un costo inferiore.
Ciao!!
Grazie amici per i vostri buoni consigli, li terro’ in considerazione e senz’altro ne parlero’ con il rappresentante della zona. Nel frattempo invio a tutti voi cordiali saluti da Yuma, Arizona
io ho una euro piccola pavoni,mi chiedo se con questa macchina sia possibile ottenere un espresso denso e cremoso cosi come mi veniva lavorando al bar con una macchina a pompa,di sapore viene buono ma con poca crema. sono mesi che regolo macinatura grammatura e diverse miscele pero il caffe non mi viene buono come al bar c’è chi mi sa dare una risposta?
Ciao Ivan.
la europiccola non si può definire una macchina da caffè professionale, quindi, come tale non si possono pretendere miracoli. Tuttavia, adottando qualche piccolo accorgimento si riesce ad ottenere un espresso fatto in casa di tutto rispetto;-)
il primo consiglio è di utilizzare un caffè fresco macinato (cioè all’istante), la grammatura ideale deve essere +/- 8gr., utilizza un portafiltro dotato di filtro ad un caffè e di beccuccio ad una via.
Quando la tua bella macchina ha raggiunto la temperatura d’esercizio, fai scaricare un pò d’acqua calda dal gruppo (con il portafiltro aggancjato e senza caffè) in modo che il calore del caffè non venga disperso durante l’estrazione.
Successivamente alla fase di preriscaldo, sgancia ed asciuga per bene il portafiltro, carica il filtro di caffè con la dose consigliata e procedi all’estrazione. A questo punto, per sincerarti che la macinatura sia regola ad arte, attendi qualche secondo prima che la percolazione abbia inizio,
2/3 gocce di bevanda e poi un filo d’olio costante fino al volume in tazza desiderato.
Dopo aver osservato queste regole di base, se la cremosità non è ancora ai livelli desiderati, puoi optare per una miscela dalla maggiore percentuale di robusta. Se neppure questa soluzione ti soddisfa, credo sia il caso di far controllare la macchina da un tecnico, un’eccessiva formazione di calcare nella caldaia ne potrebbe pregiudicare la funzionalità.
Facci sapere com’è andata
E mo’… nu bell cafè! 🙂 🙂
grazie per i consigli.. a dire il vero il portafiltro in dotazione è solamente doppio cambia solo il filtro. mi ha detto il venditore che non ci sono porta filtri singoli da ordinare pero chiedero direttamente chiamando il numero per l’assistenza. Per quanto riguarda la miscela ineffetti uso la tazza d’oro che è 100% arabica, ne ho provate altre con il 20% di robusta e la crema è piu densa pero spesso sono vecchie e vengono tenute all’aperto per mesi, oltre al tazza d’oro ancora non ho trovato altre torrefazioni cosi buone.
Vorrei anche sapere se potresti consigliarmi delle macchine piu professionali sempre con un singolo gruppo ed ingombro minimo.
Comunque la pressione e la tmeratura dichiarate della macchina che ho io è la stessa di quelle professionali..
comunque ho ottenuto netti miglioramenti con quanto suggeritomi, ed anche stringendo la macinatura ed aumentando il tempo di preinfusione con la leva alzata e camiando l’acqua utilizzata in precedeza con un altra meno calcarea(levissima con durezza di 5,8).per il resto credo che dipenda dalla miscela utilizzata.
ho visto che la faema produce modelli professionali a leva con un solo gruppo e consumi di corrente ridotti,tale modello sarebbe superiore come qualita di estrazione rispetto alla mia europiccola? oppure è poca differenza?insomma cosa c’è in commercio di superiore alla mia?
🙂
Ciao Luca, a quanto pare abbiamo fatto progressi :-),
se della macchina da caffè non ne fai un uso professionale, è inutile investire soldini per l’acquisto di una nuova macchina. Tuttavia, un piccolo macina caffè che ti consente di regolare grammatura e macinatura potrebbe regalarti non poche soddisfazioni.
Potrai così metterti alla ricerca della miscela che più sposa col tuo palato e fare un figurone quando vorrai offrirci un ricco caffè. 🙂 🙂
si gia ne ho uno semiprofessionale con dosatore sempre pavoni, ma preferisco utilizzarlo senza il dosatore che per funzionare correttamente deve essere pieno di caffe macinato altrimenti non eroga la giusta dose. usadone pochi grammi al giorno mi ritroverei ogni volta ad usare caffe vecchio di due giorni prima.Quindi macino il caffe direttamente al momento quando mi serve e poi riaggancio il dosatore.
Ho visto che ci sono macina caffe fatti appositamente per macinare la dose caffe al momento mettendo sotto il portafiltro od un contenitore mi sto documentando per uno di quelli,per macinare la dose al momento sono sicuramente piu comodi.
per il portafiltro ad una via non essendoci mi chiedevo se ce ne sono di compatibili in commercio,nei video su internet li ho visti usare con la mia macchina ma non so dove li abbiano presi
Per il beccuccio ad una via, se non lo trovi originale, puoi rivolgerti ad un qualunque concessionario di macchine per caffè (l’attacco è universale: 3/8″).
Il macina caffè al quale fai riferimento viene sovente utilizzato per il DEK. Il dosaggio è regolato da un timer elettronico e non è il massimo della precisione, pertanto, dato che possiedi già un macina caffè, evita la spesa!
😉
Ciao a tutti vorrei capire una cosa, premetto che devo comprare una macchina da caffè per casa, io non ci capisco molto però ho visto queste macchine da caffè a leva e mi sono piaciute. Però io ne ho viste alcune che si il barista abbassava la leva ma poi questa risaliva da sola. Ecco io ne vorrei una così… Quindi, senza entrare nei dettagli tecnici, vi chiedo cortesemente di consigliarmi una marca e/o un modello specifico. Grazie ciao ciao Emily
Ciao Emily,
in commercio esistono un’infinita’ di marche,io con le macchinette uso casalingo non ho mai lavorato, ma mi e’ capitato di gustare un buon caffe’a casa di un amica,fatto con una macchina a leva PAVONI. A sentire il suo parere,(la possiede da qualche anno) si trova molto bene.
Dai un’occhiata al sito:www.designware.ch/lapavoni/index.html
Se decidi di comperartela,facci sapere un tuo giudizio.
PS.Per fare un buon caffe’,ricordati anche la regola delle 5 emme.
Saluti. mmimmo
Ciao Mimmo scusa ma quale è la regola delle cinque emme????? devi pur dirmela. Senti scusa ma volevo sapere se questa leva torna su da sola oppure no!!! deve essere una macchina automatica o semi automatica????? Bo!!! ciao ciao Emily
Ciao Emily,
se impari la regola delle 5 emme,potrai benissimo pensare di aprire una caffetteria.
Le 5 emme corrispondono a:
-Macinatura. importante saperla regolare in maniera giusta
-Miscela. usare una miscela di caffe’ di qualita’
-Manutenzione.fare una regolare pulizia gionaliera ai filtri doccette, guarnzioni ecc.
-Macchina. che sia professionale
-Manico. che sta ad indicare la parte manuale dell’operatore,che va dalla dosatura di caffe’ alla pressatura.
La macchina che desideri acquistare e’ una macchina manuale.
Buon caffe’e buona notte.
mimmo
vorrei chiedere un altra cosa dove si acquista un pressino pesante in acciaio professionale come quelli che si vedono sui video? lo sto cercando in vari negozi ma non lo trovo chi puo averlo?
Ciao Luca,
lo puoi richiedere ad aziende che forniscono macina caffe’ e attrezzature per bar. Se non lo hanno in magazzino, non sara’ certo difficoltoso ordinarlo.
Buon lavoro. mimmo
Ciao Luca, alla Mokaflor li abbiamo, ti faccio sapere il prezzo.
si grazie ma a roma c’è un putovendita dove poterli comprare? io sono un privato e non conosco fornitori. Non mi interessa di che marca basta che siano di qualita professionale
Penso di poterteli spedire, ora indago…
quello che cerco è il reg barber da 51 per la pavoni pero non so dove trovarlo
altre marche le ho viste pero hanno un diametro di 52 o 58 mm e non credo che vadano bene per il filtro pavoni
ciao Luca,
allora, i pressini in acciaio che abbiamo noi, con manico in radica, vengono 29€
il prezzo va bene.Ma per caso sono della reg barber? comunque vorrei delle foto con le misure il diametro in particolare deve essere di 51 mm altrimenti non entra perche il diametro interno del mio filtro è all’inizio di 52 e poi si stringe leggermente fino a 51,5 per questo è importante che sia da 51 ne di piu ne di meno, inoltre il modello lo preferisco di forma piana.Praticamente mi serve un pressino su misura visto che quelli che ho visto sono quasi tutti da 58 mm di diametro.
Allora fammi sapere che se mi piace e corrispondono le misure preferisco prenderlo da voi,il modello RB a misura per la pavoni mi costa di piu e viene dal canada.
Gent. Raffaele,
vorrei un tuo autorevole consiglio per allestire ex novo un sistema (magari miscela compresa) per gustare un ottimo caffè in casa. Ho provato una miriade di macchine automatiche commerciali ed il risultato è stato insufficiente. 😦 Amo il caffè e penso sia possibile fare di più…
Ti ringrazio anticipatamente per le preziose informazioni che saprai darmi.
Ciao Massimo,
non penso di meritare tanta stima, tuttavia voglio ugualmente ringraziarti e spero con la presente di esserti quanto più d’aiuto è possibile senza tralasciare quelli che sono i consigli utili di tanti altri estimatori della bevanda: operatori e non.
Personalmente sono un pò restio a ricercare la “tazzina perfetta” tra le mure domestiche per tutti i motivi ampiamente esposti nei messggi precedenti…, ma veniamo a noi:-)
Riepilogando il tutto e dando per scontato che tu voglia optare per una soluzione un attimino più performante, ti consiglio prima di tutto di focalizzare l’attenzione su una macchina da caffè dalle spiccate doti professionali e non QUELLE CHE SI TROVANO TRA GLI SCAFFALI DEI CENTRI COMMERCIALI!!
Di utilizzare un macinacaffè che ti consente di effettuare le dovute regolazioni di granulometria, ma soprattutto di lavorare su una miscela fresca macinata (questo particolare ti garantisce già da solo di ottenere una bevanda al 70 / 75% più cremosa, più densa, più dolce, più profumata!!! )
Dulcis in fundo, la miscela di caffè 🙂 🙂 🙂
Qui la scelta è molto soggettiva e l’unico vero consigliere in questo caso è il tuo palato, ma se proprio dovessi, penso che il diritto di prelazione spetti a “Mofaflor” che ci da la possibilità di poter interagire a 360° 😉
Dimenticavo un ultimo consiglio, utilizza sempre un’acqua opportunamente filtrata.
Rendo le mie scuse per essermi fatto desiderare qualche giorno, ragion per cui, per ulteriori informazione e/o approfondimenti resto a tua completa disposizione.
un saluto a tutti.
Caro Raffaele,
ti ringrazio per i preziosi consigli. Mi sto orientando verso la Bacchi Espresso e relativo macinacaffè. Addirittura sarei intenzionato all’acquisto del tostino, pensi sia il caso?
Come promesso eccomi quà.
La Bacchi è senza ombra di dubbio la novità del momento: innovativa,funzionale, sicura e dalla linea accattivante, ma al tempo stesso risulta essere lenta e macchinosa nella preparazione,
per quanto riguarda il risultato ultimo direi che si colloca ben al di sopra di tantissime macchinette da caffè presenti sul mercato, ma non parlatemi di caffè espresso… è ben altra cosa!
I sapori ed i profumi rilasciati da qualità eccelse presenti in una miscela dal target medio alto sarebbe pressochè impercettibile se lavorate con macchinette di questo tipo.
Se ne deduce, per logica conseguenza, l’inutilità del tostino perchè una miscela di caffè di ottima fattura è composta da almeno 6/7 qualità diverse tra loro per stagionatura, origine, crivellatura(grandezza del chicco), ecc… e richiedono quindi tempi di tostatura diversi, ma l’impresa più grande è saperle accoppiare tra loro..
Mi sono un pò dilungato, ma era giusto capire il perchè di certe motivazioni e per quanto riguarda la reale’efficienza della Bacchi posso solo consigliarti un confronto con una macchina diversa, ma con lo stesso caffè.
Ma quanto la pagheresti con e senza macina caffè?
A presto 😉
Raffaele, parli per esperienza diretta? Io ho esperienza solo con le macchine da supermercato compresa la iperespresso Illy e le varie superautomatiche Saeco; non sono assolutamente soddisfatto.
Ho valutato le macchine “serie”: LaMarzocco GS/3, Elektra A3, Vibiemme Domobar Super. Sono molto costose e comunque laboriose. La Bacchi costa 1/10 di queste e “promette” grandi cose. L’estrazione sembrerebbe “corretta”, la manutenzione semplice…per quello che può valere, ti posto questo:
http://espressobacchi.blogspot.com/2009/10/bacchi-espresso-vs-marzocco.html.
Avere a disposizione le macchine suddette per fare un confronto non la vedo cosa semplice…
Ottima la tua disamina sul tostino. Mi hai convinto.;-)
Buon giorno Massimo,
La mia crescita personale è stettamente legata a quella professionale nel mondo delle macchine da caffè e del caffè.
Ho dato un’occhiata al link che mi hai postato e non ritengo affatto attendibile il suo contenuto perchè innanzi tutto fazioso e soprattutto, e qui sfido chiunque a contraddirmi, è tecnicamente impossibile che una Bacchi e similari possano competere con una macchina professionale.
Un tecnico esperto può, attraverso le tante regolazioni che si possono effettuare su una macchina professionale, accostare notevolmente la miscela utilizzata alle esigenze dell’operatore/consumatore.
Fossi io “La Marzocco” l’inviterei ad un’altra prova… ma come dico io, e poi… da quando a parigi si beve l’ “E”spresso?
Una soluzione comoda, veloce e conveniente potrebbe rivelarsi la macchina a cialde di cui trovi ampia documentazione anche in queste pagine.
A tal proposito ti consiglio di puntare su cialde prodotte da una torrefazione della tua città o regione che saprà offrirti un prodotto che sa soddisfare meglio le esigenze del consumatore locale. Le grandi aziende sanno solo reclutare avventori da inserire nel settore con la finalità di screditare la cultura del caffè!!!!…stamattina sò polemico!!:D
Saluti dalla bella salerno
Ho compreso la tua grande preparazione e mi fa piacere sentire i tuoi preziosi consigli.
Il caffè a Napoli è fantastico però non è così nel resto dell’Italia 😦 Ho visto che ci sono in giro per il mondo persone molto appassionate. Non esistono forums italiani che si interessino di espresso ad alto livello. Il riferimento rimane il sito americano:
http://www.home-barista.com/
Il che è tutto dire…
Valuterò la macchina che mi hai indicato; in cosa risulta superiore alle altre che si trovano sul mercato?
Ho già valutato di rivolgermi ad una torrefazione locale per avere una tostatatura fresca. La scelta è un pò limitata, sono umbro (provincia di Perugia)…
La polemica è il sale della vita. 🙂
La ragione per la quale mi congratulo con Mokaflor ogni volta è ormai chiara. è uno dei pochi se non l’unico forum interattivo italiano dedicato al mondo del caffè… chapeaux!
Se fai un giro tra gli innumerevoli siti web delle aziende torrefattrici ci trovi all’interno informazioni sulle origini delle miscele (non le loro), sulla filiera della materia prima e sui consigli tecnici su come ottenere un buon caffè, il tutto…è tutto un copia e incolla! 😦
Gentile Massimo, sarà pur vero che in campania la cultura del caffè è profondamente radicata più che in altre regioni, ma è proprio qui da noi che le politiche aziendali delle torrefazioni locali sono talmente speculative da penalizzare la qualità in tazza ed a fronte di tale politiche ci si affida alle competenze di terzi ed ai “giri” di parole dei rappresentanti 🙂 🙂 🙂
Non è nel mio stile consigliare l’una o l’altra macchina (i brand non retrocedono nulla:-) ), tuttavia puoi optare per una macchina con questi requisiti:
1) massello caldaia in ottone. l’ottone contiene meglio le escursioni termiche e rispetto all’allumino può essere trattato una miriade di volte con agenti anticalcare senza esserne intaccato
2) riscaldamento del massello con resistenza a secco. è molto remota la possibilità di rottura e riscalda più velocemente di una qualunque macchina a caldaia con resistenza a bagno… anche della Bacchi!
3) scarico acque reflue in vaschetta separata. diversi m odelli riciclanano l’acqua non più limpida (polvere di caffè e scorie di varia natura) avanzata dalla precedente erogazione.
4) facilità di reperire ricambi sul mercato
P.S. evita opzional come la lancia vapore o prelievo d’acqua calda che oltre a far lievitare considerevolmente il costo della macchina creano solo grattacapi.
Molto è stato detto, ma tanto altro ancora tralasciato per non peccare d’ostentazione, d’altro canto sono un utente come te 😉
Buon caffè a tutti
Bene, senza fare un torto a nessuno puoi fare il nome di TUTTE le macchine commerciali che possiedono tali requisiti? 🙂
Alla Totò: questa non è mica la “fatebene fratelli”! 😀
una ricerca su internet potrebbe esserti molto d’aiuto
Scusa Raffaele mi potresti dire cosa ne pensi della GRL Pavone? ciao ciao Emily
Ciao Emily, se non ricordo male la macchina da te citata dovrebbe essere una europiccola sempre Pavoni, ma con alcune componenti in legno come la manopola portafiltro e la manopola leva. La prima è soggetta a facili crepe o rottura a causa delle sollecitazioni termiche.
La seconda, attenta a non usarla con mani bagnate che perdere la presa è un attimo. Per il resto…. piace un sacco anche a me 🙂
Una condizione “sine qua non” è l’utilizzo di un macina csffè altrimenti renderesti vano l’investimento della macchina.
P.S. prima dell’erogazione del caffè, fai scaldare il gruppo scaricando un pò di acqua calda, magari con il braccio agganciato( senza caffè) che poi andrai ad asciugare
Ciao a tutti 😉
ma sulla europiccola si puo smontare il beccuccio doppio dal portafiltro oppure è fisso? la ho vista usare senza in piu di un video. Mi servirebbe per erogare i singoli caffè
i beccucci sono intercambiabili, ma per erogare un solo caffè ti occorre anche un filtro per un caffè…scusa la cacofonia:-)
l’assenza del beccuccio, indipendentemente se ad 1 o 2 tazze, può solo penalizzare la bevanda oltre a cospargere la tazzina di antiestetiche goccioline di caffè. spero sia tutto chiaro.
Raffaele ti ringrazio molto per i tuoi consigli. Il costo di queste macchinette è effettivamente elevato 700,00 € circa….. Ma, visto che sai tutto e faccio finta di non aver letto alcune tue testuali parole: “Alla Totò: questa non è mica la “fatebene fratelli”!”…. Ti faccio un’altra domanda: dove ne posso trovare una a meno?????? Ciao ciao Emily
BUONNNNGIOOORNO 🙂
Mi sono appena informato da un amico concessionario di zona…
La GRL a listino €740,00 + IVA
La RL €596,00 + IVA
La differenza tra le due è che la prima adotta una caldaia più grande per una riserva d’acqua maggiore ed il manometro pressione. Per lo sconto applicabile aspetto una mail dell’amico che ti girerò nell’immediato. Per la spedizione, direttamente dalla casa madre a destinazione!
Ho saputo anche che la macchina in oggetto adotta un particolare filtro che può essere utilizzato sia per l’espresso singolo (consigliato vivamente il macina caffè) che per la cialda.
STAY TUNED! 🙂
Sei mitico attendo notizie ciao ciao Emily
Ciao Emily,
ho le informazoni che attendevi. puoi darmi la mail che t’invio il tutto?
Ciao Raffaele mi puoi inviare la mail a questo indirizzo: insomnia.com@libero.it grazie in anticipo ciao ciao Emily
Ciao Emily,
mail spedita e per conoscenza anche al conc. “La Pavoni”di salerno..
Buon prosieguo di giornata.
vorrei parlare con raffaele
la mia e-mail è silvana86@tiscali.it
Ciao Sara, ti ho inviato una mail all’indirizzo che hai lasciato in bacheca. Attendo tue
buongiorno a tutti. vorrei sapere la vostra opinione – in particolar modo a raffaele – per la mia nuova macchina a leva PONTE-VECCHIO export che ho appena comprato e che mi deve ancora arrivare…
consigli? altra cosa… il caffe’…a que livello lo devo macinare? o devo fare diverse prove finche’ non lo capisco da solo? grazie per i consigli ed i suggerimenti. perche’ il caffe’ e’ un piacere…e anche farlo. ma se non e’ buono…che piacere e’? 🙂
Ciao Marco,
purtroppo, mio malgrado, per la macchina da te menzionata non posso esserti di grande aiuto perchè non ne ho mai vista una da vicino. tuttavia, gli altri prodotti della casa sembrano essere dotati di tutti i requisiti necessari per garantire ottime prestazioni, solidità, e buona cura costruttiva.
per ottenere il massimo dalla tua macchina l’unico consiglio è provare, provare, provare…… sempre con caffè macinato qualche minuto prima dell’utilizzo;-)
facci sapere le tue impressioni su questo modello, siamo tutti curiosi.
Buona domenica a tutti e sempre buon caffè 🙂
Raffale mi/ci deludi è la prima volta che vieni colto impreparato…… Stò schersando, ovviamente. Ma come mai tutti ti cercano? ciao ciao ( informazioni ricevute per la mia futura grl, mi stò dando da fare) perchè sei fissato sul macinare fresco fresco?????
Weeeee Emily, come va? 🙂
Per la serie nessuno è perfetto, mi dispiace per tutti coloro per i quali è crollato un mito, ma anch’io ho i miei limiti 🙂 🙂
Il caffè macinato all’istante (per essere pignolo qualche minuto prima dell’utilizzo) è fondamentale per garantire la cremosità e tutte le proprietà organolettiche che caratterizzano la tua miscela, che tendono a volatilizzarsi in modo esponenziale una volta polverizzato il chicco di caffè.
Porto un esempio pratico tra i tanti. Prendiamo due pezzetti di legno dallo stesso peso e riduciamone uno in un cumulo di segatura. Accendendo contemporaneamente il pezzetto di legno ed il cumulo di segatura, noteremo che il secondo brucerà molto più velocemente rispetto al primo per effetto della maggiore superficie esposta all’ossigeno
che nel caso del nostro caffè macinato ne accelera la fermentazione.
Durante questo processo naturale vengono rilasciate delle sostanze volatili e con esse le proprietà organolettiche che caratterizzano il nostro prodotto. 😉
Mia cara, con la speranza che tu abbia compreso il senso delle mie “fissazioni” :-), colgo l’occasione per estendere i miei più sinceri auguri di buone feste a TE ed a TUTTI gli utenti del blog.
Raffaele
Ragazzi, grazie a Raffaele questo blog sta diventando uno dei più raffinati blog sul caffè in Italia, e, fatelo dire da uno che il mondo del caffè lo conosce bene anche all’estero, noi italiani ne abbiamo molto bisogno.
Una mia piccola crociata personale… ma perchè sulle bottiglie di vino si racconta molto sul come sono fatti e da quali uve mentre sul caffè nessuno si degna di una parola sulla composizione della miscela e la lavorazione?
Grazie Gabriele per le tue belle parole,
mi fa piacere sapere che non sono l’ultimo dei mohicani a combattere una battaglia persa in partenza contro la casta del caffè e proprio in riferimento al tuo quesito ho aperto una piccola parentesi in un mio messaggio del 12 novembre u.s.
Personalmente ritengo che non esista un vero e proprio codice deontologico che regolamenti il mondo dell’espresso, tesi ulteriormente aggravata dalla poca attenzione dei baristi molto più presi a dissipare i “benefit” messi a disposizione dalle torrefazioni che a tutelarsi sulla bontà del prodotto acquistato!
E sempre personalmente, non credo più di tanto in quelle associazioni che promuovono l’espresso italiano in quanto l’organo giudicante preposto non è super partes.
Piccola esperienza personale:
in tutta la mia carriera professionale ho assaggiato tanti di quei caffè che non li ricordo neanche più, tuttavia, uno dei migliori caffè sono certo di averlo bevuto a venezia. si tratta di una miscela figlia di una piccola azienda locale a conduzione familiare dalla modesta produzione annua, ma che ha una cultura del caffè e del sua filiera che farebbe impallidire anche i colossi del settore.
Ebbene, ritengo a mio modesto avviso che questo caffè potrebbe senza false pretese salire su uno dei gradini più alti della mia classifica personale, ma a detta dei “papabili” non puà neppure essere considerato in quanto non iscritto a nessuna associazione di categoria che detiene il monopolio del crudo ne tantomeno assoggettato a l’uno a l’altro importatore che condiziona l’intero mercato italiano………
e sono stato diplomatico!
SI PUO’ E SI DEVE FARE MOLTO DI PIU’ se vogliamo dare il giusto valore ad un prodtto che ci distingue nel mondo intero.
serena notte a tutti.
Anche se in ritardo con il Santo Natale, vi giungano ugualmente i miei più sinceri auguri di buone feste.
Raffaele
Buongiorno, sono da poco possessore di una Elektra Microcasa S1 che mi da non pochi problemi. Il Tamper o pressino in dotazione è in plastica e non consente di pressare al meglio il caffè inoltre il diametro di 49 mm non mi consente di trovarne uno in acciaio professionale. Inoltre nonostante vari tentativi di pressatura e grado di macinatura, ho semper un ritorno di leva molto rapido e un caffè per nulla cremoso anche se abbastanza buono. Lamento inoltre un caffè non particolarmente caldo. Mi date qualche consoglio, ciao e gazie. Ah, complimenti per il forum.
Ho preso la Bacchi e la sto utilizzando da un mese circa; la trovo………..fantastica! 🙂
@ Massimo:
perfetto!! chissà quanti ottimi caffè hai già preparato con il tuo gioiellino, lo si capisce dal tuo entusiasmo 🙂
Se puoi, mi piacerebbe che “postassi” un video che riproduca la fase dell’estrazione, magari in un bicchiere di vetro.
Saluti
Ciao Raffaele,
effettivamente di caffè ne ho preparati veramente tanti :-)) , soprattutto perchè entrare in sintonia con questa macchina non è proprio semplicissimo; richiede grossa pazienza ed un impegno zen.
Il risultato finale varia moltissimo ad ogni piccola variabile: finezza del macinato, intensità della fiamma, pressione della macchina, ecc.
Ho ottenuto eccellenti risultati con Illy tostatura scura, presa direttamente da un bar locale (consuma 1500Kg di caffè l’anno ed ha sempre tostature fresche), che conservo sottovuoto (non totale, uso una pompetta per aspirare l’aria) in frigo.
Vedrò cosa posso fare per il video. Nel frattempo sono in attesa per la “nuova tazzina dell’assaggiatore”
@ Fabio
per il pressino, nota dolente della maggior parte delle macchine per la casa, ti consiglio di rivolgerti ad un fabbro/tornitore e con le dimensioni del filtro a portata di mano farselo fare su misura in allumino o meglio ancora in ottone… ti costerà un botto, ma sarà personalizzato :-).
se utilizzi caffè fresco macinato e non ottieni il risultato sperato, inizia con questo suggerimento:
una volta che la macchina ha raggiunto la temperatura d’esercizio ottimale, apri per qualche secondo il rubinetto vapore. Si potrebbe verificare un mal funzionamento della valvolina di sfiato (laddove prevista) che non espelle l’aria dalla caldaia limitando il riscaldamento regolare del boiler nonostante il manometro t’indica la pressione giusta.
Ti accorgi di questo mal funzionamento nello stesso momento in cui apri il rubinetto vapore, dal quale noterai fuoriuscire aria anzichè vapore e la lancetta del manometro va giù di colpo.
Questo difetto incide notevolmente sul caffè a partire dal suo calore passando per la cremosità contraddistinta da un colore giallo paglierino.
Iniziamo con questi piccoli accorgimenti, fammi sapere 😉
buon appetito
Nuova tazzina dell’assaggiatore???
cos’è questa novità?? sono davvero curioso!:D
Caffè in frigo, pompetta dell’aria, ecc… e fu così che la fisima del caffè fece una nuova vittima!!!
ahahahahah
http://www.coffeetasters.org/newsletter/it/index.php/la-nuova-tazzina-dell-assaggiatore/077/
Lo ammetto…ne sono rimasto sotto 😉 🙂
Massimo, grazie della dritta, mi sono subito precipitato a dare un’occhiata….
Ammetto che un fondo di verità ci sia, anche la tazzina ricopre un ruolo delicato per un corretto consumo del caffè:
trattenere il calore della bevanda, esaltarne le maglie della crema e trasmettere all’olfatto le giuste percezioni sensoriali, ma lo vedo tanto un tentativo di sublimazione per monopolizzare il mercato della tazzina.
Con tutto il rispetto dell’ I.I.A.C. e delle sue ricerche scientifiche che tanto hanno reso alla cultura del buon espresso, ritengo che la scelta della tazzina sia di competenza dell’azienda distributrice che meglio conosce il proprio prodotto e come si adatta in una tazzina piuttosto che in un’altra.
Evitiamo però errori grossolani come servire il caffè della moka nelle tazzine per il bar e l’espresso nelle fine tazzine di casa come avviene in tantissimi alberghi!
Effettivamente, non ti si può dar torto 😉
Bravi ragazzi! Sotto con commenti e consigli, che di informazioni non ce n’è mai a sufficienza.
Mi sà che qualcuno di voi lo conosco già …
Buon caffè e buon anno a tutti.
Lucio
ah, dimenticavo, sono il Lvx di http://caffettiere.blogspot.com/
Ri-buon anno a tutti!!
Ciao Lucio,
un caloroso benvenuto ed i migliori auspici per il nuovo anno ormai imminente.
Voglio complimentarmi per il tuo blog, davvero fantastico dove chiunque può attingere con estrema facilità a tutte le informazioni utili relative alle più disparate macchine da caffè a leva e non, di uso domestico.
In questo thread, partito con la macchina a leva d’uso professionale, ma poi rivelatosi propedeutico per quelle ad uso famiglia, sono certo che la tua passione e il tuo know how recheranno agli utenti un notevole contributo. ragion per cui, mi sembra doveroso a nome di tutti, ringraziarti per il valido supporto che renderai a questa comunità.
Mi sostituisco a Gabriele per gli onori di casa e sono certo che non esiterà a convenire con un buon caffè per tutti 🙂
Ave Lvx… 🙂
Ciao a tutti
Anch Io possiedo da qualche anno una macchina a leva (La Pavoni Europiccola)…. Il mio amore con il caffee e’ cominciato a Napoli, dove mi sono trovato per motivi di studio.
Da qualche settimana ho comprato un macinacaffe’ Macap Mc4 e mi sono messo alle prove… Ancora non sono riuscito a fare un buon caffe’ ma prima o poi c’e la faro’
Un saluto e auguri per il nuovo anno dalla Grecia
Dimitris
per raffaele
uiiiiii raffi (ele) sei un grande e ci stai aiutando noi piccoli e nuovi utenti del caffè doc fatto in casa.. La tua esperienza e soprattutto la tua chiarezza nel spiegare dettagli tecnici (che io non capirò mai) è a dir poco notervole per noi (e parlo oer me ) Ma,scusa, non era gabriele il titolare del forum??? gabri non me ne avere ma raffi ci stà formando tutti…. e gli dobbiamo rispettto per i suoi i mportanti consigli.
buona befana a tutti ciao emily.
@ Gabriele: giuro che non l’ho pagata! 😀 😀 😀
@ Emily: grazie per la considerazione. 🙂
Come potete constatare, lo faccio con enorme piacere e senza nulla a pretendere,… la passione è passione 😉
E tu Emily, hai acquistato la tua macchina da caffè? se si, sei già passata dalla “ciofeca” allo step successivo?
@ dimogrec: illuminaci sul modo di bere caffè dalle tue parti, come viene considerato l’espresso?
Se ci racconti un pò della vostra cultura ricambiamo con qualche suggerimento per ottenere il massimo dalla tua macchina.
P.S. Se in Grecia manca qualche befana, te ne potrei suggerire qualcuna a noi nota 🙂 🙂
Ragazzi, non soltanto sono felice che Raffaele mi faccia gli onori di casa, ma non vedo l’ora di conoscerlo! Quando è partita questa idea del blog non avevo pensato che avrebbe chiesto così tanto tempo, e l’aiuto di raffaele (e una profonda conoscenza) sono qualcosa che non avrei potuto sperare. Ogni tanto mi balena l’idea di fare un caffè day con tutti i lettori (che hanno voglia di venire) qui a Firenze. che ne dite?
ehi, caffè offro io !
Gabriele mi fai arrossirre, ahahahah
il piacere, nonchè l’onore, sarà senz’altro tutto mio e promuovo in pieno la tua iniziativa sul “coffee day”.
Sicuramente con il tuo estro e la tua intrapendenza saprai rendere singolare e originale anche questa iniziativa tanto dal divenire un evento senza precedenti e, perchè no, con un occhio rivolto al futuro 😉
Anni fa promuovemmo un’iniziativa simile a Salerno coinvolgendo tutte le torrefazioni locali e fu un successo sia per adesioni che per numero di presenze accorse all’evento.
Su facebook: Raffaele Perozziello.
Saluti a tutti 🙂
Salve a tutti, chiedo scusa in anticipo qualora le mie domande non fossero compatibili con la filosofia di questo sito:
mi hanno regalata una Faema President ad una leva credo primi anni 60, vorrei restaurala e renderla funzionante, ho cercato in internet ma non sono riuscito a trovare nulla che potesse essermi di aiuto. In particolare avrei bisogno sapere se esistono pezzi di ricambio e qualche dritta su come effettuare il restauro che giudico abbastanza impegnativo.
Premetto che ho molta dimestichezza con il caffè in quanto tale ma nessuna con le macchine da caffè.
Grazie
hoi Gabriele ottima l’idea del coffee day in quel di Firenze a condizione di non berne troppi…
Poi devo chiedere a Raffaele di fare pace con la legna visto che non ho capito il suo messaggio.
ciao ciao Emily
troviamo una data per il coffee day….. marzo?…. e tranquilla Emily, abbiamo decaff che son davvero di qualità!
Noi abbiamo un’importatore per il nostro Caffè ad Atene, Stratis. Della Grecia ricordo il fantastico frappe di caffè!
Ciao a tutti,
da un po’ di tempo anch’io mi sono interessato a come ottenere un buon espresso a casa… alla fine, dopo lunghe ricerche, ho acquistato una macchina Quickmill Andreja Premium ed un macinacaffè Mazzer Mini.
Che dire, il glorioso gruppo professionale termo-compensato Faema E61 di cui la mia Quickmill è dotata, è assolutamente incredibile: produce un espresso a dir poco… ECCELLENTE!
Vi GIURO che da quando l’ho presa, quelle volte che vado al bar NON oso prendere più un caffè espresso; la consiglio a tutti!
finalmente ho raggiunto risultati eccellenti con la pavoni europiccola, il caffe viene meglio che in moltissimi bar, sono riuscito a trovare un beccuccio singolo e ho fatto la decalcificazione e chiuso una piccola perdita che non sapevo che avesse…il risultato è eccellente e la cremosita notevole anche con miscele di aeabica purche siano fresche e abbondanti 9 gr. Le miscele di robusta mi danno risultati ancora migliori come cremosita ma il sapore non mi piace si sente solamente l’amaro e poi svanisce senza retrogusto…comunque seguendo i vostri consigli e con un po di pazienza ho ottenuto risultati che non immaginavo
Ciao Luca,
ti faccio i miei complimenti per essere riuscito a raggiungere ottimi risultati con la Pavoni piccola… io l’avevo presa in considerazione all’inizio, poi quando mi hanno spiegato come funzionava ho pensato che non sarei MAI riuscito ad utilizzarla!
E poi, quando ho provato a tirar giù quella ‘levona’ ho dovuto tener ferma la macchina con l’altra mano, perché è leggerissima…
Che macinacaffè usi?
Buongiiorno Massimo e benvenuto:-)
diciamo che la befana è stata molto generosa per averti portato in dono la gloriosa President a leva di cui puoi trovare già qualche considerazione nei commenti del 13/14 sett scorso 🙂
Ti anticipo subito che il restauro/revisione di questa macchina è piuttosta oneroso, non tanto per numero di ricambi, ma perchè trovare qualcuno che sia in grado di farlo è un’impresa.
Se la carrozzeria esterna non presenta macchie di ruggine può essere ripristinata con dei prodotti specifici che utilizzano nei cantieri navali e nei laboratori che lavorano l’acciaio.
ATTENZIONE 1: la tua Faema President a leva e quella attuale condividono solo i portafiltri e pochi altri componenti. L’attuale President a leva della Faema è in tutto e per tutto una Cimbali brandizzata Faema.
ATTENZIONE 2: All’epoca, il 90% delle macchine da caffè in commercio erano alimentate a gas. Questo tipo di alimentazione incide positivamente sull’estrazione del caffè abbattendo notevolmente i costi d’esercizio, ma dopo tanti anni di utilizzo può pregiudicare la tenuta della caldaia nella sua parte inferiore, ovvero quella a stretto contatto col bruciatore.
é opportuno quindi far valutare l’eventuale sostituzione di quest’ultima da un “occhio” esperto.
Se riesci a togliere la carrozzeria esterna(operazione semplicissima) e scatti delle foto dettagliate in ogni dove posso già darti una prima indicazione sullo stato del tuo gioiello.
Ti aspetto
Data l’ora auguro davvero un buon caffè a tutti 🙂
Grazie Raffaele
ho gia provveduto a smontare parzialmente, ragionandoci sopra e cercando di non fare danni la macchina. E’ alimentata a gas e anche con una pur modesta resistenza elettrica da 600 W che ho gia smontata, testata (funzionante) e pulita, la caldaia sembra in buono stato anche se all’interno il calcare la fa da padrone e dovrò trovare il sistema di eliminarlo completamente, ho difficoltà a togliere la flangia per via del filetto dei bulloni arrugginito, quindi ho dato svitol e spero si ammorbidiscano.
I tubicini in rame li ho tolti tutti, purtroppo alcuni sono tappati e anche questi andranno disincrostati e puliti, potrei cambiarli ma preferirei lasciare tutto il più originale possibile.
La carrozzeria penso andrà ricromata, il telaio è piuttosto arrugginito e vorrei sabbiarlo e farlo zincare come in origine.
Comunque ho scattate delle foto, non sono un granchè, ma eventualmente ne posso fare altre.
Grazie 1000 a presto
Massimo
Dunque, a memoria, la resistenza è sottodimensionata, il wattaggio consigliato è almeno il doppio.
Per i dadi che non riesci a somntare c’è una sola soluzione:
armato di cannello e pinza meccanica, riscalda il bullone e quando lo hai “arrostito” per bene con un colpo secco vedrai che verrà via da solo. Molto sicuramente, si spaccherai la mezza luna (o corona intera)d’alluminio che blocca la flangia alla caldaia, ma non è un problema perchè è già in preventivo tra i ricambi da sostituire insieme ai dadi ed ai bulloni
Una volta tirata via la flangia potrai comodamente estrarre il calcare dalla caldaia.
Per il calcare, quello duro dei tubicini, c’è un solo rimedio efficace: l’acido muriatico ormai in disuso perchè soppiantato da prodotti ecologici che poco possono contro il calcare più ostinato.
Due o tre bottiglie di prodotto versate rigorosamente in un contenitore di PLASTICA..
Come ti sei organizzato per revisionare il gruppo?
uso un macinadosatore sempre pavoni pero ho tolto il dosatore perche macino sempre 9 gr per volta. Per usare il dosatore rimane sempre del caffè inutilizzato a fine uilizzo.
Comunque la macchina è molto sensibile ai differenti gradi di macinatura e quando mentre il macinadosatore pur essendo regolabile avrei bisogno di regolazioni intermedie.
Inoltre con la europiccola lavora con la piu fina oltre la quale si inceppa. comunque sto ottenendo risultati ottimi.
Magari piu in la cambiandolo con uno migliore e piu preciso migilorero ancora…..Si in effetti è molto leggera ma la qualita è alta essendo essendo piccola il peso è poco ma è robusta in metallo…se avete consigli sui macina caffe ditemi pure ne sto cercando uno non dosato il caffe lo misuro io
Allora Luca,
le marche di macinacaffè che ti posso consigliare sono Mazzer e Macap, sono molto robusti e hanno la regolazione libera delle macine, inoltre entrambi hanno versioni con e senza dosatore.
Io ho un Mazzer mini con dosatore e inserisco nella campana solo la quantità di chicchi desiderata, a seconda per 1 o 2 dosi. Ne sono assolutamente soddisfatto!
Il massimo sarebbe il Mini elettronico: un tasto pesa e macina una dose, ed un altro due dosi… solo che costa uno sproposito!
Qui trovi una bella comparazione:
http://www.home-barista.com/espresso-grinder-reviews.html
Se per gruppo intendi il dispositivo completo a leva, non ci ho ancora messo mano, per il resto ho smontato quasi tutto. Stranamente sulla caldaia non ho trovato nessun tipo di termostato per la regolazione della temperatura, possibile?
Sul frontale la sua lampada di illuminazione, quella dietro al vetro con le scritte, è una lampada strana probabilmente con all’interno del gas, tipo neon, siccome non si accende ho provato su cataloghi philips/osram ecc..ma di simili non ne ho trovate, hai idea di che tipo di lampada si tratti ?
Ti invierei qualche foto, ma dove ?
Ciao
Sui primi modelli, la lampada ad incandescenza a cui fai riferimento comprendeva un reattore aggiuntivo che veniva montato separatamente dalla macchina e successivamente, l’impianto è stato modificato, per non avere ulteriori cavi elettrici volanti, con un impianto interno alla macchina ed una particolare lampada dalla forma di un neon che non è più in commercio.
Non è possibile sostituirla con un impianto d’illuminazione rosso della E61 attuale perchè quest ultimo funziona a bassa tensione e l’alimentazione è data da una scheda elettronica che comprende anche l’impianto autolivello.
Puoi inviarmi le foto a:
raffaeleperozziello@tiscali.it
le aspetto con ansia!!!!
@ Gabriele & C. inviterei i moderatori ad industriarsi per avere la possibilità di caricare foto e video degli utenti, sarebbe il massimo!!
@ Cipollinox:
ottima scelta, Se Mazzer è leader del settore un motivo ci sarà: sono davvero i migliori in assoluto.
Anche il tuo mini, pur essendo una versione entry level ti da la possibilità di effettuare tutte le regolazioni necessarie (macinatura e grammatura) al “millesimo” di grado.
il Cimbali, dal canto suo ha solo un vantaggio in più da non sottovalutare , monta macine da 64mm mentre il mazzer ed il macap in questione montano macine da 58 mm di diametro che associate ai 1400 rpm alterano leggermente il sapore del caffè…, ma questa è pignoleria pura! 🙂 🙂
Lascia perdere il macinadosatore elettronico, serve a poco o a nulla.
Potresti però installare un filtro a carboni attivi o un addolcitore in casa dal quale prelevare acqua depurata da utilizzare per la tua macchina e le tue papille gustative ringrazieranno… e non poco! 🙂 oltre che preservare la macchina da una precoce formazione di calcare.
@ Luca:
Il dosatore è IMPORTANTISSIMO!!
uno scarto di pochi decimi di grammo incidono in modo determinante sulla tua tazzina di caffè e dato che ad occhio nudo tale differenza non è percepibile, sfido che riusciresti ad avere un caffè costante.
Per la tua europiccola ti consiglio di regolare il dosatore ad 8gr/scatto.
e solo per una tazza aggiungi una punta di cucchiaino di caffè., un’energica pressata e… voilà, l’espresso è servito.
per il caffè che avanza, puoi tenerlo da parte per la volta successiva che accendi la macchina, il primo caffè lo farai per far riscaldare meglio il gruppo.
P.S. 8gr per un 80% arabica e 20% robusta
7,8gr per un 60% arabica e 40% robusta 😉
con il mio macinadosatore avanzano circa 2 caffe e lo scatto da 8 gr pieni lo fa solo se il dosatore è bello pieno circa 50 gr di caffe altrimenti devo fare molti scatti e comunque rimangono sempre almeno 9 gr di caffe inutilizzato . Magari con un mazzer non succede.
quindi metto un contenitore e macino il caffe come alle torrefazioni poi lne misuro la dose e procedo.
in effetti il mazzer mi sembra migliore solo a guardarlo i modelli non dosati potrebbero andare bene poi la dose la misuro io con la bilancina. io faccio una media di 2 caffe al giorno se ne facevo 10 magari mi sarebbe convenuto il dosatore da tenere sempre pieno. Mi sa che intanto chiedo il prezzo…
@Raffaele
SEI GENTILISSIMO! Ti faccio anch’io i complimenti, sei davvero un guru del settore… eh, avessi potuto avrei ‘accattato’ un bel Robur a macine coniche, solo che già il Mini mi è costato un occhio della testa!
Per l’acqua da utilizzare dici BENISSIMO, infatti mi sono già premunito fin da subito evitando di allacciare alla rete idrica la macchina; per 2 caffè al giorno (io e mia moglie) riempio manualmente la tanica dentro la macchina, rigorosamente con acqua Levissima (6°f di durezza, quindi dolce).
Pensavo comunque di procedere alla decalcificazione della macchina ogni 6 mesi, utilizzando del normale acido tartarico.
Inoltre, una volta al mese utilizzo un filtro cieco con un mezzo cucchiaino di Pulycaff per la pulizia dell’E61 😉
@Luca
C’è solo un problema, la Mazzer non si trova nei negozi perché purtroppo vende SOLO tramite la propria rete di agenti (che ovviamente ignorano i privati)…
Quindi o lo trovi usato da qualche bar, oppure nuovo su ebay; il prezzo del Mini timer supera i 500€, però come dice Raffaele è veramente al top
per Cipollinox:
se usi l’acido citrico forse è meglio?
Il tartarico lo si usava per far lievitare i dolci (cremor di tartaro)
Io prendo le pastiglie al Lidl e costano pochissimo.
anche io leggendo le tabelle delle acque ho scelto la levissima che è povera di minerali. ..Stavo guardando il modello super jolly drogheria ma cambiano solo le macine i giri min. sono gli stessi solo il robur ne fa di meno…ma non credo che sia di vitale importanza. i modelli usati c’è da aspettarsi le macine uurate
@Lucio
C’è chi usa uno o l’altro, a me hanno consigliato quello
😉
@Luca
Il super jolly è ottimo, ha le macine più larghe del mio; però quello da drogheria andrebbe adattato (ha l’uscita del macinato troppo in alto), considera eventualmente che sostituire le macine costa meno di 100 euro
Ragazzi abbiamo superato quota 100 commenti!!!
@ Cipollinox: segui il consiglio di Lucio, di sicuro non sarà un lavoro inutile 😉
Ti hanno spiegato bene come utilizzare il pulycaff? o sei tra quelli che consumano solo la polverina? 😀
@ Luca: per evitare inutili sprechi di caffè col macinino io faccio così: macino due scatti di caffè, li raccolgo con il coperchio del dosatore e poi lo riverso in un unico “vano” della stella dosatore, ripeto l’operazione per far si che la polvere di caffè si compatti meglio e lo riverso nel macinacaffè pronto per essere utilizzato.
@ Massimo: ho visto le foto, non ho visto il gruppo e la caldaia è ripresa solo dall’alto. magari con una foto scattata nella parte inferiore potrei valautarne meglio le condizioni. C’è una perdita d’acqua dalla flangia, quindi si rende necessaria la sostituzione della guarnizione e spero per te che non sia ancora in amianto perchè tirarla via richiede pazienza e molta perizia.
Hai già tirato via l’impianto elettrico e non ho potuto constatare l’assenza del pressostato meccanico, all’epoca si utilizzava un pressostato a bulbi di mercurio che emetteva dei flash quando si staccava e si riattacava la resistenza. Inviami una foto anche dell’impianto elettrico
Come t’invidio, potessi averne una simile tra le mani!!!! 🙂
Buon lavoro.
@ Luca: se opti per un super jolly usato (no drogheria!) che sia 220 V. a meno che non dispone della 380V.
Per la sostituzione delle macine non è problema, con un pò di tua buona volontà e manualità ed i miei cosigli step by step faremo un lavoro grandioso 😉
vADO A CONTROLLARE IL WIN FOR LIFE DELLE 17.00 🙂
Il pressostato meccanico con il bulbo a mercurio nella macchina non c’era, l’impianto elettrico consisteva solamente in due cavi di alimentazione della lampada frontale e i cavi della resisitenza elettrica entrambi fasciati in una guaina in amianto che ho provveduto ad eliminare subito. La caldaia è smontata, in apparenza sembra in buone condizioni, domani ti invio qualche foto della parte sottostante.
Ciao
Raffaele, sei veramente grande!!! Complimenti!!!
Per il pulycaff, ho seguito le ‘istruzioni’ di seattlecoffeegear sul tubo 🙂
Metto la polverina (pocaaa!) sul filtro cieco montato sul portafiltro, la faccio sciogliere con un po’ d’acqua calda, aggancio il portafiltro al gruppo, up 5 secondi la pompa e down (ripetuto 4-5 volte)
Corègimi se me sbajo 😀
Domanda: come conservare al meglio il caffè in grani? (contenitore ermetico in vetro, buio, frigo?)
Ciao e… buon caffè a tutti!
ma il mod drogheriaquindi non va bene?
No, il modello da drogheria non va bene perché ha l’uscita del macinato è un largo bocchettone (serve appunto ad infilarci i sacchettini) ed inoltre è molto in alto rispetto alla forchetta.
e non ne fanno di buoni senza dosatore? iodi solito lo macino in un contenitore e poi lo metto nel portafiltro pesandolo. ho visto fare cosi da molta gente che usa grandi macinacaffe da torrefazione…poi nei bar il dosatore è d’obbligo per motivi pratici ..voi che dite devo comprarlo necessariamente dosato? o si possono usare altri modelli?
se no ne ho visti anche con l’usita piu stretta ma sono di altre marche
Io dico che a casa tua puoi fare tutto quello che vuoi, quindi potresti benissimo macinarlo con il Jolly da drogheria e poi pesarlo a parte, infine metterlo nel portafiltro.
Personalmente, per un suo prettamente casalingo, preferisco il Mini timer: non troppo grande e risultato eccellente.
Comunque qui trovi tutti i prodotti Mazzer:
http://www.mazzer.com/categorie.asp
sicuramente lo terro in considerazione, ma la macinatura è uguale al tuo? quindi se metto 8 gr a macinatore vuoto me ne rida precisamente 8 giusto? con il mio non è cosi se dentro ci metto 8 gr quando è pulito ne escono circa 2 quindi devo svuotare il foro con un cucchiaino di plastica oppure usare molto piu caffe. con il tuo non succede?
Purtroppo io non ho una bilancia così precisa e quindi non ho mai pesato il caffè. Però mi sembra quantomeno strano, calcolando 2g su 8, che BEN il 75% del tuo macinato non riesca ad uscire (dove si deposita?)… nel mio Mazzer una piccola parte di macinato rimane nella bocca di uscita (sarà sì e no 1 grammo però) e così con il manico di una palettina lo recupero.
Certo che se compri un Mazzer, secondo me dovresti pensare anche all’upgrade della macchina del caffé… non dico di comprare una Marzocco GS3 (il non plus ultra, 2 boiler separati, gruppo singolo, costa oltre 7000 euro), ma almeno una con gruppo commerciale termo-compensato come il Faema E61
A casa dei miei utilizzavo fin da quando ero piccolo una Baby Gaggia insieme al macinino Gaggia MDF: ora che posso finalmente paragonarla con l’accoppiata Mazzer&E61, posso veramente confermare che la differenza della qualità dell’espresso rispetto alla Gaggia è veramente ABISSALE (facevo fatica a crederci anch’io!)
@ Cipollinox
Per il pulycaff: un cucchiaino di prodotto nel filtro cieco, up 5/8 secondi e poi “down” per 20 secondi.
IL PULYCAFF AGISCE DA SGRASSANTE DURANTE IL DOWN!!
Up 5/8 sec, down 20 sec.(up serve solo per sciogliere il pulycaff)
ripeti 4/5 volte prima dii sganciare il portafiltro e poi up e down con il portafiltro agganciato, ma senza polverina per il risciacquo.
Per la conservazione del caffè in grani:
l’importante è tenerlo in un luogo asciutto ad 8/10 gradi.
@ Luca:
una grammatura approssimativa, come può avvenire con una comune bilancia con suddivisione a 2gr, non ti consentirà mai d’avere una macinatura regolata ad hoc.
Sia col macinadosatore che col drogheria, parte del macinato rimane accumulato all’interno del macinino. motivo per cui il mio consiglio dei 2 scatti di cui sopra.
Gli operatori del settore utilizzano bilancini di precisione con suddivisione al DECIMO di grammo.
la mia bilancina misura scatti da 0,5 grammi …infatti ne stavo vedendo un’altra piu sensibile che dovrei riparare che sicuramente misura i decimi di grammo se non di piu
Per non usare caffe vecchio del giorno prima il primo che esce dovrei buttarlo oppure impiegarlo per qualche altra preparazione in cucina:-)
7000 euro sono troppi per le mie tasche e poi il piano di lavoro ha uno spazio molto limitato nel caso dovessi rifarmi una macchina nuova ho visto che la faema ne produce una serie a leva anche con singolo gruppo . Non posso mettermi in casa macchine troppo ingombranti e con consumi maggiori di 3 kw che farebbero saltare la corrente se è possibile ottenere di meglio in poco spazio magari mi vendo la mia e ne metto una superiore sempre a leva
Raffaele,
grazie ancora per i tuoi preziosi consigli; facendo al massimo 3-4 caffè al giorno, pensavo di pulire il gruppo ogni 3 mesi e fare la decalcificazione ogni 6
P.s. Ho letto in rete che in francia hanno paragonato la Marzocco con la Bacchi e, a loro dire, avrebbe avuto la meglio quest’ultima… mon dieu, che IDIOZIAAA!
Nel mio bar preferito hanno una Cimbali marcata illy. Io, e non solo io, preferisco l’estrazione della Bacchi. La Bacchi riesce, non so come, ha tirar fuori una notevole crema estremamente variegata laddove, con la Cimbali, tale crema risulta più inconsistente ed uniforme…
Massimo… mi hai anticipato.
non sono un vero esperto, ma la Bacchi è … miracolosa.
Poi quando uno spende migliaia di euro per una meravigliosa macchina da bar, difficilmente può credere che una “macchinetta” sia in grado di fare di meglio.
La Bacchi è “casalinga”, infatti fai 2 caffè, circa ogni 10 minuti… potrete stupire un’amico (o amica) alla volta…
Cipollinox: di dove sei? se abitiamo vicino possiamo programmare un test .. a test 🙂
Ma le hai viste le foto sul mio blog? o il video che ho messo su youtube? anch’io non ci credevo mesi fa, ed ho 7 macchine a leva casalinghe (Caravel, Pavoni, Sama, Peppina, Elektra) con cui fare il paragone.
Ciao Lucio,
le ho viste le foto e ti faccio i complimenti ma… con tutti gli onori del caso, quale prodotto molto innovativo ed originale (a proposito, chi si ricorda la Faema Baby?) la Bacchi ha una vocazione *prettamente* casalinga, lo ha ricordato molto bene Raffaele in uno dei suoi primi interventi; diversamente, le macchine professionali, o comunque semi professionali, che sono dotate di gruppo termo-compensato Faema E61 (in ottone massiccio, del peso di oltre 5kg) garantiscono una cosa IMPORTANTISSIMA per la preparazione di un espresso fuori dal comune: STABILITA’ DELLA TEMPERATURA DEL GRUPPO.
Quello che accade nella stragrande maggioranza delle macchinette casalinghe (come dice Raffaele “quelle da scaffale”) è che purtroppo manifestano grandi escursioni termiche nel gruppo erogatore… e ho detto tutto
Concludo citando l’esaustivo intervento di Raffaele:
“per quanto riguarda il risultato ultimo direi che si colloca ben al di sopra di tantissime macchinette da caffè presenti sul mercato, ma non parlatemi di caffè espresso… è ben altra cosa!
I sapori ed i profumi rilasciati da qualità eccelse presenti in una miscela dal target medio alto sarebbe pressochè impercettibile se lavorate con macchinette di questo tipo.”
Buon giorno a tutti,
Cipollinox mi ha anticipato con i suo intervento a proposito della Bacchi e aggungerei, riprendendo un’ altra riflessione dello stesso commento, che non può una macchina per uso famiglia competere con una professionale come quella usata per la comparativa con la Bacchi per giunta a Parigi :-(!
Quanto emerso dal paragone può avere una sola causa, modificare tutti i parametri di base (pressione caldaia, pressione pompa, riduzione dei gigleur gruppo ed iniettori cartuccia/scambiatore allungati a dismisura) propedeutici per la migliore estrazione…, analogamente per il riferimento fatto alla Cimbali e ad Illy.
La Cimbali, secondo un mio modesto parere, è il non plus ultra tra le macchine semiautomatiche presenti sul mercato
e con una Cimbali in buono stato è pressochè impossibile avere un’espresso senza crema.
Piuttosto, Illy dal canto suo, è una miscela dalla quale non si può pretendere miracoli se le si richiede la cremosità che caratterizza l’80% dei caffè in circolazione, MA NON STO DICENDO CHE SIA UNA CIOFECA!!.
In virtù di quanto detto fin qui e rimarcato da Cipollinox, invito tutti quelli che ne han voglia di prepararsi un caffè in casa con le proprie macchine e valutare il cotenuto in tazza…, risutato? : acqua calda contraddistinta da un vago sapore di caffè e poco altro.
Questo perchè, come anticipato, le macchine per uso famiglia sono un surrogato di quelle professionali e poco si può pretendere dal loro utilizzo.
Consentitemi un esempio poco ortodosso, ma che può rendere l’idea ai più:
versiamo la stessa benzina( il nostro caffè) in una 500 (macchina uso famiglia) ed in una Ferrari (macchina professionale), il rendimento che otteremo con la seconda sarà di gran lunga superiore all’utilitaria…, eccezion fatta per i consumi! 😀
P.S. solo in rari casi la cremosità non è inversamente proporzionale alla qualità!!!!!!!!!!!!!!
Buon appetito ragazzi
Omissis: per il caffè da provare con la propria macchina nel messaggio precedente mi riferivo ad Illy
@Cipollinox
La temperatura del caffè fatto con la Bacchi è costante e perfetta.
@Raffaele
Non ho detto che il caffè fatto con la Cimbali è senza crema.
Senza alcuna vena polemica, voi parlate per sentito dire o avete realmente provato la Bacchi?
Massimo,
non me ne volere assolutamente, però se parli di “temperatura del caffé costante e perfetta” desumo che tu faccia un po’ di confusione sul funzionamento di una macchina da caffè espresso professionale
😉
Questo è un breve video di cosa significa portare un gruppo E61 (collegato ad un boiler con scambiatore di calore) alla GIUSTA temperatura per l’espresso:
http://video.google.com/videoplay?docid=195530524098073890#
Poi, ognuno tiene a sè ciò che vuole, ci mancherebbe: goditi appieno la tua Bacchi ed il tuo caffè, però evita di cercare di lodarne i pregi a discapito delle altre, ok?
🙂
Ciao Massimo,
io neppure volevo essere polemico e screditare l’uno o l’altro caffè oppure denigrare l’una o l’altra macchina.
Io non l’ho mai provata, mi piace l’estetica, la trovo compatta e costruita bene, sicura, ma sostenere che una macchina come la Bacchi possa avere un rendimento migliore di una macchina professionale è PUBBLICITà INGANNEVOLE e sfido chiunque a sostenere il contrario.
Aggiungo altro, il caffè è un piacere soggettivo e una miscela di qualità non vuol dire che debba per forza piacere a tutti e in questo settore, paradossalmente, non vale la regola “quanto spendi tanto appendi”. 😉
Un saluto.
Mah, continuo a non capire. Io faccio riferimento a ciò che sento NELLA TAZZINA…
Non capisco nemmeno perchè dovrei evitare di lodare i pregi di qualcosa in cui credo…e comunque non hai risposto alla mia domanda.
Sinceramente non penso di essere supponente, mi limito, semplicemente, a descrivere le mie esperienze.
Bene Raffaele, tu mi hai risposto.
Io non sono pagato da nessuno. La mia non è pubblicità, tantomeno ingannevole; mi limito a riportare le MIE impressioni.
Che poi il caffè, come tantissime altre cose, sia un piacere soggettivo e che non valga la regola succitata…non ci piove 🙂
Per cortesia, se torniamo ad essere tutti gentili ne guadagna l’armonia del blog. :-\
Questo non è un forum dove appena uno inizia a scrivere in maiuscolo (che in rete significa gridare) si ritrova bannato.
Vi seguo tutti da tempo ed apprezzo ogni consiglio ed opinione.
Siamo tutti entusiasti delle nostre macchine, ed ogniuno di noi è in grado di valutare al meglio le proprie.
Ed è logico che si tiri l’acqua al proprio mulino.
Ma sarebbe bello anche per chi ci legge, scoprire le cose positive che possiamo raccontare delle nostre esperienze, e non le negative delle altre macchine.
Parlo bene della Bacchi perchè ce l’ho.
Non dico nulla sulla E61 perchè non l’ho mai usata (ed in casa sicuramente non mi sta) e quindi non posso dare alcun giudizio.
I francesi facciano pure le prove che vogliono, ma il caffè è un pò come il vino: può davvero una classifica decretare il miglior vino al mondo?
Lo stesso vale per le comparative: sono test soggettivi. A me piace la B , a te piace la D e così via.
La tentazione di dimostrare agli altri la propria superiorità in qualsiasi campo è … umana e molto forte, ma credo che lo spirito di questo splendido punto d’incontro di appassionati di caffè sia l’aiuto che possiamo dare e nel contempo ricevere.
Io abito in Friuli Venezia Giulia, quindi se qualcuno vuole fare una comparativa con le oltre 200 macchine in mio possesso sono sempre disponibile. 🙂
Massimo, neppure io l’ho provata, ma non escludo appena si presenti l’occasione di di farlo 🙂
Nessuno credo intendesse lanciare accuse o altro nei tuoi confronti; d’altro canto, è più che ragionevole riportare le tue impressioni!
Apprezzo molto ciò che hai scritto, il caffè è un piacere soggettivo e quindi viene vissuto da ognuno in modo diverso, buon caffè
🙂
Chapeau Lucio 🙂
Wow, 200 macchine??? Ma dove vivi, in un museo?
🙂
Io vivo in un piccolo appartamento a Bologna; di macchine espresso con l’E61 ne fanno anche di piccole (la mia pesa 25kg) altrimenti la mia non entrerebbe in casa
😉
Dai… chi si presta ad organizzare un forum dove possiamo mettere anche le foto?
Io amo le caffettiere principalmente, quindi qua e là riesco a sistemarle (mia moglie è una vera santa!)
mmm, Bologna… dovrei passare dalle tue parti nei prossimi mesi, es vuoi ti vengo a trovare e mi porto dietro la “briccona” incriminata.
@ Massimo S.
Ho guardato attentamente le restanti foto ed ho notato che la carrozzeria è messa maluccio e dalla foto 8 (quella dove la macchina non è stata ancora smontata che sul lato dx della caldaia, sul raccordo che collega al manometro ci sono dei tappi che puoi utilizzare per installare un pressostato da alloggiare eventualmente tra la caldaia e lo chassis oppure se hai spazio a sufficienza per togliere via la carrozzeria, dietro il livello dell’acqua. per il cablaggio non occorre essere uno scienziato, vedo che hai un’ottima manualità, i cavi che portano alla resistenza(preventivamente cambiati) li fai passare prima per il pressostato e da quest’ultimo ti colleghi alla resistenza.
La caldaia nel complesso non è messa male, rimane solo da smontare la flangia per sostituirne la guarnizione e per una profonda pulizia..
Resto a tua disposizione.
@ Lucio
Mi allineo al tuo pensiero ed ai complimenti di Cipollinox, 200 macchine tutte insieme non sono presenti neppure nella Maltoni collection 😀
Non è mia intenzione urlare quando scrivo in maiuscolo, lo faccio solo per sottolineare l’importanza di qualcosa, ma se questo in rete signifa tutt’altro allora correggerò il mio modo di scrivere 🙂
Non sono qui per ostentare le mie conoscenze e voglio scusarmi con tutti coloro ai quali il mio dire abbia dato questa impressione.
Vedo con GRANDE piacere che è tornata l’armonia! 🙂
@Lucio
Difficilissimo per me combinare un meeting, lavoro anche il sabato ed ogni sera rincaso tardi, la domenica è dedicata alla famiglia!
@Raffaele
Le tue conoscenze sono ben accette, ma quale ostentazione… mi facci il piacere! 😀
ma allora se in futuro dovro cambiare la macchina ne ho visti 2 modelli professionali con gruppo singolo la pavoni pub a leva e la faema e 98 a leva intanto non so quale siano migliori tra faema e pavoni e vorrei saperlo. E poi prima di sostituire la mia sempre con un modello a leva questo dovra essere come minimo decisamete superiore comel estrazione dell’espresso. Se le differenze sono minime è inutile spendere soldi per il cambio ma sostituiro solo il macinacaffe che dite ?
Grazie Raffaele per i preziosi consigli, la carrozzeria va sicuramente ricromata, per quanto riguarda il pressostato hai ragione potrei utilizzare un’ uscita del raccordo che collega la caldaia al manometro. Non so bene come in origine sia stata pensata la regolazione della pressione/temperatura ma secondo me un pressostato a bolla di mercurio, per ragioni di spazio, all’interno proprio non ci stava.
Per quanto riguarda i ricambi sai dove potrei ordinarli ? Dovrei anche sostituire il cupolino in plexiglass perchè mancante di un pezzo e mi pare uguale a quello della Faema E61 ad un gruppo, mi confermi?
La caldaia sopra il fornello ha qualche leggera camolatura ma niente di più, al limite proprio per essere pignoli potrei fare una leggera microsabbiatura e poi stendere a cannello del castolin ma non so se sei il caso, si vedrà.
Grazie delle dritte, avrei ancora molte cose da chiederti ma facciamo un po’ alla volta ad avanzamento lavori.
Ciao
Massimo S.
@ Luca
Tra la Pavoni e l’attuale Faema a leva è decisamente superiore la prima. La Faema a leva che oggi andresti ad acquistare non è nient’altro che la vecchia Cimbali a leva con logo Faema che non ha mai convito ne per rendimento ne per affidabilità. Io mi terrei stretta l’europiccola, anche perchè le resistenze che attualmente Pavoni installa sulle sue macchine consumano uno sproposito.
infatti la mia e la professional consumano 700w il modello pub 1L ne consuma 1500 le altre stanno sopra i 3000 e che miglioramenti avrei GRANDI O PICCOLI? con molta calma mi comprero un macinacaffe piu preciso intanto e poi dovro cercare una miscela fresca di giornata che al di fuori del tazza d’oro non riesco a trovarle qui a roma dipende molto da quello il risultato
@ Massimo S.
All’epoca, la temperatura veniva regolata attraverso il commutatore che permetteva di escludere uno dei due elementi della resistenza, era un morire e volentieri saltava il blocco di ghisa posto su una rudimentale valvola di sicurezza caldaia 😀
Si, il plexiglass è lo stesso della Legend S ad un gruppo e per i ricambi devi rivolgerti ad un conc. Faema autorizzato per i ricambi originali oppure ti posto dei link dove puoi trovare quasi tutto:
http://www.nuovaricambi.it/caffemarca.asp?lang=ita&RICAMBI=FAEMA&TIPO=MACCHINE%20CAFFE'&IDRIF=8
oppure:
http://www.grimacricambi.it/it/il-nostro-sistema.html
effettuando la registrazione
P.S. per acquistare da questi ricambisti devi avere la partita iva ed il pagamento a mezzo bonifico o contrassegno.
Evita se non necessario il cannello, la caldaia potrebbe indebolirsi nel punto in cui applichi la fiamma.
Per il resto, ok step by step 😉
Luca,
ma a Roma c’è il MITICO bar Sant’Eustachio, ogni volta che passo da lì faccio tappa fissa per prendere un paio di kg del suo caffè in grani!
ueee ciao scusa cipollinox dov’è il bar Sant’ Eustachio di preciso?
ciao ciao emily
Ciao Emily,
è ovviamente in piazza Sant’Eustachio a Roma, vicino al Pantheon!
😉
Hai già scelto la tua macchinetta del caffè?
allora ci vado appena posso sta vicino al tazza d’oro
se il caffe è buono bisogna assolutamente provarlo
@ Massimo S.
effettivamente ci separa un bel pò di strada, tienimi aggiornato;-)
@ luca:
i miglioramenti saranno scarsi finchè ti limiterei ai pochi caffè per uso personale, sono concepite per dare il massimo con un utilizzo frequente.
Quale caffè usa il S.Eustachio?
Ciao a tutti, stavo cercando informazioni di paragone sull’acquisto professionale della macchina per caffè, e mi sono imbattuto in questo blog. Il dilemma è: macchina automatica o a leva? Leggendo i commenti precedenti evinco che la macchina a leva fa un caffè migliore, ma con i dipendenti come fare? ho bisogno che il caffè sia costante, a prescindere da chi lo fa. Ma la qualità prima di tutto. Sto per aprire una caffetteria e ringrazio chiunque voglia consigliarmi. Ps. anch’io
ho bevuto il caffè da Eustachio e confermo che è straordinario.
Hoi cipollinox
stò cercando di prendere una GRL Pavoni, però anni fà ho visto da Panella, non sò se hai presente, a roma in via merulana una macchina a cilindro relativamente alta e con i braccetti intorno, se non ricordo male, e stò cercando di capire che modello è.
Ne sapete qualche cosa???
ciao ciao Emily
@ Emily
Se non sei MOLTO esperta, fossi in te lascerei perdere le macchine a leva (forse quella che hai visto tu era una Elektra?) e mi orienterei piuttosto verso una macchina semiautomatica, di derivazione professionale, quale ad esempio la Rancilio Silvia.
😉
ho sentito parlare bene del s.eustachio ma non lo conosco appena andro mi informero su che miscela utilizzano
la GRL pavoni se non dico male o è la europiccola o la professinal
ciao Luigi io ho lavorato in passato con la macchina da caffe in un bar e sono sempre riuscito a fare dei buoni caffe..per impararmi ad usare la europiccola a leva ci ho messo piu di 3 mesi! Pero a me nessuno mi aveva dato consigli su come utilizzarla perche non sapevo a chi chiedere…èanche vero che la macchina semiautomatica al bar ogni tanto si rompeva qualcosa
Mannaggia Cipollinox mi sono veramente mooooolto ma mooooolto offesa (scherzo??? mah!) è ovvio che non sono molto esperta ma è proprio per questo che sono qui a chiedere consiglio ai più esperti, altrimenti mi sarei messa a fare un “centrino con l’uncinetto”. Non per questo non posso farmi un ottimo caffè….
Anche Luca ha impiegato tre mesi ad imparare a utilizzare la europiccola senza aiuto quindi…
Santa veramente la moglie di Lucio “200 macchine da caffè in casa” ma dove le hai messe???? e soprattutto: chi le pulisce????
@Emily
le macchine le pulisco io e non è così difficile come sembra. 🙂
Prendi una Elektra micro casa a leva e non te ne pentirai!
p.s. mia moglie conferma 🙂
Emily non era assolutamente mia intenzione ferirti, ma semplicemente suggerirti che con le Pavoni “linea domestica” parti già da subito svantaggiata per ottenere un VERO espresso, in virtù del fatto che NON impiegano componenti professionali nella loro costruzione e pertanto, come giustamente dice Raffaele, mica si può pretendere lo stesso rendimento (o addirittura di più!) di una Ferrari da una fiat 500
😉
Se infatti guardi il catalogo prodotti della Pavoni, nella “linea commerciale” propongono BEN altri tipi di macchine da caffè, incluse le due “blue brand” (verobar & piccolobar) che montano il gruppo Faema E61 🙂
Piuttosto segui l’ottimo consiglio di Lucio, la Elektra micro casa secondo il mio modesto parere è un’altro pianeta rispetto alla Pavoni a leva-casa… non da ultimo considerato anche il costo (4x)
😉
@Lucio
Complimenti sinceri per il tuo blog, davvero originalissime (ed alcune straordinarie!) la miriade delle tue caffettiere! 🙂
Ciao a tutti,
ovviamente sono nuovo qui e colgo l’occasione per ringraziare tutti per la competenza e per… avermi fatto impazzire!!!
Ho letto tutti i commenti, cercato ogni singolo modello e ogni prezzo (non trovandoli tutti ovviamente), ora, dopo un’oretta abbondante ho gli occhi che mi piangono, una piccola cultura sul caffè e una grande invidia per i fortunati possessori di macchine di qualità.
Grazie! 🙂
Ringrazio inoltre Cipollinox che con l’ultimo post ha vanificato la mia speranza di aver trovato nella Pavoni (o ne La Pavoni?) una macchina modesta, quasi economica ma relativamente performante…
Una domanda: rimanendo sotto i mille euro (volendo anche sotto i 900 eh…), prediligendo modelli a leva ma anche no, quale macchina mi consigliate?
Grazie!
Ciao Ale,
non è assolutamente facile rispondere alla tua domanda, poiché è fondamentale affiancare alla macchina del caffè un macinacaffè di pari livello, se non superiore… mica vorrai acquistare una macchina da 900 euro ed un macinacaffè a lame da 30? 😦
In ordine di costo crescente:
– una scelta poco costosa potrebbe essere una Baby Gaggia + Gaggia MDF (o macchine equivalenti insomma);
– un’altra, di medio livello, sarebbe una Rancilio Silvia + Rancilio Rocky
– oppure, per una a leva, potresti optare anche tu per la gloriosa Elektra micro casa, però solo con questa credo che sei già al limite del tuo budget…
Meglio che non vada oltre, và 😉
Raffaele grazie per i consigli, mi stò quasi convincendo che è meglio la elektra, si dovrebbero proprio poter mettere le foto su questo sito. Le foto che ti ho inviato, come hai visto, sono di macchine a leva ma poi ho visto la elektra semiautomatica che è molto più bella di quelle a leva.
Però vorrei sapere se la micro casa semiautomatica ha la leva che risale oppure no????? fatemi sapere.
ciao ciao Emily
emily:
la semiautomatica non ha la leva.
forse intendevi la microcasa a leva?
questo video mi ha obbligato a comprarla…
Ciao Lucio,
ho visto anche questo video ma… le premesse erano molto buone (però brutto il mazzer nero!), poi però l’estrazione finale mi è parsa MOLTO inferiore al tuo video dove illustri la Bacchi 😦
E’ una mia impressione oppure è realmente così?
Io, per ESPRESSO intendo questo:
tra la e 61 e la elektra microcasa quale è migliore? quanto costa la e 61?
Ciao Cipollinox,
se hai visto qua e là il mio blog, forse ti sarai fatto un’idea di come vivo questa passione. Non cerco il massimo in senso assoluto, ma gioisco nel tirar fuori il massimo dalle varie macchine. Vedo il video della Marzocco e penso “WOW!” , ma se vedo quello dell’Elektra, anche dopo 3 anni mi emoziono.
Perchè certe macchine incarnano un’idea ancora romantica, e pur con limiti e difetti, rimangono delle opere d’arte e di perizia meccanica. Se avessi un pò di soldi extra mi comprerei una moto d’epoca, ben conscio che le prestazioni, la sicurezza, la tenuta di strada sono lontane anni luce da una Yamaha R1. La comprerei e la userei, con tanta soddisfazione, facendomi sorpassare dagli scooter.
Per questo quando Luca chiede quale macchina è migliore, dovrebbe chiedersi cosa vuole in realtà.
Il rito Elektra coinvolge ed appaga , e per cortesia non torniamo a scriverci in maiuscolo, ma non sarei così sicuro che il caffè più coreografico sia anche il più buono.
Nelle mie ricerche e prove (personalissime) sui mono origine credo che l’Elektra riesca ad estrarre profumi e sapori straordinari anche con relativamente poca crema.
Tutto dipende dalla pazienza e dalla passione dell’operatore. Ho incontrato tanti insuccessi e frustrazioni a causa delle troppe variabili “instabili” che condizionano l’uso della Mcal (come la chiamano su homebarista).
Ma ogni tanto, questi fattori si combinano ed ecco che avviene il “miracolo”! Un caffè sublime, indescrivibile.
Credo che con le E61 questo non avvenga; ritengo che lo scopo ultimo di queste splendide macchine sia la costanza dei risultati. Quindi un ottimo caffè sempre! Più volte sono stato ad un passo dall’acquistare la Vibiemme Domobar, che adoro esteticamente. Ma alla fine una vocina mi diceva: sei proprio sicuro?
Per questo consiglio la Mcal a chi se la sente di affrontare una sfida giornaliera, sembrerà pazzesco ma a me piace imperfetta così com’è. 🙂
Ragazzi buona notte,
non vi ho abbandnato, ma il lavoro mi forza a stare lontano dal mondo virtuale del caffè.
Mi piacerebbe rispondere a tutti o riprendere argomenti che possono fare chiarezza su determinati dubbi “amletici” di qualche utente, ma devo fare una precisazione fondamentale al fine di non mischiare, consentitemi l’espressione, “il sacro col profano”!
Nel mondo dell’espresso la perfezione non esisite, men che meno tra le macchine da “scaffale”, e condivido in pieno il pensiero di Lucio che sottolinea le esigenze che ognuno di noi può avere e che in base a queste si determina la scelta per l’acquisto dell’una o dell’altra macchinetta del caffè.
A questi livelli un gruppo E61 su una qualsivoglia macchina è un pezzo di lega composto che fa eco a quello originale in ottone termosifonato e coadiuvato da una pompa volumetrica e non da una ad impulso per i presepi .-))))
Analogamente per le macchine a leva, quella dotata di molla (tipo elektra) avrà un rendimento maggiore di una macchina con erogazione per effetto espansione (tipo La Pavoni).
La macchina con gruppo semiautomatica è più adatta, per semplicità d’utilizzo, ai meno esperti, mentre quella dotata di leva è idonea a coloro che sono consapevoli che un buon caffè è direttamente proporzionato alla meticolosità dell’operatore.
Serena notte a tutti 😉
@ Luigi
é dato di fatto che la leva ti garantisce una marcia in più e per la costanza di rendimento occorre un pizzico di perizia in più da parte dell’operatore. Se potessi goderere della disponibilità di una persona preparata che ti possa trasferire il know how necessario per l’utilizzo della macchina a leva, sono certo che anche tu non torneresti più indietro.
In quale città è situato il tuo locale?
Lucio,
dalle tue bellissime parole traspare una passione assolutamente fuori dal comune… ora capisco benissimo le tue 200 caffettiere, la Bacchi, la Elektra, ecc.
😉
Sono assolutamente d’accordo con ogni tua singola frase… la Vibiemme un piccolo sogno nel cassetto 🙂
Insomma, ad ognuno il suo caffè; saluti a tutti!
Salve a tutti,
da poco mi si è rotta la mia vecchia macchinetta a “cialde”(orrore penso adesso, ma cosa bevevo???)e cosi mi sono messo ,come Ale, alla ricerca di una blog che mi desse indicazioni su quale macchina acquistare. Dopo aver letto tutto ed essere impazzito mi trovo davanti ad un dilemma di cui voi (soprattutto Raffaele, Cipollinox e Lucio) avete l'”obbligo” morale di risolvere…..insomma avete difronte un neofita alle prime armi che ha paura che questa del caffè possa essere un “amore estivo” soprattutto se seguito dagli insuccessi nell’utilizzo di macchine a leva!!!!
Insomma potrebbe essere un buon compromesso iniziare con una Gaggia Platinum Event (che mi sembra associare il funzionamento della Gaggia Baby ad un macina caffè interno) per poi passare in futuro a qualcosa di più (l’Elektra mi ha veramente colpito!!!!) vi passo la parola!!!! Ciao e grazie
Cia Raffaele e grazie per la risposta. Il ns locale è vicino a Milano, in una zona dove i bar non si contano. Ora è solo gelateria ma tra poche settimane apriamo anche la caffetteria. Abbiamo sempre fatto un prodotto di eccellenza e vogliamo che anche il caffè sia al top. L’unica perplessità è data dalla formazione del personale sulla macchina a leva, mentre per l’automatica non ci sarebbero particolari problemi. I corsi di preparazione per il caffè sono stati impostati sull’utilizzo della macchina moderna semiautomatica. Solo in fase di acquisto ci è stato consigliato di indirizzarci su un modello a leva ( La San Marco). Io non sono ancora in grado di apprezzare la differenza del caffè fatto con un modello piuttosto che con l’altro, ed è per questo che chiedo a 360° per avere più elementi su cui basare la scelta d’acquisto.
se devo dire un parere sul caffe s.eustachio sono rimasto deluso dalla crema…viene come con la moca. Il sapore è uno dei piu buoni che mi è capitato ma la crema no non viene proprio ..acqua di rubinetto..poi quando lo bevi ti accorgi che è buonissimo ma senza un po di crema non si puo.Pensavo mi si fosse rotta la macchina ma invece ho rimesso l’altra miscela con il 20% di robusta ed ecco riapparire magicamente la crema.
Magari con una marzocco da 7000 euro verra denso e cremoso anche l’altro non so…
Sant’Eustachio e Tazza d’Oro non mi fanno impazzire. Alcuni “esperti” parlano benissimo del caffè Circi, io non l’ho mai assaggiato.
Ciao a tutti,
intanto mi tocca ringraziarvi ancora una volta, soprattutto Cipollinox che mi ha risposto chiaro e conciso e NuBelluCafè….forse! che mi fa capire che non sono solo…
Inoltre condivido la sua conclusione di acquistare qualcosa di abbastanza buono ora per poi sperare in futuro di puntare a qualcosa di più…
Oltretutto ora sto arredando la casa nuova e le spese probabilmente mi imporranno di pensare magari prima al letto e poi alla macchina del caffè.
Il mio problema è che anche io come Lucio sono permeabile al fascino di certe cose e dopo aver seguito questo post mi sono fatto… contagiare.
Ah, Lucio, a proposito di moto d’epoca… pensa che sto facendo restaurare il vecchio Benelli 50 del ’66 di mio padre… Per usarlo poi al posto dello scooter e farmi superare… 🙂
Cià
quello che voglio io dalla mia macchina è un’espresso denso e cremoso l’estetica non mi interessa tanto sono quasi tutte gradevoli a guardarle. Ho preso una macchina a leva perche mi era stata consigliata da alcune persone come migliore di quelle a pompa. pero forse vale solo sui modelli da bar e facendo riferimento alla fascia che non supera i 1500-1600 euro non è cosi non so se con questi prezzi si possa aquistare una macchina piccola ma che monti componenti professionali.
All’inizio stavo per acquistare una gaggia ma mi è stata assolutamente sconsigliata in quanto(la linea domestica) sono diventati prodotti commerciali fatti in cina
Pero se ci sono macchine serie che non costino come la gs3 fatemi sapere quali sono,non che me le compri subito pero intanto comincio a valutare.
Lucio mi è piaciuto il video e sono d’accordo con Cipollinox complimenti per la tua passione per il caffè ma anche per le moto, non ho capito se hai la Yamaha R1? io ho il Vulcan800 Drifter kawasaki e ti giuro che con 130 chili a secco delle volte mi capita di essere superata da qualche scooter, ma è un loro problema visto che io con il mio custom mi godo il panorama. Comunque purtroppo a me piace molto l’estetica delle macchine da caffè anche se il meccanismo a leva ha il suo fascino. E se devo scegliere tra la macchina a leva e la semiautomatica sinceramente mi confondo.
Resta inteso che oramai, visti i consigli, sono ferma sulla Elektra.
Buon caffè a tutti
ciao ciao Emily
Salve a tutti
dopo essermi addormentato per due notti consecutive col portatile sul letto nell’intento di lasciarvi i miei commenti, ho deciso di dedicarmi per qualche minuto al blog accompagnato da un buon caffè 🙂
leggo con piacere che con molti di voi si condivide, oltre alla passione dell’espresso anche quella per le moto!!!
Anch’io sono un vecchio centauro e flice possessore di una FZ6 con la quale ho condiviso tantissimi Km, curve 🙂 e qualche scivolata, ma che ho deciso di vendere per passare ad una moto piùidonea per i lunghi viaggi.
Rispondo innanzi tutto a NuBelluCafè…forse! con l’intento di togliere l’appendice “forse” dal suo nik 😀
Se hai deciso davvero di acquistare una macchina da caffè, opta per una scelta definitiva e duratura nel tempo come la elektra o al massimo l’europiccola. sono macchine semplici, belle a vedersi e soprattutto non hanno componenti sensibili come la caldaia in allumino della gaggia da te menzionata che alla prima vera incrostazione di calcare può essere riposta in cantina :-). In più, su 10gr di caffè macinato, uno si disperde all’interno della macchina.
E’ costruita “al risparmio”!
Quanto detto per NuBellCaffè…forse! vale anche per aletonzer 😉
@ Luigi:
ottima la scelta della San Marco a leva, il non plus ultra tra le macchine di questo genere, la migliore in assoluto!
Come già ampiamento riportato nei primi commenti di questo splendido blog e che ti consiglio caldamente di andare a rileggere per capirne i pregi(tanti) e i difetti(pochi) rispetto ad una semi automatica, abbinata eventualmente ad un conico Mazzer(il San Marco conico è di “plastica” e la scheda elettronica salvamotore fa volentieri i capricci… e quanto costa!!), non avrai scusanti per non distinguerti dagli altri bar in zona.
Relativamente al personale gli darai la possibilità di conoscere un nuovo mondo e di arricchire notevolmente il loro bagaglio professionale.
Il feeling iniziale non sarà idilliaco :D, ma col tempo… i clienti ringrazieranno. A tal proposito è preferibile installare la macchina qualche settimana prima dell’apertura e prenderci confidenza. IL GIOCO VALE LA CANDELA.
Hai già scelto la marca di caffè da utilizzare? quali sono i servizi offerti dall’azienda fornitrice?
Nella GS3 del video c’è un trucco che giustifica tutta quella crema con una lunga preinfusione. provate anche voi a preparare UN caffè utilizzando con le vostre macchine il filtro per due tazze e fatemi saper il risultato.:-) 🙂 🙂
P.S. questo fine settimana sono a Roma e, tempo permettendo, farò un salto al S.Eustachio. spero per Cipollinox che il caffè sia buono altrimenti per lui consiglio di invocarlo S.Eustachio 😀 😀
A presto amci.
Hehehe io NON ho consigliato a nessuno di andarci, ho semplicemente detto che ogni volta che mi capita di andare a Roma passo dal S.Eustachio a prendere un po’ di grani di caffè
😉
Raffaè, non voglio responsabilità: se non te la senti fai altri 4 passi e vai alla Tazza d’oro 😀 😀 😀
A proposito di Tazza d’oro, mi sono giune delle notizie sul conto di questa azienda, ma non so se attendibili, produce ancora caffè? qualcuno me lo può confermare?
Grazie
si tutte le mattine alle 7 tostano il caffe lo so perche quando lo compro spesso è ancora tiepido e poi da un risultato costante a differenza di altre torrefazioni che dicono che arriva giornalmente e poco ci credo
…se ci sono macchine serie che non costino come la gs3 fatemi sapere quali sono,non che me le compri subito pero intanto comincio a valutare…fatemi sapere
@ Luca
grazie delle informazioni, mi avevano riferito cose errate su questa torrefazione, ma continua a chiamarsi tazza d’oro?
Luca, devi sapere che il caffè tostato viene stipato in dei silos dai 7 ai 15 gg prima di essere confezionato o venduto sfuso.:-))))))
sarà caldo per qualche altro motivo 😉
per la macchina da acquistare e utilizzare in casa, credo che la più accreditata fino a questo punto sia la elektra a leva o la bacchi.
mi sembra di capire che anche Lucio, dall’alto delle sue 200 macchine tutte testate, sia di questo avviso.
Un saluto
allora non lo so pero mi è capitato che il sacchetto che conteneva il caffe fosse caldo comunque si il tazza d’oro
si chiama cosi
ma la bacchi non è una macchina da espresso. Se mi dite che la pavoni non utilizza componenti professionali non oso pessare la bacchi che è poco piu di una moka bialetti..
Mi trovo “costretto” ad intervenire 🙂 , ma ricordo nuovamente che non ci sono valori oggettivi ma soggettivi.
Per le macchine a leva “da scaffale”, o piccoline o da cucina o come volete chiamarle, a parte il mio blog che mi rendo conto non è di facile consultazione, (ma c’è sempre la mia mail aperta a tutti…), il sito di riferimento in Italia e mi sà anche in Europa è quello di Francesco . http://www.francescoceccarelli.eu/index.htm
Andate a darci un’occhiata, ci sono molte macchine d’epoca e macchine tuttora in produzione, in grado di lavorare con buon profitto.
A mio avviso, visto il costo esiguo, potreste acquistare tutti quanti una Caravel, ce ne sono moltissime disponibili su un noto sito d’aste on line.
Una Caravel in buone condizioni può dare un ottimo espresso, ed è un oggetto vintage in grado di arredare da solo una cucina.
con questa mail invito ufficialmente Francesco ad aggregarsi a questo bel gruppo di entusiasti.
In Italia non ci solo solo Pavoni o Elektra, abbiamo anche le Zacconi http://www.zacconi.net/index.html o le Ponte Vecchio (ex Sama) http://www.pontevecchiosrl.it/ .
La Bacchi non è una moka, pesa 2,2 kg ed è un concentrato di genialità http://caffettiere.blogspot.com/2009/10/la-bacchi-espresso-pre-test.html .
chi vorrà farsi 2 risate con il mio inglese maccheronico vada qui http://www.home-barista.com/knockbox/andrea-bacchi-leonardo-da-vinci-of-espresso-t12138.html
@ Luca
Le Pavoni “buone sono quelle usate, pre anni ’90 , ma chiedi a Francesco se sei interessato.
Per la Bacchi posso solo consigliare di provarla se potete.
Chi l’ha provata… e se lo poteva permettere, l’ha presa (non è regalata…) :-0
Alla fiera di Trieste http://www.triestespresso.it/ di ottobre la troverete di sicuro, e mi sà che ci sarò anch’io con un banchetto di macchinette d’epoca..
@Luca
La Bacchi E’ una macchina da espresso. Inoltre è fatta molto bene; ovvero con materiali di alta qualità. Non è assolutamente paragonabile alla Bialetti… 😉
@Raffaele
Ciao, Ti confermo che abbiamo firmato il contratto per La San Marco 3 gruppi e macinadosatore Mazzer (a macine piane, per ora).
Devo dire che nella zona di Milano questo tipo di macchina non è molto usata (forse 10 esemplari in tutto!), e questo mi fa capire il livello di cultura del caffè nella ns provincia. Ma tendenzialmente è in atto un cambiamento a favore dell’estrema qualità dell’espresso, ma solo da imprenditori motivati e attenti appunto alle esigenze inespresse della clientela. Bisogna essere disposti ad investire parecchio nelle attrezzature, nella formazione, e nel prodotto.
Per il caffè abbiamo optato per Club Kavè, che è la linea di punta della F.Z. di Bologna: ottima miscela, con torrefazione separata delle singole componenti ( credo 3 arabica e 2 robusta), gran crema e gran aroma. E’ molto costosa ed ha una grammatura per caffè intorno ai 7,5 grammi, ma credo che ne valga la pena. Abbiamo chiesto pareri a chi già usa questo caffè e le risposte sono tutte di entusiasmo. Come ho scritto sopra bisogna essere disposti a spendere per avere la qualità.
@Luigi
OTTIMA scelta la San Marco a leva! E, per quanto riguarda la miscela di caffè da te scelto, da più di 3 anni io lo compro abitualmente alla rivendita “14 luglio” in centro a Bologna (gestito direttamente dalla famiglia Filicori): quindi ti confermo anch’io l’alta qualità della loro torrefazione.
😉
@Massimo
Che la Bacchi sia un prodotto valido ed alternativo alla classica moka (o alle macchinette “da scaffale”), credo sia oramai assodato. Astieniti però da asserire che essa utilizza “MATERIALI DI ALTA QUALITA” poiché, semmai non lo sapessi, l’alluminio di cui è quasi interamente composta non è nemmeno lontanamente paragonabile alle svariate decine di chilogrammi di ottone e di acciaio impiegati nella costruzione delle “vere” macchine da espresso.
Così facendo alimenti false speranze (specie in Luca, che era ‘tentato’ di passare dalla Pavoni alla Bacchi!) e poi magari finisce che il nostro Luigi, che ha appena firmato contratti per migliaia e migliaia di euro, ci rimane male pensando che nel suo bar se la poteva cavare con 3 o 4 Bacchi ed un fornello a gas.
😀
La buona qualità traspare dalla consistenza della macchina; qui si era parlato di un confronto con la Bialetti, secondo me, improponibile. Non la ritengo assolutamente una alternativa alla classica moka, come dici. Sono due mondi completamente diversi. Non ho fatto alcun paragone con le macchine in acciaio ed ottone. Con i suoi materiali, la Bacchi assolve molto bene lo scopo per cui è stata progettata.
Non voglio alimentare le false speranze di chicchessia…magari finisce che qualcuno ci rimane male…provandola. 🙂
Esplicitato così è molto più chiaro 😉
Buona serata a tutti!
🙂
Salve a tutti
@ Raffaele (4 Gennaio)
Qui in Grecia, almeno ad Atene dove vivo, si beve di tutti i caffe ma l’espresso di meno. Piu spesso si beve il cappuccino, cappuccino freddo, il “frappe”, nescaffe caldo e caffe greco – turco
– Cappuccino freddo in Grecia: Si prepara l’espresso, di solito doppio, poi questo viene inserito in un bicchiere con ghiaccio prefiribimente tritato e si mescola con un cucchiaino, nel fratempo si frulla mezzo bicchiere di latte freddo con un frullino. Appena pronto il latte cremoso, si inserisce nel bicchiere contenente il caffe gia rafreddato e si beve con la cannuccia.
– Frappe: uno-due cucchiaini di caffe solubile (tipo Nescafe) si mescolano con una piccola quantita’ d’acqua (50-100ml) fredda tramite shaker o ancora meglio con il frullino finche si forma la schiuma. Poi si agiunge dell’acqua fredda (200-300ml), un paio di cubetti di ghiaccio e del latta se si desidera. Anche questo si beva con la cannuccia 🙂
Se qualcuno vuole provare a farli e necessita dei consigli sono a sua disposizione.
Tutti i bar-caffe fanno ovviamente l’espresso ma non buono come in Italia, si fa piu lungo e con poca crema. Sono preferibili gli altri tipi dei caffe forse perche dalle nostri parti bere il caffe ad un bar-caffe vuol dire sedersi atorno un tavolo, fuori all’aperto se possibile, con degli amici – ragazza, fumare un paio di sigarette, chiaccheriare… ecc insomma si tratta di una speccie di uscita-divertimento e i bar-caffetterie sono ben allestite, un vero investimento una propria impresa 🙂
Il “bere il caffe” qui ha una durata temporale molto piu lunga che in italia (molto raramente qui si beve l’espresso in piedi al banco e poi via). ‘E questo il motivo secondo me per il quale si preferisce una bevanda piu lunga dell’ espresso.
Ovviamente esistono dei locali dove si beve l’espresso come si deve e preparato da persone che verramente si intendono..
.. Infine a casa e all’ uficio si beve oltre i prescritti anche il caffe a filtro (tipo Francese)
Per quanto riguarda la mia Pavoni Europiccola ed il Macap MC4 ho fatto dei buoni progressi. Di solito uso il filtro doppio con 16gr di caffe. Crema e gusto c’e’ ma la quantita del caffe ottenuto e relativamente poca quindi anche un po forte. Cioe’ un ristrettissimo doppio… atorno i 25-30ml. Qualche miglioramento ne ho, faccendo una speccie di precarico, preinfusion… visto che luca usa il filtro singolo e ha dei buoni risultati ci provo anch’io, anche se ho letto che e’ piu’ facile avere successo con il filtro doppio.. Come detto sto nella fase di prova e ricerca 😉
Infatti molto sensibile sulla macinatura e la pressione (devo procurarmi di un tamper-pressino giusto) del caffe. Luca stai penando di venderla? Non so se ne vale la penna visto che sai come usarla. Puntati prima su un bel macinacaffe.
Dimogrec sei un grande;-)
mi mancava qualche ricetta originale con il caffè, ho gia salvato il tuo commento e alla prima occasione mi adopererò per sperimentare nuove fragranze al caffè 🙂
Diciamo che anche noi italiani quando ci sediamo al tavolino di un bar ci accompagnamo con gli amici con qualcosa da bere ma, a differenza del tuo paese, preferiamo la birra al caffè 😀
Nell’utilizzo della tua pavoni hai fatto notevoli progressi, con un pò di esperienza in più ti verrà facile ottenere un ottimo caffè anche col filtro singolo, scommettiamo? 😉
@ Luigi:
Voglio complimentarmi con te per la scelta fatta,
La macchina è eccezionale, non trascurare il depuratore però, rigorosamente da 12lt e controlla che sul rubinetto inferiore il tuo tecnico di fiducia non tira via il gigleur che regola il flusso dell’acqua per la rigenerazione per rimpiguare le sue tasche.
I macina caffè Mazzer sono i migliori sul mercato, ottimi sono qnche quelli a macine piane e per consumi fino a 3kg al giorno il mod. Major rigorosamente 380V. ti assisterà alla grande.
Filicori e Zecchini non hanno bisogno di pubblicità, ottimi prodotti, e poi il sole che ride mette ottimismo soprattutto nelle nebbie milanesi 😀 😀
@ Tutti:
Non me ne vogliate se lascio la mia mail a Luigi per un training personalizzato sulla MACCHINA a leva ma approfittatene pure per qualunque domanda vogliate pormi, risponderò a tutti.
raffaeleperozziello@tiscali.it
@ Cipollinox:
vedo che sai “il fatto tuo”, di cosa ti occupi?
Salutami Bologna, l’adoro 😉
è un po di tempo che sto guuardando slcuni modelli di punta delle varie linee domestiche realizzati con componenti professionali e mi chiedo se siano buoni Alex duetto della izzo, Vetrano Quik mill,e la vivaldi la spaziale.
sono buone queste macchine? a vederle mi sembra di si costano anche sui 1700 euro oppure è meglio orientarsi altrove.
@Dimogrec
Complimenti, Raffaele ha ragione!!! Come ti trovi con il Macap (dicono che abbia una regolazione fine migliore del Mazzer)?
Purtroppo la Pavoni è MOLTO difficile da saper utilizzare bene, a differenza dell’Elektra che essendo dotata di molla facilita (e non di poco) il raggiungimento di un buon risultato.
@Raffaele
Pettino le bambole, ho letto qualcosa sui chicchi di caffè qua e la
😉
Certo, Bologna è una bella città ma la tua, specie la costa, lo è ancora di più 🙂
@Luca
Segui il consiglio di Dimogrec, comincia da un macinacaffè “serio”
😉
sicuramente se vendero la mia macchina sara per passaggio a macchina superiore a leva o pompa che sia…ma non subito. prima si mi sa che cambiero il macinacaffè. Io a dire il vero la crema la ottengo anche con il filtro singolo se la macinatura è fina e ben pressata naturalmente non con tutte le miscele.
Il negoziante che mi ha venduto la europiccola mi ha detto che molti suoi clienti si sono lamentati di quella macchina per la loro incapacita totale nel saperla utilizzare e cosi sono passati a macchine a cialde o a pompa ma di livello scadente buttando i soldi due volte. Non è questo il mio caso ho bevuto degli ottimi caffe con questa macchina anche se voglio qualcosa di migliore.
allora quali sono meglio mazzer o macap?
Luca, io aggiungerei alla scelta anche il Cimbali
😉
Ragazzi sono appena rientrato da Roma ed il mio primo pensiero è rivolto a voi.
Sono andato sabato sera a fare una visita al Tazza d’Oro e con molto stupore devo dare atto a Luca sul caffè torreatto e venduto in giornata, ma come si fà???!!!
Per i meno informati, il bar Tazza d’Oro ha una piccola tostatrice da 60kg a gas all’interno del locale che cuoce caffè tutti i giorni. E’ risaputo che i caffè dopo la tostatura necessitano di un periodo di stagionaura prima della vendita, cosa che al tazza d’oro non può avvenire perchè mancano i silos per lo stoccaggio ed il tostatore giustifica la vendita reperentina con: Abbiamo venduto tutto il caffè e non potevamo mandar via i clienti senza caffè! Furbo, ma non abbastanza per me 😉
Per i palati fini vendono pure il pregiatissimo “giamaica ble mountain” alla modica cifra di 109€ al kg, ma un atroce dubbio sulle sue origini mi è venuto quando ho fatto qualche prova per saggiarne le sue virtù, morale, un’ottimo Santos ancora molto fresco per essere consumato, ma scaltramente stoccato nelle piccole botti di legno con tanto di scritta incisa a fuoco per sottolinearne la provenienza.
Ho assaggiato la miscela al banco, lavorata con una macchina Wega 4gruppi mod. “Nova” di una diecina di anni e passa, abbinata con un macinadosatore mazzer(marchiato Wega) mod. Super jolly!!! e non uno più consono Major sempre della Mazzer.
Ordino il mio caffè ristretto e mi propinano un caffè normale, dalla crema giallo paglierino ed incosistente.
Il tempo di versare lo zucchero e girare il cucchiaino e la crema scompare del tutto lasciando il posto ad un liquido nero. Sono rimasto molto deluso e da una torrefazione mi aspetto molto, ma molto di più.
Oggi pomeriggio invece, ho fatto un salto all’Eur al bar palombini. Leggermente migliore del primo, ma solo leggermente!
In entrambe i casi ho riscontrato che ai depuratori non viene fatto il sale da moltissimo tempo.
Il miglior caffè bevuto a roma in questo week end l’ho gustato alla galleria Alberto Sordi (illy) che a me non fa impazzire.
Buona notte a tutti 😉
allora non mi sbagliavo 🙂 e il s. eustachio è ancora meno cremoso rispetto al tazza d’oro acqua pura! La blue montain non l’ho mai comprata perche ho sentito dire che non produce assolutamente crema. quindi oltre ad un macina caffe devo anche trovarmi una torrefazione seria.
Io dopo averlo comprato lo utilizzo subito il caffe…forse dovrei lasciarlo riposare?
A Roma ho bevuto un ottimo caffe in un bar a piazza colonna,quando ho visto la macchina a leva mi sono fermato per vedere come la utilizzassero…
@Raffaele
Ammazza che fregatura… mi spiace per la brutta esperienza alla Tazza d’oro, anche se debbo dire che TU sei un GRAN SIGNORE: un altro, con 1/10 delle tue conoscenze in questo ambito, come minimo glielo avrebbe fatto rifare
😉
@Luca
Come giustamente hai detto tu qualche intervento fa, il caffè NON è solo crema ma è anche quello che sta sotto… però posso dirti tranquillamente che la poca crema che ottieni è, purtroppo, in larga parte da imputare alla tua Pavoni
😦
Per ottenere un’ottima crema (dando per scontato una buona miscela ,macinatura al momento ed un’ottima pressatura) è questione di:
– mantenere una temperatura COSTANTE dell’acqua a 92 – 94° (oltre, il caffè si brucia!) – cosa DIFFICILISSIMA! –
– mantenere una pressione COSTANTE al gruppo a 9 bar
– ultimo, ma non per questo meno importante, la preinfusione
@ Cipollinox e Luca
Con il Macap MC4 mi trovo benissimo fin’ora. Prima di questo non avevo macinacafe quindi la differenza e’ enorme. Mi limitavo a prendere caffe’ maccinato da qualche torrefazione in diverse misure per fare le mie prove.
Non posso dire qualle e’ meglio. Macap M4/MC4 o Mazzer Mini. Non avuto mai un mazzer. Altri tifano per Macap e altri per Mazzer.
Per la buona crema oltre i fattori scriti da cipollinox e’ importante la freschezza della miscela ma anche la miscela stessa. Piu’ robusta ne contiene piu cremoso sara il cafe…
Ciao Dimogrec,
mi fa molto piacere sentire che ti trovi bene con il Macap, in effetti conferma l’opinione di quelli che ce l’hanno… ne parlano davvero bene!
Ma, soprattutto, QUANTO è buona la cucina greca… ci vado matto!
Ciao
@ Raffaele
Vorrei sapere se a parte la ciofeca che ti hanno preparato hai provato con la tua macchina la miscela di arabica da 19,90 al kg? usando quella riesco ad ottenere una crema che sostiene (anche se per poco) lo zucchero ed il sapore è buono tu lo hai provato?
@ Cipollinox
si lo immaginavo pero alcune miscele a base di arabica mi vengono cremose ed altre no..
Ma allora a parte il macina caffe i modelli di macchine che ho menzionato sopra in precedenza sarebbero in grado di darmi sulla crema un risultato migliore della pavoni? l’estrazione di queste macchine in quanto utilizzano componenti professionali è migliore?
Luca,
tra le macchine dotate di gruppo E61, se ti comprassi una Vetrano (macchina decisamente professionale dotata, tra le altre cose, anche di pompa rotativa procon e di allaccio diretto alla rete idrica) dovresti sempre fare i conti con il RAGGIUNGIMENTO DELLA TEMPERATURA OTTIMALE PER L’ESPRESSO che, con una macchina con singolo boiler a scambiatore di calore come la Vetrano, non è affatto cosa semplice.
Invece, con la Izzo Alex Duetto andresti MOLTO meglio (DOPPIO boiler) perché essa è addirittura dotata di PID, un SOFISTICATISSIMO controllore industriale che adegua ad ogni istante la temperatura dell’acqua a seconda del valore impostato (variabile a piacere)… e ho detto tutto
😉
@ Luca:
se compri alla Tazza d’Oro è obbligatorio lasciar “riposare” il caffè almeno 4/5 gg prima del suo utilizzo. Prima di tale periodo qualunque miscela utilizzi non si esprimerà mai al 100%delle sue qualità… crema inclusa.
Più che torrefazione SERIA ti consiglierei una torrefazione più attenta alla qualità dei prodotti offerti.
Un tostatore che al cospetto di persone che dimostrano una certa conoscenza in materia si giustifica facendo ricadere le responsabilità sulla proprietà, l’utilizzo di attrezzature obsolete che, per quanto valide, lasciano intendere la pochissima attenzione che la proprietà ripone per garantire ai suoi clienti un prodotto unico e che debba rappresentare per i suoi clienti baristi l’esempio di come ottenere il massimo dalla miscela nella quale hanno riposto la loro fiducia.
Stenderei un velo pietoso sulle tazze scheggiate con le quali servono il caffè!!!!!!!!, quindi, caro Luca, in virtù di tutto ciò non ho avuto ragioni valide per acquistare presso questo esercizio.
Un consiglio, conserva il tuo caffè in un luogo asciutto, non particolarmente freddo e non in un contenitore ermetico.
Memorizza la data d’acquisto e riutilizzalo dopo una settimana per constatarne le notevoli differenze di cremosità e di sensazioni provate dalle rispettive degustazioni.
E’ IMPORTANTISSIMO conoscere bene la miscela che utilizziamo per fare la differenza tra l’una e l’altra macchina da caffè. 😉
@ Cipollinox:
Prima di ordinare il mio caffè ho osservato attentamente quelli precedenti e il modo di operare del barista che non ha neppure soddisfatto la mia richiesta di un caffè ristretto.
Chiedere il “bis” significava mettere a rischio il mio apparato digerente 😀
@ Dimogrec:
ma il tuo macap ha la regolazione della macina contnua oppure a scatti?
I Macap professionali condividono tantissimi componenti con gli Anfim, ma rispetto a quest ultimi utilizzano un alluminio di bassa lega ed hanno una regolazione della macina a scatto discutibilissima 😦
Io l’ho preso a regolazione continua (stepless)
Ma anche su questo non c’e qualche marchio-segno per indicarti il numero di macina. C’e’ solo la coronna con diversi numeri (da 1 a 9 sul mio) ma nessuna linea. Non ‘e un problema comunque. Alcuni utenti segnano da soli una linea (per riferimento) con un pennarello. A me non e’ servito fin ora.
mi sa che alex duetto comincia ad essere roba seria..
@ Raffaele allora provero cosi come mi hai detto..pero con 2 euro l’etto devo pure rimediare i difetti degli altri se riesco a trovare qualcosa di meglio cambio pure il caffe,ma la vedo dura qui a roma:-(
Luca,
ma certo che le macchine come le Izzo, Quickmill, Vibiemme, ecc… tutte dotate di gruppo E61, sono “roba seria” e non semplicemente “macchine domestiche con componenti professionali”, come le hai definite tu!
Infatti, esse sono concepite per piccoli esercizi, come ad esempio alberghetti, pub, ristorantini, ecc… Nulla vieta però di mettersele in casa, a patto di saperle utilizzare e conoscere bene, altrimenti il caffè verrà fuori “nu shchiff”, ossia praticamente come quello che ha bevuto alla tazza d’oro il nostro Raffaè!
😀
@ Dimogrec:
ottimo il macinacaffè con la regolazione micrometrica continua, consente di regolare la macina al “capello” 🙂
Il segno col pennarello è inutile quando hai capito bene il funzionamento della regolazione, ma è preferibile comunque averlo in caso di eventuale smontaggio della ghiera portamacine, oppure per capire se e quando è il momento di sostituire le macine.
@ Luca:
se ti può far piacere ti svelo un segreto. Anche se per un breve periodo, ho collaborato con l’azienda che produce l’Alex Duetto 🙂
I componenti sono di prim’ordine nella maggioranza:
lo stesso gruppo a levetta che montano anche le macchine quelle vere, impianto termosifonico a scambiatore di calore come sulle macchine vere, la possibilità di regolare l’altezza del livello dell’acqua come sulle macchine vere, la pompa volumetrica Rotoflow (competitor della Procon) con la possibilità di regolare la pressione dell’acqua sul caffè…, proprio come le macchine vere.
E se veramente vuoi preparare un caffè come al bar devi solo collegare la macchina alla rete idrica con un depuratore, proprio come le macchine vere.
Non ti posto il link per non vedermi bloccato il commento dai moderatori, ma se fai una ricerca in rete ti accorgeresti dalle foto della qualità costruttiva di questo gioiellino 😉
P.S. aggiungici pure una lancia per il vapore ed una per il prelievo d’acqua calda e due manometri (temperatura e pressione acqua) come le macchine vere.
Per renderti davvero conto della differenza tra preparare un caffè con una miscela fresca di tostatura ed una stagionata segui questo consiglio:
recati dal tuo spacciatore ed acquista il quantitativo utile di caffè per il tuo fabbisogno settimanale, ma per 15 gg ed in sacchetti separati. utilizzane solo uno mentre l’altro lo conservi in un luogo asciutto.
continua ad utilizzare quotidianamente solo uno dei due sacchetti e dopo una settimana compri un altro sacchetto per il tuo consumo settimanale.
A questo punto potrai fare il paragone tra il caffè conservato e quello appena acquistato e ci darai le tue impressioni. 😉
Complimenti davvero Raffaele, per la tua collaborazione con la Izzo, si tratta veramente di una macchina straordinaria… che ne pensi se eventualmente decidessi di modificare la mia isolando per benino il boiler ed installando un controllore PID?
ma ci sono differenze nel caffe se l’acqua arriva direttamente dalla rete oppure ricaricata manualmente?
Io preferisco ricaricarla con acqua dolce, quella della rete di roma è durissima e ci vorrebbe un lavoro non indifferenteper decalcificarla bene.Comunque ci sara tempo usero ancora per un bel po la mia europiccola…il cambiamento mi verra a costare parecchio:-( pero ci saranno sicuramente dei risultati:-)
Tra il mini ed il lux ci sono differenze nella qualita di macinatura o sono uguali?
@ Cipollinox:
Tu hai la duetto o l’alex classica? Ad ogni modo isolare la pompa dall’impatto del calore della caldaia è sempre un’operazione consigliata, ma a patto che consenti alla macchina di evacuare al’esterno il calore che produce la caldaia che, diveresamente, porterebbe la macchina a temperature tanto elevate da non poter essere utilizzata.
All’occorrenza crea un’apertura anche nella parte inferiore dello chassis per favorire la circolazione dell’aria.
Per un principio fisico, l’aria calda nella sua fase ascensionale si porta dietro aria frescca dal fondo della macchina favorendo la ventilazione.
Il sistema PID (una vera rivoluzione) ha consentito a questa macchina di essere utilizzata senza controindicazioni sui mercati esteri dove c’è un’altra cultura dell’espresso, ma (a mio avviso) superfluo per il territorio nazionale dove si può risolvere il problema della notevole preinfusione, peculiarità prima del gruppo E61, adottando delle strozzature di diversa sezione al tubo scambiatore superiore…..
P.S. Cipollì, non distruggere la tua macchina, mi raccomando 😀 😀
@ Luca:
ma perchè ce l’hai a “morte” con la tua europiccola? 😀 😀
credimi, la cosa bene quasi come la Alex duetto e ti posso garantire che quando ci sarai entrato bene in confidenza ti dispiacerà dirle ciao 😦
Capisco e condivido la tua bramosia per diventare un caffettiere provetto, ma devi avere un pò di pazienza ed i risultati arriveranno da soli.
Ci sono baristi che hanno speso una vita a preparare caffè e non c’hanno capito ancora una mazza 😉
L’acqua è fondamentale per il caffè, in un altro post si parla della funzione del depuratore e dell’importanza che l’acqua,
a diversi gradi di durezza, ha sul caffè. Dagli un’occhiata 😉
A presto
Ciao Raffaele,
ci mancherebbe altro, sono solo “pensieri” i miei… pensavo magari che, al primo guasto che si presenta (pompa, termostato, ecc.), vorrei approfittarne del fatto di aprire la macchina e fare qualche piccola modifica
😉
P.s. Bello Cipollì!!!
@ Cipollinox:
inviami qualche foto della tua macchina, sono curioso di vedere com’è fatta dentro vediamo e cosa possiamo stravolgere………….
scherzavo, spero non mi prenderai sul serio! ahahahah
Cià Cipollì 😉
Ciao a tutti, gradirei avere un consiglio tecnico su quale macchina orientarmi per avere un ottimo caffe. conosco le pavoni , le electra, le quikmill ed altre. ho un budget di circa 1000-1500 euro, quale mi consigliate? la devono usare anche i miei genitori che non sono piu giovani, per cui la semplicita d’uso e inportante nella scelta. grazie a tutti
Ciao Giuseppe,
considerato il budget e l’utilizzo da parte dei tuoi genitori, io ti consiglierei proprio l’Elektra
😉
@ Giuseppe
Dipende da quanti anni hanno i tuoi genitori.
mia madre ne ha 75 e l’Elektra non la potrebbe usare di sicuro.
Già mia moglie fa fatica.
E una bella Iperespresso x7 (nera) dove le operazioni sono semplificate?
Siamo molto di sotto al tuo budget, ma di questi tempi…
E vorrei sfatare un mito… è molto più difficile imparare ad usare l’Elektra rispetto alla Pavoni.
La Pavoni perdona… l’Elektra no.
Una volta imparato il tutto, però… Microcasa forever!
Ah, Lucio! Ben venga la tua precisazione… anch’io, da ignorante che non l’ha mai vista dal vivo in funzione, pensavo che fosse più facile da utilizzare rispetto alla Pavoni (che invece ho provato un paio di volte) principalmente per via della grossa molla di cui è dotata e della costruzione senza ombra di dubbi migliore; in ultimo, considerando anche il costo, maggiore di 2/3 volte rispetto alla europiccola.
Invece, per la X7 (una delle tante “macchinette da scaffale”)… beh, a quel punto forse io valuterei la Bacchi
😉
Ciao!
Ma scusate ragazzi (Lucio) Iperespresso x7????? Ma veramente… Lucio tua moglie fa fatica a usare la elektra? Non ci posso credere. E poi a questo punto se uno si prende le elektra semiautomatica anzichè a leva che cosa succede?
Giuseppe valuta bene il tutto.
ciao ciao emily
@emily
hai ragione, avevo fatto una bellissima risposta su questo fatto, molto lunga e dettagliata, ma aveva troppi link, e non è stata pubblicata 😦
Mi scuso con i puristi, ma sono un tecnico e tendo a vedere la praticità delle cose.
Se penso ad una coppia mediamente anziana, a meno che non siano molto “attivi” , non posso immaginarmeli a seguire ogni giorno il “rito” necessario per l’Elektra.
Se tu riesci a domare una moto di 200 kg, non avrai problemi con la leva , ma certe signore di mia conoscenza sicuramente si.
Con la semiautomatica si risolve il problema, ma non potevo consigliarla a Giuseppe, con un budget di 1000 -1500 euro.
Se la trovi usata al limite … ogni tanto ne salta fuori una sulla Baia.
Ovvio che tra la Bacchi e l’X7 io dico Bacchi al 100%, ma a mia madre regalerei l’ X7 o una similare, proprio per un discorso pratico. Poi per mia fortuna lei adora la moka 🙂
C’è in vendita su Subito una Brasilia usata . Bella è bella, che poi funzioni bene non posso saperlo.
Qualcuno la conosce?
Il prezzo sembra molto buono…
Lucio, la Brasilia su subito.it che dici è forse quella a 3 gruppi? Perché in questo caso, difficilmente potrà essere utilizzata in una casa normale, avendo un allacciamento elettrico di ALMENO di 4.5-5 kW…
😉
Meglio che il nostro amico punti sulla Elektra MCal, se mai dovesse entrare qualche soldino in più (per una casa più grande, la mia ora sembra quella dei puffi!) ci farò senz’altro un pensierino
Ciao a tutti e… Buon Caffè!
🙂
Ciao a tutti ragazzi da come ne parlate sembra che per usare la macchina a leva serve una mini laurea e per questo mi stò interessando unltimamente alla Elektra semiautomatica che non ha lo stesso fascino dell’altra però credo mi farà risparmiare tempo nel corretto utilizzo. Anzi da come si presenta è ancor più maestosa, io guardo sempre l’estetica, come al solito.
Però vorrei avere un termine di paragone di difficoltà per la macchina a leva. Quanti caffè dovrò buttare, e quanto tempo ci vorrà per poterla usare bene facendo circa solo 2 o 4 caffè al giorno?
Lucio se è solo un problema di forza tutto ok ma credo sia un problema di dosagio tra il tempo in cui tiri su o giù? la leva e la forza che imprimi nel farlo….. Ho capito bene?????
Fatemi capire qualche cosa.
Ciao ciao a tutti e buona camomilla, vista l’ora, Emily
@ emily
se cerchi con google ” caffettiere blogspot ” accedi al mio blog. sulla destra troverai il mio indirizzo mail.
se vuoi ti posso mettere in contatto con un amico che in un paio di mesi ha già raggiunto buoni risultati con la Mcal.
no, con la Mcal non devi dosare la forza, è la molla che in rilascio della leva effettua il lavoro finale. Ci sono delle regole che vanno seguite scrupolosamente, e questo dona un’alone di mistero e sacralità nei gesti che poi con il tempo diventano automatici.
La semiautomatica è un piccolo sogno per me, una macchina unica nel suo genere. Ed è bella grande.
@ Cipollinox
no ,è ad un gruppo, verticale , simile ai modelli anni 30
Lucio come al solito il tuo parlare di macchinette e caffè esprime sacralità , come dici tu, sei un grande non vedo lora di vedere il tuo blog se ci riesco…..
Ma scusa mi dici che la semiautomatica è un sogno per te ma ha la leva anche quella?? mi pareva di no!!!!
fatemi capire!!!
ps i miei caffè sono pochi ma proprio per questo vorrei che fossero ottimi!!!!!!!!!!!
Ciao ciao Emily
Forse ci siamo….ma ho bisogno di ultima consulenza!!!Dopo ore di attento studio e pensiero (sto gruppo E-61 me lo sogno pure la notte…:-) ), sono arrivato alla conclusione che una macchina a leva sarebbe troppo impegnativa adesso e quelle professionali costano un po’ troppo…..(e-61 devi aspettare!)
Così mi sto orientando verso una semi-automatica ed un macinacaffè decente! Ed ora il dubbio amletico:
Rancilio Silvia + Rocky oppure Quick Mill Orione + Apollo??? Qualcuno parla bene anche delle Lelit, ma io non ho abbastanza elementi su quest’ultima marca se non che costano meno e promettono le stesse performance!
Aspetto vostri commenti….Ciao e Grazie
p.s. La Izzo Alex Duetto è propria Bella…soprattutto per spirito patriottico…la fanno a Napoli, mia “Patria”!! 🙂
A proposito, Raffaele, poi spero mi darai qualche dritta per comprare il caffè!
Ciao Ragazzi, salve a tutti! Forse ci siamo quasi. Dopo attento “studio” e ore passate su CoffeeGeek (ma sti americani allora lo bevono l’espresso!!!) sono arrivato alla seguente conclusione:
1) Una macchina a leva è troppo complicata per il momento …non ho troppo tempo per “sbariare” (i Napoletani mi capiranno!!) 🙂
2) Una professionale con gruppo e-61 costa troppo (la Izzo Alex Duetto è proprio bella…lo dico solamente per puro spirito campanilistico….non avete capito che “song e Napule!!!!)
….e quindi:
Rancilio Silvia + Rocky o Quick Mill Orione + Apollo???
Poi ho sentito parlare delle Lelit….costano qualcosa in meno e promettono performance simili. Voi che mi dite???
Insomma, cari Geek cosa mi consigliate? Ciao e Grazie!
p.s. Raffaele, poi dopo mi consiglierai, spero, dove acquistare il caffè a Napoli!!!!!!!
ma allora io come faccio adesso? Non ci capisco piu niente! elettra, quickmill, izzo, boh!!! meglio la pavoni o no???
la settimana scorsa ho sentito il caffe’ della famosa bacchi: meglio della moca si, però non si puo dire che era un espresso!
@ Luca
prima di sollevare altri polveroni, sarebbe bello parlare qui dentro solamente di macchine a leva e macchine semi professionali.
La Bacchi non appartiene a nessuna delle 2 categorie.
Se hai bevuto un caffè simile alla moka, chi te l’ha fatto non ha imparato ad usarla, o peggio ancora non ha letto il mio tutorial. tanto per fare esempi “da ridere” sarebbe come comprarsi un aereo e poi non fare il brevetto per pilotarlo….
tra pavoni ed elektra… elektra.
ma se non hai la pazienza di sperimentare, nessuna delle 2.
è questo il bello di questo mondo: molte macchine , la maggior parte di esse “perfette” per un certo tipo di persona.
Devi capire quali sono le tue esigenze ed accoppiarti alla macchina corretta. E se sbagli, la vendi e ne prendi un’altra.
Ciao a tutti,
mi sono accorto che è trascorsa una settimana dal mio ultimo intervento, come vola il tempo! 😦
Dagli ultimi commenti di qualcuno si evince una certa confusione nell’individuare la macchina migliore per le proprie esigenze e di questo me ne assumo le responsabilità 🙂 a causa di quel mio essere troppo scientifico
l’ideale sarebbe poter fornire una consulenza personalizzata a tutti e valutare la scelta dell’una o dell’altra macchina in base alle reali esigenze di ogni singolo.
Leggendo qua e là riporto qualche riflessione.
trovo che sia inutile spendere capitali per una macchina professionale (L’Alex Duetto)quando quest’ultima viene utilizzata per preparare 1-2 caffè al giorno, non se ne sfrutta il potenziale e succede che la Bacchi a confronto sembra fare miracoli!
La elektra a leva(così come una vera macchina professionale a leva) esalta le capacità individuali dell’operatore ed il “rituale sacro” per la preparazione del caffè richiede molta perizia e qualcuno la odierà per la sua poca praticità (l’europiccola, pur conservando il fascino della leva, per la sua semplicità non vi tradirà mai).
Personalmente sarei in grado di cavarmela un pò con tutte ed ho una mia piccola collezione, ma non c’è cosa più piacevole del profumo di caffè fresco macinato che la mattina presto viene su dalla moka e si diffonde per tutta la casa…. e poi vado al bar 😀
Spendere 1500euro per una macchina è davvero superfluo, con meno della metà si può portare a casa una macchina efficiente, pratica e bella da vedersi come complemento d’arredo.
Ragazzi,
scusate per il doppio intervento, ma ieri quando l’ho scritto pensavo non l’avesse pubblicato e così ho riscritto le stesse cose usando termini diversi!!!
Rispondendo a Luca, per quanto mi riguarda facendo una media di 4 caffè al giorno non mi sembra ne il caso di spendere tanti soldi per una professionale e ne (almeno per il momento) ho troppo tempo per il rituale… 🙂
Ciao a tutti
@ i Guru (Raf&Lucio&Cipollinox)
Rancilio o Quick Mill?
@i Guru (Raf&Lucio&Cipollinox)
Rancilio o Quick Mill?
nel dubbio… nessuna delle due(categorico)
@NuBelluCafè….
ahahhaha, mi tiro fuori dai guru, sto bene tra il popolo.
tempo fa ho consigliato ad un amico veneto la Rancilio Silvia, ma solo dopo avermi letto una vagonata di post d’oltreoceano.
E trascorso qualche mese, (e numerosissimi sfottò della moglie…) mi sembrava soddisfatto.
La QM esteticamente mi piace di più.
ma di queste macchine non ho alcuna esperienza diretta, almeno non ancora!
ciao ma ci sta un altro luca? o quanti? sara necessario modificare il nome se no non ci si capisce piu?
Per chi fosse interessato, da ieri c’è in vendita su subito.it una microcasa a leva (usata) ad un buon prezzo .
E sembra in ottime condizioni, anzi, sembra nuova!
Di Rancilio Silvia ne ho letto molti commenti positivi (sempre su Coffeegeek e Homebarista). Dicono che e’ in grado di fare un caffe di qualita’ paragonabile a macchine molto piu costose e per il suo prezzo e’ una scelta ideale per uso domestico. Sono molti che hanno montato ache il PID nella Silvia…
@Luca
Questa Bacchi mi incuriosisce… l’ho vista da vicino in un bar a Bologna dove vado spesso, mi è sembrata più piccola di quanto immaginassi; però concordo anch’io con Lucio che sicuramente sarà stata colpa di quello che ti ha fatto assaggiare il suo caffè, magari non aveva neanche un macinacaffè decente 😉
Comunque sia, fossi in te non starei a preoccuparmi ossessivamente: scegli una macchinetta, la provi per un po’ e se proprio non ti piace, sei liberissimo di rivenderla e comprarne un’altra, no?
🙂
@NuBelloCaffe
Io di “guru” conoscevo solo quello della margherita storta, che poi è stato arrestato… vedi tu 😀
@Lucio
Ho visto l’inserzione su subito.it della Elektra, per 300bucks mi pare un’affarone!
Sul tuo blog, ho visto anche il macinino che usi (quello arancione!): utilizza sempre macine da 58mm come il mio, o più grandi?
@Dimogrec
Io stesso consigliavo la Silvia, per via del suo OTTIMO rapporto qualità/prezzo, poi però Emily mi si è rivoltata contro…
Secondo il mio personalissimo parere, al di sopra della R.Silvia (IMHO macchina di medio livello) ci sono solo quelle che montano il gruppo E61 oppure altri equivalenti (sempre termocompensati però)
😉
Lucio,
la Microcasa sto andando a vederla…ma a telefono il proprietario mi ha già detto che ha una ventina di anni ed è stata usata pochissimo (infatti sembra nuova)!
Quali sono gli eventuali difetti o parti maggiormente soggette ad usura che dovrei controllare?
Può un ispezione visiva fatta da un “profano” assicurarmi che ne valga la pena?Ciao e Grazie
Ciao Nando,
20 anni.. che resti tra noi 2 … cento 🙂 io farei così:
Apri il tappo di caricamento , versa dell’acqua e la riempi a 3/4 del livello.
La accendi e verifichi la tenuta delle guarnizioni quando va in pressione. Apri la lancia vapore e la fai sfiatare ben bene in un recipiente. Fallo più volte e verifica che il pressostato riporti la pressione sempre allo stesso valore.
Se salta il salvavita, la resistenza è in corto circuito. E lì son dolori , ma non sò quanto costa (credo oltre i 100 euro).
Il kit di guarnizioni dovrebbe costare non più di 30 – 35 euro, quindi se perde… tratta sul prezzo.
Ciao a tutti, mercoledì ci installano “La San marco ” a leva, 3 gruppi con addolcitore da 12 litri automatico e macinadosatore Mazzer a macine piane . Seguirà un training di diversi giorni con il tecnico installatore e con il capoarea di Club Kavè, per l’utilizzo corretto della macchina e per l’adattamento della stessa alla miscela specifica (temp. pressione, dose ecc.). Credo che questi consulenti siano molto preparati (visti gli anni di esperienza che possono vantare). Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la bontà di rispondermi e in particolare Raffaele. Stiamo progettando un nuovo modo di concepire la caffetteria, e con l’aiuto dei proffessionisti che ci stanno affiancando lo metteremo in pratica. Spero di poter dare il mio piccolo contributo a questo forum, tenendovi aggiornati sui ns progressi e sulle risposte del pubblico.
Per Raffaele: Tengo valido il tuo aiuto personalizzato, qualora ne avvertissi la necessità non esiterò a contattarti personalmente. la ns mail: gelateriaveneta@libero.it
@ Luigi,
che dire… le premesse per un OTTIMO caffè ci sono tutte, spero solo di passare a trovarti presto, se almeno sapessi la via
😉
@ Nando
Hai fatto o no l’affare?
🙂
Buon giorno magnifico mondo 🙂
@ Cipollinox,
se anche tu vai da Luigi passo a prenderti…, sono distrada 🙂
@ Luigi
Congratulazioni per la scelta, sono convinto che non te ne pentirai .
Se non ricordo male, C.K. ha messo sul mercato una miscela specifica per le macchine a leva che ne consente una più facile commercializzazione anche in Campania dove questo tipo di attrezzature detiene l’80% del mercato.
Forti di questa esperienza, sono certo che saranno di valido supporto nella tua fase di start up e ogni qual volta lo ritieni opportuno conta pure su di me.
Aspettiam con ansia di sapere gli sviluppi di questo nuovo progetto, tienici agiornati.
Buona caffè a tutti 😉
Ciao a tutti, perdonate la mia assenza ma sono davvero molto impegnato per lavoro e non solo. Stiamo tarando la San Marco per la nuova miscela di caffè, e stiamo ottenendo buoni risultati. Ma contiamo di ottenere molto di più. abbiamo sostituito i filtri e aumentato la grammatura (7,6 grammi!). Siamo sulla buona strada. (non ho mai bevuto così tanti caffè in vita mia,in quanto le “prove” prevedono anche l’assaggio) Nel contempo stiamo istruendo il personale e completando l’allestimento dell’attrezzatura e dei macchinari per il laboratorio di gelateria. ci vorrà un pò di tempo..
Ciao Luigi,
il lavoro sta portando via tantissimo tempo anche a me e sono certo che l’impegno profuso porterà a breve i meritati frutti 😉
Se mi è permesso, ti suggerirei di provare con una grammatura a 7,8gr / scatto ed un punta di cucchiaino di caffè con il filtro singolo.
ATTENZIONE!!!! I filtri da utilizzare per questa macchina sono da 8gr per una tazza e 16 per quello a 2 e non i convenzionali 7 e 14!!!!
Questa soluzione ti consentirà di avere una regolare estrazione con il braccio a due e di non accelerare l’estrazione di quello ad un caffè che risulterebbe così poco cremoso.
Per i ripetuti assaggi gli assaggiatori di caffè utilizzano la sputacchiera! in questo modo avrai il vantaggio di una percezione più netta di ciò che assapori senza confonderlo con il retrogusto…. ed eviti il rischio di diventare elettrico!!
ahahahah
Buona giornata e buon caffè a tutti
Ciao a tutti…
alla fine mi sono deciso per la linea Rancilio….
Da quasi 15 giorni mi stavo gustando proprio “nu bellu Cafè” dopo una settimana di prove e caffè buttati!!!!!
Infatti seguendo i vari consigli sui vari siti specializzati, avevo raggiunto un ottimo livello di caffè, purtroppo fino a oggi, quando Silvia ha smesso di erogare i miei amati caffè )-: ! Senza cambiare la grammatura, sembra quasi che a Silvia non le regga la “pompa”….in tutti i sensi! Il caffè non esce e sembra che la pressione non sia sufficiente …che disdetta! quindi week-end senza caffè, sperando di trovare il numero dell’assistenza lunedì!!!
p.s.
Se avete suggerimenti fatemi uno squillo!
Ciao Nubellucaffè…
hai provato ad allargare un pò la macina ?
Ciao a tutti!
@Raffaele
verrei volentierissimo a Milano con te a trovare Luigi, i cui progressi e l’impegno profuso fanno veramente sperare benissimo, purtroppo però ora “sto inguàiato” con la tesi di laurea…
@Nubellucaffè
Ottima scelta miss Silvia (+ Rocky?), vedi che i consigli che avevo dato qui qualche tempo fa non erano così male?
😉
Peccato per quanto ti è successo, però sono cose che capitano: da quello che descrivi sembra proprio che sia saltata la pompa… in ogni caso la macchina è in garanzia e quindi vedrai che in pochissimo tempo te la rimetteranno a nuovo. 😉
Per cambiare una “pompettina” a vibrazione ci si impiega meno di 15 minuti, se ti succederà un’altra volta la potrai benissimo sostituire da solo, capisciammè… magari cogliendo l’occasione per installare anche un pressostato
🙂
Una cosa: ti hanno detto che questo genere di pompe hanno tempi di esercizio massimo di non più di 60 secondi, vero?
Carissimi, sto aprendo un bar in provincia di Bari, volendo offrire alla clientela qualcosa che mi differenzi ho deciso di proporre il caffè tradizionale campano. Ho contattato una torrefazione di Salerno che mi propone anche una macchina a leva della “My Way”. Prima di impegnarmi potreste darmi qualche consiglio sia sulla macchina sia sulla convenienza a legare la fornitura del caffè al comodato e assistenza della macchina. Ringraziando anticipatamente Vi saluto cordialmente.
Ciao Enzo,
toglimi una curiosità, ma per caso lavori o hai lavorato presso un bar tabacchi di un distributore di benzina sulla SS Andria Bari e più precisamente il secondo distributore sulla sx dal casello di Andria? (
La My Way del Gruppo Izzo è un’ottima macchina a leva in quanto ha mutuato diverse soluzioni tecniche (le più importanti) della S.Marco a leva che a mio avviso è il Top tra le macchine di questo genere. Ne puoi trovare una installata in un bar di Andria nei pressi del tribunale e l’azienda che gliel’ha fornita guarda caso è salernitana.
Per quanto riguarda gli accordi commerciali non sarei in grado di dirti se e quando conviene legarsi ad una torrefazione, ma se il legame è vincolato al solo comodato d’uso (di prassi comune in questo settore) non dovresti avere problemi di sorta.
Il “contratto” di fornitura non segue un protocollo preciso regolamentato da C.C., è solo un accordo tra le parti condizionato prevalentemente dal consumo medio che il gestore s’impegna (sulla carta) a sottoscrivere.
Una regola di mercato vecchia come il mondo è che nessuno da o fa niente per senza niente!
A buon intendintori …
P.S. ma l’azienda in questione inizia con la G e si rifà ad un paese produttore di caffè?
Buon carnevale a tutti 🙂
Ciao a tutti, torno a scrivere perché leggendo di tutto in giro non sono riuscito a fare chiarezza nella mia testa su un paio di cose.
E siccome io finché non ho tutto chiaro non sono contento ecco i miei quesiti:
1 – Ho capito bene che la qualità dell’estrazione data da una macchina a leva è superiore a quella delle macchine tradizionali. Ma non ne ho capito il motivo: dando per scontato che temperatura e altre variabili siano ottimali ed uguali che differenza intercorre fra ottenere la pressione voluta (sempre costante?) da una molla o da una pompa?
2 – Per quanto riguarda il gruppo E61, ho trovato anche uno schema in sezione ma non capisco (a parte che vi circola l’acqua) il funzionamento della termoregolazione. Qualcuno sa dirmi qualcosa in più rispetto a “la sua regolazione è ottenuta col normale pressostato e con il regolatore gas (riferito alla temperatura di erogazione)”.
Esistono altri sistemi di termoregolazione simili?
Ricambio innanzitutto il Buon Carnevale al nostro “Don Raffaè” (col quale spero presto di prendere “na tazzulella di cafè” insieme) e, naturalmente, a tutti gli altri!
😉
AleTonzer cerco di darti risponderti, per quanto mi è possibile:
1) Il vantaggio insito nelle macchine espresso a leva è proprio la pressione esercitata dall’acqua sulla polvere di caffè, che può essere variata a piacere dall’operatore: infatti, se questo ha molta esperienza, potrà ottenere risultati indubbiamente superiori rispetto ad una macchina dove la pressione è, più semplicemente, costante in virtù di una pompa elettrica
2) Forse fai confusione tra il “gruppo E61” e la macchina professionale “Faema E61” 😉
Non mi soffermo sulla seconda (dotata di uno o più gruppi E61, proprio perché nel 1961 la Faema commercializzò per prima quel particolare tipo di gruppo termocompensato), in quanto Raffaele saprà illustrarti iperbolicamente meglio di me il suo funzionamento 🙂
Sul gruppo E61, che attualmente viene montato da diversi produttori di macchine espresso semi-professionali, ti posso dire per esperienza diretta che è un pesante blocco in lega di ottone (5kg) alimentato costantemente dal boiler mediante due vie, l’ingresso ed il ritorno.
Ciò significa che in esso (nella parte sotto il grosso “fungo” superiore e fino a metà) circola SEMPRE acqua calda: quando viene alzata la levetta caffè si aziona una camma interna al gruppo che, spingendo verso l’alto una valvola, chiude la via del ritorno al boiler (e contemporaneamente aziona la pompa) e così fa in modo che l’acqua raggiunga la camera di preinfusione ed il filtro caffè fino alla pressurizzazione del tutto e ad ad ottenere finalmente il caffè in tazzina.
Al raggiungimento della quantità desiderata si abbassa la levetta caffè che, nello stesso istante, riapre la via del ritorno, spegne la pompa e svuota in vaschetta tutta l’acqua contenuta nella camera di preinfusione.
Capisci quindi che la termoregolazione, essendo data dalla temperatura dell’acqua in arrivo dal boiler, è cruciale: proprio per questo motivo, come ho già detto sopra, in gran parte degli esercizi commerciali (che hanno macchine con scambiatore di calore in caldaia) spesso essa è purtroppo più alta del dovuto, rendendo così sovraestratto (ed imbevibile) il caffè. 😦
Ciò è dovuto principalmente alla poca esperienza e preparazione di spregiudicati titolari di bar che, mirando in primis al facile guadagno, speculano all’osso sulla qualità del caffè e sulla formazione del personale, approfittando dell’ignoranza dei clienti in materia: non di rado infatti capita di trovare dall’altra parte del bancone ragazzini o extracomunitari (persone che vengono sfruttate, loro malgrado, per 4 soldi) i quali, più o meno più o meno inconsciamente ignari di ciò che stanno facendo, magari il mese prima erano commessi in negozi di abbigliamento…
Ecco perché ammiro molto il nostro Luigi, che ha intrapreso invece tutt’altro genere di strada e che lo porterà, secondo il mio modesto parere, a raggiungere nel tempo risultati di sicuro successo tra gli estimatori del buon caffè e, perché no, ottimi guadagni.
😉
Grazie mille Cippollinox e perdona la mia ignoranza nello specifico.
Penso ora di aver capito bene il funzionamento del “gruppo E61” e dei problemi relativi ad avere temperature troppo alte dell’acqua che vi circola.
E mi sembra di avere anche capito che la termoregolazione dei gruppo oggi è presente in molte delle macchine (intendo quelle da bar).
Un’altro dubbio sulla leva però ce l’ho: ma non si è detto che in macchine (tipo l’Elektra) la pressione è data solo dall’azione della molla? Forse può essere che la molla eserciti una pressione “analogica” e quindi migliore? Oppure il vantaggio è dato solo dalla minore usura nel corso del tempo rispetto ad una pompa?
E scusatemi se continuo a tediarvi…
P.S.: d’estate faccio ormai da anni il barista in un’attività della famiglia della mia ragazza e siccome ho dietro di me per 5 mesi una macchina professionale ci terrei ad offrire a tutti e soprattutto a me la possibilità di bere caffè di qualità, questa è la ragione principale che mi spinge ad informarmi, oltre ad una spropositata curiosità.
Ale, non ti preoccupare di nulla, se ti può consolare io fino a poco tempo fa neppure sapevo cosa c’è all’interno, oltre al boiler, di una macchina espresso
😀
Confermo che dal 1961 di acqua ne è passata sotto i ponti, ormai tra le macchine espresso professionali quasi tutte le aziende produttrici propongono gruppi termo compensati
😉
Per l’Elektra non posso fare altro che passare la palla a Lucio!
Saluti a te e a tutti gli altri 🙂
P.s. per l’invito accetto con piacere, di dove sei?
P.p.s. ho riletto un tuo messaggio sopra, ti capisco perfettamente: io mi sono sposato 4 anni fa, ma per 3 anni di macchina del caffè mia moglie non voleva proprio saperne, siamo andati avanti a moka… fino a che, alla fine dell’anno scorso, mi ha dato il via libera (è lei la commercialista di casa) e così ne ho approfittato al volo
😉
@Cipollinox
mi auguro davvero, quanto prima, di poter prendere “nu bell cafè” (e non faccio riferimento al nostro amico utente… non sono ne cannibale , ne “alternativo” hihihihi) con te e con tante altre persone con le quali mi sono impegnato già da tempo… ci vorrebbero 22 ferie 😀 😀 !!
La tua esposizione sul funzionamento del gruppo E61 e dell’importanza a cui la termocompensazione è preposta è da esame di stato!!! 🙂 complimenti per le conoscenze tecniche 😉
@ aleTonzer
Le pressioni chiamate in gioco per far lavorare le due tipologie di macchine sono in caldaia presso che simili (mi riferisco alla pressione data dalla temperatura in caldaia 125°-133°)
Sulla macchina a leva l’acqua utilizzata per il caffè è la stessa dei servizi(prelievo acqua, vapore) mentre per la semi automatica (E61 e similari) si differenzia in due utilizzi: uno per i servizi e l’altro per i caffè e quella per i caffè (che è sempre acqua corrente) non entra mai in contatto con quella dei servizi. In poche parole, azionando la levetta caffè a cui fa riferimento Cipollinox in modo continuativo, l’acqua in caldaia non scenderà mai di livello.
L’acqua corrente (quella della rete idrica) viene immessa all’interno di cilindri (scambiatori di calore) che attraversano la caldaia in tutta la sua sezione ed al loro interno l’acqua si riscalda per essere poi convogliata al gruppo erogatore con due scopi precisi: tenere il gruppo a temperatura (termocompensazione con i due tubi a cui fa riferimento Cipollinox) e usufruire dell’acqua per preparare i caffè.
Premesso che la pressione d’esercizio dell’acqua che penetra il caffè dev’essere di circa 9/10bar e che nessuna utenza può mai darci tale pressione, ecco che viene in nostro aiuto la pompa volumetrica che oltre a garantirci la pressione ideale fornisce al gruppo il giusto carico ponderale (volume) che varia dai 100lt/h ai 250lt/h a seconda se si tratta di una macchina ad uno o più gruppi.
Nella macchina a leva tutto quanto descritto sommariamente fin qui per la semi automatica non esiste!!
Abbiamo un boiler all’interno del quale viene fatta scaldare l’acqua che viene spinta dalla pressione generata dalle alte temperature verso i gruppi.
Nel momento in cui tiriamo giù la leva, quest’ultima aziona una valvola che consente il passaggio immediato dell’acqua dalla caldaia all’interno del gruppo. Il cilindro si riempie e quando tiriamo su la leva, contemporaneamente la valvola viene chiusa ed entra in gioco la forza della molla che spingendo energicamente l’acqua sul caffè consente l’emulsione.
Come è logico capire, la macchina a leva rispetto ad altri tipi che presentano tantissime complicanze, è una macchina “ignorante” ed è proprio in questa sua semplicità il segreto del suo successo.
Oltre a quello utilizzato da Faema esistono altri sistemi di termoinfusione come la soluzione a cartuccia adottata da Cimbali e da Gaggia (valido solo per le semi automatiche).
Il pressostato meccanico e l’impianto a gas servono, il primo per alimentare la resistenza e regolare la temperatura con la corrente ed il secondo per alimentare e regolare la temperatura con il gas (questo tipo di alimentazione offre rendimenti migliori) indipendentemente dal tipo di macchina.
Spero solo d’esser riuscito a far maggior chiarezza sulle diversità tra due tipologie di macchine e di non aver gettato ulteriore confusione tra le tue idee 🙂 🙂
@Cipollinox
la teoria della bravura del barista ad accelerare o rallentare l’erogazione del caffè con la leva è valida con l’europiccola ed al massimo con l’elektra ed in rarissimi, ma rarissimi casi con le macchine professionali.
Voglio fare un’ultima riflessione.
Con l’aiuto di tantissimi amici ed appassionati, abbiamo raggiunto quota 250 messaggi contenenti commenti e considerazioni di ogni sorta,… praticamente abbiamo scritto un libro alla portata di tutti e di dominio pubblico e la cosa che più mi rattrista è il pensiero che costantemente rivolgo ai migliaia di sedicenti baristi che ci propinano quotidianamente ciofeche! In virtù di ciò,
permettetemi ancora una volta di ringraziare Mokaflor ed in particolar modo Gabriele per l’opportunità offertaci
RAFFAELE, sei TROPPO gentile ma non mi merito di certo tutti questi complimenti!
Va da sé che la nostra conoscenza “dal vero” a questo punto è diventata un OBBLIGO
😉
Mi associo assolutamente al tuo ringraziamento a Mokaflor ed a Gabriele!
P.s. da qualche mese, quando con amici vado in uno dei tanti bar che SO di non potermi fidare, non OSO più prendere un caffè e allora ripiego semplicemente con una brioche
😉
io di solito do una sbirciata nelle tazzine, anche vuote, sul bancone del bar per rendermi conto se fidarmi o meno sulla bontà del prodotto di quel bar altrimenti ripiego su un espresso d’orzo o di ginseng… dà la carica 😉
OTTIMA idea Raffaele, non ci avevo pensato! Allora la prossima volta che andrò al “bar” prenderò un espresso d’orzo
😉
Torno alla mia tesi, my very kindest regards!
Loris
@Raffaele
Grazie mille per aver fugato i miei ultimi dubbi, ora penso di avere le idee chiare a riguardo (vi ringrazierà il tecnico che verrà a montarci la macchina per la stagione che avevo già progettato di subissare di domande…).
@Cipollinox
Eh si, le “Lei” possono rallentare le cose a volte…
Fortunatamente noi ci trasferiamo a ottobre quindi ho un po’ di tempo per spianare il terreno anche se penso che per la casa inizialmente opterò per un Rancilio Rocky e una macchina “poco seria” per poi passare in futuro a qualcosa di più, sperando che le conoscenze nel settore (il nostro concessionario di caffè che vedrò d’estate) possano magari procurarmi qualche macchina “a meno” ma dubito.
Ah, io lavoro nel bar/ristorante/pizzeria di un campeggio a Porto Corsini, a fianco di Marina di Ravenna. Siamo belli sparsi per l’Italia, bene!
Termino ringraziando anch’io chi ci ospita; queste pagine sono un’immensa fonte di sapere.
AleTonzer,
non siamo così lontani, scrivimi qui:
cipollinox at email punto it
😉
Nel frattempo non comprare NULLA
🙂
Caro Raffaele, ti ringrazio per la risposta. Non ho lavorato per la Stazione di servizio che hai indicato, ma proprio presso quall’esercizio ho conosciuto quel tipo di caffè.
Gli unici problemi che ho notato sono: 1) il caffè non viene servito alla stessa temperatura (bollente) come quello preparato con le macchine semiautomatiche, è un problema di chi prepara il caffè oppure è una caratteristica di questo tipo di preparazione; 2) la preparazione è più lenta delle macchine semiautomatiche. A questo si può rimediare, considerato l’abitudine dei clienti nella mia zona. Inoltre, vedrò di individuare l’altro bar che hai indicato vicino al tribunale.
Riguardo al tuo P.S. ti sarei grato se mi indicassi di andare avanti tranquillo oppure di guardarmi ancora intorno.
Ti ringrazio anticipatamente e ti saluto.
Ragazzi mi allontano un attimo e succede il patatrac: allora…
@ Gabriele:…. “… caffè utilizzano la sputacchiera…??” non ho capito bene la frase….?????
@Cipollinox: non mi sono rivoltata contro di te…( anzi ho seguito i tuoi consigli) stai preparando la tesi? quale corso di laurea frequenti? facci sapere!
@ale tonzer: le “””lei””” rallentano i lavori???? o altro non ho capito???
Non facciamo diventare questo “blog” masch….., per favore…..
Vi saluto tutti
ciao ciao Emily
@emily
E dai non prendertela… che se non ci foste voi…
Hai voglia di bere dei caffè…
🙂
Ma no Emily, figurati… quale patatrac
😉
Mi fa molto piacere che hai deciso, ma… quale dei miei consigli hai seguito?
Per quel poco che mi riguarda, sono un “somarone” che ha iniziato a lavorare subito dopo la scuola media superiore e, 5 anni fa (complici anche gli studi di mia moglie, nonché il lavoro che mi ha dato questa possibilità) si è iscritto al cdl triennale in sci.pol. 😀
Ora frequento il 2° e ultimo anno della laurea specialistica in scienze politiche presso l’università di bologna; oltre alla tesi, mancano ancora 3 esami… spero, anzi è meglio dire DEVO, chiudere tutto entro marzo 2011!
Cari saluti a te e a tutti gli altri!
Loris
@ Enzo
tenere gli occhi aperti non basta mai, magari conoscendo il mio omonimo proprietario di quella torrefazione potrebbe renderti le cose più chiare :-))) ho collaborato con loro per circa due anni………………………….
Ritornando al caffè non sufficientemente caldo, dato la macchina, sono certo che la responsabilità sia da attribuire alla poca perizia dell’operatore/trice di turno che si alternano in quel locale. la cultura della macchina a leva è poco diffusa dalle tue parti, tuttavia, nonostante tutto sta riscuotendo larghi consensi.
“L’amico” torrefattore in oggetto saprà esserti molto d’aiuto nella fase di start up, ma dopo ci vorrà molto del tuo per mietere successi ;-).
Se ti occorre sapere altro non esitare
@ Emily
hai scelto la macchina che fa al caso tuo?
come sempre, buon caffè a tutti
Carissimo Raffaele, sei puntualissimo nelle risposte ed anche perspicace nell’individuare le allusioni. Ho conosciuto “l’altro te”, forse avrò avuto una impressione sbagliata o forse per la mia età matura mi sono lasciato influenzare ma tra il serio ed il faceto gli ho consigliato di bere meno “caffè” (capisciammè). Però non voglio fare la figura del ritardato ma la tua risposta mi confonde perchè verso la fine poi mi dici che la stessa persona mi potrà essere utile. Puoi aiutarmi per piacere a capire meglio: enzoscaringella@virgilio.it
Grazie per i Vs ottimi post, ma non ho le idee moolto chiare, cortesemente aiutatemi a scegliere una macchina
magari automatica che faccia un ottimo caffè, budget 2-400 euro
Un saluto a tutti
Renato, Renato, Renato…
1 – macchina, possibilmente automatica
2 – ottimo caffè
3 – budget 400 euro
Sono 3 elementi del tutto in antitesi tra loro, vedi tu… occorre modificare qualche variabile
😉
hai ragione, ma me piace er dolce…
Si te piace er dolce và a Roma dar Pallaro a trovà la sora Paola, che te tratta bbbène… lì se magna quello che passa casa e er dolce è spesciàle!
😀
… che è ciociaro?
Ok Cipollinox ,
– Ottimo caffè
– Budget 400
– abbandoniamo l’automatico….
Non ne capisco un H , ma da quando uso il caffè per il mal di testa beh ci stò prendendo gusto.
Sono un possessore di una macchina “da scaffale” Saeco veneto de luxe , scelta per furor di popolo internettiano,
capisco che sia da 100 euro ma per uno abituato alla semplice moka è un passo in avanti , non è male.
Per caso ho letto i Vs post e non mi dispiacerebbe una Bacchi espresso, vedo che prima aveva i becchi e la base in rame ora non più, è in effetti un altro pianeta rispetto la mia modesta Saeco ?
Grazie
@ Renato
La Bacchi prima serie (ex Carioca) era molto bella ma aveva dei problemi “pratici” di diversa dilatazione tra i 2 materiali e, aggiungo io di correnti galvaniche.
Volevo già scriverti una mia opinione ed adesso mi ci costringi:
se vuoi iniziare a divertirti prendi un’usato, una Caravel, o una Pavoni o se sei fortunato una Sama. La Peppina mi ha un pò deluso.
Oppure La Bacchi è un’ottima alternativa a queste “macchinette”.
Obbligatorio comunque è l’acquisto di un buon macinacaffè, ed anche quello puoi prenderlo usato.
Il costo sarà comunque all’interno del tuo budget.
Se vuoi consigli particolareggati vai a leggere il mio blog, oppure scrivimi direttamente.
Concordo con Lucio che la PRIMA cosa che ti posso consigliare, prima ancora di cambiare macchina del caffè, è di pensare ad acquistare un macinacaffè (non al lame, per carità!): contrariamente a quanto ne pensi “il furor di popolo internauta” (che altro non è che lo specchio della società in cui viviamo), è un apparecchio FONDAMENTALE per ottenere un buon risultato finale.
😉
In effetti con la Saeco , sarà per il mio palato poco fine,
non viene cosi malvagio.
Pensavo fosse più semplice…mi tocca comprare un macinacaffè?
Cambia parecchio col classico pacchetto già bello e pronto?
Quale potrebbe essere un macina..dalle dimensioni piuttosto contenute?
Non capisco come la Bacchi costi 276 euro in Francia.
saluti a tutti
Cosa cambia dal macinare il caffè in grani pochi attimi prima della percolazione, rispetto ad utilizzarne uno già macinato precedentemente e messo in una busta?
Dal giorno alla notte! Il caffè appena macinato ha un profumo inebriante… che purtroppo svanisce molto in fretta, in virtù dell’azione dell’aria che lo ossida rapidamente
Un macinacaffè di medio livello potrebbe essere il Gaggia MDF oppure il Rancilio Rocky, che si aggirano entrambi sui 150-200 euro.
Per quanto riguarda la vita, morte, miracoli della Bacchi, Lucio è a tua disposizione
😉
Hai ragione, ho preso l’altro giorno un paio d’etti era il Trombetta Oro, in macchina non ti dico….
Era solo un discorso di spazio, ho visto il mini Mazzer ma stà a 450 euro, troppo.
Il Gaggia MDF stà sui 100 euro, il Rancilio 250, che dite?
Il Rocky è senz’altro migliore, rispetto all’MDF ha macine da 50mm, regime di rotazione più basso ed una miglior regolazione
😉
Dipende dal tuo portafogli… ecco perché sopra ti dicevo che 400 euro è un budget di spesa basso, più della metà servono per il macinacaffè!
Il Mazzer mini è molto costoso, ma vale assolutamente tutti i soldi spesi, è una roccia (pesa più di 10kg): il corpo è un blocco di alluminio, motore da 1600 giri/min, macine in acciaio svedese da 58mm, regolazione micrometrica continua…
Se vuoi consigli particolareggati vai a leggere il mio blog, oppure scrivimi direttamente.
……scusa qual’è?
Senza dosatore , và bene Gaggia Macinacaffè MM ?
@ Renato :
Il mio blog è : http://caffettiere.blogspot.com/
il mio indirizzo mail lo trovi sulla destra.
Se ti bevi un paio di caffè al giorno ed hai problemi di spazio, potresti considerare anche un macinacaffè manuale (regolabile), io ne ho uno anni ’50 che funziona perfettamente, solo che per un espresso devi fare 50 giri di manovella….
Ho letto dei commenti sull’ MDF in America da brividi.
L’MM … l’hanno definito “Mucha M….a” sempre gli americani.
Renato,
per carità, te l’ho scritto sopra, l’MM nooo! Piuttosto continua così come ora, senza comprare nulla… di sicuro il caffè in sacchetto che usi è macinato MOLTO meglio di quello che otterresti con un macinino a lame!
http://www.caffemotive.com/Bacchi_Espresso_-_Macinacaffe_Inox.html
codesto?
Cellò! 🙂
Macine coniche, bassa velocità. purtroppo non ha la regolazione continua della macinatura…per quello che costa svolge egregiamente il proprio dovere…certo i Mazzer sono un’altra cosa …ma hanno anche un altro prezzo
@Lucio
….Ho letto dei commenti sull’ MDF in America da brividi
nel senso che fà pena?
quest’altro sarà meglio del Bacchi?
http://www.onlinestore.it/pavoni-jolly-lusso-cromo-p-8422.html
Ciao Massimo,
bentornato! Come ti trovi allora con la Bacchi e relativo macinacaffè? Raccontaci le tue impressioni, dopo qualche mese di utilizzo
Vedo la B. sempre da vicino, esposta nel bar che frequento, ma non ho ancora avuto occasione di assaggiarne il caffè… mi incuriosisce davvero
😉
Mi sa che per gustare il caffè della Bacchi dovrò aspettare il buon Lucio, mentre per l’Elektra non mancherà molto
Saluti a tutti e… che un ottimo caffè sia con voi!
😀
@Massimo
per quanto riguarda la singola tazzina si può fare, ha il filtro adatto e per l’acqua?
@Cipollinox
Bentrovato! Con la Bacchi mi trovo bene. La macchina è affidabile e funziona egregiamente; i risultati sono variabili: si alternano alcuni caffè eccellenti ad altri un pò meno; la costanza non è il suo forte. Lucio in un suo post ha illustrato benissimo quello che è lo spirito di queste “non professionali”. Anche il macinacaffè funziona bene (esteticamente è proprio bruttino) a parte la mancanza della regolazione continua che a volte si fa sentire (in presenza di umidità). Mi sento tranquillamente di consigliare entrambi a meno che uno non voglia andare su cose più professionali spendendo almeno cinque volte tanto…
@Renato
Certo che si può fare la singola tazzina. C’è un apposito spessore che riduce la quantità del macinato nel filtro. L’acqua non è un problema; ne va messa, COMUNQUE, una quantità eccessiva rispetto all’infuso.
@Massimo
che miscela usi e a quanto macini?
ciao
Massimo, mi fa davvero piacere sentire che ti trovi bene 🙂
Sento ormai troppo spesso di gente che compra una macchina del caffè, la usa un po’ e poi la mette in disparte per via degli scarsi risultati… fino a quando non gli ritorna la voglia del caffè, ecco allora che comprano la nespresso in qualche sfavillante boutique del centro storico… what else? Per carità di Dio! 😀 😀 😀
Sicuramente il fatto di aver affiancato alla Bacchi anche un macinino (che, se pur piccolo, svolge comunque bene il suo lavoro essendo a macine e progettato specificamente) esalta non poco l’aroma finale dei tuoi caffè
😉
E non “osare” crucciarti per i risultati variabili, quelli fanno parte di ciascuno di noi, professionisti compresi… quante volte sono andato nel medesimo bar e mi hanno servito un caffè ogni volta diverso? 😀
Ed ora io mi “vendico” andandoci molto meno frequentemente, oppure preferendo un croissant liscio al loro “estratto di polvere bruciacchiata in acqua bollente”
😉
Oggi qui è una bellissima giornata, ho la fortuna di avere il pomeriggio libero e ne approfitto per una corsetta di 10km.
Ciao a tutti!
Uso Illy miscela scura presa settimanalmente da un bar del centro per avere una tostatura sempre fresca (mi aprono il barattolo da 3 kg e me ne prelevano 250gr) 😉
Cosa intendi per “a quanto macini”?
P.S. Anche qui bella giornata, ho fatto 80km in bici
Non facciamoci prendere la mano con i km, questo è un blog dedicato al caffè
😀
A proposito, stasera mi aspetta una degustazione di una profumatissima miscela di arabica caraibica (Honduras e Santo Domingo), con tanti ingraziamenti al nostro Lucio
😉
@Massimo
non sò com’è fatto il macinacaffè….c’è una numerazione?
@Massimo
con l’anello spessore metti 8 grammi ?
Dunque, c’è una numerazione da 0 a 11 e tra due numeri consecutivi ci sono altre due regolazioni intermedie.
Con lo spessore metti un pò più di 8gr. Come indicava Raffaele, per il caffè singolo devi aumentare leggermente la dose. Comunque basta prenderci un pò la mano e poi ti regoli da solo. Io all’inizio usavo una bilancina con precisione al decimo di grammo, ora vado “ad occhio” 🙂
Dimenticavo di dire, Lucio è più esperto di me 🙂
Per i possessori dell’Elektra a leva (in molti lo sanno già !):
stiamo organizzando un ordine cumulativo di ricambi vari per superare lo scoglio dei 100 euro minimi. Se qualcuno vuole aggregarsi….
@ Massimo:
lasciamo il titolo di esperto ad altri 🙂 .
e confermo che il metodo ad occhio è quello che uso io.
Anche perchè è più divertente.
@ Cipollinox :
la prossima settimana dovrebbero avere disponibile una nuova chicca.
La Caraibica la sto finendo rapidamente… mmm… non capisco come mai :-9
Buon giorno a tutti, prima di tutto volevo congraturarmi per la competenza di questo blog.
Io sono Christian ed insieme a soci stiamo aprendo un bar(ed un ristorante contiguo) di fronte ad un monumento in centro a Ravenna(grandioso!).
Il caffè e relativa macchina..gran dilemma!
In fiera al Sigep di Rimini mi sono innamorato della macchina a leva del Gruppo Izzo.. un caffè cremoso che non da acidità…ma è di napoli e io sono a ravenna con tutti i problemi logistici e di assistenza che potrebbe causarmi.. non so?
Poi ho conosciuto il caffè 48100 (nuovo brand locale con torrefazione nel triveneto) che utilizza 80%robusta e 20% arabica, risultato cremoso e non acido.molto bene.. Lui mi consiglia la E61 legend ma qui da noi il 50% dei bar ce l’ha in uso..vorrei differenziarmi con una macchina a leva che nel nostro territorio non sono presenti. Quesito:la macchina a leva a detta di tutti fa il caffè migliore, ma allora perchè qui da noi non la utilizza nessuno? Per praticità di utilizzo, o è solo un problema commerciale?
Se fosse per me io utilizzerei il caffe 48100 con la macchina pompei della Izzo ma le mie due socie non che bariste sono perplesse. Sarà troppo faticosa da utilizzare ? Se enra una comitiva nel bar si riesce a gestire con la macchina a leva? Ho bisogno di chiarirmi le idee ..aiutatemi!!! Grazie a tutti
@Lucio
Stessa cosa qui… questa caraibica sta finendo rapidamente! Mica sarà colpa della mia Mokona che ne consuma inaspettatamente troppo???
😛
@Christian
Benvenuto tra noi,
non sono troppo distante da te, magari appena possibile potrei venire a trovarti
😉
La Izzo produce meravigliose macchine da caffè, la Pompei in primis… in ogni caso lascio assolutamente la disquisizione tecnica su questo tipo di macchine all’espertissimo amico Raffaele, che guarda caso ha anche direttamente collaborato con quell’azienda 😉
Non conosco la miscela “48100”, probabilmente sarà un 80% arabica ed il restante di robusta (la robusta è meno pregiata rispetto all’arabica)
😉
La Faema E61 Legend è di certo in uso nella gran parte dei bar in zona, in virtù della consolidatissima esperienza alle spalle, dell’ottima assistenza tecnica e, “least but not last”, del suo innegabile fascino estetico… lascia però che ti dica che la stragrande maggioranza di quelli che la utilizzano nei bar, purtroppo non la sanno minimamente sfruttare…
troppo spesso mi è capitato di bere caffè bruciati! 😦
Se questa gente non sa come diavolo funziona uno scambiatore di calore, farebbe meglio ad informarsi prima di servire delle ciofeche, oppure proprio a cambiare mestiere
😉
Uno dei migliori bar di Bologna, Terzi, impiega proprio una E61 Legend e propone, a mio modesto avviso, degli ottimi espresso utilizzando diverse mono provenienze… anche se ultimamente la qualità, punto cardine al suo esordio, è purtroppo un po’ decaduta… quando c’era Manuel davanti alla Legend era decisamente un’altra cosa!
😦
Ultima cosa, io non sottovaluterei la scelta del macinacaffè: troppi bar ormai snobbano i Mazzer (per via del maggior costo) per i ben più discutibili Faema… fosse il mio esercizio commerciale, Mazzer Jolly (o Robur) senza nemmeno pensarci un attimo
😉
Spero di non averti creato ancora più confusione, magari se ti va di approfondire scrivimi qui:
cipollinox at email.it
Ciao!
@Christian
Ciao, anche io rimetto ad altri più esperti valutazioni tecniche sulle specifiche macchine.
Da quello che ho capito comunque la maggior parte dei fornitori di caffè ti danno macchina e macinino in comodato d’uso e quindi la scelta specifica la fai fra i modelli che ti propongono loro.
Altro discorso è se hai intenzione di comprarla come attrezzatura fissa del locale, non ho capito qual’è il tuo caso.
Per quanto riguarda il caffè non conosco quello da te citato ma dove lavoro ci appoggiamo ad una torrefazione proprio di Ravenna e ci troviamo proprio bene, poi bisogna vedere se ti piace, se vuoi informazioni fammi sapere che ti do la mia mail.
Ne approfitto per salutare tutti e per aggiornarvi sulla mia attuale situazione:
Mazzer Mini
+
Elektra Microcasa (con le guarnizioni da cambiare) (Grazie Lucio)
Quando sarà completamente a posto vi riferirò le mie impressioni…
Cià.
Ciao Dott. aleTonzer,
ammazza che progressi… le premesse direi che sono, a dir poco, ottime! 😉
Resto sintonizzato per gli update, saluti a tutti
🙂
@Christian. Ho letto che dovete scegliere la macchina per il caffè. Io mi sono trovato nella tua stessa situazione, e anche su consiglio di Raffaele, ho optato per una tre gruppi a leva della San Marco ( di Venezia). Credo sia una delle migliori macchine sul mercato. Prima di usarla va messa a punto e bisogna seguire le indicazioni dell’installatore e dei consulenti della miscela, in quanto la macchina va “tarata sul tipo di miscela usato. Per quel che ne ho capito, questo tipo di macchine non è molto usato in quanto di non facile utilizzo, ma chi vuole differenziarsi non ha scelta. Noi siamo in “rodaggio”, stiamo verificando la capacità dei filtri per usare una grammatura vicina agli 8 grammi. Non sempre il caffè viene come dovrebbe, ma con la pratica stiamo migliorando giorno per giorno. Rispetto ad una macchina tradizionale comunque il caffè è decisamente migliore, poi quando tutti i parametri sono equilibrati (macinatura, pressatura, mano dell’operatore ecc.) il caffè è davvero “straordinario”, e ti assicuro che anche i clienti rimangono piacevolmente stupiti.
Bisogna solo volere davvero un prodotto superiore e impegnarsi a fondo per ottenerlo. Auguri.
Chi conosce le miscele:
– Passalacqua Harem?
– Espresso Casa Peck?
Ciao ragazzi,
Io con la mia Europiccola metto 9gr per il singolo e 15-16 per il doppio filtro. Come miscele non ho provato moltissime, ma nella mia zona (Atene) cè un negozio che ne ha moltissime di miscele speciali. Da quelli mi piace molto una miscela proveniente da Hacienda San Pedro-Puerto Rico e un altro da Fazenda Daterra-Brazil. Da quelli comuni in mercato mi trovo bene con Hausbrandt… ma non ricordo bene il tipo esato.
A proposito i prossimi giorni vado a Napoli. Qualcuno mi potrebbe consigliare qualche negozio che vende macchine caffe e ancora meglio qualche negozio che vende caffe a grani belli e freschi. (Magari potete scrivermi a dim.dim@tin.it ) Grazie
Salve a tutti, vorrei rivolgere una dmanda all’illustre e simpatico oltre che preparatissimo Raffaele, mi trovo in australia dall’86 e svolgo il lavoro di barista, adopero una rancilio 2 gruppi e mediamente in 5 giorni uso 15 kili di caffe`, la mia domanda e` questa: dopo avere estratto il caffe`il residuo che rimane nel filtro e molto umido molto bagnato insomma, questo non mi succedeva prima con la san marco. scusate il mio italiano , e grazie in anticipo per la tua risposta
ciao a tutti
è un po che non scrivo… la mia pavoni si è rotta e adesso che faccio? il riparatore chiede 200 euro!!
Compro anch’io la rancilio silvia (oppure la bacchi)? magari se qualcuno qui ce le ha (la silvia) mi piacerebbe sapere come si trova… 500 euro per me sono tanti, di questi tempi poi
@Luca
La Pavoni non si può rompere…
Cosa è successo?
Se mi descrivi il danno, alla faccia del riparatore ti spiego io come ripararla e quanto ti costa.
Mandami qualche foto a : lvxtrieste@gmail.com
Per informazioni sulla Bacchi sono a disposizione, la uso quasi ogni giorno.
La Silvia ce l’ha un amico, scrivimi e ti metto in contatto se vuoi.
Buon giorno a tutti,
@ Christian. Mi auguro per te e la tua attività che il tuo locale sia sempre gremito di gente affezionata al tuo caffè
Ovviamente, le componenti per il successo sono svariate e disporre di attrezzature in grado di esaltare la qualità dei prodotti serviti rende più gratificante il lavoro svolto e poco importa se a fine giornata siamo un pò più stanchi.
L’approccio alla macchina a leva talvolta risulta traumatico, ma quando ci si rende conto di ciò che si è in grado di fare con il suo utilizzo nessuno riesce più a farne a meno.
Proprio l’altro giorno, al centro di Salerno ho assistito ad una scena simpatica. Una giovane coppia di gestori di un bar dotati di poca statura, pur di non rinunciare alla macchina a leva, si sono muniti di una pedana di legno di circa 30 cm per raggiungere la sommità della leva… immagino che entrambi abbaimo un fondo schiena marmoreo, altro che step! 🙂
La mancanza di canali di distribuzione e la scarsa preparazione tecnica su questo genere di macchine sono alla base della loro poca diffusione sul territorio. Izzo produce macchine di qualità, la sua macchina a leva è la diretta antagonista della più blasonata S.Marco a leva alla quale ha poco da invidiare ed è ache più bella a vedersi.
Per quanto riguarda i caffè consiglio sempre di valutare attentamente i brand locali prima di altri.
@Cipollinox.
Ciao mitico, sono sempre più convinto che in un’altra vita saresti stato un professionsta del settore :-).
Le tue conoscenze vanno ben oltre a quelle di molti operatori del settore,sei davvero in gamba 😉
Vorrei richiamare la tua attenzione su un dettaglio relativo alle robuste sempre denigrate nei confronti delle arabiche.
I robusta sono qualità che meritano lo stesso rispetto delle altre e talvolta risultano essere anche più pregiate delle arabiche. La loro scarsa quaità è spesso da imputare alla poca attenzione ed ai processi di raccolta applicati nelle piantagioni e alle “magie” che gli importatori prima ed i distributori poi fanno ai sacchi di crudo!!!
@ Rosario
Innanzi tutto benvenuto tra noi e grazie per aver esteso la nostra testimonianza fino alla lontanissima Australia.
Il problema da te esposto è facilmente riscontrabile sulla maggior parte delle macchine semi automatiche attualmente in uso. Le cause sono molteplici, ma prima di elencartele tutte devo avere qualche ulteriore informazione.
Il modello di macchina e macinacaffè utilizzati, da quanto tempo utilizzi la stessa miscela di caffè, la periodicità con la quale esegui lavori di manutenzione alle attrezzature e quali, le pressioni d’esercizio (pompa e temperatura),
la grammatura utilizzata per ogni singolo scatto(utilizza un bilancino di precisione per l rilievo),se riscontri notrevoli incongruenze tra uno scatto e l’altro, procedi alla pulitura della stella dosatore con un pennello dalle setole dure. E se il problema si verifica solo su un braccetto o entrambi.
P.S. La Rancilio semi automatica ha una peculiarità, il filtro ad un caffè originale non è il classico da 7gr, ma ha una minore capacità. Può verificarsi che per leggerezza del tecnico di fiducia, quest ultimo utilizzi un ricambio dalla grammatura maggiore di quella consigliata o non originale.
Fami sapere.
Rinnovo i miei saluti a tutti augurandovi un buon fine settimana.
@Luca,
sono d’accordissimo con Lucio sulle remote possibilità di rottura della Pavoni.
Qualche giorno fa Dimogrec mi ha scritto in privato lamentando sulla sua Pavoni una scarsa quantità d’acqua dal gruppo a causa del cedimento della saldatura di un tubo che preleva l’acqua dalla caldaia.
Qual’è invece il problema sulla tua?
Infatti, il tubo che preleva l’acqua dalla caldaia al gruppo si e’ aperto, probabilmente dai calcari. Ho ordinato il nuovo tubo, costo meno di 5 euro. Ancora non l’ho cambiato ma ovviamente lo faro’ da solo. Il bello della Europiccola e’ che la puoi agiustare modificare da solo…
Luca cerca sul web, pavoniexpress.com , francescoceccarelli.eu e altri…. ne trovi molti dei problemi comuni della europiccola, e delle loro cause.
Ciao a tutti,
sono in possesso di una europiccola inizio anni ’80 (base marrone, doppio interruttore) che apparteneva ai miei. Dopo aver cambiato tutte le guarnizioni del gruppo e averla pulita mi sono messo a usarla… con scarsi risultati.
Il caffè lo tosto io in casa e poi lo macino con un quick mill. Ho provato prima la macinatura più fine ma per far uscire il caffè dovevo salire coi piedi sulla leva!!! Ho diminuito gradualmente la macinatura fino ad ottenere il giusto compromesso. Nonostante questo non ottengo mai un “bel caffè” se non in rari e fortuiti casi! Il sapore è buono ma lo strato di cremina è sottile e il caffè non ha “corpo” (lo zucchero si inabissa in un batter d’occhio).
Ho notato che facendo più caffè in sequenza non ottengo mai lo stesso risultato pur lasciando la macchina accesa: una volta mi viene la cremina pallida, un’altra viene benino e ancora non si forma niente!
Ho provato anche con il caffè preso in torrefazione è succede la stessa cosa.
Su youtube vedo dei video nei quali escono dei caffè che sono uno spettacolo… ho notato che loro usano il filtro 2 tazze ma a me con quel filtro viene peggio che con quello da 1 (uso 8 grammi di caffè X 1 tazza)..cosa sbaglio?
Ci sono delle dritte?…ho letto tutto quello che c’era da leggere sul web… unica cosa che potrebbe non andare bene e del quale sono cosciente è il pressino della pavoni, sto usando quello ma a giorni un mio amico mi darà quello fatto al tornio della misura giusta del filtro.
un saluto a tutti
Biagio
@ Biagio:
Hai cambiato anche la guarnizione della doccetta?
sfiati sempre la lancia prima di fare il caffè? se hai il manometro lo capisci subito il perchè ma se non ce l’hai…
Dovresti provare una macinatura “da bar” con macinacaffè professionale. Forse il QM ti crea una grana disomogenea, e questo porta a canalizzazioni etc, etc…
Quale caffè usi ? se lo tosti in casa complimenti, ma aspetta 3-4 giorni prima di macinarlo.
Se usi 100% arabica e non lo misceli con un 30% minimo di robusta, la “bella” crema non è facile da ottenere, almeno con la Pavoni.
il pressino aiuta, ma devi imparare a pressare il giusto (dipende dai gusti); una bilancia pesapersone ti può aiutare a capire i kg di pressione da applicare.
ciao Lucio,
grazie per la risposta. La mia Europiccola non ha bisogno dello sfiato perchè non ha il pressostato. Ho montato il manometro proprio oggi e la pressione oscilla tra i 0,8 e oltre 1 bar a seconda se inserisco o meno la seconda resistenza. Comunque erogo il caffè quando la pressione è 0,8-0,9 bar.
La guarnizione della doccetta l’ho sostituita insieme a tutte le guarnizioni del gruppo.
Il caffè crudo lo acquisto in Francia presso una torrefazione “amica”. Di solito prendo caffè colombiano.
Sono arrivato a miscelare anche con il 40% di robusta ma niente… sempre uguale.
Leggendo i commenti precedenti ho letto dei problemi sul tubo di pescaggio acqua… A me è successo che durante la fase di rimontaggio del tubo sul gruppo ho notato che serrandolo forte andava oltre il punto dove avrebbe dovuto fermarsi. Avevo pensato di mettere un pò di teflon ma non l’ho fatto. E’ possibile che ci sia una perdita su questo? Nel caso posso mettere il teflon?
Se mi faccio macinare il caffè con un macinacaffè professionale devo chiedere una grana più fine di quella per le macchine bar giusto?
grazie ancora e saluti
Biagio
il problema della mia pavoni è che scaldava poco poco poco…
li mortacci loro, conto di 230 euro!!! beh, e’ passata la paura, cambiata la resistenza
biagio, ti capisco ottenere un caffe’ buono con la pavoni è molto molto molto difficile, io ho il macinino pavoni e non e i lmassimo… purtroppo la verita’ e che tutto costa e io di spendere tantissimo come comprare il mazzer per il caffe a casa proprio non ho voglia, io che fatico da morire a pagare affitto e bollette di casa!
ciao Luca,
conto di 230 euro per cosa? Spero non di energia elettrica!!!
Comunque ce l’ho fatta!! Sto producendo caffè buoni e belli… era il caffè. Oggi ho usato quello che avevo tostato 3 giorni fa e il risultato è stato sorprendente. E’ proprio vero.. il caffè tostato deve riposare!!! Forse aggiusterò il grado di macinatura del quick mill perchè se lo presso un pò la leva diventa troppo dura. Ma dico forse perchè adesso è proprio ok.
Una domandina per chi tosta il caffè: meglio lasciarlo riposare in contenitori aperti o chiusi?
saluti
Biagio
@ Biagio
aperti.. c’è un rilascio di CO se non sbaglio.
ok allora ho operato bene in tutti questi anni di tostature! Solo che con la moka la differenza da un giorno all’altro di riposo non l’ho mai notata tranne per un leggero retrogusto di bruciacchiato… con la Pavoni invece è sorprendente. Solo 3 giorni fa con la stessa miscela ottenevo una schifezzuola… boh… spero non sia la solita fortuna del principiante.
Salve mi chiamo giulio e ho comprato una pavoni europiccola.
voglio dire le mie su questa macchina e sul caffè espresso essendo di napoli.
La Pavoni funziona bene ed esorto un lettore a passare un vilo di grasso siliconico sul pistone sulla camicia guarnizioni .
anche io appena presi la pavoni dovevo tenere la base….
ora alzo la leva con un dito.
il caffè ancora nn l ho fatto simile al bar perche nn ho un macinacaffè, ma ho provato aumentando i grammi di caffè ed aumentando la pressatura a compensare il gap…risultato un caffè poco bevibile ma crema persistente prima e dopo aggiunta di zucchero.
per i caffè espresso del bar devo dire che generalmente da noi sono buoni.
Difficilmente trovate un esperto anzi…noi ragazzi per far finta di capire qualcosa puntualmente dopo aver bevuto il caffè lo critichiamo per darci delle arie. In realtà il caffè è solo il modo per svegliarci, farci due chiacchiere e fumare una sigaretta.
io sono dell opinione che il caffè più che capito va bevuto.
Ciao Giulio,
se sei di Napoli allora puoi anche fare a meno dell’Europiccola. (scherzo) I caffè che ho bevuto a Napoli sono impareggiabili! In qualsiasi posto vai trovi un caffè più buono dell’altro. Un pò di anni fa l’ho bevuto addirittura al dopolavoroferroviario di Napoli Centrale… buonissimo anche lì. Per me non c’è Tazza d’Oro, Sant’Eustachio, ecc. ecc. che possano reggere il confronto.
Solo bisogna fare attenzione alle tazzine… c’è il rischio di lasciarci sopra le labbra tanto scottano ma come dite? Il caffè si beve bestemmiando?
Quoto quello che dici: il caffè va bevuto più che capito… ma questa regola è valida solo dalle tue parti per i motivi sopracitati. Se poco poco abiti in quelle zone dove chiamano caffè l’acquetta insipida con la schiumetta anemica allora sì che ti vien voglia di capirlo e farlo a casa.
Questo famoso grasso al silicone alimentare (o inerte?)… mi dite dove lo trovate? Come si chiama?
Saluti
Biagio
@ Biagio
Io consiglio il Rhodorsil graisse 55.
Con un tubo vai avanti 5 anni (anche se “scade” dopo 2…).
Sabato ero a pranzo con il top dei collezionisti di macchine da caffè (ne mancavano solo un paio) italiani ed alla fine del lauto pasto ci hanno portato un caffè terrificante.
Io mi sono lamentato “rumorosamente” ma non ho notato tutta questa indignazione negli altri.
“beh, si , sà un pò di bruciato…” : ero incredulo!
Quindi… come sempre… non ci sono valori assoluti.
Sta a noi trovare e migliorare se possibile quello che più ci piace, macchine o miscele o macinacaffè.
E goderne il più possibile.
sapreste dirmi perche` il caffe` lascia quel po` di residuo nella tazzina??
Ciao Lucio,
hai pienamente ragione. Io ho notato anche che dopo un pò ci si abitua a un certo gusto del caffè e quando qualcosa a noi sa di buono agli altri no. Sarà dovuto al fatto che ne bevo in quantità industriali? Boh…
Avevo letto qualcosa del Rhodorsil 55… ma dove lo trovo? Nel negozio ricambi della Pavoni hanno sgranato gli occhi e mi hanno detto di non mettere niente sulle guarnizioni…
saluti
Biagio
Salve a tutti,
mi sembra di essere rinato dopo un fine settimana all’insegna della febbre e della dissenteria e vi confesso che ciò nonostante non ho rinunciato a qualche caffè 🙂
@Giulio
sui macinacaffè semiprofessionali se n’è parlato ampiamente “sopra” e scorrendo tra i messaggi potrai anche trovare un’interessante comparativa su tre tipi di macinacaffè dagli standard decisamente al top 😉
Per quanto riguarda il grasso, è buona norma utilizzarlo solo quando occorre riassemblare i vari componenti della macchina dopo che quest’ultima è stata soggetta a revisione.
Personalmente non ritengo utile/efficace ingrassare periodicamente il gruppo perchè favorisce l’accumulo di polveri sulle parti trattate aumentandone l’attrito. Tutt’al più consiglierei di lubrificare periodicamente la leva con del
WD 40… un vero portento!
@Mario
dando per scontato che ogni giorno pulisci con cura filtri e portafiltri, che i filtri non siano ammaccati sul bordo(in questo caso sostituisci il battifondo ed i filtri) e che le guarnizioni portafiltro e le doccette siano adeguatamente pulite, il problema può essere causato al 95% da un’eccessiva usura delle macine, al 3% da una tostatura troppo spinta (facilmente constatabile dalla presenza di qualche chicco di caffè NERO nel sacchetto e da un remoto 2% da una scarsissima qualità di caffè.
Tienici naggiornati 😉
Piuttosto che bere o capire il caffè, perchè non ci limitiamo a degustarlo a piccoli sorsi?
A proposito…, sono solito consumare il mio caffè aggiungendo solo mezzo cucchiaino di zucchero, ma prima bevo un sorso d’acqua possibilmente a temperatura ambiente per neutralizare il palato, e voi come bevete il vostro caffè?
Buona giornata a tutti e non me ne vogliano gli juventini,ma
Forza Napoli 😀 😀 😀
3-1 che grande partita!!!
tornado al caffè, avrei bisogno di un macinatore.ho letto la discussione, ma i prodotti che mnzionate sono costosi per me… io al massimo vorrei investire 60 euro.
Buongiorno a tutti e davvero complimenti per gli innumerevoli interventi tutti molto interessanti.
Possiedo da ca. 1 anno una Professional della Pavoni che utilizzo con grande soddisfazione (grazie anche ai vari consigli letti sul forum) e desidererei completare il set con il Macinacaffè/Dosatore sempre della stessa Casa.
Qualcuno lo conosce?
Come và?
Affidabilità?
Forse qualche altro modello/marca alternativo?
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
Buon caffè a tutti 😉
andrea, tu ora che macinacaffè usi per la pavoni?
quando sottile fi la polvere?
riesci ad estrarre una buona crema?
io volevo prendere un trespade, ma a quanto pare nn è un macinatore adatto poiche quello manuale è piu per bellezza che altro…
ciao Andrea,
io ho il macinino della pavoni, non è malaccio pero ha qualche problema, primo quello che il caffe macinato non e’ propio uguale uguale uguale… certo che il mazzer da quello che ho capito e’ propio un altro pianeta e non lo batte nessuno, ma ammazza quanto costa!!!
@biagio
230 euro e’ stato il conto per rimettere a posto la mia pavoni, cambiato la resistenza
Ciao Giulio,
al momento utilizzo del già macinato; da quì le domande riguardanti al macina caffè.
😉
Ciao, buona serata.
@ Luca,
cosa intendi per caffè non proprio uguale uguale….??
Qualcuno mi sà dire quanto costa il Mazzer Mini?
Per un uso “domestico” ne può davvero valere la pena??
@Andrea:
Se il tre spade è regolabile, va benissimo.
Solo che… per un caffè macinato sottile sul mio devi fare 100 giri di manovella.
Se bevi un caffè al giorno si può fare.
Esiste un’alternativa economica ma di buona qualità che si sposa molto bene con la Pavoni.
Visto che lo commercializza un’amico e non voglio fargli una pubblicità sfacciata …..se ti interessa scrivimi a :
lvxtrieste@gmail.com
@Massimo
-Passalacqua Harem l’ho provato questi giorni in un bar a Napoli. E’ buono, pulito 100% Arabica e come mi ha detto il barrista e’ proveniente da un solo tipo di alberi.
Mentre il “Moana” della stessa marca e’ una miscela da divesri alberi (sempre Arabica 100%) e mi e’ piacciuto di piu. Piu’ “corpo” e un colore piu’ scuro del Harem
@Andrea
Mazzer Mini lo trovi (anche se non e’ facile trovarlo ovunque) sui 500Euro + o –
@Biagio
Sostituendo il pressino di plastica (quello della Pavoni fa schiffo) con uno in metalo ne ho visto dei miglioramenti. Anche l’acqua filtrata aiuta. Con il doppio filtro riesco a fare caffe piu cremoso che con quello singolo, ma ultimamente uso il singolo con 9-10gr di caffe. Sicuramente non ne viene sempre cosi buono come quello delle San Marco che trovi sui bar di Napoli, ma molte volte e’ daverro buono!
Grazie a tutti per i commenti.
@ Lucio, hai PM.
Buona notte.
@dimogrec
Ti ringrazio. 🙂
Lucio, Rafffaele….
oggi ho fatto un pò di pulizia alla mia Pavoni;
1) la cromatura si sà non è mai stato il loro forte, ho la superfice con delle minuscole macchioline, sopratutto nella zona dell’erogatore del vapore, posso provare a pulire il tutto con l’aceto, va bene??
2) sia il filtro, che il portafiltro, lato interno, erano molto sporchi, con molte incostrazioni; devo grattare bene con la paglietta fino a riportali a specchio o semplice pulizia con spugnetta senza detersivi???
3) per pulire la guarnizione del gruppo, quella in battuta del portafiltro per capirsi…è ok semplice spugnetta bagnata?? avevo incostrazioni anche quì…
Tutte queste operazioni sono da fare quasi quotidianamente??
Grazie in anticipo preziose risposte…più avanti arrivo con le domande sull’acqua e altre cose 😉 ….
Dimenticavo, BUONA SETTIMANA A TUTTI!!
@Andrea
1)prova a lucidare la lancia con il Duraglit e poi lavala con cura.
2)Si , usa la paglietta ed il detersivo, per le zone difficili io ricopro un cottonfioc con un pò di paglietta e pulisco perfettamente.
3) usa uno spazzolino dedicato, meglio nuovo 🙂 . puoi accorciare il manico così non rischi di usarlo per altri scopi!
le pulizie se non sei maniaco le fai una volta al mese.
ciao luca sono luca…anche io ho la povoni con macinacaffè pavoni 230 euro è troppo qualsiasi cosa abbia avuto la tua macchina se sei di roma potrei indicarti un fornitore che ho trovato che ha prezzi molto vantaggiosi
@Lucio
grazie risposta; metterò subito in pratica.
2 ulteriore quesiti:
1) qual’è la soluzione migliore per quanto riguarda l’acqua??
Il problema del Calcare è a tutti noto, nella mia zona l’acqua è anche piuttosto dura quindi la escludereri per l’utilizzo diretto.
La soluzione caraffè filtranti non mi convince molto….ho visto alcune test in Germania carboni attivi… che mi hanno particolarmente stupito….
Quindi rimarrebbe la soluzione della minerale naturale, se si, quale si presta meglio?? è sufficiente avere bassi residui fissi??
2) sempre con la Pavoni, ma penso uguale anche con l’Elektra, volendo ottenere un caffè + lungo del solito, è preferibile lasciare la leva ferma in posizione aperta più a lungo ritardando quindi la discesa o eseguire invece 2 brevi infusioni??
Nel primo caso ottengo un prodotto + cremoso ma non sempre riesco a dosare correttamente le quantità, se invece provo 2 infusioni la seconda è molto “scarna” e con molta aria, il prodotto ottenuto è quasi senza crema….
Cosa mi consigliate?
grazie in anticipo per risposte.
P.s. Lucio, appena sono un pò tranquillo vedo per Macinacaffè.
BUONA PASQUA A TUTTI.
@Andrea
La Lauretana ha il residuo fisso più basso e si trova facilmente.
Io da un pò uso l’acqua del rubinetto e decalcifico più spesso.
non sarà il massimo ma è comodo!
La doppia pompata la fai con il filtro doppio.
se vuoi il caffè lungo, conti fino a 3 dopo le prime gocce, mandi giù la leva fino a quando senti resistenza poi la rialzi per poi riabassarla con veemenza. (una sorta di Fellini move).
buona pasqua a tutti!!!
A proposito di acqua da utilizzare per la macchina del caffè, non sapevo che ne esistesse una con durezza così bassa… addirittura sotto 1 grado!
Io purtroppo, abitando in una zona in cui l’acqua pubblica è molto dura (oltre i 30° francesi), preferisco usare la Levissima che ha circa 6° e quindi è in linea con la durezza che ottengono i bar (5 o 6°) depurando l’acqua di rete.
AUGURO UNA SERENA PASQUA A TUTTI!
Io uso una caraffa filtrante (Brita) che migliora la qualita’ dell’acqua nel senso che diventa piu’ pulito, piu’ chiaro, si diminuisce la quantita’ di metalli (piombo,rame…) e del cloro, diventa meno dura e cosi si ottiene un caffe con gusto migliore. Il calcare si forma comunque ma meno dell’acqua comune.
Anch’io uso la Brita… devo dire che rispetto ad altre acque il calcare si forma ma dopo tanti e tanti caffè. Con quella in bottiglia mi si formava subito mentre con quella del rubinetto ci mancava poco per avere il caffè a cubetti.
Comunque un pò di calcio secondo me nel caffè ci vuole…
Qualcuno di voi ha mai usato il macinino elettrico “tre spade” a macine coniche? Ho la possibilità di acquistarlo ma prima vorrei qualche opinione.
Saluti
Perdonatemi ma non vorrei che con la Brita si arrivi, analogamente a quanto è successo sopra con la Bacchi, a compararla con altri prodotti spiccatamente progettati per l’utilizzo professionale…
😉
E’ noto più o meno a tutti che 4 o 5 anni fa di questa caraffa (e di altre similari) se ne occupò la rivista Altroconsumo, recensendola forse in maniera un po’ troppo ottimistica; puntualmente l’azienda costruttrice, per ribadire la sua serietà, fornì in merito una risposta ufficiale nella quale ribadiva FERMAMENTE come la loro caraffa filtrante NON avesse alcuna pretesa di depurare l’acqua, ma appunto permettesse solamente di FILTRARLA al solo fine di eliminare alcuni composti in sospensione per migliorarne il gusto finale percepito.
Il che, in altri termini, è più o meno assimilabile all’effetto che si otterrebbe lasciando decantare l’acqua del rubinetto per un po’ di tempo in un normalissimo recipiente
🙂
E’ ovvio che la Brita è una caraffa filtrante per uso domestico.
In ogni caso altroconsumo fece dietrofront a quanto detto sulla casa tedesca in quanto questa non aveva mai dichiarato di “depurare” l’acqua. (C’è una bella differenza). La Brita parte con un acqua già potabile e ne migliora la qualità togliendo principalmente cloro e calcio. Lasciando decantare l’acqua non si ottiene lo stesso effetto per quanto riguarda il calcio… di certo non precipita per opera dello spirito santo.
Discorso a parte per quanto riguarda la carica batterica. Di certo se non la pulisco mai non mi devo neanche aspettare di trovare un’acqua asettica.
Saluti
Rispondo con piacere su questo fantastico blog, su richiesta di alcuni amici che mi hanno contattato privatamente per aiutarli a scegliere una macchina del caffè da tenere a casa, magari nella speranza di far piacere anche ad altri.
Per riprendere le sagge parole dello stimatissimo amico Raffaele, in questo ambito non sempre è vero il motto: “Tanto spendo, tanto appendo” 😀
Quindi, rimanendo nel budget di circa 500€, per una macchina semi automatica di fascia media posso consigliare la Rancilio Silvia, apparecchio che impiega componenti di derivazione professionale e quindi in grado di ottenere un buon risultato finale. Nello specifico, per rispondere a Renato, questo genere di macchine impiegano circa 20-30 minuti dall’accensione per scaldarsi BENE, che è cosa diversa dal semplice far andare in temperatura l’acqua in caldaia.
😉
Volendo invece optare per una macchina a leva, non posso che pensare all’Elektra Micro Casa a Leva (anche se ahimè in questo caso sforiamo il budget)… qualitativamente ed esteticamente è UNICA nel suo genere, un piccolo capolavoro!
In ogni caso, mi permetto di ricordare che l’abbinamento di un buon macinacaffè (a macine) è quanto mai fondamentale; il Gaggia MDF è il minimo sindacale per un buon espresso
🙂
Confesso che purtroppo non sono ancora riuscito ad assaggiare il caffè della Bacchi che, da quanto mi avete riferito, sono sicuro che non sfiguri affatto con le scelte di cui sopra.
Cari saluti a tutti!
Salve a tutti,
Cipollììì… ma quante ne sai!! 🙂
Cmq, le brita e similitari non sono mai state concepite per trattenere il calcare o ridurre la durezza dell’acqua, ma principalmente per filtrare l’acqua potabile da residui in sosopensione qualunque essi siano. Il rimedio più efficace contro il calcare è il depuratore a resine di cui potete trovare ampia documentazione anche in queste pagine.
Il depuratore concorre anch’esso in modo determinate alla riuscita di un buon caffè, ne esalta la cremosità, il sapore e gli aromi ed infine preserva la macchina da pesanti incrostazioni di calcare.
A tal proposito vi riporto un dato interessante soprattutto per coloro che accendono la macchina solo all’occorrenza (riallacciandomi in parte alle considerazioni del mitico Cipollinox )
La forte escursione termica che spazia da temperatura ambiente a temp di esercizio(135° ca) e viceversa favorisce una perentoria formazione di calcare che riduce la vita media di una macchina da caffè di ca il 50%!!! E questo è uno dei 4 motivi validi per cui si consiglia di lasciare la macchina (professionale) accesa anche di notte.
Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Cipollinox e tutti coloro che si prodigano a dispensare consigli anche in mp agli avventori del forum che invito caldamente a condividere pubblicamente con tutti gli altri le proprie idee, dubbi, ecc… ecc…
Rispondo con immenso piacere a coloro che mi scrivono per mail, ma ci tengo a precisare che le mie competenze si limitano al solo mondo professionale e rare volte alle “macchine da scaffale” n.d.a. 🙂 per le quali gli abituè del forum ne sanno molto più del sottoscritto.
Grazie a tutti della cortese attenzione e come sempre,
buon caffè a tutti… anche se è giunta l’ora di andare a nanna 🙂
Ti ringrazio veramente di cuore Raffaele, ma sei troppo, troppo buono… non sento di meritarmi tutti questi complimenti!
🙂
La mia trasferta lavorativa a Roma è stata solo posticipata, non appena conoscerò la data precisa non mancherò assolutamente di avvertirti, per organizzare obbligatoriamente un meeting
😉
Cari saluti a te, a Gabriele che ci ospita e a tutti gli altri partecipanti (anche ai semplici lettori)
Io, tanto per cambiare, riparto domani per Roma.
Tienimi aggiornato 🙂
Salve sono un appassionato di caffè e seguo con piacere le vostre discussioni da cui ho imparato molto.
Dal momento che ho una Gaggia monogruppo del 1952 ( perfettamente restaurata come nuova) chiedevo se qualcuno fosse intenzionato ad acquistarla.Nel caso potete contattarmi: gino.cassano@hotmail.it
saluti a tutti
Anche la Rancilio Silvia per l’uso necessita di un lungo riscaldamento..?
Grazie a tutti per i preziosi consigli.
BACCHI is MAGIC
Fino a qualche gg fà facevo il singolo espresso,
poi ho iniziato doppia tazzina….altro pianeta ,
davvero un Ottimo caffè e dire che chiedevo consigli a
Raffaele e Cipollinox per passare ad altro…
grazie cmq ad entrambi.
ciao a tutti e complimenti. fanatstico qusto forum. io vivo in svizzera. ho appena aquistato una microcimbali liberty a leva (per uso casalingo). dopo averla messa in funzione – la prima delusione – niente crema 😦 ! devo ammettere io sono un principiante. quindi ho sicuramente da imparare. mi rivolgo a voi che siete degli esperti…
c’é qualcuno che conosce la microcimbali e puo darmi dei consigli? spero di bere presto un buon caffé…
grazie in anticipo per il vostro feedback…
buon appetito a tutti
macina più fine il caffè
grazie per il consiglio, già provato, ma non ci siamo ancora – troppo lento – cmq ci riproverò con una macinatura “ancora” più fine. speriamo bene…
@Renato
Mi fa piacere che hai risolto tutti i tuoi problemi, continua così
🙂
@Donato
Benvenuto tra noi!
La tua Cimbali a leva è simile all’Elektra MCAL, di cui abbiamo qui diversi estimatori, alcuni di lungo corso 😉
Sicuramente sono il meno indicato a darti consigli su questo genere di macchine… come avrai probabilmente già letto, per un principiante esse non sono certo il massimo, in quanto per ottenere un buon risultato finale occorre certamente un’esperienza consolidata… per riprendere le parole di Lucio: “La Pavoni perdona… l’Elektra no” (magari la tua sta nel mezzo!) 🙂
Comunque sia non spaventarti, da qualche parte dovrai pur cominciare! 😀
Se hai già un macinacaffè, ora considera l’acquisto di un buon pressino di metallo (cerca “reg barber” per averne un’idea): i risultati saranno evidenti sin dal primo uso rispetto ad uno in plastica 😉
E poi prova, riprova e prova ancora, ancora e ancora (magari annotando qualcosa, per aiutarti) fino a che non noti piccoli miglioramenti, con dosaggi maggiori o minori di polvere, forza di pressatura, tempi della leva in alto/basso: insomma, lasciati appassionare!
🙂
Ma soprattutto, il consiglio più importante, aggiungi nei tuoi segnalibri il sito di Lucio (caffettiere.blogspot.com)
Tantissimi saluti a te e complimenti per lo splendido territorio dove vivi, terra di affascinanti capolavori di micro ingegneria meccanica di cui sono un piccolissimo cultore
😉
Caro Cipollinox,
grazie per le tue righe piene di motivazione e speranza 😉
Ho appena finito un’altra session di prova (2 ore di prova riprova e prova ancora: risultato zero! Niente cremina in vista, pazienza al limite.
Cmq domani cambio anche l’acqua, forse problema di calcare?!? Mah! A proposito, tu che acqua usi??:-)
Domani è un altro giorno… non mi arrendo 😉 Nel frattempo mi faccio ‘na camomilla 🙂
Buona notte
E’ sempre un piacere per me aiutare qualcuno, specie in questo ambito, diventato per me una grande passione 😉
Non so in che cantone tu viva, ma a meno che non ti trovi nel versante francese o in quello tedesco non credo che tu possa avere problemi di calcare (magari sbaglio!)… ad ogni modo, non considerando la durezza, le acque minerali hanno sapori molto diversi. Personalmente trovo molto migliori le acque di montagna, io uso a rotazione levissima e daggio (che sono acque molto dolci).
Dimenticavo, la materia prima… il CAFFE’ 🙂
La cosa migliore sarebbe di rifornirti direttamente presso una torrefazione: minor costo, ampia selezione delle varietà e, soprattutto, freschezza dei chicchi.
😉
Ultimamente, grazie a Lucio, sto privilegiando le mono provenienze a discapito delle miscele: grazie a lui ho finalmente capito di non focalizzare l’attenzione sulla crema, bisogna considerare soprattutto quello che c’è sotto 😀
Per fare un esempio, al momento sto usando una varietà di arabica indiana (Plantation), che produce poca crema ma… abituatomi al gusto acidulo di mandorla amara, è veramente sublime!
Cari saluti, mantienici aggiornati sui tuoi progressi
😉
Loris
rieccomi e grazie
i tuoi consigli mi hanno dato speranza. successo in vista.
vivo nel cantone san gallo (tedesco). l’acqua qui da noi ha abbastanza calcare. cmq ho fatto il cambio, adesso c’é rocchetta. promette bene ;-)…
materia prima: il caffè l’ho prendo direttamente in torrefazione. freschissimo e di prima qualità. un caffè che bevo da anni (80% arabica, 20% robusto).
primi progressi: finalmente il primo caffè!
col sotto ora ci siamo, manca ancora il sopra – la mitica cremina (un po c’era). a me piace tanto con… ma senza zucchero :-).
continuo a provare – ho riacquistato di nuovo speranza:-) – e viva la passione!
altri consigli sono sempre benvenuti 😉
ciao e al prossimo caffè
@Donato:
Ciao, e benvenuto tra i “levisti”.
La macchina è nuova?
Le guarnizioni sono un fattore spesso trascurato. Se sono vecchie, cambiale.
Tempo fa ho scritto qualche regoletta :
http://caffettiere.blogspot.com/2009/07/le-semplici-regole-doro-per-ottenere-un.html
Per una maggiore crema, dopo aver trovato la macinatura corretta, fatta con un buon macinacaffè, puoi provare la “Fellini move” come la chiamano gli americani: in pratica tiri giù la leva lentamente, e la tieni ferma non appena senti passare l’acqua.
Poi quando il flusso si arresta la tiri giù nuovamente e la rilasci.
Ciao a tutti, sono un felice possessore di una microcimbali …… da 2 giorni, l’ho acquistata dopo averla vista ad un mercatino 2 domeniche fà, è stato il classico colpo di fulmine, ma 300 euro erano un po troppi per le mie tasche, il venditore però commise uno sbaglio, “a questo prezzo non la trovi neanche su internet”, mi misi alla ricerca e due giorni fà il pacco!!!
Detto questo adesso devo imparare a fare il caffè, la prima domanda è : ci vuole un caffè specifico o un caffè normalissimo per macchine espresso può andare bene?
Adesso pian piano mi leggo tutti i commenti, si accettano comunque tutti i consigli del caso, anche perchè ho perso il conto dei caffè di prova che ho già fatto.
Ciao a tutti e buon caffè!!!
Giuseppe C.
@ Giuseppe C.
Ciao, vedrai che qui troverai un sacco di informazioni interessanti.
Prossimo passo, quasi obbligatorio, sarà l’acquisto di un buon macinacaffè.
Il caffè “normalissimo” per espresso è di norma macinato troppo grosso. ne ho provati una decina.
Un problema della Cimbali, da quanto raccontano oltre oceano, è la caldaia in alluminio che a lungo andare va incontro a corrosioni galvaniche.
Se hai la barca, forse sai già come risolvere la cosa….
Ciao Lucio, ti ringrazio per le dritte, infatti mi chiedevo, ma i ricambi per queste macchine si trovano ancora?
La microcimbali in questione avrà almeno 30 anni, chissà come sarà la caldaia???
Mi rincuora che non ci sono perdite, un pò di calcaree, ho usato un prodotto decalcificante, spurgato una decina di volte, e adesso sembrerebbe non esca più calcaree.
Domattina si và in torrefazione a prendere il caffè macinato fino, poi vi dirò.
cari levisti
mi sono arreso 😦 !!! dopo tanti ma tanti caffè di prova e vari test di acque, macinature, pressature, temperature, pressioni… risultati insoddisfacenti! ho deciso di rivendere la mia nuova (di zecca) microcimbali. fatto! 🙂
un motivo in più per vendere la macchina é stato – come ha già accennato lucio, e ho sentito anche da altri specialisti – “il problema della caldaia in alluminio/corrosioni”.
la microcimbali l’ho cambiata con una nuova “berreza selenia” (leva piccola). qui si parte in prima 🙂 – grande soddisfazione già dopo i primi caffè! finalmente!
@giuseppe: spero che tu abbia più pazienza e fortuna di me ;-)… cmq prova riprova e riprova ancora… 🙂
@loris: ho preso anche il pressino di metallo ;-).
ciao a tutti e buon caffé
donato
Eccellente Donatooo! Apprezzo le persone decise come te, non ti sei certo perso in chiacchiere! Benvenuto tra i cultori del glorioso gruppo E61!
😀
La tua Selenia è molto simile alla mia (per non dire uguale), io ce l’ho da circa 6 mesi e ne sono a dir poco soddisfattissimo… certamente è vero che questo genere di macchine costano molto care (sono semi professionali), ma il loro punto di forza è senza ombra di dubbio la costanza dei risultati, tazzina dopo tazzina.
Leva piccola… non ci avevo mai pensato! Forse allora anche noi possiamo ritenerci dei “levisti”?
😀
Carissimi saluti a tutti!
Grazie Loris.
La Selenia è veramente una stupenda scoperta! Evviva il “Gruppo E61” 🙂 ! Mi ritengo fortunato di aver ricevuto questo prezioso consiglio. Meglio tardi che mai 😉 !
@Giuseppe: hai già fatto progressi?
Ciao e buon caffè a tutti 🙂
Donato
Ciao a tutti, persevero con la mia microcimbali, se ho fatto progressi …….. sicuramente rispetto al primo caffè di sicuro, adesso c’è pure un po di schiumina!!!
Ho notato che la leva della mia microcimbali se la lascio, chiaramente dopo aver pressato, và sù decisa, su youtube c’è un filmato dove si vede che la leva della microcimbali sale molto lentamente, la vostra macchina come si comporta?
@ Donato
Ho visto la Bezzera Selenia, complimenti!!
Per quanto riguarda la caldaia, devo dire che mi hai messo un pò di paura, anche perchè non ho acquistato la macchina nuova!!
Qualcuno saprebbe dirmi dove reperire il set delle guarnizioni qualora decidessi di revisionare la microcimbali?
Ciao e buon caffè a tutti
E’ un piacere per me poter condividere l’hobby della tazzina perfetta con voi ma veniamo al sodo ; dopo anni ed anni passati a portare e riprendere le macchinette semiprofessionali nelle rispettive assistenze , quasi sempre per il solito problema riguardante la maledetta pompa a vibrazione che tipicamente dopo 2000 caffe’ cessa di funzionare come dovrebbe e addio caffe’ , la mia indignazione poi cresce a dismisura dato che l’ultimo guasto si e’ verificato con una precisione a dir poco cronometrica , su una Rancilio Audrey che e’ stata usata solo con acqua minerale naturale di ottima qualita’ e quindi assolutamente priva di residui calcarei , ho quindi rivolto la mia attenzione verso una professionale con pompa volumetrica e attacco diretto alla rete idrica con addolcitore , sono un po indeciso tra una Quick Mill Vetrano ed una Rancilio Epoca , la Rancilio e’ una professionale alto di gamma che vanta una costruzione assai robusta e costa quasi 500 euri in piu’ della Vetrano , che e’ comuque la top di gamma nella sua categoria nonche’ molto curata costruttivamente ed esteticamente , tuttavia temo che l’assistenza post vendita della Vetrano non si possa compare con quella della Rancilio Epoca
Parlando con l’assistenza Rancilio , mi hanno assicurato che per guasti di lieve entita’ l’assistenza e’ al mio domicilio , e’ un vantaggio da considerare con attenzione
Ciao Paolo,
inizio subito col dire che il “caffè perfetto” non esiste, ognuno di noi si affina secondo i propri gusti/necessità/conoscenze
😉
Non nascondo che qui, a molti di noi le macchine del caffè piace aggiustarcele da soli: nel tuo caso, una pompa Ulka da 54W (ricambio perfetto per la Audrey) costa meno di 20 euro. Basta smontare il mantello della macchina, svitare un paio di viti e scollegare due tubicini dopodiché installi la pompa nuova, un paio di fascette, e rimetti tutto a posto… forse mezz’ora di lavoro?
🙂
Secondo il mio modesto parere, eventualmente faresti già un ottimo salto qualitativo acquistando una “vera” semiprofessionale come ad esempio la Bezzera di Donato, oppure Izzo, Quickmill, Vibiemme, ecc (tutte con E61)
Andando oltre, indirizzandosi cioè su macchine commerciali “leggere” quali quelle da te citate, rischi di pentirti per l’alto esborso finanziario (macchina, depuratore, energia elettrica, costosa assistenza tecnica) in ragione dei risultati che, parlando per assurdo, potrebbero non corrispondere alle tue aspettative (parli di “hobby”, cioè meno di 10 caffè al giorno, volume di lavoro troppo basso per questo genere di macchine), come peraltro più volte ricordato dal nostro apprezzatissimo Raffaele
😉
Just my 2 cents, pensaci bene!
Quando sento parlare di quelle pompe ulka del valore di circa 8 euro mi sento mancare 🙂 la questione e’ che lo spazio per il motore della pompa volumetrica spesso nelle semiprofessionali manca ed e’ un assurdo , e’ chiaro che fino a che la pompa a vobrazione funziona , la qualita’ dell’infuso puo per assurdo essere anche superiore , per il semplice fatto che la pompa va a regime in modo graduale e progressivo facendo una sorta di preinfusione del caffe , cosa che una volumetrica non puo fare andando a regime preticamente da subito , come ho gia precedentemente citato in modo esaustivo il discorso del calcare non me lo sono piu’ bevuto , dall’ultimo uso della mia macchinetta a base di purissime acque minerali naturali di bottiglia la pompa anche in quel caso dopo i suoi 2000 caffe ha passato la palla , ed io onestamente preferisco passare il mio tempo a gustarmi i miei espressi che non a smontare rompere aggiustare modificare e via dicendo
E i produttori si otinano con queste ulka stramaledette , al Nuova Simonelli ha messo sul mercato una macchina straorinariamente moderna e tecnologica , si chiama Musica ha la forma di una arpa , e’ stupenda e dico poco , stavo per ordinarla a un costo tutto sommato non eccessivo intorno ai 1000 euro , quando ho letto che monta una pompa a vibrazione mi sono bloccato
Chiedero in fabrica se possono assemblarmi un modello con allaciamento diretto e pompa volumetrica
P.S.
Un addolcitore manuale da 8 litri costa intorno ai 120 euri , non sono quelle le spese credimi ..
Non so se hai visto le foto ; il modello Epoca della Rancilio e’ la piu’ grossa e robusta nonche’ costosa macchina della sua categoria , il gruppo E61 Style della Quick Mill e varie e’ molto simile ma non indentico all’originale Faema che e’ coperto da brevetto , morale se non ti compri una Faema E61 ( magari usata e tenuta come si deve ) il gruppo E61 .. non ce lai 🙂
Il mio bar sotto casa ha una tre gruppi con dei simil E61 , caffe piu’ che discreto certo , e ottimo per palati poco avvezzi alla degustazione , quelli poi hanno adottato una miscela di caffe molto robusta per compensare la perfettibile qualita’ della loro ” caffettiera “, ma la crema della vera Faema E61 ha un gusto ben differente
per intenderci questo e’ il rumore che voglio sentire quando mi faccio un espresso
E non questo
Salve a tutti,
@ Paolo
Installare una pompa volumetrica su una macchina per uso domestico non è cosa facile. Per renderne efficace l’utilizzo occorre, oltre all’allacciamento alla rete idrica, che la macchina sia dotata di caldaia con impianto termosifonico e di una valvola di espansione adeguata che ha il delicato compito di espellere ad un dato stabilito la pressione in eccesso che si forma all’interno di uno scambiatore previa rottura e sostituzione della caldaia.
La pompa volumetrica deve esercitare una pressione di 9/9,5 bar mentre la portata ponderale dev’essere di 250lt/h per una macchina a 2gr e di 350lt/h per una 3gr. Una Ulka (nuova di zecca) eroga una pressione di ca. 14/16 bar con una portata pari alla metà della metà di una pompa volumetrica.
I dati sopra citati sono importantissimi per un espresso in quanto (e qui mi duole smentirti) l’acqua che impatta sul caffè (95°) se trattenuta a lungo finisce per bruciare il caffè nella parte sup del filtro e di non avere temperatura a sufficienza per ottenere l’emulsione della parte di caffè sottostante.
W la macchina a leva!
🙂 🙂 🙂
Ciao Cipollinox 😉
Cercherò di chiarire alcuni punti.
Il gruppo E61 che montano le diverse aziende sopra citate è certamente diverso da quello originale brevettato Faema, ma la differenza sostanziale non è nell’aspetto esteriore bensi risiede nella “lega di ottone” di cui è composto (non è 100% ottone come l’originale) ma attenzione, non è un vantaggio così “vitale” e cioè tale da giustificare una differenza di migliaia di euro, ora cerco di spiegarti il motivo
😉
La Faema E61 “Legend S” ad 1 gruppo monta una pompa Procon (rotativa, di quelle che a te piacciono tanto), una caldaia di 6 litri ed ha un consumo di OLTRE 3.5kW… a casa già con un contratto di fornitura elettrica da 4.5kW ci va strettina “da sola”, senza tener conto dei consumi non proprio “parchi”… almeno in un bar l’elettricità è interamente deducibile dal reddito d’impresa!
La circolazione dell’acqua calda in questo particolare gruppo è MOLTO limitata: se guardi una termografia, vedrai che tra il “grosso fungo” superiore (parte più calda) ed il “disco” del gruppo (parte via via più fredda, dove è attaccato il porta filtro) c’è una differenza di ALMENO una decina di gradi (ancora maggiore nei gruppi in lega di ottone)
😀
Insomma, nel 1961 sicuramente Faema scrisse una importantissima pagina nella storia delle macchine da caffè (fu proprio la prima macchina a montare una pompa rotativa!) ma… da allora le altre aziende non sono certo state alla finestra, anzi!
😀
Arrivati a questo punto, dovendo decidere se acquistare una Faema E61 Legend S, personalmente virerei deciso verso una Marzocco GS/3, BEN ALTRA STORIA di macchina: tra le varie caratteristiche, sicuramente spicca il doppio boiler in acciaio di cui uno, quello esclusivamente dedicato al gruppo erogatore, è un prolungamento dello stesso ed è governato da un PID, che permette anche di selezionare la temperatura dell’acqua.
Il risultato? Dalla caldaia al gruppo di erogazione ci sono scarti di temperatura entro un range di 0.4°C, altro che gli oltre 10° della Faema E61 Legend S!
😀 😀 😀
Infine, tengo particolarmente a ribadire che LA CREMA NON E’ TUTTO, Lucio docet!!! Da qualche mese utilizzo un caffè in grani indiano (Plantation, arabica lavata) che in macchina produce sì poca crema ma… il gusto e il retrogusto sono assolutamente straordinari… prossimamente aprirò il sacchetto di Santo Domingo Barahona, stay tuned
😉
Cari saluti a te a tutti gli altri, buon caffè!
Raffaele,
grazie infinite come al solito, per aver approfondito aspetti a me “oscuri”
😉
Carissimi saluti e… a presto dal vivo!
Loris
Ed io rigrazio entrambi voi gentilissimi e franchi come un ottimo caffe’ , e aggiungerei per Cipollinox ; la toscana Marzocco GS3 e’ la Rolls Roice delle macchine per caffe’ da casa , purtroppo non e’ per tutte le case ..
sono fatte a mano e costano un patrimonio ;
per Raffaele : certo il mio intendimento e’ acquistare quel modello Epoca di Rancilio od il suo equivalente ma piu’ caro , Gaggia Compact GS che fra le altre cose le’ di molto ma molto bellina
Poi a livello di curiosita’ estetica un qualcosa di molto speciale e’ stato fatto dalla Nuova Simonelli con il modello Musica , affascinante scultura con comandi a retro illuminazione led , e pompa …. a VIBRAZIONE … n’ce’ posso crede !!!
Ed io rigrazio entrambi voi gentilissimi e franchi come un ottimo caffe’ , e aggiungerei per Cipollinox ; la toscana Marzocco GS3 e’ la Rolls Roice delle macchine per caffe’ da casa , purtroppo non e’ per tutte le case ..
sono fatte a mano e costano un patrimonio ;
per Raffaele : certo il mio intendimento e’ acquistare quel modello Epoca di Rancilio od il suo equivalente ma piu’ caro , Gaggia Compact GS che fra le altre cose le’ di molto ma molto bellina
Poi a livello di curiosita’ estetica un qualcosa di molto speciale e’ stato fatto dalla Nuova Simonelli con il modello Musica , affascinante scultura con comandi a retro illuminazione led , e pompa …. a VIBRAZIONE … n’ce’ posso crede !!!
Tornando alla Faema E61 , usate ad un gruppo e’ un po difficile trovarne , piu’ semplice e’ trovarne a due o piu gruppi a parita’ di prezzo , e’ ovvio che in questo caso sarebbe auspicabile l’allaccio alla rete gas con macchina sempre accesa sul minimo anche di notte , come del resto si e’ sempre fatto in tutti i bar dal 1959 ai giorni nostri , poi una regolamentazione ne’ ha vietato l’uso nei pubblici esercizi , da quel momento il prezzo alla tazza e’ precipitosamente aumentato causa l’aumentato costo di esercizio , ” l’espresso elettrico ” di oggi costa notevolmente di piu’ del ” caffe a gas ” dei mitici tempi che furono
Loris,
mi piacerebbe provare nuove varietà ma vivendo in provincia mi riesce difficile reperire cose particolari e/o fresche. Le pochissime torrefazioni locali, purtroppo, non sono all’altezza… 😦
Tu dove ti approvvigioni? 🙂
@ Massimo
Sono io il colpevole di aver ampliato gli orizzonti gustativi di Loris.
La torrefazione dove compero il caffè in grani è la Goriziana Caffè. Le loro miscele sono discrete, niente di eccezionale, ma vendono anche dei mono origine a seconda della bontà delle partite all’ingrosso che ricevono. Certe delizie le ho potute assaggiare soltanto una volta!
E’ un pò come una pescheria di qualità, solo pesce fresco e pescato al largo…
Di norma però il Plantation Monsooned c’è sempre.
Lucio,
sei un diavolo tentatore! 🙂
Vorrei tanto anch’io provare delle delizie…come faccio?
@ Massimo:
basta scrivermi 🙂 e ci mettiamo d’accordo.
lvxtrieste@gmail.com
@Paolo
Una Faema E61 a 2 gruppi da tenere in casa (11 litri di caldaia!), oltretutto vecchia (quindi, come minimo, con tutte le guarnizioni/aste/molle/camme interne ai gruppi come minimo da sostituire, oltre a tutto il resto): sono MOLTO perplesso! Piuttosto, rifatti gli occhi con la GS/3 in azione, giusto per avere un idea di cosa sto parlando:
Certo, costa oltre 7000 euro… l’ho citata perché non mi si venga più a dire che la Faema E61, concepita 50 anni fa e riproposta oggi praticamente con le stesse caratteristiche di allora, è il non-plus-ultra oggi: niente di più falso!
😀 😀 😀
No no per carita’ !!! 🙂 non lo ho neppure pensato , se avessi quei 7000 ci farei un pensierino , il fatto e’ che ripensando a quei gruppi e61 generici , temo che non siano la risposta giusta a quello che sto cercando , come facilities aggiuntive la Rocket con il modello evo ha adottato la mitica pompa rotativa , e addiritura la possibilita’ tramite un semplice interuttore di swithare per la modalita rete idrica o vaschetta , poi lo vista aperta e ho notato una minuscola caldaia in acciaio neppure isolata , ho cominciato a dubitare sul vantaggio della pompa professionale rotativa che spinge l’acqua in una caldaietta davvero minimale , gia la mia piccola Audrey Rancilio aveva la caldaia in rame , e ti assicuro che passando dalla primissima macchinetta che era una gaggia baby con caldaia in acciao , alla Rancilio il caffe’ era piu’ dolce e fruttato , e avente una tonalita’ cremosa color ambrato scuro e uniforme , un espresso favoloso .. questo fino a quando la pompa ha iniziato a dare i numeri all’8 .. ora e’ in riparazione ma un fatto certo e’ che d’ora in avanti sara’ adibita come macchina di riserva , probabilmente sostituita da una Epoca sempre di Rancilio
Ora mi assale un altro dubbio e onestamente devo dirlo : da quando usavo l’acqua minerale in vaschetta in luogo della rete idrica pessima dalle mie parti , un acqua durissima e con tantissimo cloro , la qualita del mio espresso era migliorata di un buon 25% , ora per quanto io possa migliore la rete idrica con un addolcitore , dubito che l’alta percentuale di cloro sempre presente mi permetta un ottima resa del caffe’ neppure con una macchina professionale , l’alternativa potrebbe essere una tanica esterna di buona capacita’ colma della solita acqua minerale naturale da bottiglia , credo che faro’ cosi
E’ inutile sprecare tempo e denaro alla ricerca di pregiatissime miscele se te le devi sorbire con una acqua a dir poco imbevibile …
Il segreto del caffe’ napoletano ? .. l’acqua ..
Comunque se dovesse ricapitarmi un esemplare di Faema E61 a 250 euri , me la porto a casa poi vado a stressare l’assistenza della mia citta fino a quando il tizio che non posso citare mi insegna l’arte della riparazione fai da te , in fondo basta un saldatore a filo , la e61 e’ tutta in rame , ed i suoi pezzi originali di ricambio
Questo lo si puo fare perche’ tutto sommato la Faema e61 e’ una delle macchine piu’ semplici e robuste in circolazione , quando si iniziano a vedere display retro illuminati e chip elettronici a tutto andare apriti cielo , quelle in casa mi sa che non le ripari , e poi 7000 euro per un gruppo solo , credo sia la macchina piu’ costosa in assoluto
Off topic
@ Paolo ….
Mi viene in mente un’analogia, una frase detta da mia mamma tanti anni fà in merito alla pizza a taglio.
Portai la pizza a taglio a casa comprata da questo fornaio, era farcita di tutto, era squisita, il condimento però è tutto uguale per tutte le pizze, ma perchè allora la pizza di xxxxxxx è così buona, cosa ci metterà??
Risposta di mia mamma ….. usano l’olio buono!!!
Che l’acqua napoletana sia più buona delle altre???
Buon caffè
@Paolo
la tua baby Gaggia aveva la caldaia in ALLUMINIO, altro che acciaio
🙂
Dell’acqua ne abbiamo parlato poco tempo fa, siamo tutti convenuti che è un requisito più che FONDAMENTALE per la riuscita di un buon caffè… se c’è molto cloro parti subito con il piede sbagliato, ecco perché sopra sostenevo che anche dotandosi di un addolcitore non si possono certo fare miracoli
😉
Riempire una tanica esterna con acqua di bottiglia… hai idea di quanto sia “affamata” di acqua una Faema E61 con un boiler di oltre 10 litri con due grandi scambiatori di calore?
😀
[OT]
Mi interesso un po’ anche di elettronica, ti assicuro che è una leggenda metropolitana quella dell’inaffidabilità dei circuiti, specie quelli con display retroilluminati!
😀 😀 😀
I componenti elettronici (specie se in bassa tensione e privi di parti meccaniche in movimento) temono principalmente l’acqua ed il calore, ma se vengono tenuti lontano da questi sono virtualmente ETERNI.
Puoi stare tranquillo che le aziende SERIE (come La Marzocco) eliminano ogni più piccolo errore di progettazione, quale ad esempio il posizionamento errato che potrebbe causare in questi casi un surriscaldamento del circuito elettronico ed un’usura precoce
[FINE OT]
@Giuseppe
Anche nella pizza è CRUCIALE la questione “temperatura”… i forni elettrici professionali mantengono tranquillamente 380°C, quelli a legna ancora di più (lì dentro una pizza cuoce in meno di 2 minuti!)
Invece, quelli casalinghi arrivano forse a 200 o poco più (e non la mantengono costante, ecco perché i temerari che provano a cuocere nel fornetto di casa un dolce molto lievitato come il pandoro, ad un certo punto gli si “ammoscia” su sè stesso)
😀
Scusate la prolissità, buon caffè a tutti!
il discorso pizza esula dall’argomento ma visto che ne sono ghiotto , ultimamente sto riscoprendo la cosidetta pizza al taglio piuttosto che la tradizionale schiacciata o meno che sia , noto con rammarico che ogni buona pizzeria fatica parecchio a mantenere nel tempo un elevato standad qualitativo , piu’ si va avanti peggio e’ , piatti freddi pizze mal cotte farcitura non sempre all’altezza , l’ultima volta il crudo pareva cotto da tanto era scuro , i piatti non sono riscaldati e la pizza dopo 10 minuti va a farsi benedire , una vera schifezza
Diversamente la qualita’ della pizza al taglio e’ piu’ costante , poiche essendo una quantita’ limitata rimane calda e gustosa fino all’ultimo boccone , ora esco e vedo se trovo un bistro’ aperto per mangiarne un boccone 🙂
e’ un po tardi ma forse ce la faccio , mi e’ venuta voglia
Ciao raga, sono un elice possessore di una pavoni europiccola. la settimana scorsa ho preso macinacafe gaggia mdf e ho iniziato a fare delle prove.
ho consumato irca 700 grammi di caffe ma poi alla fine la mia crema l ho estratta!
non è vero ce l caffe napoletano è buono per l acqua…qui l acqua fa proprio schifo!
forse usano piu miscela di voi…forse la pigiano di piu…
cmq io con la pavoni utilizzo macinatura molto fine
riempio fino all orlo il filtro
una pressata decisa.
poi una volta messo il portafiltro al gruppo e tirata su la leva
il caffè non deve scendere.
sono io che abbassando la leva con forza (molta forza) estraggo la creama lentamente come un filo d olio. appena vedo che la schiuma schiarisce tolgo il bicchierino e la mia crema è pronta.
Ad ogni modo avevo visto dei video dove dicevano che dopo 5-8 secondi il caffe doveva scendere e contestualmente dovevo abbassare la leva.
io se procedo in questo modo estraggo la tipica ciofeca con poca crema. secondo voi qual’è la giusta soluzione?
moh .. dicono che un preinfusione ottimale dovrebbe durare circa 3 o 4 secondi , non so se la tua macchina la contempla la preinfusione che altri non e’ che una bagnata iniziale prima della vera e propria infusione , la crema dipende molto dal tipo di caffe’ , va da se che deve essere macinato sul momento tazza per tazza , tanto ne macini tanto ne consumi , un macinato molto fine non deve mai polverizzare , e se molto fine non devi premerlo con troppa forza altrimenti fa il tappo e non viene giu nulla , io sto al di sotto della zona polvere di una o due tacche di sicurezza , piuttosto per un espresso gagliardo preferisco aumentare leggermente la dose sfruttanto la leva di chiusura dello stesso serraggio del portafiltro sulla macchina come elemento di pressione super hard del caffe’ , e’ un mio vecchio trucco un po violento a dir la verita’ ma funziona , non bisogna dimenticare che il caffe’ sovvrabbonda a tal punto che per potere avvitare il tutto e’ necessario dare acqua chiudendo contemporaneamente con forza , in questo modo riesco ad infilare 8 grammi e mezzo di caffe in un portafiltro da 7 , la crema e’ cosi densa e fitta che il cucchiaino sta in piedi da solo per qualche secondo
Molti baristi questa della chiusura gagliarda non la conoscono , e si che le loro grosse e pesanti macchine non si spostano di un millimetro , usando le chiusure dei porta filtri in questo modo
Occhio che la miscela per il caffe gagliardo deve essere molto dolce altrimenti pur rinforzando il gusto amareggia oltre il dovuto , quindi miscele con alta percentuale di chicchi tostati chiari
Si , e’ cosi per i primi secondi dall’avviamento della pompa non deve scendere nulla , se l’acqua e’ troppo calda noterai il caffe scendere in fretta e la crema pur restanto chiara ingrossera’ nel scendere per poi scurire immediatamente dopo pochi secondi , la stessa crema avra’ una consistenza sottile con tendenza a bucare nel centro tazza , se l’acqua e’ troppo fredda l’espresso apparira’ con una crema chiara poco consistente , se i secondi dall’avviamento diventeranno minuti e’ facile che il caffe sia macinato troppo sottile oppure potrebbero esserci guasti in arrivo come pompa esaurita o calare in eccesso , le macchine con pompa rotativa hanno il pregio di potere regolare la pressione , ma nel caso di calo di pressione non rempentino ma costante e progressivo nel tempo , potrebbe trattarsi di calcare eccessivo in caldaia , in quel caso aumentare la pressione della pompa equivarrebbe ad accellerare sul gas con un piede schiacciando il freno con l’altro , non so se mi sono spiegato 🙂
@ Paolo
SEI MITICO!!!
Beato tu che riesci a fare i “caffè gagliardi”, sei assolutamente folkloristico! Da morir dal ridere la descrizione della CHIUSURA GAGLIARDA!!!
😀 😀 😀
Stasera provo un po’ di “tacco e punta”
😀
ecco .. molto bene 🙂 poi quando mi arriva la mia nuova semi professionale faccio un video dimostrativo , sono consapevole che sto per lanciare una moda che ben presto diventera’ uno standar de facto !!! he heh he .. MAGARI 🙂
Se fra un mese il mio barista sotto casa chiudera’ il porta filtro gagliardamente , vorra dire che il mio sistema ha preso piede , ma probabilmente non lo fara’ .. se ci butta dentro 6 grammi scarsi di macinato extra fine super pressato amarissimo e’ gia tanto per lui .. poi si lamentano che perdono i clienti
e se mi mettessi a fare il barman di professione ? gli costerei troppo non mi vorrebbe nessuno 🙂 e poi temerebbero per l’incolumita’ delle loro ” caffettiere “
vorrei chiedervi dove comprare il caffè per preparare una buona miscela che dia caffè dolce e cremoso.
il mio in effetti è un po troppo amaro.
domani provo a macinarli piu spesso ma a mettere 8g di caffè
L’annosa questione del dolce amaro dipende anche dal tipo di acqua , in ogni caso e’ impossibile bere un buon caffe quando l’acqua usata e’ cosi densa di cloro da apparire non trasparente , ne’ l’addolcitore ne’ il carbonatatore sono in grado di abbattere gli altissimi livelli di cloro presenti nei nostri rubinetti , ci vorrebbe una attrezzatura di filtraggio dal costo improponibile per un utenza privata , io da quando uso l’acqua minerale naturale da bottiglia ho migliorato di un buon 20% la qualita’ del mio espresso , e ho notato che l’ultima frontiera per le torrefazioni evolute , e’ di sostituire il prelievo di acqua dalla rete idrica verso cisterne ad alto litraggio aventi acque minerali di qualita testata , o piu’ semplicemente dotandosi di macchine hi end con tanica interna , come la mia nuova Izzo Alex duetto , due boiler tanica interna pompa volumetrica rotativa e pid 🙂
Di piu’ nin so’ …
Buon caffe’ gagliardissimo a tutti voi
@Paolo
Ma come, tu non eri quello che denigrava le macchine con gruppo “E61 style”?!?!
guardate questo sito che ho trovato navigando alla ricerca dei prezzi di una elektra microcasa (3 g fa è stata venduta una su ebay a 300 euro…nn l ho presa per paura di nn trovare ricambi in caso avesse bisogno di manutenzione)
http://www.italiankitchenaids.com/index.php
@ trabucchi
non trovi ricambi dell’Elektra? Siamo seri, trovi ogni singolo pezzo, tranne il vetrino del livello delle macchine primi anni ’80.
E a prezzi “onesti”, non come qualche altro produttore!
Compra pure la macchina, poi ciclicamente faccio ordini cumulativi perchè l’Elektra non accetta ordini sotto i 100 euro.
grazie per la info.
adesso sto seguendo una pavoni professional (io ho una europiccola e contiene troppa poca acqua)
la microcasa è molto superiore alla pavoni?
@ trabucchi
Direi una Ferrari contro una Fiat.
tutte e due ti portano a destinazione… in modi differenti.
ho anche una Pavoni professional rame-ottone del 1981, quelle “buone” per capirci… non c’è paragone comunque.
Forse la Pavoni del ’67 regge il confronto, ma la molla è per me sempre superiore, tranne solamente nel caso della Caravel, la macchina per eccellenza per l’espresso.
Adesso sto restaurando una Gaggia Gilda del ’54 ,quella ad orecchie di coniglio, e sono già rimasto impressionato dalla altissima qualità dell’espresso ottenuto.
A mio avviso tutti gli appassionati dovrebbero avere una Caravel a casa, a prescindere dallì’altro tipo di macchina, ed usarla ogni tanto, giusto per capire che non sempre è necessario spendere migliaia di euro per avere un espresso da “gran premio”.
quindi mi consigli di desistere sulla professional pavoni e raccimolare soldini per la elektra microcasa?
io sono veramente un profano, vorrei chiederti qual’è la differenza tra una macchina a leva con molla (elektra) e una manuale come pavoni in termini di caffè
dimenticavo: io voglio prendere la professional e togliere la mia europiccola.
faccio na fesseria?
@ trabucchi
il discorso è sempre lo stesso… ti devi chiedere cosa vuoi.
Se ti basta un buon caffè la Pavoni è ottima.
Se vuoi qualcosa di più… c’è l’Elektra .
Ma è sempre la mia personalissima opinione.
tarata sul mio gusto “de triestìn” abituato all’arabica 100% da sempre.
Ho fatto tante prove in parallelo, cioè con il caffè estratto in contemporanea, e l’Elektra ha vinto su tutte.
Ma.. prima di capire la Mcal ci vogliono mesi…..
La Professional è la stessa identica macchina, solo “più grande” e con il pressostato, se la tua Europiccola è vecchiotta e non ce l’ha.
La molla permette di avere una spinta sul macinato quasi costante durante la fase di estrazione. Se hai un braccio dinamometrico e costante puoi continuare con la Pavoni…
Ps: C’è adesso una macchina sulla Baia a 500 euro. Non prendetela! Chi la vende l’ha comprata a meno di 130 euro 2 mesi fa ad un mercatino (sono stato un pirla!) e adesso vuole lucrarci sopra senza aver nemmeno sostituito una guarnizione.
cari amici, mi potreste spiegare l’esatta differenza tra la macchina automatica e quella semiautomatica ? mi riferiaco alle macchine commerciali .
grazie in anticipo
Ragazzi e’ arrivata la mia fiammante Alex Duetto con un altrettanto straordinario macinino , e’ un macap tutto cromato molto art deco
Che dire , bisogna farci la mano , la pompa rotativa a differenza della vibrazione e’ piu flemmatica e continua nella spinta , ma e’ anche e sopratutto molto piu’ esigente , e bisogna essere molto avveduti con la macinatura e con le quantita ‘ , in questi casi over dose nel filtro come ero abituato a fare con l’altra , sta a significare … nessun caffe’ in uscita , se il filtro e’ da 7 la macchina non tollera 8 grammi , e gia con 7 grammi ben pressati inizia a gocciolare , la pressione della pompa e’ regolata nei canonici 9 bar e per il momento non oso toccarla , dopo numerosi tentativi ho comunque raggiunto un risultato di buon livello come consistenza e colore di crema ed ovviamente anche come gusto , l’unico caffe che tollera una over dose , e’ il grossolanamente macinato illy decaffeinato , in quel caso l’espresso seppur decaffeinato mantiene tutte quelle caratteristiche organolettiche di un vero espresso , va detto che l’illy di per se non e’ cattivo , ma sulla vecchia rancilio veniva un estratto acquoso e amarognolo , su questa non succede 🙂
Anche il manico ovviamente dice la sua .. parola di barman 🙂
Quando ho tempo vi mandero’ qualche foto del mio setup , purtroppo non posso farvi gustare il mio espresso , lo farei con gioia
dipende Rosario dai tipi di automatismi , se ti riferisci alla volumentria , ossia alla esatta quantita’ di acqua per ogni singolo caffe o doppio che sia , molte macchine anche semi professionali contemplano queste facilities , cosi come il riempimento automatico del livello acqua in caldaia , sono abbastanza rare le macchine con la livella manuale di acqua in caldaia , rarissime in ambito professionale moderno e credo che anche la nuova versione della Faema E61 contempli questa funzione divenuta ormai un standard de facto
ho una saeco- Via Venezia- il caffe` lo fa` che e` una meraviglia pero` adesso dopo tanti anni il vapore e` molto debole e per riscaldare il latte ci impiega come minimo 5/8 minuti , c’e` qualcuno tra di voi cosi` gentile da darmi qualche consiglio per come posso fare ad agirare l’ostacolo??? non ditemi di comprare un’altra perche ` al momento sono al verde.
grazie di cuore
@Paolo
Devi decalcificarla.
qui hai l’esploso se te la senti di smontarla (consigliato) : http://www.saecoparts.com/SaecoViaVeneto.html
acido citrico in caldaia con acqua e poi lasci la lancia vapore aperta e scaldi per benino 3 o 4 volte , o direttamente viakal nei tubicini (sciacqua bene poi..) se la smonti.
Esatto , purtroppo non c’e’ alternativa , se in futuro mi dovesse capitare ora so come fare , comunque scherzi a parte evitiamoci come la peste bubbonica il viakal , i suoi velenosissimi componenti chimici possono sciogliere il rivestimento in rame interno alle caldaie , l’acido citrico non e’ altro che un coadiuvante per preservare l’integrita’ di alcuni cibi e bevande , non credo possa fare un gran che contro i tenacissimo depositi di calcio , vere e proprie calcificazioni dure come sassi presenti in tubi e caldaie , io sono un po ignorante in chimica ma proprio per questo mi affido alla classica polverina da aggiungere all’acqua in tanica , e via di risciaqui ripetuti , gli smontaggi e i rimontaggi lasciamoli fare con gli adeguati strumenti e il relativo know how alle strutture preposte ..
Cari amici ,grazie per le risposte che mi avete dato, un’altra cosa vi vorrei chiedere , e` appena arrivata qui in australia una nuova Rancilio SILVIA V3, siccome avrei intenzione di mandare in pensione la vecchia via VENEZIA della saeco cosa mi consigliate approposito della suddetta SILVIA V3??? ringrazio anticipatamente
Ho messo il 2 nel nik cosi non pensano che stia diventato pazzo e mi risponda da solo ai miei messaggi , l’equivoco e’ nato dal fatto che i Paoli qui sono anche piu’ di due , in ogni caso io ( Paolo2) sono quello della Alex Duetto
Tornando in tema ; la silvia e’ un ottima macchina , una autentica mini professionale in grado di regalarti degli espresso assolutamente favolosi ( in rapporto al suo prezzo ovviamente )
Non credo esista di meglio nella sua categoria quindi vai tranquillo , e’ la piu’ abartizzata macchina che esiste in youtube , questo lo si puo fare perche ‘ il prodotto di base e’ di buona qualita’
Il suo porta filtro e’ piu’ pesante di quello della mia Alex che monta il solito gruppo e61 … Questo la dice lunga sulla qualita’ della macchina
La versione nuova ha anche l’impugnatura piu’ lunga e massiccia sul portafiltro con l’iniziale del logo in evidenza , il tutto in tipico stile professionale , credo che ordinero’ un portafiltro nuovo da un caffe per la mia seconda macchina Audrey rancilio ; cavallo vincente non si cambia …
Salve ragazzi, ho messo in vendita la mia pavoni europiccola su ebay piu macinacaffè MDF gaggia
ad euro 299.
tenete rpesente che a marzo ho cambiato le guarnizioni della pavoncina…
secondo voi il prezzo è giusto?
@Paolo
“acido citrico poco aggressivo”… “portafiltro pesante”… “stile professionale del logo” e qui mi fermo… credo che tu ne stia raccontando di un po’ troppo grosse!
😀
@Trabucchi
Di per sè la cifra non è alta; le spese di spedizione invece… il paccocelere3 costa 9.10 euro, tu ne chiedi 30…
Cipollinox , non lo sai che il viakal porta via le cromature dai lavandini ? tu lo useresti davvero su una macchina per il caffe’ ? E dei decalcificanti tradizionali usati da tutte le assistenze tecniche di questo mondo cosa ne’ facciamo ?
Il viakal va bene per il cesso di casa tua , non per la mia macchina del caffe !!! e scusa se e’ poco ..
E ti diro di piu’ , visto che dei porta filtro a quanto pare non ne sai molto … tornando in casa Rancilio il bellissimo e massiccio nuovo porta filtro del modello Silvia per quanto simile non e’ identico a quello del modello Epoca , sono simili intercabiabili ma non sono uguali , il modello dell’Epoca pesa quasi il doppio …
Il porta filtro questo semi sconosciuto , e’ uno dei componenti piu’ importanti delle nostre amate macchinette e macchinoni
Vuoi bere un espresso unico dalla Rancilio Silvia ? Bene , ora tu non fare come quei maniacali che da nuove le smembrano con modifiche improprie montando costosi pid pompe rotative e quant’altro .. tu fai un caffe’ semplicemente utilizzando il porta filtro del modello professionale Epoca , puoi farlo sulla Silvia o sulla Audrey come ho fatto io , gustati quel caffe’ poi assaggiane uno questa volta fatto come al solito con il porta filtro originale … quale sara’ il caffe’ migliore ? sei un ragazzo intelligente Cipollinox , la risposta la conosci 🙂
Salve ragazzi, mi interesserebbe sapere che prezzi girano per un San Marco a leve 3 gruppi, per prossima apertura bar. Vi ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità
ahahah! Maledetto Viakal!
lo consigliavo a Paolo nel tubo della lancia vapore per non doverlo sostituire.
E da lì partono le polemiche.
E’ colpa del mio pragmatismo, non sono un perfettino, mi interessa solo il risultato.
Questo non è un vero forum con moderatori, e non ci sono nemmeno le emoticons (le faccine) che fanno capire quando uno scherza o è arrabbiato.
Per questo sarebbe bello se tutti a tenessero un profilo basso , dando le proprie opinioni liberamente .
Per facilitare il compito di comparazione prezzi mi hanno offerto una 3 leve a 4200 euro mi sembra un pò caruccio che ne dite? Saluti a tutti
@lucio
il Viakal sai dove te lo devi mettere ???
:-))))))))
@Lucio
Hai perfettamente ragione… in qualsiasi contesto, sia reale che virtuale, è sempre ben poco edificante assistere a scene di persone che quando non hanno più argomenti a loro sostegno passano direttamente alle offese…
😦
Comunque sia, buon caffè a tutti!
🙂
Ne ho parlato con un mio amico assistente alla rancilio del viakal , e mi ha riso in faccia poi mi ha detto dammi il link di quel forum che scrivo un paio di cosette utili a schiarire le idee bizzare di qualcuno .. poi non ha tempo e quindi probabilmente qui non lo vedremo mai … ( meglio cosi 🙂 ..
Da come si puo evincere io preferisco abartizzare al minimo le dotazioni base delle macchinette da casa e solo con pezzi originali , quando possibile derivanti dal mercato professionale delle stesse marche
Di piu’ … nin’zo’ 😉
Lucio non hai bisogno di scusarti con nessuno , sono io quel burino che fraintendo e poi ingrano in quinta marcia a tutta birra 🙂 .. troppi caffe’ ..
Ciao a Tutti…
ritorno a scrivere su un forum abbastanza eccitato….visto il tema dell’argomento!:-)
Ragazzi la mia Silvietta va che e’ una bomba! Gli amici che vengono a prendere il Caffe’, me la invidiano e anche la moglie, scettica inizialmente si e’ ricreduta!!!
Mi e’ successa una cosa strana ultimamente e percio’ chiedo agli esperti: Ho cambiato miscela di caffe’ e ho dovuto modificare anche la grandezza della grana perche’ il caffe’ veniva acqua!!!!non poca crema….proprio acqua!!!Infatti anche quello che rimaneva nel portafiltro non era compatto ma residuo acquoso. modificando la grana (ora sono a 6) ho aggiustato un po le cose! Secondo voi era questo il problema?
Buon caffe’ a tutti!!!!
Bentornato Nubellucafè,
vedo con piacere che hai tolto dal nick il “forse!”
😀
Come avevamo consigliato un po’ di tempo fa, la R. Silvia è decisamente un buon prodotto e sono molto contento che ti ci trovi bene.
La differenza tra un tipo di miscela ed un altra può variare molto, anche in funzione della temperatura ambientale e, soprattutto, dell’umidità dell’aria: come abbiamo ricordato più volte, è fondamentale poter contare su di un macinacaffè che permetta di variare il grado di macinatura dei grani pochi momenti prima dell’estrazione del caffè.
Quindi è normale che provando una nuova miscela il caffè scenda troppo velocemente, forse perché hai pressato il macinato nel portafiltro in maniera un po’ più leggera? Usi un pressino di plastica o di acciaio?
Cipollinox,
il forse l’ho tolto a casa mia…il problema e’ quando sono a lavoro o in giro che non riesco piu a bere certe ciofeche!!!!Cmq, ho un pressino di acciaio, ma se non stringi bene il portafiltro…….e’ normale che il caffe’ viene una ciofeca!!!!!ah ah ah ah
Problema autorisolto abbassando il grado di macinatura e…chiudendo il portafiltro in maniera “Gagliarda”!!!! 🙂
Ciao a tutti e nu bellu cafe’ a tutti!!!!
P.s. Out of the records, se posso esprimere una mia opinione, l’unico difetto della Rancilio e’ la mancanza di un centro assistenza per la linea casa. Quando l’ho dovuta mandare in assistenza l’ho spedita via posta a Padova, nonostante abiti in zona Milano!
P.p.s e il mitico Don Raffae’ che fine ha fatto???
Ragazzi con le assistenze OCCHIO !!!
Per quanto mi riguarda io sono fortunato , quasi per caso sono riuscito a trovare l’assistenza professionale la mia Audrey Rancilio , dopo un inutile tentativo fatto presso una assistenza generica multimarca la credevo ormai perduta per sempre
Quando possibile datemi retta , evitatele queste mini assistenze bazar da mercato consumer , nelle mie esperienze mi hanno procurato solo casini e interminabili perdite di tempo , confidate in quelle vere del mercato professionale , le nostre preziose macchinette meritano una adeguata e preparata assistenza ..
In ogni citta almeno qui da me al nord le marche piu’ note dovrebbero avere la relativa assistenze professionali , datemi retta evitate quelle generiche , quelli riparando dagli spremi agrumi ai battitappeto , dai ferro da stiro alle lavatrici , non sono assolutamente in grado di garantire un servizio con tutti quei supporti tecnico logistici e di preparazione del personale , e poi di norma le assistenze serie vanno molto al di la della risoluzione dello specifico guasto :
La mia aveva un valvola fallata che impediva la giusta pressione dell’acqua in doccetta , e pensare che io ero convinto che fosse la pompa , ( ho la psicosi delle pompe a vibrazione ) e loro senza chiederglielo mi hanno anche cambiato la guarnizione della doccetta
Bello no ? .. macchina come nuova … offri il caffe’ 🙂
Ecco , per noi amanti dell’espresso fatto con tutti i crismi ; un video per tutti voi dal mio setup vintage
bene : visto che ho notato il gettonamento del precedente video , mi auguro di non annoiarvi troppo se mi concedete anche il mio decaffeinato pomeridiano che ho gustato alla vostra salute e filmato con soddisfazione in questo altro video
Scusate il disordine .. e’ un magazzeno
come posso trovare lavoro in bar? io sn una grandissima amante del profumo e il sapore del caffè
Ciao Francesca, armati di determinazione e di curriculum e non aver paura a prendere qualche porta in faccia. Con determinazione e passione troverai un lavoro e comincerai la tua avventura nel mondo del caffè!
Durante i miei contatti di lavoro, sopratutto all’estero, ho mille domande su quale compagnia di macchine da caffè è migliore delle altre e perchè. Se doveste rispondere voi cosa rispondereste, e perchè?
Bhe che dire .. e’ un lavoro come un altro ma non tutti i bar sono uguali , c’e’ il grande bar in posizione centro citta , zona di passaggio clientela ampia e variegata ( in bar simili non ci si ferma mai ma economicamente la situazione , proprietario concedendo , non potrebbe essere migliore ) c’e’ il bar di periferia con clientela affezionata ed amichevole , ( attivita’ meno frenetica elevato grado di famigliarita’ , ma tutto cio spesso accade in strutture non recentissime e non in grado di attirare piu’ clienti di quanti gia non abbiano ) questo puo anche essere l’andamento tipico del bar da oratorio a da baretto legato ad attivita’ sociali
Fai quindi una certa attenzione al tipo di bar che sceglierai , e per sicurezza cercatene piu’ di una in modo tale da offrirti piu’ possibilita’ di scelta
Francesca non preoccuparti di nulla , puo essere che dovrai girare ed insistere parecchio , ma io non credo che riceverai delle porte in faccia , non stai chiedendo un lavoro di assessore regionale o di sindaco cittadino 🙂 e poi gente simpatica e volenterosa la cercano sempre , Auguri e vedrai che ce la fai
@Gabriele
Anzitutto è DOVEROSO ringraziarti per questo spazio che, molto gentilmente, ci ospita 🙂
Cercando di rispondere alla tua domanda credo personalmente che sia tutt’altro che semplice… dal mio punto di vista, penso che le macchine da caffè abbiano oggigiorno caratteristiche e peculiarità non troppo così differenti tra loro, sia in ambito professionale che non.
Come il buon Raffaele qualche tempo fa ci ha saggiamente ricordato, non sempre è vero il detto “tanto spendi, tanto appendi” 😉
Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione, passando dal tradizionale scambiatore di calore (introdotto da Faema con la E61) alle due caldaie separate, di cui una deputata alla sola mescita del caffè e governata elettronicamente.
Personalmente, dovessi consigliare una macchina di quest’ultimo genere, senza ombra di dubbio la Izzo Alex Duetto oppure, finanze permettendo, la GS3 di La Marzocco. Per un bar invece, la Mistral (sempre di La Marzocco) sarebbe sicuramente di enorme impatto estetico, oltre che “sensoriale” 😀
E, per un contesto più piccolo, tra le macchine a leva per uno che voglia ottenere un risultato superiore? Come abbiamo qui celebrato più volte ormai, credo non ci siano più dubbi sul consigliare caldamente la Elektra micro casa a leva 😉
Cari saluti, spero di venire a trovarti presto nel tuo bar
🙂
Salve a tutti, grazie, grazie ed ancora grazie per tutte le informazioni che date a quelli che, come me, vogliono iniziare a capire cosa c’è dietro un caffè ma soprattutto a come possano effettivamente riprodurre (approssimativamente) un caffè espresso tra le mura domestiche.
Dopo aver letto tutti i post e visitato un centinaio di siti web sono arrivato ad una conclusione, per la cui benedizione mi rivolgo a voi…Guru!!
Riassumo:
1) Per avere un ottimo caffè dovrei scegliere la Elektral.
2) per comodità, per il budget (300-350) e per….. mia moglie, devo buttarmi su una automtica o semiautomatica.
3) Sono indeciso tra: Saeco xsmall con macinatore incluso, Pavoni Cellini (in offerta), Pavoni Puccino Pc.
Grazie mille per l’aiuto!!!
A proposito del gruppo e61 , i maligni dicono che quello usato su tutte le macchine faema esclusa non sia proprio l’esatto originale della faema e61 , puo anche essere ma va da se che il caso ha voluto farmi bere ad un baretto della mia citta un caffe direttamente estratto da una epocale faema e61 a due gruppi , bhe .. a parte il fatto che quella aveva in seno un misurino non da sette grammi ma piu’ piccolo , il caffe’ era di conseguenza un po leggero e con una schiuma poco consistente , ma a parte quello devo dire che il gusto mi ricordava molto da vicino quello della mia alex duetto
Del resto in un bar e’ rarissimo bere 7 grammi di caffe’ espresso , mi e’ capitato solo riccione in un bar da spiaggia , quella era l’epoca delle meravigliose macchine da caffe cimbali si trovavano praticamente ovunque , prima meta’ degli anni 80
Ciao Paolo2, ho letto nei post precedenti che consigli vivamente la Rancilio Silvia. Conosci la differenza con la Cellini de La Pavoni? Ho ridotto la scelta a queste due dopo aver fatto notte ieri!!!!
Salve amici, ho una saeco via venezia e purtroppo quando faccio il caffe` spande da tutto intorno il porta filtro, ho messo la guarnizione nuova e ho comprato anche il porta filtro nuovo ( qui in australia mi e` costato 100 dollari piu 12 dollari per la guarnizione) risultato?? zero, sgocciola tutto intorno come prima…. aiutatemi per favore
vendila , fatti qualcosa di serio….
spiritoso
Paolo2, Cipollinox, Lucio….riportate il forum allo stato “professionale” e non abbandonatelo!!! Comunque ho scelto la Silvia anche se aspetto sempre la vostra ultima parola…..
Ciao
Professionale…..lucio ?????
straloll
@ Rosario:
Se hai cambiato la guarnizione e non hai pulito bene la sede dal calcare forse l’acqua trafila da lì.
Oltre a questo fai bollire la guarnizione per qualche minuto in un pentolino, anche questo aiuta (di solito con le moke).
@Paoletto:
Qui dentro si dovrebbe parlare di macchine a leva o a pistone (ops ci starebbe anche la Bacchi..) e se permetti ne ho provate una quindicina di quelle “da scaffale” o domestiche che dir si voglia.
Il fatto che non lavoro in un bar e che non intervengo in “piccole baruffe tra comari” , (cosa che succede regolarmente nei forum) non ti deve autorizzare ad ironizzare sulla mia professionalità.
Sono comunque un Perito Termotecnico e lavoro come Capoturno in una centrale cogenerativa a turbogas e turbina a vapore.
Magari certe tecnologie applicate sulle macchine le conosco da 20 anni…
Ho anche un simpatico blog dove scrivo le mie poco professionali considerazioni che in un anno e mezzo ha raggiunto i 27000 contatti.
E mi sono fatto un sacco (ma proprio tanti!) di amici perchè rispetto tutti fino a prova contraria.
Tu, chi sei ? Lo meriti il mio rispetto?
@ Pier Luigi : scrivimi a lvxtrieste@gmail.com che ti metto in contatto con un “Silvista” . Per me è meglio la Silva, ma a pelle, e per quello che ho letto su homebarista.
Ah, dimenticavo, per gli interessati ci sono 2 belle Elektra in vendita su Subito.it .
Pier Luigi scrive :
Ciao Paolo2, ho letto nei post precedenti che consigli vivamente la Rancilio Silvia. Conosci la differenza con la Cellini de La Pavoni?
——————————
.. bhe sono due macchine completamente diverse , la Silvia della Rancilio e’ una delle macchine piu’ appetibili e tweakata del momento , su youtube dai maniaci del fai date gliene ho viste fare in tutte le salse , ma io sconsiglio vivamente questa pratica che considero inutile oltre che molto costosa , io con la mia Audrey che e’ il modello precedente , mi sono limitato a cambiare i porta filtri sostituendoli con quelli della professionale Epoca
La Silvia e’ una gran macchina e un acquisto oculato , se poi aggiungi il porta filtro super professionale da una caffe della Epoca ( circa 30 euri di bellissima pesantissima e robustissima manopolona ) sei veramente a posto
Lucio non ti alterare ti prego ; qui nessuno ma proprio nessuno ha osato mettere in dubbio le tue competenze , e poi lo sanno tutti : questo e’ un forum super specializzato e ultra professionale … a parte gli svarioni che ho scritto io , e che meriterei solo per quelli di essere bannato in eterno 🙂
Paoletto poi in fondo ama scherzare … o no ? ..
pensate che in una situazione provvisoria , tipica sagra paesana con relativi stands all’aperto etc , ho visto all’opera una Silvia appena tirata fuori dal suo imballo , nuova fiammante e completa del relativo macinino con base , ebbene : l’anziano barista del paese si e’ presentato allo stand del caffe e si e’ complimentato per la qualita’ dell’espresso che gli hanno offerto al volo
Pure io lo assaggiato e devo dire che .. ho fatto il bis , il secondo assaggio amaro senza zucchero come da protocollo ..
Grazie ragazzi, ora si che vi riconosco!!!! Non pensate alle baruffe tra comari, parliamo di “turista di passaggio” e si sa, quelli combinano solo guai…..
Quanto alla macchina, vada per la Silvietta, mi metterò in contatto con te Lucio per saperne dippiù sulla macchina ed i piccoli segreti (tipo: dove acquistare, a che prezzo, il porta filtro)…
@Lucio:
non mettermi in difficoltà!!! Il mio sogno è possedere un Elektra, ora che (sembra) ho deciso, mi dai l’indicazione di vedere su subito.it….:-))))))Scherzo!!!
Ciao e grazie di tutto, continuerò a leggervi ed aggiornarvi sulla mia futura macchina.
Ciao Guru!!
errata corrige:
ora che (sembra) abbia deciso…
scusate!!
@Paolo2
Ho visto i due video della tua Audrey: puoi stare sicuro che molti bar se lo sognano un risultato simile
😉
E non pensare più agli “svarioni”, è acqua passata
😀
@Pier Luigi
Vedrai che rimarrai assolutamente soddisfatto della Silvia, si tratta di una macchina ormai collaudatissima e ben costruita
Cari saluti a tutti, buon caffè!
🙂
E` appena arrivata qui in australia la marzocco GS 3 e` un po costosa ma forse la qualita` e` indiscutibile, che mi consigliate??? oramai la mia saeco ha fatto il suo tempo
Ciao Ragazzi,
una domanda per voi…esiste il decaffeinato in grani? o sono costretto a comprare il POD per la cialde alla mia Silvia?
@ Paolo2
Paolo, dove trovo il porta filtro professionale?Per la questione dell’assistenza, io ho chiamato direttamente ai numeri della Rancilio, che per l’assistenza alla linea casa mi hanno detto di far riferimento al sito web…..tu hai altre idee?
Buon caffè a tutti!
E’ piu semplice di quel che sembra ; non devi fare altro che entrare in
http://www.paginebianche.it/index.html
digitare il nome del prodotto di tuo interesse in questo caso Rancilio , inserire il nome della citta e dare l’invio , se sei fortunato ti apparira’ un risultato che nel 90% dei casi si tratta dell’assistenza professionale
Un consiglio , non telefonare a nessuno vai direttamente da loro e una volta in sede non ti sara’ difficile adocchiare un cestone pieno zeppo di quei porta filtri che ti dicevo , ai quali dovrai solo aggiungere i filtri , di norma un filtro da 7 grammi per il portafiltro da un caffe , e uno da 14 per il portafiltro da due caffe’ , si !! 🙂 .. i portafiltri che dovrai acquistare sono due , anche se la macchina ha un gruppo solo
Perche 2 tu dirai ? …. perche’ fa figo ..
E poi cosi hai finito di tribolare tutte le volte che passavi da due ad un caffe , e viceversa
E non ti scordare le mollettine da inserire nelle rispettive sedi , diversamente al primo caffe svuotato il filtro scivola nel contenitore dei fondi , e ivi si lorda come peggio non potrebbe capitare
.. a suon di parolaccie …
Ecco tu fai cosi … tanto non costano eccessivamente , prendili entrambi e ALLA SALUTE !!! 🙂
Ragazzi voi saprete immagino che una GS3 costa quasi come una Faema E61 ..
Si okay la Marzocco e’ una Ferrari , ma a parita’ di macchinone e’ corretto parlare di ripiegamento nel caso di una mono gruppo Faema E61 ?
Nel segmento ad un gruppo la E61 e’ ancora una delle piu compatte , se poi volete risparmiare sull’energia dell’ampio boiler , gollegatevi alla 380 , e vivete da pascia’ ..
No !! che avete capito ? non mettete le dita nella 380 .. collegateci la vostra caffettiera .. vera professionale … Faema … E 61 .. mumble mumble ( 380 volts ) in casa .. sgratt sgratt .. come un ascensore 🙂
Salve a tutti avrei bisogno di dei buoni consigli… prima di tutto mi presento mi chiamo antonio e vivo in Irlanda da 7 anni e tra un pio di mesi mi apriro’ un negozietto italiano che faro anche un piccolo coffee shop… ho aquistato una macchina da caffe’ a leva ‘Futurmat Palanca’ vorrei chiedere a qualcuno di voi se la conosce e se puo’ darmi qualche consiglio di come utilizzarla… vorrei tanto imparare a fare un buon caffe e cappuccino che qua dove vai vai ti fanno tutti la ciofeca spero non sia solo l’acqua…
Grazie ragazzi vi prego datemi qualke consiglio…
Ciao da Cork Ireland..
Antonio
Ciao Antonio, abbiamo un agente in Irlanda, se vuoi ti faccio contattare sia per il training che per la comunicazione della tua attività. Scrivimi a gabriele@mokaflor.it
buon lavoro.
Buongiorno a tutti,
innanzitutto vorrei fare i complimenti agli ideatori di questo sito, alla loro competenza e alla competenza di tutti coloro i quali con molta passione scrivono su queste pagine.
Mi scuso anticipatamente se probabilmente la sezione non è quella giusta ma avrei da sottoporvi una domanda. Sto per aprire un bar in Germania, a Berlino, ho acquistato dall’Italia una FAEMA E61 Legend, macchina con la quale non ho mai lavorato, ma mi sembrava giusto proporre l’italian-style ai clienti tedeschi (oltre alla indiscussa qualità anche un design imbattibile). Mi è arrivata completamente smontata e qui casca l’asino, ho difficoltà nel montaggio dello scaldatazzine composto di 5 pezzi (3 d’acciaio e 2 in plastica) non vorrei che ci fosse qualche difetto di fabrica o qualche pezzo deformato forse nel trasporto. Qualcuno potrebbe mostrarmi il corretto montaggio e la sequenza dei pezzi (anche attraverso video o schede sul web)? Il libretto delle istruzioni e manuale d’uso in dotazione non è per niente esaudiente. Prima di sperimentare improbabili montaggi, lamentele o resi (visto anche il prezzo che mi è costata) vorrei la vostra “consulenza”.
Grazie anticipatamente per le vostre risposte.
Maurizio
Ciao Maurizio,
complimenti per la scelta della macchina da caffè, sono certo che non ti farà rimpiangere l’investimento iniziale e ti saprà regalare grandi soddisfazioni.
Non ricordo che il kit scaldatazze fosse dotato di così tanti pezzi, ma se m’invii delle foto di ogni componente potrò sicuramente aiutarti a montarli nel modo corretto.
La mia mail: raffaeleperozziello@tiscali.it
Buona giornata e soprattutto, data l’ora, buon caffè a tutti.
Salve a tutti,sono appassionato del caffè e , dopo aver seguito questo forum , ho acquistato la Bacchi .Qualcuno mi potrebbe dare indicazioni per sfruttarla al meglio?Grazie ed un saluto a tutti.
@ Gastone:
troverai tutto quello che ti serve nel mio blog : http://caffettiere.blogspot.com/
cerca tra i vari post e scoprirai qualche trucco.
Poi se ti serve qualcos’altro in alto a destra c’è la mia mail.
Ho bevuto ieri un Barahona tostato in casa fatto con la Bacchi : un miracolo liquido!
Benvenuto, Gastone!
Grazie a Lucio ho raggiunto risultati notevoli con la Bacchi. L’importante è non scoraggiarsi ai primi insuccessi…
Grazie a Lucio e Massimo. Seguirò i vostri consigli.Ciao
salve ragazzi , oggi ho acquistato una caravel praticamente intonsa a 160 euro con foglietto istruzioni . spero di riuscire ad usarla al meglio. ciao a tutti
@Gastone:
verifica le guarnizioni della Caravel. Se sono ad o-ring le trovi senza problemi.
Con un pò di pazienza si trovano anche le altre però.
Raccontaci le differenze con la Bacchi, e … buon caffè!
complimenti agli ideatori di questo sito, e alle persone che commentano siete molto preparati. e da piu’ di un anno che faccio assistenza ad una nota azienda di caffe’. assistenza prevalentemente su macchine la San Marco.
se dovessi trovarmi in difficolta’, umilmente vi chiedero’ un parere. grazie
Buona sera a tutti ed un caloroso benvenuto anche a Stefano.
Sarà pure un’impressione, ma in tanti anni di attività nel settore, non ricordo di aver incontrato colleghi che si fossero posti/presentati con tanta umiltà. Sono certo che riuscirai a cavartela egregiamente, ma se occorresse conta pure su di me.
posso chiederti in quale area geografica operi ed in essa qual’è il modello di San Marco più diffuso?
Notte ragazzi
Piacere e Buongiorno Raffaele, io opero in brescia e provincia, la mia attivita’ principale si svolge nella distribuzione e gestione di distributori automatici di bevande calde e fredde e macchine a cialde. pero’ da un anno ho avuto l’ opportunita’ di fare l’assistenza alle attrezzature per questa azienda. Che lavora prevalentemente con San Marco 95/22 – 100E , pero’ a anche altre macchine tipo La Spaziale, Cimbali e Faema.Oltre a lavatazze e macinini. Ho fatto un mini corso con la macchina San Marco presso la sede con un loro meccanico che mi segue telefonicamente quando ne ho bisogno. Pero’ mi piacerebbe saperne piu’ su questo mondo affascinante. grazie
Ogni tanto appaio, sopratutto per ringraziare Raffaele che ha una conoscenza e una disponibilità davvero strepitosa!
Gabriele non fare il piacione! ahahahah
sarò breve perchè devo “volare”.
@Stefano: la tua grande flessibilità ad operare su diverse attrezzature ti fa onore e mi auguro che non debba sobbarcarti da solo tutta la mole di lavoro.
Il fatto che dai distributori abbiano deciso di farti cimentare sulle macchine da caffè sarà perchè hanno visto in te grandi potenzialità di crescita professionale.
continua pure così, anche se la 95/22 è una macchina non proprio recente tuttavia, i contenuti tecnici sono identici per tutte le semi automatiche di San Marco,quindi quando ti capiterà di intervenire su un modello più recente dovrai solo capire da che parte “infilarci le mani”.
Cimbali, Faema e La Spaziale insieme a La San Marco sono grandi nomi nello scenario delle macchine da caffè professionali e approfondire il know how su questi modelli farà accrescere le tue referenze.
Un solo consiglio, tratta con rispetto La Cimbali. è una macchina che va capita e non interpretata.
ti rinnovo la mia disponibilità.
Buon caffè a tutti 😉
Salve a tutti,
vorrei invitare tutti i fruitori del blog (soprattutto a coloro che mi contattano privatamente su altri siti)a condividere solo su questo splendido forum tutti i dubbi, perplessità, domande e chi più ne ha più ne metta perchè seppur (come dite voi tutti) io sia un “pozzo di scienza”, è pur vero che ci sono molti utenti, appassionati, esperti e utilizzatori comuni, che meglio di me possono approfondire certi argomenti soprattutto se relativi alle “macchinette da scaffale”.
Non è solo con l’acquisto dell’una o dell’altra macchina che siamo in grado di estrarre un buon caffè ne tantomeno posso consigliare di spendere più di 1500€ ed avere un risultato peggiore di una comune cialda perchè il rivenditore non è in grado di adeguare macchina e macinacaffè alla miscela che intendete utilizzare.
Inoltre va considerato anche che le attrezzature vanno di volta in volta adeguate per ogni qualità/marca di caffè che s’intende utilizzare e tutto ciò senza scivolare nei “meandri
tecnici” del settore dove anche il più esperto dei baristi moderni si smarrisce!!!.
Perdonatemi, ma non è uno sfogo. Probabilmente peccherrò di scarsa comunicazione, ma preferisco essere frainteso e passare per un saccente borioso piuttosto che essere etichettato come colui bravo solo a parole, praticamente incompetente e che fa spendere soldi inutilmente.
All’occorrenza riuscirei a tirar fuori un caffè pure da un ferro da stiro a vapore, ma non sono qui per ostentare le mie conoscenze e non ho bisogno di pubblicità. Sono qui anch’io come tanti semplicemente per condividere con tutti voi una delle mie più grandi passioni.
Buon caffè a tutti.
…chi si loda s’imbroda !
Ciao a tutti,
è un po’ che non scrivo, ma giuro che il caffè è sempre tra i miei primi pensieri 🙂
Martedì sono stato a Roma per lavoro, così ne ho approfittato per provare finalmente il famoso “gran caffè” del Sant’Eustachio, nelle vicinanze del Pantheon: la preparazione è segreta, comunque si tratta, credo, di una specie di caffè shakerato (senza ghiaccio). Il risultato è gradevole ma ahimè, avrei preferito un VERO espresso 😉
Non ancora contento, a due passi nella stessa piazzetta sono entrato da Camilloni a Sant’Eustachio, notissima pasticceria romana: preso una crostatina alla ricotta e mandorle, STRAORDINARIA!!! Anni ed anni luce dai dolcetti bolognesi 😀
Io, grazie a Lucio, in fatto di caffè in grani sono ormai assuefatto alle monoprovenienze: in questo modo riesco ad apprezzare sapori diversissimi tra loro e non, come accade di norma con le miscele, un gusto “arrotondato” per accontentare un po’ tutti i palati. Intendiamoci, esistono fior fior di miscele (sapientemente composte da ottime monoprovenienze), ma altra cosa è assaggiare le singole piantagioni…
E il Paarchment indiano tostato da Lucio? Mai vista una cosa del genere, una valanga ENORME di crema ma così densa tanto da sembrare un liquore invecchiato in barriques!
Auguro un eccellente caffè anche a tutti voi, salutissimi
🙂
Quoto Loris.
Fantastiche le monovarietà. Ora sono alle prese con un Santos brasiliano…ho diverse cose in cambusa…il Paarchement…mi manca! 😦 :-))
Fiat Lvx!
Ciao a tutti.Sapete indicarmi dove posso acquistare caffè monocoltura a Bologna e provincia? Grazie Gastone
Dimenticavo : la Bacchi è strepitosa.
Ciao Gastone,
purtroppo in Italia taluni negozianti al dettaglio sono un po’ “furbetti”, nel senso che applicano sui prodotti in vendita ricarichi assurdi (+100, 200% o forse più) 😦
Ad esempio, a Bologna qualche tempo fa ho visto da StregaTE (via Portanova) il Paarchment indiano (tostato e rimarchiato da caffè Terzi) in vendita a CINQUANTA euro al kg!
Piuttosto, ti consiglio di contattare Lucio 😉
Eh si, la Bacchi dev’essere proprio una bella macchinetta, ne sento in giro parlare un gran bene… prima o poi la debbo provare! Intanto un mese fa ho assaggiato il caffè di una Elektra Microcasa a leva, ottimo 🙂
Cari saluti a tutti!
Conosco chi ha Bacchi , non ne è entusiasta, è da “certosini”
dice che è “complicata” a trovare le giuste quantità di macinato acqua etc , e non sempre il caffè lo si ottiene buono….
Già , ci vuole un pò di pazienza , ma devo dire che ora non sbaglio un colpo .Per me è straordinaria. ciao a tutti. @ loris , se sei di Bologna, al caffè Terzi te la provano di presenza , ma la vendono a 320 euro.
@Giannetto
Certo è che la Bacchi ha un ottimo rapporto qualità/prezzo… ovvio che bisogna saperla usare molto bene 😉
Prendiamo ad esempio il solito Lucio, lui ha la Bacchi e la Elektra MCAL, che costa circa 3 volte tanto la prima: spesso gli sento dire che che molte volte preferisce il caffè della Bacchi, questo vorrà pur dire qualcosa 🙂
In ogni caso, personalmente ritengo che non sia giusto affermare la superiorità di una rispetto ad un’altra macchina, ognuno ha i propri gusti e la cosa importante è essere soddisfatti della propria scelta!
@Gastone
Purtroppo non metto più piede da Terzi da molto tempo ormai; da quando non c’è più Manuel alla macchina non è più la stessa cosa… Filippo è bravissimo, ma è sparito pure lui, peccato 😦
Una volta sono stato in una torrefazione a San Lazzaro,
dove ho chiesto se fosse possibile acquistare qualche mono provenienza: mi è stato risposto che loro miscelano insieme i mono origine crudi e poi provvedono a tostarli… veramente io sapevo che ogni coltura, proveniente da paesi con climi e terreni differentissimi tra loro, richieda tempi e temperature di cottura diversi (quindi se venissero realmente “cotti tutti insieme”, si otterrebbe un miscuglio di grani bruciacchiati ed altri poco cotti!) figurati un po’ 😀
La Bacchi in realtà è MOLTO più semplice delle macchine a leva. Le quantità di acqua sono fisse, non c’è nulla da trovare.
Stesso dicasi per il caffè, la macchina regge benissimo 3-4 step di macinatura diversi. Ed il filtro va riempito a filo, non serve pesare… non serve il tamper…Se poi uno usa il Kimbo macinato… posso anche capire che non riesca ad avere buoni risultati.
Loris proverà la mia Bacchi a breve, mi sà…
@Lucio
step…? senza aver dato qualche colpo di riassetto esce “acqua”….
ed è proprio qui il problema , neanche puoi calcolare la grammatura per umidità etc
“riassetti” poco…acqua , “riassetti” molto esce a fatica,
macinato fine poco molto….
Non è cosi semplice , “riassetto” l’ho utilizzato per far capire
il dare colpi per abbassare il livello ed aumentare la densità del macinato…spero mi sia spiegato.
Buon caffè a tutti
@Giannetto
che te devo dì.. sarò stato fortunato, acqua non mi è mai uscita. Crema in abbondanza sempre. Foto sul blog e video su youtube lo attestano. 🙂
L’assestamento crea problemi, qusto si, io cerco di fare la montagnetta e poi la presso con il cappello.
Ma ripeto, dipende dall’operatore riuscire a tirar fuori il 100% dalle proprie macchine. Di qualunque tipo siano.
Su Homebarista c’è tanto materiale su quasi tutte.
Alla fine quello che conta è l’oro ambrato che bagna le nostre tazzine e delizia il palato. 🙂
beh si, per acqua intendo non forte….
Ciao a tutti, volevo chiedervi se ci fosse nella fascia
di macchine tipo quickmill vetrano o giù di li, una che per scaldarsi richieda non i soliti 20-25 minuti ma molto meno
grazie a buona domenica
Ciao Sandro,
posso chiederti perché proprio la Vetrano? In un piccolo bar/ristorante oppure da utilizzare a casa?
La QM Vetrano è una macchina semi professionale con scambiatore di calore e gruppo E61 (che solo quello pesa circa 5kg), a me però 20-25 minuti sembrano un po’ pochini per mandare in temperatura tutto quel metallo… e le macchine equivalenti sono tutte più o meno simili come caratteristiche tecniche.
Le uniche macchinette che non richiedono di attendere tutto quel tempo sono quelle a capsule “da scaffale”, del tipo “…what’else?” per intenderci 😉
Le macchine con scambiatore di calore hanno certo vissuto 40 e più anni di gloria, ma ora sono state superate (senza ombra di dubbio!) da quelle con doppio boiler (caffè + servizi), di cui molte di esse con controllo elettronico della temperatura (variabile a piacere) preinstallato, come ad esempio la Izzo Alex Duetto (per restare in ambito semi professionale).
Certo, in un bar vedere una Faema E61 Legend fa ancora un bell’effetto, ma io preferirei una bella La Marzocco FB/70 che è decisamente un’altro pianeta 😉
Buon fine settimana anche a te, un caro saluto a tutti!
No no è per casa solo per me quindi pochi caffè…
Vetrano perchè ne avevo letto un gran bene, ok ad altro, basta che “consumi” meno ;-))
la Izzo in quanto è pronta?
ciao…
ho letto il post di massimo del 12.11.2009 in cui citava questo link http://espressobacchi.blogspot.com/2009/10/bacchi-espresso-vs-marzocco.html
io uso giornalmente una bacchi espresso e ho partecipato a una gara con la mia macchina “contro” una brasilia excelsior…ho vinto!!
Ciao Andrej,
io con la mia Moka 2 tazze riesco a fare meglio della Bacchi!!!
Per la preparazione di un Espresso concorrono:
1) una pressione idrica pari a 9.5 bar ed una capacità ponderale pari almeno a 150 lt/s. costanti
2) una temperatura costatnte di 92/95 °C
3) 7,2 / 7,3 gr. di macinato. I guru del caffè dicono 7gr. ma voglio venirti incontro)
Messi insieme questi tre requisiti fondamentali la bevanda va estratta per emulsione in 25/28 swcondi.
Ora, senza trascendere 🙂 , chiumque è in grado di utilizzare una Bacchi, mentre ci sono tanti sedicenti baristi che dopo anni di lavoro ancora non hanno familiarizzato con le complessità di una macchina da caffè, su come va regolato un macinacaffè e come si effettua una rigenerazione.
Come già anticipato in un mio post del 22/11/2009 la Bacchi
sarà anche un’ottima macchina, migliore di tante altre da casa, ma come quest’ultime, lontane anni luce da una macchina professionale… qualunque essa sia!
Buona giornata a tutti
@Andrej
puoi dire la tua vittoria da quale miscela e grammatura è stata decretata ?
grazie
@Attilio,@Andrej, @ … tutti! 🙂
oh-no! sento puzza di ennesima disputa.
Facciamo così: tra pochi giorni io e Loris (ex Cipollinox) effettueremo una prova in parallelo tra la sua macchinona e la mia macchinina.
Stessa miscela, stessa macinatura, diversa grammatura (necessariamente il filtro Bacchi va riempito al 100% ed è moooolto profondo (non peso, vado ad occhio ma per 2 caffè ci saranno un paio di grammi in più credo)
Con foto e test di assaggio… due mondi… diversi, ma non necessariamente paragonabili.
Migliore, peggiore? Lo verificheremo assieme con gioia e divertimento.
In un forum è proprio questo il bello: dire la propria e confrontarsi, ma è facile surriscaldarsi ed essere in disaccordo.
Non ci sono verità assolute; Andrej lo capisco bene, ed anche se in segreto (non ditelo a nessuno però….) concordo che in certe situazioni la Bacchi sia da sogno, non lo sbandiero troppo in giro (se non sul mio blog).
Provvederò a “rimproverarlo” bonariamente a fine mese, ma per cortesia… “no nervi” come diciamo a Trieste 🙂 alla fine quello che ci lega è l’amore per il nero nettare.
Se poi volete divertirvi, andate a leggere i miei ultimi post su come “Estrarre il caffè a freddo”.
Macchinina, macchinona, ahahah!!!
Piuttosto valuta se è il caso di portare con te un po’ di quel tuo caffè estratto a freddo, così almeno potremo rifarci nel caso le nostre caffettiere dovessero fare “cilecca” 😀 😀 😀
Perché, per chi non l’avesse capito, sempre di semplici caffettiere si tratta 😉
Nel frattempo auguro a tutti una buona giornata e, perché no, un ottimo caffè!
@Andrej
Le “vittorie”, per qualsiasi tipo di comparazione seria, debbono essere necessariamente suffragate da misure tecniche, altrimenti vengono ridimensionate ad “analisi sensoriali” oppure a semplici chiacchere da bar 😉
Piuttosto, perché non hai mostrato queste foto di alcune prove strumentali effettuate sulla Bacchi:
In particolare, una di queste mostra che durante l’erogazione la temperatura dell’acqua all’interno del filtro è di 89.6° mentre la pressione in caldaia è di circa 8.5 bar.
Tralasciando quindi che in questa situazione si ottiene un caffè sotto estratto (t <92°), si tratta tutto sommato di ottimi valori per una macchina da fornello se confrontati alle dirette concorrenti che superano tranquillamente i 95°, oppure buoni rispetto alle "macchinette da scaffale" dotate di termostati con ampia isteresi 🙂
Resto quindi felicissimo di conoscere personalmente Lucio, a domenica! Ciao a tutti!
Volevo una vostra consulenza sul tipo di macchina da acquistare.
Mi sono sposato da pochi mesi e finalmente io e mia moglie ci siamo decisi a prendere una macchina che non sia complicata per lei e che sappia accontentare le mie esigenze.
La mia intenzione era una Europiccola, subito bocciata dalla consorte.
Ora le scelte ricadono su una La pavoni Cellini che usa anche le cialde e La Pavoni Promotion (non so si possono usare cialde), oppure ora che sto leggendo i vostri post sulla Bacchi.
La Cellini e la Promotion mi piacciono molto esteticamente, però credo che per la moglie abituata alla moka una bacchi sarebbe più semplice da utilizzare.
Con un budget limitato non posso per ora oltrepassare questi limiti, anche perchè per me vorrei prendere un macinacaffè.
voi cosa ne pensate?
Nel frattempo vado a spendere altri 80 centesimi per un illy bar preparato con una Cimbali.
Grazie
Fabrizio
Tua moglie la Bacchi la odierà !
Devi fare la massima attenzione al macinato e al riempimento cestello…per carità.
Ogni volta le verrà differente !
Provare per credere.
Grazie Sergio.
Quindi restando su un budget di 400 massimo 500 euro cosa mi consigliate che non sia anche troppo grande?
Un saluto a tutti.
Loris – Lucio 1-0
La Bacchi in trasferta non ha fatto una bella figura!
Che peccato.
Invece la famosa macchina di Loris, “upgraded” si è comportata alla grandissima.
Voglio la rivincita, stavolta in quel di Gradisca!!!
ps… che bellissimo week end!
Carissimi amici,
è stato per me un IMMENSO piacere conoscere Lucio, davvero un gran signore! 🙂
Ho finalmente assaggiato diversi caffè della Bacchi (a granulometrie diverse ed utilizzando una miscela commerciale arabica/robusta) e sinceramente non posso trovarmi d’accordo con il giudizio di Lucio, si tratta di due caffettiere troppo diverse tra loro…
Al di la delle puerili dispute, debbo dire comunque che il segreto di un buon caffè è senz’altro l’ACQUA; dove vivo, purtroppo quella di rete non è delle migliori (per non dire peggio) e quindi sono costretto ad utilizzare acqua in bottiglia… molto probabilmente essa oggi ha giocato un brutto scherzo alla macchina del nostro amico.
A Gradisca l’acqua di rete è sicuramente migliore, ingrediente fondamentale per un ottimo espresso… lo verificherò presto e con MOLTO piacere 😉
In definitiva mi trovo ad essere d’accordo con Raffaele: la Bacchi è costruita molto bene, ha un’ottima concezione progettuale e senza ombra di dubbio il suo caffè è superiore alle molte macchinette domestiche ma…
è purtroppo lontana da una macchina professionale!
Vabbè, ma noi qui mica vogliamo metterci in casa un mostro con una caldaia da 15-20 litri ed una resistenza da 4.5 kW per 2 espressi al giorno??? Sarebbe incontrovertibilmente un controsenso (soprattutto dal punto di vista economico), ed allora accontentiamoci di qualcosa di più abbordabile e soprattutto cerchiamo di non avere aspettative troppo alte o improbabili traguardi 🙂
Mio padre ad esempio, nel suo piccolo, con una Baby Gaggia e macinino MDF ha “tirato fuori” per 30 anni degli espressi più che discreti! Magari cominciate con poco, senza spendere cifre assurde, poi pian piano crescerete 😉
Grazie ancora a Lucio per la bellissima giornata passata insieme, a presto! Carissimi saluti a tutti, Loris
Scusate per il vecchio nickname, era rimasta l’impostazione… comunque sono sempre io! 😀
Carissimi saluti, buon caffè a tutti!
Loris
…caro Fabrizio e company
avete visto che Bacchi è “sopravvalutata”
è tutto BUSINESS….
Complimenti a Lucio e Loris,
è evidente che la vostra passione per il caffè non ha limiti e l’esperienza condivisa, di cui Loris ci ha voluto rendere partecipe, ne è l’esempio tangibile. Bravi ragazzi!
La comparativa potrebbe essere trasferita nella sezione dedicata alla recensione delle macchine da caffè, ma mi rendo conto che la “nave spaziale” di Loris è fuori mercato e quindi non può essere recensita! 🙂 🙂 🙂
Ho incontrato un caro e vecchio amico responsabile commerciale de La Marzocco al quale ho raccontato della comparativa tra un loro top di gamma con una Bacchi…
sta ancora ridendo!!!
Buon Caffè a tutti 😉
Ok abbandonando la Bacchi, (che a dire il vero mi piace molto come design), come la vedete l’ accoppiata Gaggia mdf e La Pavoni puccino pcl?
Resterei all’ interno di un piccolo budget con ridotte dimensioni e non oltraggerei un’ angolo cottura di soli 3,30mt lineari e che ha solo due modeste basi di appoggio…
La puccino a differenza della cellini sembrerebbe più piccola e con caldaia in ottone invece che in Inox.
Acciderbolina, più di 1000 visite in soli 2 giorni, oserei direi che questa storia della comparazione è stata seguitissima 😀
Grazie di cuore Raffaele, davvero non vedo l’ora di fare la tua conoscenza ed ormai, spero, anche quella di Gabriele 😉
La Marzocco? Beh, la loro “lite-professional” GS/3 (la più piccola della loro produzione) è ormai apprezzatissima in tutto il mondo, ed impiegando materiali e tecnologie al top ha “ridefinito lo standard dell’espresso”.
Essa costa oltre 7k euro e, sinceramente, quando ho letto della comparazione con la Bacchi (che costa più di 1/20 in meno!) ho sorriso anch’io 😀
Carissimi saluti a tutti!!!
Ciao a tutti. Da poco tempo sto usando la Bacchi e devo dire che non è difficile usarla al meglio. Io ne sono molto soddisfatto. Qualcuno conosce i prodotti Lelit ? Come sono? grazie e saluti a tutti. gastone
@Fabrizio
Il Gaggia MDF è un macinacaffè di buon livello prodotto oramai da decenni e diretto concorrente del Rancilio Rocky.
Come mi è capitato di scrivere più volte, raccomando di evitare *come la peste* i macinacaffè a lame, privilegiando necessariamente quelli a macine, in grado di regolare finemente la granulometria. Essi sono riconoscibili innanzitutto dalla campana posta sull’alto e, ahimè, dal prezzo superiore rispetto a quelli a lame (es. il Gaggia MM)
😉
Invece sulle macchine domestiche, come ha anticipato Raffaele, presto su questo sito aprirà una nuova sezione dedicata alla recensione delle macchine da caffè… STAY TUNED! 😉
@Gastone
Mi fa piacere che anche tu ti trovi bene con quella macchina 🙂
Anche per te vale il consiglio che ho dato a Fabrizio, magari sulla nuova sezione troverai quello che fa per te… STAY TUNED 😉
Non mi resta che augurare un buon caffè a tutti!
Loris
Forse sarà una domanda idiota.
Secondo voi posso utilizzare l’acqua del rubinetto per fare un buon caffè tenendo conto che ho installato un addolcitore a pastiglie di salgemma compreso di filtro, oppure devo comprare l’acqua?
Purtroppo l’acqua dalle mie parti è stracarica di calcare e per evitare problemi di ogni genere ho dovuto installare questo addolcitore che mi è costato oltre 2400€
Ho però risolto i problemi di incrostazioni alla moka :)))
@ Fabrizio
la filtrazione dell’acqua con questi tipi di addolcitori è una manna dal cielo per il caffè e non solo.
Previene la formazione di calcare allungando notevolmente la longevità delle attrezzature e garantisce caffè di notevole qualità.
Un’acqua depurata dona al caffè più aroma e soprattutto una maggiore cremosità. Provare per credere!
Grazie a tutti per i preziosi consigli e soprattutto per tenere vivo un patrimonio Italiano che molti cercano di rubarci, come già sta accadendo con la pizza!
A maggio ho visitato 6 grandi città della cina e moltissimi cinesi (quelli che non hanno mai espatriato) credono che il caffè e la pizza siano americani.
Visitando anche molte altre città del nostro continente, ho avuto modo di assaggiare delle vere e proprie ciofeche, anche in bar che hanno il nostro tricolore in vetrina….
Capisco che fare un buon caffè sia difficile, ma non capisco come la cultura del tè riesca a penetrare dappertutto e quella del caffè a restare così complicata.
A londra 6 anni fa in un grosso bar Italiano per 3 pound ho bevuto (al banco) qualcosa che poteva assomigliare al brodo di ossa di anatra assaggiato a Pechino.
Grazie a tutti
Ma grazie a te Fabrizio, è raro oggigiorno trovare persone che sanno essere riconoscenti!
Purtroppo è così come tu stesso affermi, la cultura del caffè si sta perdendo ed ecco perché apprezzo molto le iniziative (come quelle di Gabriele con l’Accademia del Caffè, per restare in questo ambito) che hanno lo scopo di contrastare il trend negativo cercando di diffondere questa antica conoscenza.
Per qualche cinese la pizza e la pasta sarebbero made-in-USA? Poveretti bisogna capirli, si sono affacciati al mondo da pochi anni, dopo avere vissuto secoli di chiusura, feroci indottrinamenti, campi di sterminio… però è altrettanto vero che all’estero l’Italia è conosciuta per 4 cose: “pizza-pasta-mafia-berlusc…” 😀 😀 😀
Gli inglesi? Se gli chiedi un caffè e poi magari vuoi mai che storci il naso perché è una robaccia imbevibile (in confronto il “caffè americano” lungo è meraviglioso) tornano impettiti dalla cucina per mostrarti un bel sacchetto di caffè in grani con stampigliata in bella vista una bandiera italiana! 🙂 🙂 🙂
Tornano a te, sono sicuro che presto raggiungerai ottimi risultati, si tratta solo di avere un po’ di pazienza 😉
Carissimi saluti a tutti!
Ciao a tutti,
ho visto che qualcuno di voi possiede sia la Caravel che la Bacchi. Quale delle due fa il caffè (espresso) migliore? E quale di queste si considera piu facile-veloce nella preparazione del caffe?Non ho provato nessuna delle due.
Per ora sto con una LaPavoni Europiccola e una Isomac Zaffiro. Entrambe ottime con la Zaffiro ovviamente piu facile da usare. Come gusto entrambe ottime.
Ciao,ho la bacchi e la caravel .A me riesce meglio con la bacchi, però devo dire che ho fatto solamente 3 prove con la caravel.Saluti a tutti.
@ dimogrec
Sono macchine diverse.
E’ normale ottenere risultati diversi.
Se impari ad usarle bene, ed intendo dire centinaia di prove costanti, sono in grado di garantire tutte e due un caffè ottimo.
Evita entrambe se non hai un macinacaffè regolabile ed una miscela di buona qualità.
Entrambe sono facilissime, ma con la Bacchi basta regolare bene la macinatura; no tamper e no pressioni a due mani sulla leva!
Rispetto alla Pavoni sono nettamente superiori.
Rispetto alla Isomac… ce lo racconterai tu.
ps: da qualche giorno la mia Bacchi ha ricominciato a sparare dei buoni caffè dopo la figuraccia con Loris.
Misteri cosmici? Influssi malefici? Destino?
ahahahahah!
Sabato sono alla Triestespresso, magari ci incontriamo tra “forumisti”!
Buon caffè a tutti
Lucio
sentito ?? centinaia e centinaia di prove con la Bacchi….
da manicomio
….fate vobis…..
Grazie per le risposte ragazzi. Si possiedo un macinacaffe regolabile.
Qualcuno sa se si trova la Bacchi o la Caravel a Napoli, o per forza si devono ordinare da internet?
Bacchi ?
Vuoi la mia è in ottime condizioni
Prima di tutto stai a Napoli?
questo non è un problema, posso mandarti delle foto per poi spedirla , ha ancora la sua scatola metallica ,
nel caso tu voglia lascia un indirizzo email
perche no
dim.dim@tin.it
@Lucio
Dato che ne leggo molte a proposito di questa Bacchi, pro e contro e tu riesci a tirar fuori un ottimo caffè, perchè non fai un filmatino passo passo dal riempimento acqua, cestello fino alla chiusura maniglia (totale o non?),
molti te ne sarebbero grati e felici di bere un buon caffè.
Grazie e salutoni
Salve ragazzi , ho avuto occasione di comprare caffè di Giamaica caffè di Verona . Qualcuno li conosce? Che ne pensate? Grazie p.s. sto usando il barahona e lo trovo ottimo anche se con poca crema. Saluti
Ciao Gastone,
il Barahona è un’ottima mono provenienza caraibica, originaria della Repubblica Dominicana; trattandosi di una piantagione di arabica la crema è poca per definizione… ecco perché nelle loro miscele i torrefattori inseriscono almeno un 25% di robusta, proprio per garantire quella “tanto agognata” schiumetta color nocciola chiaro 😉
Tuttavia, come ho scritto tante volte, LA CREMA NON E’ TUTTO: il Barahona ne è un perfetto esempio, in quanto anche con poca crema garantisce un gusto veramente dolcissimo
Invece io ho appena gustato un altrettanto ottimo parchment indiano (100% robusta), una montagna di crema 😀
Buon caffè a tutti, salutoni!
Con la mia Bacchi ho il problema che da una parte esce bello cremoso scuro dall’altra chiaro e più acquoso, qual’è il mistero?
un saluto
@ giannetto : lascia il cappello in ammollo e poi soffia bene più volte nei tubicini. oppure svita la brugola e fai una bella pulizia interna.
ho fatto un video ma proprio al volo del mio ultimo caffè, dopo l’esperienza ravennate mi sto riprendendo!
@ Lucio. Ho notato che hai lasciato uscire il caffè per 40 secondi e mi sembrava scendesse un po’ troppo veloce. Sbaglio? ciao
@ gastone:
hai notato bene!
il caffè è un doppio in un’unica tazza, quindi ci mette il doppio del tempo.
Sembra veloce perchè lo preferisco in questo modo, si potrebbe rallentare agendo sulla valvola ma poi il gusto mi diventa un pò bruciato.
Non guardo i secondi, mi scuso con tutti in anticipo; uso l’acqua del rubinetto, non peso il macinato e talvolta non bado alla macinatura, impostata magari per altre macchine.
Ma faccio caso al risultato, e questa volta è stato eccellente grazie ad una miscela PrimoAroma.
L’ho fatto assaggiare a mia moglie per un commento e me l’ha quasi finito!
Ma possibile che ci ritroviamo sempre a parlare di questa macchina? 🙂 Torniamo alle leva please! :-)))
Sabato ho conosciuto il sig. Bacchi! Una grande emozione.
@Lucio:parlo di questa macchina perchè ne sono entusiasta.Avevo acquistato una caravel conservata e praticamente nuova, l ‘ ho usata 3 volte per provarla ma non è la macchina che fa per me . Ciao gastone
certo Gastone, era una battuta la mia.
Anch’io sono entusiasta come te!!!! 😉
Beh Loris, vedo che sei anche un esperto di caffè, oltre che di macchine, bene!
che ne pensi dei miei favoriti^ gli Etiopi?
@Fabrizio
vai di Bacchi …tranquillo !!!
poi ti spiego io
Ho bevuto un Sidamo Lavato da sballo! una tempesta di sapori e retrogusto delizioso… guai zuccherarlo, perfetto così com’è.
Ciao a tutti!
Uso da qualche mese la mia Elektra Microcasa a leva acquistata grazie soprattutto alle informazioni reperite qui…
Ho aspettato un po’ per riferire le mie impressioni di utilizzo, effettivamente questa macchina richiede un bel po’ di training ma alla fine ce l’ho fatta. Forse eccedo un po’ nella dose (8/9g) per ottenere più cremina ma consentitemelo…
Per il singolo mi trovo bene utilizzando il filtro da due in quanto quello da uno spesso mi rimane troppo pieno (anche con 7/8g).
Che dire, ho avuto molti risultati mediocri ma ora vado tranquillo e non impazzisco più per ottenere buoni caffè.
Non ho ancora capito come fare due caffè alla volta (decenti) ma c’è tempo…
Ho testato anche la lancia vapore ottenendo buoni risultati ma migliorabili (è meno potente di quella delle macchine da bar a cui sono abituato e fatico un po’ ad ottenere molta “crema di latte”). Mi impegnerò!
Allego (se ci riesco) un video del mio ultimo caffè, sono 8,5 grammi di 100% arabica “Haiti XXXXX” pressatura media, macinato molto fine con una decina di secondi di preinfusione e “Fellini Move” (da quello che ho capito della sua esecuzione). Ho privilegiato la qualità ed omesso i passaggi precedenti all’estrazione e scusate la mano poco ferma.
In caso non si veda lo trovate su youtube sotto il nome di: “Elektra Microcasa a Leva Caffè (Solo estrazione)”
Ciao!
@Gabriele
Sei troppo gentile… sarebbe proprio ora che facessi la tua conoscenza di persona 🙂
Sidamo (assaggiato solo un paio di volte, concordo con Lucio, è fantastico), Yirgacheffe e Limmu sono mono provenienze Etiopi difficili da trovare tanto per quanto sono eccellenti… can u help me? 😉
Nonostante le vedessi in giro da qualche tempo, è stato il carissimo Lucio quello che mi ha aperto gli occhi sulle mono provenienze, croce e delizia dei puristi dell’espresso
Ma ahimè, utilizzando queste c’è anche il rovescio della medaglia: a volte infatti può capitare che le partite di crudo siano diverse dalle precedenti (organoletticamente parlando) e quindi, se il torrefattore non modifica i parametri di “cottura”, si ottengono chicchi un po’ troppo cotti: il risultato in tazza è un gusto un po’ “bruciacchiato” a qualsiasi temperatura di infusione si voglia 😦
Con le miscele invece, il torrefattore “mixa” sapientemente i diversi chicchi ottenendo un gusto finale più omogeneo. Ma qui non oso addentrarmi ulteriormente, Gabriele ne saprà infinitamente più di me e ci illuminerà 🙂
Carissimi saluti a tutti, buon caffè!
Loris
Loris, quando vuoi, e ce ne assagggiamo uno insieme!
Per caso qualcuno ha provato….
http://www.altromercato.it/it/prodotti/ALI/A01/100/502/000014
oppure quello della Coop ?
Provato e…bocciato! 😦
Coop: non pervenuto. 🙂
ok, vediamo se qualcuno ha provato Coop
avanti…
ciao a tutti sono parecchi mesi che non scrivo…ogni tanto mi affaccio per chiedere consiglio 🙂
volevo chiedere per l’acqua da utilizzare con una macchina da espresso, quelle con residuo fisso molto basso tipo sant’anna sono da preferire oppure no? l’acqua deve essere molto leggera? ho sentito dire che le oligominerali molto leggere non sono indicate per il caffe. insomma è meglio un acqua minerale con un quantitativo medio ma non troppo elevato di minerali oppure è meglio un’acqua leggerissima tipo quelle che dicevo sopra?
salve amici, è un po che non scrivo. alla mia pavoni europiccolo ho affiancato una microcasa e stavo prendendo un altra professional, ma ho avuto un imprevisto e sono senza soldi.
Volevo chiedervi come si fa a bloccare il filtro a porta filtro pavoni?
grazie
@Giulio
2 giri di nastro di Teflon attorno al filtro, oppure 3 colpi di bulino dall’interno verso l’esterno ma devi avere gli attrezzi giusti…
Connaissez-vous la Pavoni PUB 1EL, machine à levier à un seul groupe mais de qualité professionnelle?Achetée cette année pour 2000€?
Moulin Rancilio Rocky
8,5 g par dose
Café New-York acheté directement à Pistoia qualité “bar” Extra.
Eau de source à 19 mg de calcaire par litre (8°).
Erogazione des deux tasses de 5ml en 34 secondes.
Presqu’aussi bon qu’à Naples!
Bravo pour votre site.
NB:il n’ y a pas de raison que seuls les Italiens boivent un
vrai espresso!
ho appena finito di lavorare sulla mia elektra.
chiedo un aiuto sulla manutenzione:
cosa devo comprare per mettere a posto il gruppo ?
come mi accorgo che questi lavora male?
la molla come si controlla?
ho inoltre redatto un documento che vi fa una bella ricognizione di quel che ho fatto oggi.
Aimè ho pure rotto un bullone. Si potrà riparare il danno?
inotrle vorrei chiedervi dove comprare i ricambi.
ciao e grazie
http://www.campitello.altervista.org/elektramicrocasa.doc
dovete copiare ed incollare il link altrimenti nn vi parte il download. ciao
http://www.campitello.altervista.org/elektramicrocasa.doc
Salve a tutti,
Ho passato la giornata a leggere tutte le info disponibili e mi sono fatto un idea di quello che in base al mio budget vorrei comprare.
L’idea é una La Pavoni professional. Mi piace anche la Elektra Microcasa ma é troppo cara.
Ora, su internet, sul sito di compravendita olandese (io vivo ad Amsterdam) ho trovato una La Pavoni professional (o dichiarata tale) che assomiglia molto alla Gaggia 77002.
Il venditore (che non l’ha comprata personalmente) mi dice che si tratta della stessa macchina e tra l’altro non é marcata Gaggia ma in effetti La Pavoni.
Ho letto che le due case sono sorelle. Mi potreste dire che ne pensate? E vero che é la stessa macchina?
Qui di seguito il link al sito. La descrizioe é in Olandese ma in parole povere dice che la macchina ha circa 4 anni, e che é stata rivista completamente da una persona che lavora professionalmente su macchine da caffé (non la casa stessa, peró).
Grazie mille per un consiglio e, per favore, se é un buon affare NON LA COMPRATE VOI:-)
@Luigi
un consiglio.. prendi una delle 50000000 pavoni usate che si trovano in rete, magari revisionata da poco e pre 1990, io ne ho provate di vari modelli ed annate, e quelle recenti è meglio lasciarle in negozio.
Spero di non sollevare un polverone.
D’accordo con Lucio, La Pavoni Europiccola e’ una macchina che “gira” molto. Trovi di tutto sul web per tal modello, e anche ricambi. Facile da aggiustare anche a casa. ‘E la mia prima macchina (comprata nuova) e la uso ancora molto spesso. Se fossi te comprerei una usata (ebay,subito.it…). Se ti piacciono le macchine a leva e molto buona. Ricordarti qualsiasi macchina compri per fare un buon caffe devi per forza avere un macinacaffe.
Da poco sono possessore di una Bacchi. Dopo alcuni tentativi e leggendo sul web (caffettiere.blogspot -graize Lucio- e home-baristya) sono riuscito a ottenere dei caffe molto buoni e posso dire che sono rimasto molto contento dal mio acquisto! Un paio di foto e video le potette scaricare da qui http://rapidshare.com/files/436265815/bacchi.rar
Salve a tutti, che ne dite della Gaggia Titanium? So che per voi esperti questo è un giocattolino ma non potendo permettermi ne la Elektra e ne la Rancilio Silvia ho messo gli occhi su questa macchina da “scaffale” che un centro ha messo in promozione a 200 euro. Che ne dite?
Grazie mille!
io dico di no, perche con 200 euro ti prendi una pavoni professional usata. Se vuoi te la vendo io.
Piuttosto voglio porvi un altra problematica.
Ho acquistato in america tramite un amico 450 grami di blue mountain jamaica monocoltura e ieri insieme a lui ho provato ed estrarlo con la mia pavoni.
Risultato?
un caffè acido e non particolarmente spettacolare come dicono: il caffè passalacqua che sto usando lo trovo molto migliore (blend cremador)
Vorrei a questo punto chiedervi se sbaglio ad estrarlo o se il sapore è proprio quello.
salve a tutti sono nuovo di questo blog ma vi ho seguito attentamente da tempo vivo a milano.
Vorrei acquistare una macchina semi professionale da casa. ho la possibilità di acquistare le Cimbali e le Bezzera.
Quale mi consigliate… e quale modello inoltre com’è il macinacaffè della Bezzera. Per quest’ultima ero orientato sul modello BZ07.
Grazie per tutti i consigli che mi darete.
BUON NATALE A TUTTI!
Finalmente anch’io, grazie al regalo di un caro amico di ritorno da una bella vacanza in Indonesia, ho oggi potuto assaggiare il “leggendario” Kopi Luwak.
Mito o realtà? Sicuramente il gusto e il retrogusto di ogni mono origine fanno storia a sè e quindi lo sono anche per questo rarissimo caffè, il marketing ha poi fatto il resto.
Certo è che su di esso ne sono state dette di ogni genere, nel bene e nel male… personalmente concordo con quelli che lo giudicano assolutamente fuori mercato, in Italia infatti lo si trova ad un prezzo oscillante da 500 ad oltre 1000 euro al Kg.
Quello che mi ha colpito è la dolcezza di questo caffè ed il retrogusto molto equilibrato e persistente, che resta per oltre un’ora; nulla però di “trascendentale”, ho provato altri mono origine infinitamente meno costosi ma altrettanto buoni, alcuni forse qualcosina di più
🙂
In conclusione quindi, se volete togliervi una curiosità provatelo ma non fatevi assolutamente fuorviare da coloro che lo giudicano come “il miglior caffè del mondo”
😉
Auguri a tutti 😀
Loris
Il Kopi Luwak non l’ho assaggiato ancora e di storie diverse ne ho sentite molte. Il Blue Mountain l’ho assaggiato ad un bar ma non posso avere parere visto che non l’ho fatto io e poi era anche in cialde!! Il barista tolse il caffe dalla cialda e lo messi nel portafiltro. Si un gusto diverso particolare c’era ma come dice anche Loris esistono (secondo me) caffe migliori che costano molto di meno…
I parametri che stabiliscono il prezzo di “un caffe” sono tanti oltre il gusto-sapore.
Buon Natale a tutti a felice anno nuovo con 2011 caffe!!!
( 2011 tazzine sono molte x un anno… facciamole 2011 di sorsi di caffe 🙂 )
ho trovato una Rancilio Silvia a 250 euro revisionata su E-bay cosa ne dite?
E’ il vecchio modello o il nuovo? (Cambia qualcosa sul gruppo e sul lancia vapore e mi sembra che il modello nuovo si chiama v3 (version3) se ricordo bene). Il prezzo e’ buono, basta che funzioni bene…. e poi su Silvia trovi di tutto su internet.
grazie per la risposta dimogec. Sono andata a prenderla aveva due modelli una del 2007 tenuta bene ed una del 2009 che forse aveva lavorato di più aveva ma aveva a griglia di recupero acqua diversa. ho preso quest’ultima ad € 250 compreso iva. comunque se voglio me la cambia.
Auguri allora e buon caffe… per avere buoni risultati, come gia’ detto, ci vuole caffe fresco a grani ed un macinacaffe 😉
ho visto un cimbali junior usato ma anche un mazzer jolly usato. contraccambio gli auguri.
@Dimogrec
2011 sorsi di caffè (quello BUONO però) anche a te, Auguri per un Felicissimo Anno Nuovo!
🙂
@Luigi M
Bene “miss Silvia”; per il macinino ricordati: un Cimbali o un Mazzer, qualunque sarà la tu scelta, è per sempre e… ai massimi livelli!
😉
AUGURONI DI BUON ANNO A TUTTI! 😀
grazie loris Auguroni cremosi di buon Anno anche a te! 🙂
che dite? Mazzer Super Jolly a 250 euro? sembra tenuto bene. Datemi una vostra opinione.
l’ho comprato a 190 sono l’uomo più felice del mondo!
auguri di nuovo. Super Jolly e’ piu’ che sufficiente per uso domestico!Molto buono il prezzo.
Un felice anno nuovo a tutti!
prima di tutto: BUON ANNO A TUTTI!!!! Cerco una Ponte Vecchio Export usata, sapete dove posso cercarla? Ho provato su ebay, subito.it ma niente….avreste qualche altro canale?
Grazie e ciao!!
che credibilità ha la International Coffee Tasting i vincitori effettivamente hanno una qualità superiore nelle miscele di caffè? Grazie per le risposte.
scusate se vi tartasso di domande… mi è stata offerta una cimbali junior m21/s con macinino junior tutto nuovo fatturabile a 1700 euro esclusa iva è un buon prezzo? ma come si fà a conoscere i prezzi della cimbali. Ha fatto un caffè cremosissimo con l’illy che di norma non fa molta crema mi ha veramente impressionato datemi un consiglio anche sulla macchina. Grazie ancora per la pazienza
BUON ANNO A TUTTI!
@Luigi M
Ho le idee un po’ confuse: bocciata la Silvia, prosegui dicendo di aver comprato il Super Jolly usato. Ora vuoi aggiungere anche una Cimbali junior+macinino?
Credo che non vi siano dubbi riguardo alla bontà delle macchine semi-professionali, come la Cimbali (a quel prezzo poi…)
😉
Per quel poco che mi riguarda, a distanza di 4 mesi dalle modifiche della mia macchinina posso tranquillamente dirvi che non vivrò mai più senza PID
😀
Buon caffè a tutti!
@loris
dici che sto esagerando? heheheh mi sono rotto di bere a milano caffè acquosi una macchina a casa(silvia) ed una in studio(cimbali).
Solo tu e qualche amico del blog mi può capire…
Caro Luigi,
non stai esagerando, anzi… come ti capisco! 🙂
In ufficio da me non c’è speranza, solo il solito mega-distributore superautomatico, che personalmente evito come la peste… invece mia moglie, giovane libero professionista, chissà magari in futuro aprirà un suo studio, in quel caso sarò felice di installarle qualcosa di “serio” così quando i suoi clienti andranno a pagare le tasse saranno allietati da un BUON caffè
😀
Come ti trovi con la Cimbali?
Loris vedo che sei rimasto molto contento del PID. Ho visto una bella Zaffiro con PID sul blog di Luccio. E’ la tua??
@Dimogrec
Certo che è la mia macchinina, grazie per i complimenti, molto apprezzati
🙂
A dire il vero è stata una gran faticaccia, ho fatto tutto da solo (tranne le saldature) ma il risultato è stato davvero sorprendente: praticamente ora si tratta di un’altra macchina rispetto a quella originale.
Uno dei vantaggi di questa macchina è che, essendo dotata di un boiler di quasi 1 litro di capienza, ha un’ottima stabilità termica: basti pensare che durante l’estrazione la temperatura scende di soli 0.3-0.4°c e il PID provvede a ripristinarla in meno di un minuto.
Carissimi saluti e buon caffè a tutti!
@loris
svolgo la professione di avvocato e l’acquisto della cimbali è stato un sogno. Il rito del caffè mi dà un piacere incommensurabile. La macchina è perfetta anche se aspetto a dare un giudizio definitivo. Qualche difficoltà si ha con la manetta monodose hanno un filtro non ideale infatti li hanno cambiati ma secondo me non hanno risolto il problema, al momento della pressione con il tamper non si riesce ad avere una compattezza perfettà e diffusa. Il filtro è di qualche millimentro inferiore al 58 e una sezione del tampre inferiore rende comunque difficile la compressione essendo i lati del filtro con pochi millimetri di caffè.
Devo comunque ancora approfondire il rapporto con la macchina anche se mi ha enormemente impressionato che già dai primi caffè produce degli ottimi caffè nonostante qualche errore.
Loris complimenti! Ci provo ad installare il PID sulla mia… magari chiedero il tuo consiglio quando arriva il momento.
Luigi auguri x la Macchina! Ci dovrebbe essere sul mercato un tamper alle dimensioni del filtro tuo.
@Luigi
Ah, allora tu e mia moglie siete praticamente colleghi, lei è dott.commercialista
Per i filtri o tamper, credo che per la tua meravigliosa Cimbali ne troverai diversi, ad esempio a Milano c’è un ottimo negozio (ricambi milano)
😉
Il super jolly lo tieni a casa (insieme a miss Silvia) o in studio (con la Cimbali)?
@Dim
Prima di tutto pensa bene bene a dove installare il PID, perché come saprai acqua/vapore e caldo sono acerrimi nemici dell’elettronica.
Molti lo installano in una scatolina esterna che, anche se esteticamente non è il massimo, garantisce un basso riscaldamento; oppure potresti incassarlo come ho fatto io, però considera che sopra il gruppo tende a scaldarsi parecchio (e una volta forata e sagomata la lamiera d’acciaio, ahimé è dura tornare indietro)…
@loris
RICAMBIMILANO in v. Carlo D’Adda, 30? hanno anche i Tamper? per la cimbali ho preso un tamper indicato tramite questo blog troppo libidinoso! non sono riuscito a resistere… è quello della concept art a pressione (una goduria pazzesca!) solo che è caro e per la silvia comunque voglio un buon tamper anche perchè non bisogna sottovalutarla! sono indeciso se tenere il mazzer in casa anche perchè in studio mi trovo molto bene con il cimbali junior che è già perfettamente settato. daltro canto non ho ancora avuto modo di apprezzare appieno il mazzer anche perchè non ho il manuale. Tu cosa mi consigli? sto anche cercando un appoggia filtro che abbia dei costi ragionevoli ed anche un batti caffè.
@Luigi
Certamente, è proprio quello il negozio che dicevo; io però non ci sono mai stato, ho ordinato da loro solo via fax, magari fai prima a farci un salto… so che sono davvero fornitissimi
😉
Per il macininino direi che puoi benissimo tenerlo a casa il Mazzer, infatti non credo proprio che il Cimbali sia da meno (anzi, credo che quest’ultimo abbia le macine ancora più larghe)
Il manuale del Mazzer? Se ti può far piacere te lo posso benissimo inviare via e-mail in formato pdf, comunque sia una volta imparato come funzionano le regolazioni di granulometria e grammatura del dosatore secondo me sai già tutto lo scibile
😉
Grazie per i consigli Loris…
Sto raccogliendo informazioni su come si montano i PID come funzionano in generale perche non e’ che sono un esprerto…
@loris
RICAMBIMILANO andrò sicuramente a trovarli grazie. Bè si in effetti il manuale è abbastanza inutile dopo un pò di pratica.
Comunque adesso non solo la cimbali ma con il Mazzer anche la silvia stà iniziando a viaggiare a casa in questi giorni sono riuscito a settarla, mi sveglio prima la mattina sapendo che mi aspetta! ahahah sto usando una miscela della torrefazione ” la genovese” ma voglio acquistare un monorigine anche se sono un fautore delle miscele.
A questo proposito vi vorrei chiedere una cosa. A che temperatura dell’acqua dovrebbe avere la infusione?
E’ normale che il caffè scotti la lingua in alcuni casi?
La temperatura ottimale dell’acqua per un espresso dovrebbe essere orientativamente dai 92 ai 95°c all’uscita del gruppo (personalmente io regolo a 93), per così arrivare intorno ai 65° in tazzina. A temperature più elevate, quando cioè l’acqua si avvicina o addirittura oltrepassa il punto di ebollizione, il caffè si brucia ed il risultato è appunto un probabile scottamento della lingua 😀
Carissimi saluti a tutti, buon caffè!
salve. ho letto con grande interesse questo forum e mi piacerebbe avere qualche consiglio da voi. siccome mi è stato regalato un macinacaffè Eureka ho preso gusto alla cosa ma mi sono reso conto che la mia baby Gaggia non mi soddisfa più e avrei pensato di acquistare una Rancilio Silvia ma non ho capito se è necessario dotarla di un termostato ulteriore per non fcar salire troppo la temperatura come del resto succede alla mia Gaggia. Credete che così possa fare un salto di qualità o è necessario orientarsi su qualche altro prodotto? E’ imprescindibile l’ upgrading e nel caso dove posso trovare gli accessori? Grazie per i vostri consigli Antonio
Ciao Antonio e benvenuto,
in che senso non ti soddisfa piu’ la Gaggia Baby? Hai bevuto qualche caffe da un’ altra macchina e hai notato la differenza? Se il tuo problema e’ la temperatura elevata (acqua bollente) puoi anche mettere il pid (se e’ questo che intendi col termine “termostato uletriore”) nella tua gaggia Baby. Ho letto su forums che la gente che l’ha fatto rimane contenta. La silvia si e’ una bella macchina, (specialmente alcuni anni fa) ma oggi con non molti soldi in piu’ potresti comprare una macchina caffe con caratteristiche migliori.
grazie dimogrec,devo dire che ho già acquistato la silvia. non l’ho provata abbastanza ma ho visto che è completamente diversa dalla baby gaggia nel senso che l’acqua non è più troppo calda ma il caffè passa sin troppo rapidamente nonostante l’abbia macinato più fino. Dovrò aggiustare il tiro. quali sono altre macchine con caratteristiche migliori non troppo costose? forse a breve me ne necessita un’altra. grazie ancora
@antonio
io ho la Silvia in Casa in effetti ci vuole un pò di tempo per avere il giusto feeling quindi non ti demoralizzare.
Fondamentale per la mia esperienza e scaldare bene il gruppo prima di fare il caffè e usare un tamper in acciaio dove a seconda della finezza di macinatura regolare la pressione se sbagli escono due caffè completamente diversi. Regolati molto guardando anche i fondi come sono.
Buon caffè!
@ antonio
Qualche macchina con gruppo E-61, per esempio la Quick mill Silvano (con E-61 e pid preinstallato). La considero un’ ottima scelta per il suo prezzo, (ma cercando non l’ho trovata in Italia).
Auguri per la Silvia.
Help per la Silvia. Grazie per l’incoraggiamento. Entro un po’ più nello specifico ora che comincio a conoscere la macchina. A questo punto ho bisogno del vostro aiuto. Ho notato, rispetto alla mia precedente Baby Gaggia che il caffè è molto più freddo, ma finalmente non è bruciato. Questo ovviamente non accendendo l’interruttore del vapore. Il problema che non riesco a risolvere è questo: anche con una macinatura molto fine (ho un buon macinacaffè Eureka, molto migliore del Gaggia) il caffè esce velocemente. Secondo me troppo velocemente. Ma non posso andare oltre nella finezza della macinatura, perché altrimenti il caffè comincia a diventare amaro, e comunque con pochissima schiuma. Meglio forse macinarlo più grosso e diminuire la pressione della pompa? (Cosa che si può fare facilmente) Per quanto riguarda il tamper, credo sia una giusta osservazione perché quello di plastica in dotazione è un po’ convesso e ai bordi non preme adeguatamente. Grazie ancora per i vostri consigli e scusate la mia ignoranza in materia.
Ultima cosa: quanto è iportante il PID?
Ciao Antonio,
la Silvia è certamente un’ottima macchina, viene infatti consigliata agli appassionati del caffè un po’ in tutto il mondo 🙂
Se vuoi provare a variare la pressione della pompa (agendo sulla vite che regola la valvola di sovrapressione, immagino) lo puoi senz’altro fare, non c’è bisogno però che ti dica di fare un bella tacca nella posizione originaria, in modo da ripristinare il tutto senza problemi 😉
Io però proverei a regolare meglio il macinacaffè, solitamente la pressione della pompa è regolata bene 🙂
Il PID? E’ stata la rivoluzione dell’elettronica (avanzata) applicata alle macchine da caffè, cerco di spiegarmi meglio: fino a poco tempo fa i “veri” baristi dovevano destreggiarsi a sorvegliare continuamente la temperatura in uscita dal gruppo caffè adattandola, perché le macchine con scambiatore di calore scaldano l’acqua SOLO a più di 120° (dovendo fornire contemporaneamente caffè + servizi).
Oggi invece si trovano sul mercato macchine a doppio boiler, di cui uno deputato esclusivamente al caffè (capiente ALMENO 1,5lt) e controllato da un PID che ne mantiene costante (il più possibile) la temperatura dell’acqua al suo interno. Il risultato, unito a grossi gruppi termocompensati, è una temperatura sempre ottimale e costante.
Tuttavia, in ambienti “domestici” l’azione del PID viene ridimensionata, in quanto la stragrande maggioranza delle macchine da casa monta “caldaiette” di circa 0,3lt: questo significa che quando si attiva la pompa, l’acqua fredda entra nel boiler abbassando molto significativamente la temperatura di quella già presente, essendo la quantità d’acqua contenuta veramente esigua.
Ecco perché personalmente consiglio di fare una modifica del genere solo su macchine dotate di una caldaia che si avvicini al litro di capacità: in questo modo, l’acqua fredda abbassa solo di qualche decimo di grado la temperatura globale, permettendo così al PID di recuperare in fretta e di mantenerla costante, specie durante l’estrazione.
Spero di essere stato chiaro, buon caffè a tutti!
Loris
Ciao Antonio,
benvenuto nel forum…vedo con piacere che anche tu hai preso la Silvia! A me ha dato tantissime soddisfazioni, tanto che è raro che riesca a “godermi” il caffè quando sono fuori casa…..
Purtroppo all’inizio devi fare un po’ di gavetta, e quando sembra di aver imparato, devi rifare tutto da capo perchè (almeno nella mia esperienza) anche con il cambio di stagione, devi variare la grammatura…Cmq di seguito di scriverò un po di cosette che mi hanno fatto fare il salto di qualità:
1)Faccio riscaldare la macchina ed il filtro almeno 45 min prima di fare il caffè (a volte la lascio accesa se sono a casa e prevedo di usarla per tutto il giorno)
2) Uso caffè preso da una torrefazione locale (all’inizio usavo quello commerciale trovato in supermercato)
3) Presso bene il caffè con il pressino in acciaio (alla “gagliarda” maniera…)
Tutto ovvio no? Cmq con un po di pazienza e tanto caffè sprecato (purtroppo) avrai anche tu …Nu Bellu Cafè!!!!
Ciao a tutti
@antonio
un ulteriore osservazione và fatta sul filtro singolo… usa quello più alto e profondo e non quello più basso e che distribuisce il caffè.
per il resto anch’io scaldo per almeno un ora la macchina e tengo il porta filtro agganciato per scaldarsi… heheheheh ce la possiamo fare… avremo potuto stupirvi con effetti speciali … ma la nostra e scienza e non fantascienza… hahahah
Prima di tutto complimenti per il forum.
Ho una Vibiemme Domobar levetta che mi da non pochi problemi di riscaldamento.
Dopo appena un anno dall’acquisto si e’ interrotta la resistenza.
Sei mesi dopo si e’ rotto il termostato e addesso a distanza di 6 mesi dalla sostituzione del termostato si e’ di nuovo interrotta la resistenza.
Premetto nella zona in cui vivo la tensione di rete e’ stabile.
Mi farebbe piacere sapere se qualcuno ha avuto gli stessi problemi.
@Stefano :
ciao, tecnicamente parlando hai avuto una sfiga pazzesca.
Oppure ti sei dimenticato di riempire d’acqua la caldaia.
Ma la resistenza era in corto circuito o bruciata?
potrebbe essere un difetto nei cablaggi.
Ciao Lucio,
la resistenza si e’ interrotta, tutte e due le volte.
Perche’ si e’ interrotta? Bella domanda.
Normalmente io alzo la levetta prima di accendere la macchina e faccio scorrere un po’ d’acqua quando l’accendo. In questo modo mi assicuro che la caldaia sia piena.
Ho controllato i cablaggi visivamente e mi sembrano a posto, forse come dici tu ho avuto una sfiga pazzesca.
Stefano
C’e’ qualcuno che sa dove comprare ricambi Vibiemme?
Io ho trovato solo la Nuova Ricambi, ma sembra non venda piu’ a privati
Grazie,
Stefano
AIUTO, ho bisogno di una consulenza. Finalmente la mia elektra micro casa è stata rimessa a nuovo, con nuove guarnizioni e nuovi bulloni. ho estratto circa 2 ore di caffè (non so quanti ne ho fatti)
e non riesco a farlo uscire come si deve.
Vi dico la mia configurazione: Macinatore la cimbali junior + pressino metallo preso in america.
riempio tutto il filtro per un una tazzina e poi lo presso energicamente.
l’estrazione è alle volte a goccia e altre volte flusso continuo.
l’estrazione che vedo nei bar è invece prima gocciolamento e poi flusso continuo…
se potete aiutarmi vi ringrazio
@Giulio:
Benvenuto tra gli Elektristi.
Ti sei informato bene su come lavora la Mcal ?
se la lasci accesa 2 ore, ti credo che hai problemi.
Fai un bel giro in rete, sul mio blog c’è qualcosina, e tanta roba su Homebarista.
Prenditi 6 mesi di prove giornaliere, e forse, se hai pazienza riuscirai a fare ogni tanto (e lo sottolineo) un caffè da 10 e lode.
Meglio macinare “giusto” e pressare i canonici 10 kg (usa una bilancia). Prendi dell’ottimo caffè, tostato fresco.
Scalda le tazzine e dopo 3 – 4 caffè spegni la macchina.
Non prendertela troppo, ci siamo passati tutti, è una macchina zen soprattutto la rame-ottone.
Impara la “fellini”, aiuta molto.
E prova qualche mono-origine, la macchina è perfetta per questi caffè.
ciao
Lucio (Lvx)
qual’è il tuo blog?
mi aspettavo una macchina come la pavoni, anzi più semplice…
come faccio a capire che la macina è giusta?
quanti secondi con la leva abbassata?
meglio filtro singolo o doppio?
perchè spegnre la macchina dopo 4 caffè?
questa è la mia configurazione
@Giulio
Ti do anche io il benvenuto nel “nostro mondo”.
Se guardi\leggi più su in questo stesso blog trovi dei dati ed anche un filmato di una mia estrazione.
– La macinatura la trovi provando a parità di pressione e grammatura.
– La preinfusione: o aspetti le prime gocce (se il caffè è molto fresco a volte non escono) oppure 5/10 secondi. Provando poi vedi.
– io uso il filtro doppio perchè mi trovo molto meglio, adesso ne sto usando uno che ha la forma di quello doppio ma è più piccolo.
– La macchina immagino che il buon Lucio consigli di spegnerla a causa delle temperature elevate che può raggiungere.
Tutto questo dando per scontato che tu segua il resto della procedura, come già detto c’è molto materiale online.
Ciao a tutti.
@ stefano
prova qui per ricambi vibiemme http://www.devecchigiuseppesrl.com/e-commerce/welcome/cerca/Cerca.asp?C1=TUTTE&C2=01-+MACCHINE+CAFFE%27+-Esplosi&l=i&offset=200
non so se vende al privato
oggi mi sono esaurito con la elektra e con la cimbali junior.
non riesco a fare unscire un caffè simile a quello che estraggo con la mia pavoni + gaggia mdf.
Talmente esaurito che l ho messa pure in vendita…non si sa mai recupero e guadagno qualcosina.
Ho visto il filmato, domani compro un altro tipo di caffè serando che la situazione sia diversa.
il problema sta nella estrazione: è possibile che la mia molla sia smollata?
Salve a tutti,
per caso ho trovato questo blog nel mare di internet, e con gran gioia apprendo che l’amore per la macchina a leva in Italia è diffuso anche oltre la mia terra…. Napoli.
Noi produciamo macchine a leva professionali a Napoli da 50 anni e saremo lieti di mettere a disposizione le nostre conoscenze per tutti gli appassionati!
Benvenuta tra noi Roberta!
Complimentissimi per le macchine che producete, sono senza la minima ombra di dubbio dei veri gioielli!
😉
A mio grande malincuore, non essendo mai stato a Napoli, non ho mai visto dalle mie parti le vostre macchine; cosa che invece, ne sono sicuro, avrà avuto il piacere magari anche di assaggiarne il caffè il nostro carissimo amico e SUPER esperto Raffaele 🙂
Spero comunque prima possibile di rimediare, un caloroso saluto!
Loris
Grazie ce la mettiamo tutta nel nostro piccolo per portare il sapore e l’energia del caffè alla napoletana nel mondo!
Ancora non ho capito il Buon Raffaele di dove sia ma se è curioso di un prodotto professionale costruito in modo artigianale, posso segnalare dove poterle trovare.
Comunque degli appasionati come voi non possono non venire a Napoli a farsi un fine settimana! 🙂
Certo in questo periodo la nostra città non è al massimo
😦 ma i BAR sempre pronti a farvi un ottimo caffè!
Qui il 90% dei bar usa macchine a leva…. vi potete divertire!
Ciao Roberta, io sono di Nola e conosco molto bene le tue macchine. mi lasceresti il tuo indirizzo mail?
ggrazie.
ciao
Certo
roberta.bosco@bosco-macchine.com
Ciao Roberta e benvenuta
Ho vissuto x 8 anni a Napoli (allora conta quante volte ho bevuto il caffe da una delle vostre macchine 🙂 e ancora ci vado 2-3 volte all’anno. Nelle vostre macchine mi ha sempre piaciuto il fato che danno una sensazione di macchina robusta e pesante !
Mi fa piacere!
Ringraziando Dio la tua non è solo una sensazione! se no avremmo chiuso bottega da anni! 🙂
E ora in che parte d’italia bevi il caffè?
Sono greco. Stavo a Napoli per motivi di studio e adesso vivo ad Atene. Nei bar di Atene non trovi macchine a leva e poi il caffe non e’ per niente come quello in Italia . (Mi hanno parlato di un bar ad Atene che ha una macchina a leva ma ancora non ci sono stato).
raazzi, come sono le macchine fiorenzato?
nella fattispecie quelle ad un gruppo?
salve a tutti…. complimenti veramente complimenti….
oggi il mio giorno di riposo l’ho passato facendomi una cultura sulle macchine da caffè in questo blog.
non dovrei dirlo, ma lavoro in un punto vendita di elettrodomestici e 80% delle macchine da caffè da voi evidenziate né disconoscevo l’esistenza …
cmq. ho capito che dovessi acquistare una macchina da caffè, prima di chiedere alla mia collega di reparto, chiederò ai GURU del blog…… 🙂
@giulio
Le macchine Fiorenzato godono sicuramente di un’ottima reputazione
😉
@ivan
Benvenuto tra noi!
Non devi stupirti per non avere mai sentito parlare di queste macchine, in quanto credo sia assolutamente normale… chiedi pure quello che vuoi 🙂
Per quel poco che mi riguarda, sono un appassionato del caffè sin da piccolo e ho certamente ancora molto da imparare! 🙂
Cari saluti e buon caffè,
Loris
P.s. per quelli che mi conoscono, la settimana scorsa mi sono finalmente laureato 😀
auguri loris, in cosa?
scusate l off topic
Buongiorno a tutti,
ho da poco la Bacchi e stò usando il caffè in grani confezioni
da 1kg della Coop , lo trovo buono , ok non sarà il massimo per esperti…c’è qualcuno che l’ha usato?
M’indicate qualche tipo che non costi un’occhio ?
un salutone
Grande Loris auguri per la laurea!! Tante buone cose.
Corrado aguri x la bacchi ce l’ho anch’io e mi trovo benissimo. Non ho usato il coop. L’importante per il caffe buono (non solo x la bacchi) e’ il caffe fresco. Tosto da pochi giorni… Quindi io ti consiglierei di provare anche qualche torrefazione locale se ne esiste dalle tue parti dove e’ piu facile conoscere la data di tostatura. Personalmente uso caffe mono origine da tutte le parti.
@Giulio
ce l’ho fatta mentre lavoravo(a tempo pieno), laurea specialistica in scienze politiche
@Corrado
Dimitris (che ringrazio) non poteva darti consiglio migliore, prova i grani di una torrefazione locale e sentirai la differenza
😉
Carissimi saluti a tutti, un po’ nevosi da queste parti 😀
Loris
ne conoscete a Roma?
sinceramente conosco solo Castroni maa…boohh
c’è qualche romano… ??
grazie e salutoni a tutti
Corrado,
so benissimo che Roma è molto grande, ma quale occasione migliore, visto che ci abiti, per recarti in Piazzetta Sant’Eustachio (nei pressi del Pantheon) presso il famosissimo bar/torrefazione omonimo?
😉
Sul sito vedo che hanno solo confezioni di miscele, avranno anche in grani ? è caro?
ciao e grazie per il consiglio
Ciao Corrado!
Si è caro. buono ma caro.
Quello Coop non è il massimo con la Bacchi: prova con l’Illy, lo trovi dappertutto, costa tanto ma è qualitativamente ottimo.
e con la Bacchi viene molto bene.
Attenzione che è 100% arabica, tendente all’acidulo.
Bacchi forever!!
ecco l’ho trovato:
1 kg di miscela Sant’Eustachio = € 24,00
ma sarà unica qualità o ne hanno diverse ?
Quello della Coop lo pago 7-8 euro…:-D
Ok proverò
Quello Illy quanto costa ?
http://www.santeustachioilcaffe.it/it/comprare.php
personalmente Sant’Eustachio da Roma non mi piace 😦 e lo considero sopravalutato… sono sempre gusti…) comunque ha un gusto diverso, particolare…
Al contrario tazza d’oro (e precisamente la miscela “la regina dei caffe”) e uno dei miei preferiti.
I due negozi-torrefazioni stanno molto vicino quindi provali tutti e due… e sicuramente ce ne saranno altri…
visto che parliamo di torrefazioni, per caso qualcuno conosce qualche torrefazione a Napoli (citta’) ?
@dimogrec
ed infatti riguardo i prezzi temevo proprio il fatto della grande “notorietà”….
questo tazza d’oro è li vicino, sai quanto costa?
se ricordo bene la regina dei caffe 250gr sta sui 6-6,50E e 1 kilo intorno i 20E. l’ indirizzo è via degli Orfani 84, vicino il Pantheon.
behh come prezzi siamo li
http://www.tazzadorocoffeeshop.com/prodotti12.php?categoria=caffe
….e comunque lo trovi più buono?
il caffè Ciamei com’è , c’è qualcuno che lo conosce ?
Corrado, segui il consiglio di Lucio, prova l’Illy in grani.
ok , era solo perchè ritrovandomi queste torrefazioni in zona preferivo provarlo “fresco” , le confezioni Illy pensi siano altrettanto “fresche” ?
ho visto i prezzi Illy…ci avviciniamo ai 30 al kg,
Sant’Eustachio e la regina dei caffe sui 20-24,
più buono Illy ??
L’Illy va preso nei bar che hanno un grande consumo, io non mi fiderei delle confezioni. Il Sant’Eustachio l’ho bevuto a Roma tempo fa; secondo me, non c’è paragone.
nel senso meglio Illy, lo vendono anche sfuso?
Yes
Cari amici,
sono davvero affranto per la tragedia che in queste ore sta sconvolgendo il Giappone…
Come va la tua ricerca Corrado, hai notato miglioramenti? Se vuoi ottenere buoni risultati, dimenticati del caffè coop
😉
Io invece, grazie ancora ad Aletonzer (con il quale ho una stretta amicizia) in questi giorni ho la fortuna di avere tra le mani un mono origine “Caracolito” di recentissima tostatura, dolcissimo
Illy è comunque una miscela, e come tutte le miscele sono una diversa dall’altra, dipendendo dalla ricetta “segreta” di ogni torrefattore 🙂
Il mio personalissimo consiglio: prova qualche mono origine
😉
Cari saluti a tutti
Loris
Mi unisco al dolore…tra l’altro sono stato una volta a Tokio,
qui si ha poca idea della straordinaria capacità lavorativa che ha questa gente, basti pensare ad es. che li il più “furbo” è quello che lavora di più , in Italia…..
Riguardo la gloriosa Coop , stò per finire il pacco,
dov’è che si compra stò Caracolito e quanto costa?
ciao
Mi unisco al dolore, con noi lavorano due ragazzi giapponesi bravissimi, che in queste ore, sopratutto uno di loro, sono davvero affranti.
Ragazzi allora si può sapere dove si può provare stò
Caracolito fresco o è un segreto?
ciao a tutti.
sto cercando qualcuno che conosca la materia e che mi sappia consigliare una buona macchina da caffe con un buona qualita prezzo. cosa mi consiglierebbe
@ Marco: sei troppo vago: specifica meglio quello che cerchi.
Quanto vuoi spendere , quanto spazio hai… Passiamo da 300 euro per un prodotto medio a… infinito.
Io consiglio la Bacchi, da fornello, e come elettrica una bella Elektra a leva!
@Gabriele
se puoi, cerca di stare vicino ai tuoi amici giapponesi, questa è una tragedia davvero immane; anch’io ho un’amica, originaria di Nagoya e sposata con un amico di qui, che ora si trova a Sapporo: l’abbiamo sentita e fortunatamente sta bene, anche lei però è distrutta dal dolore
@corrado
Il caracolito è semplicemente uno dei tantissimi mono origine che si trovano nelle torrefazioni, molto buono, ma nulla di trascendentale! Dove puoi trovarlo? Anche dalla stessa Mokaflor, l’azienda che ci ospita in questo blog
😉
@marco
concordo con Lucio, tuttavia se leggi un po’ di questi commenti troverai senz’altro ottime indicazioni
😉
@Lucio
forse cambio casa, lo spazio aumenta, che macchina mi consigli?
🙂
Carissimi saluti a tutti,
Loris
@Loris
indicami qualche mono origine moolto buona, che non sia troppo cara…
ciao
Ciao a tutti.Vorrei da voi un consiglio.Dovrei acquistare una macchina del caffe’ ad uso domestico.A casa dei miei genitori abbiamo sempre adoperato una Cimbali Junior.
Quale mi consiglliate?Vorrei prendere una a leva.
Salve ho una saeco “via veneto” e da un pò non ottengo più un caffè con la crema come vorrei. Mi hanno detto che forse si è sganciata la molla del portafiltro. Qualcuno sa dirmi come aprire la macchina e riagganciare questa molla? Grazie.
Ho visto sul sito Bezzera una Ellisse AL a leva da un gruppo. La ditta lo pubblicizza come gruppo termocompensato . E’ lo scambiatore di cui si parla nel forum?
La stessa Bezzera commercializza la Galatea Domus che a me sembra che monti il gruppo E 61. E’ così? Inoltre la stessa Galatea Domus può essere dotata di pompa volumetrica e di pompa a vibrazione. Quali sono le differenze tra le due tipologie di pompa e qual’è consigliabile in ambito domestico?
Non hanno la caldaia in massello di ottone ma è di rame, le resistenze non so se siano a secco come consiglia Raffaele.
Qualcuno può consigliarmi?
Benvenuto Francesco,
come abbiamo detto più volte i gruppi “termocompensati” hanno la peculiarità di avere nel loro interno un circuito in cui scorre continuamente acqua calda e, di conseguenza, contribuisce a mantenerne la temperatura più costante rispetto ad un gruppo che viene riscaldato semplicemente per conduzione: il capostipite fu proprio il famosissimo progetto dell’ing. Valente per la Faema E61, che ancor oggi a distanza di oltre 50 anni è senza ombra di dubbio molto buono.
Praticamente attualmente tutte le macchine professionali adottano gruppi termocompensati, alcune di loro anche SATURATI, cioè sono un’estensione del boiler stesso!
Lo “scambiatore di calore” è invece un tipo di caldaia, consiglio Wikipedia se vuoi approfondire 🙂
Anche delle pompe ne abbiamo parlato in diverse occasioni, comunque sia quelle a vibrazione sono destinate al mercato domestico o al massimo semi-professionale: sono piccole, molto economiche e danno buoni risultati… il rovescio della medaglia è che sono molto poco tarabili, sono rumorose e sono poco robuste (se maltrattate si bruciano in fretta!): tutti questi minus diventano invece PREGI per le pompe rotative (o volumetriche).
In conclusione, anche le Bezzera sono ottime macchine… fossi in te però andrei a vederle di persona, quelle che hai citato non sono proprio “piccole” 😀
Carissimi saluti a tutti, buon caffè
Loris
Gentilissimo Loris, ti ringrazio per l’accoglienza e la tempestività della tua risposta. Ho contattato la Bezzera ed il servizio commerciale mi ha risposto che l’azienda commerciazza solo all’estero. Pertanto escludo Bezzera. A questo punto ho visto la Vibiemme Domobar Super che ha la versione con pompa volumetrica, gruppo simil E61, lo scambiatore e caldaia in rame.
In alternativa c’è la Fiorenzato mod. Volante versione tanica levetta che ha gruppo simil E61, la resistenza regolabile con un minimo di potenza 900w ed un massimo 1800w, lo scambiatore e la caldaia in rame e pompa a vibrazione.
Per entrambi esistono i commerciali in zona e quindi sicuramente anche l’assistenza.
Potresti darmi un parere?
Chiaramente il quesito è esteso a tutto il blog.
Ringrazio e saluto
Gentilissimo Francesco,
se posso darti un mio personalissimo consiglio, evita le macchine con lo scambiatore di calore per un’apparecchio da mettere in casa. Infatti, a meno che tu non debba preparare 50 caffè in mezz’ora, sono un’inutile dispendio di energia elettrica ed acqua e, cosa più importante secondo me, è molto difficile mantenere il gruppo alla temperatura voluta.
Le HX(heat exchanger) vanno molto forte tra i baristi-casalinghi di oltreoceano, dove i più preparano quasi esclusivamente cappuccini e quindi trovano frustrante attendere che la classica macchina con singolo boiler/doppia funzione vada in temperatura per produrre vapore, attraverso il cambiamento di stato di un pulsante (che bypassa il termostato caffè ed arriva a 120-125° necessari per produrre vapore).
Con le HX invece è SEMPRE disponibile il vapore (essendo l’acqua nello scambiatore a 120-125°) MA, quando vuoi un caffè occorre abbassare la temperatura del gruppo a non oltre i 95, pena un espresso bollente e bruciacchiato: in pratica è più o meno ciò che si prova quando ci si reca a metà mattina da un improbabile barista, quando magari la macchina è inattiva da oltre mezz’ora 😦
Se mastichi un po’ di inglese, prova a googlare “temperature surfing hx” 😉
Quindi, da come mi sembra di aver capito, se non hai grossi problemi di budget scegli una tra le ultime macchine a DOPPIO boiler, tipo la ottima Izzo Alex Duetto (che, tra le altre cose, è dotata anche di PID e di pompa rotativa)… non foss’altro per il solo fatto che ha contribuito a progettarla il nostro mitico Raffaele!
😉
Spero di essere stato chiaro, un caro saluto
Loris
Loris, sei stato chiarissimo e illuminante; ho già contattato l’azienda per un preventivo.
Ti ringrazio e ti farò sapere gli sviluppi.
ricambio i saluti
Francesco
Anche io sto pensando di prendere una macchina per il caffè. Ho visto la Izzo Alex duetto ma,per me,è troppo cara.Vorrei rimanere come budget intorno ai 700-800euro.
Qualcuno mi può consigliare qualche buona macchina?
Grazie,Mimmo
Gentilissimi utenti del blog, avendo una Pavoni Europiccola e volendo acquistare un’altra macchina la vorrei vendere. C’e qualcuno interessato?
Saluti
Io ho una Izzo Alex Duetto una vera bomba, bellissima, azionare un e61 è sempre emozionante.
Problema?
La Izzo non me la voleva vendere, nemmeno se mi procuravo la partita iva… risultato, ho fatto 1600km e sono andato a prenderne una semestrale a Vienna pagandola poco più di 1000 euro in un negozietto da 5x5metri.
Lo rifarei anche domani 🙂
Comunque se non interessa il cappuccino una Vibiemme Domobar o una Isomac Zaffiro vanno benissimo, non avendo lo scambiatore di calore hanno una temperatura molto stabile.
ciao
Caffe ROCCHI Special Bar
Conoscete questo caffè?
Qualcuno conosce la Quick Mill Omre Italia?Ne ho trovata una usata.
mimmo di che modello stai parlando in particolare? proprio del modello Italia?
se così penso sia molto bella ma per fare un buon caffè ci sia di meglio.
se vuoi iniziare spendendo poco prendi una:
-faema family
-rancilio nancy
-gaggia classic
con poca spesa hai una bella macchina e puoi anche investire su un buon macina caffè (indispensabile).
Grazie Marco.
Diciamo che sono abituato ad una Cimbali Junior con macinacaffe’ sempre Cimbali che però,stranamente e sfortunatamente,non sono mai riuscito a capirla.I caffe’ li faceva cremosi ed ottimi.Unico neo era il residuo di fondo nella tezzina.Ho cambiato diverse volte la miscela caffè,portafiltri,pulizia macchina accuratissima,macinatura,pressatura,nenache l’assistenza della mia citta’ è riuscita a capire il problema.
Al giorno facevamo massimo 15-20 caffè.In termini numerici 1kg di caffè lo consumavamo in 9-10 giorni.
Adesso mi son trasferito e la macchina è rimasta dai miei genitori.Io,per casa nuova,vorrei prenderne una che non sfiguri o che magari faccia meglio della Cimbali,tenendo conto che farei massimo 6 caffe’ al giorno.
Leggendo i vostri interessantissimi interventi ero orientato sulla Rancilio Silvia.Mi consiliate altre macchine?Probabilmente come macinacaffe’ utilizzerei il Cimbali Junior per adesso inutilizzato così come la macchina Cimbali(peccato)
@ Mimmo,
per il problema dei residui di caffè in tazza prova a cambiare le macine al macina caffè.
I problemi che lamenti , fondi di caffè in tazza e poca cremosità, possono essere causati da una forte usura delle macine oppure da un’errato montaggio durante la sostituzione.
Un saluto e buona domenica a tutti
Raf
@ Loris,
hai una preparazione sul caffè che fa invidia a tantissimi operatori del settore, complimenti davvero 🙂
Grazie,Raffaele.Pure io avevo pensato a questo.La cosa però e’ strana dato che il macinacaffe’ lo avevo preso nuovo.In realta’ ho sempre sospettato che fosse usato(venduto per nuovo) poichè,il contatore che c’è,segnava gia’ molte battute di caffe'(maggiore di 400).
Per la macchina da acquistare quale mi consigliate?Non posso portare la Cimbali anche perchè farei ancora meno caffe’.
mimmo, bella la cimbali, io sto finendo si sistemare una faema e91 ad un gruppo che è uguale alla Jr.
se non fai spesso cappuccini prenderei una vibiemme Domobar.
se ti interessano invece anche i cappuccini “la nuova era” fa le macchine con gruppo E61 più economiche sul mercato, contattali e vedrai che fanno forti sconti.
La Silvia è bella ma ha una piccola caldaia e non è sempre facile controllare la temperatura (così dicono non l’ho mai provata).
ciao
Grazie,Marco!!
Curiosita’: per quanto riguarda la Vibiemme Domobar,andrebbe bene se facessi al massimo due-tre cappuccini al giorno?Otterrei un cappuccino simile a quello con la Cimbali Junior(tantissimi schiuma in pochissimo tempo)?
Sicuramente8la butto lì9 questo “handicap”,da parte della Domobar,credo sia dato dal fatto della sua capacita’ in termini di litri d’acqua del serbatoio,giusto?
In termini di prezzo tra le due(la nuova era vs Domobar) più o meno a quanto siamo?
ciao Mimmo il problema cappuccino è che la Domobar non ha lo scambiatore di calore e quindi scalda l’acqua alla temperatura giusta per il caffè, intorno ai 90 gradi e se devi fare il cappuccino per creare il vapore ce ne vogliono 120, quindi dopo aver fatto il caffè devi aspettare il tempo necessario a raggiungere la nuova temperatura.
per i prezzi poi ti dico.
ciao
Salve Marco, ho letto la tua risposta a Mimmo per la Domobar. Potresti spiegarmi come faccia la domobar dopo aver preparato la caldaia a circa 90° per il caffè a settare la giusta temperatura per la preparazione del cappuccino a circa 120°. E’ l’operatore che seleziona la temperatura con un comando specifico?
Ti ringrazio e saluto
ciao Francesco, c’è un pulsante.
Salve a tutti, sono nuovo del forum, non ho ancora letto tutti questi post, ma mi metterò di impegno e li leggerò tutti.
Parliamo di macchine da caffè, io ho 22 anni si servizio al banco, ho lavorato per 5 anni con la macchina a leva e poi con le macchine semiautomatiche (rancilio, wega e grimac). fino a poco tempo fa pensavo che una macchina ne valeva un’altra, invece ora mi sono reso conto che non è così, si pensavo che ci fosse un 10-20% di differenza in estrazione del caffè ma non così abissali. Ora mi sono fatto un mio parere che vorrei condividere con voi e vedere se voi siete della mia stessa “corrente filosofica”; se per le macchine a leva il top è la “San Marco” per le macchine semiautomatiche sono il top “Cimbali” e “La spaziale”.
Ho visionato con un mio amico tecnico le caratteristiche costruttive di entrambe aziende, e il responso è stato che hanno una differenza sostanziale di infusione diversa dalle altre. Questo suffragate anche da una prova fatta con “La spaziale”, voi di Cimbali cosa mi dite, voi cosa ne pensate di entrambe le macchine?
Ciao Tony,
dal curriculum si presuppone che tu sia di origine campane e più precisamente salernitano :-), non tanto perchè il tuo nome posso risultarmi familiare, quanto per le macchine da caffè menzionate e proverei anche un azzardo ad elencarti le aziende di caffè per le quali hai lavorato, ma non in questa sede per non fare pubblicità gratuita :-))))
Accontanata per un attimo La San Marco e focalizzando l’attenzione sul dubbio sollevato, ovvero quale sia la migliore tra Cimbali e LA Spaziale, personalmente direi che si tratta di macchine da caffè che sfruttano lo stesso criterio di termo dinamica che nel caso della Cimbali, attraverso la sua peculiarità di macchina duttile (che si presta a qualsiasi tipo di modifica strutturale con lo scopo di ottenere la massima prestazione desiderata dall’operatore/torrefattore), nonostante risulti essere particolarmente complessa è a mio avviso la macchina da caffè per eccellenza.
P.S. Il mio parere si basa prettamente sulla qualità costruttiva e sulla loro affidabilità e da questo punto punto di vista la Cimbali è immarcescibile.
Non che la Spaziale sia da meno, ma detto da un “filo faemista” come me …!
Buona giornata e buon caffè a tutti
raf
Ciao Raffaele, mi dispiace dirtelo ma io sono siciliano e più precisamente di Palermo, apparte che io sono titolare di bar e non un rappresentante di caffè o altro.
Io ho detto che con un mio amico tecnico di macchgine da caffè abbiamo controllato le differenze, dato che ne devo acquistare una, perchè andando da un mio amico che ha una Spaziale ho notato che il caffèche utilizzo io usciva in modo migliore.
Le altre aziende compresa Faema utilizza il sistema “classico”. Tempo fa, quando il mio amico prese questo caffè (non mensionamo l’azienda) nel suo locale e che danno in dotazione solo “La Spaziale”, io gli chiesi il perchè al rappresentante e lui mi disse che :”loro hanno provato le loro miscele in ogni macchina e il miglior risultano l’hanno avuto con La spaziale”. Da lì nacque il mio dilemma, vale a dire che non tutte le macchine fanno il caffè buono.
Quindi anche tu mi dici che non c’è di meglio che Cimbali e che quindi potremmo definirla la migliore macchina per caffè semiautomatica?
Altra cosa, sarebbe meglio una m39 classic o una m30 dosatron o più sofisticata? il mio amico (il tecnico) mi consiglia una classic che potrà avere meno problemi in futuro, tu cosa mi consigli?
Ciao Tony,
c’avrei quasi giurato che fossi delle mie parti, mi ha tratto in inganno la san Marco a leva. Tuttavia sono felice di sapere che la cultura della leva stia progressivamente prendendo piede su tutto il territorio perchè, a mio avviso, è uno degli ultimi baluardi contro l’improvvisazione che spopola nel settore, professionisti e sedicenti tali!.
Come avrai potuto capire dal mio ultimo post, ho tenuto a sottolineare l’affidabilità delle macchine e per duttilità mi riferivo proprio all’adattamento che la Cimbali, più di qualunque altra macchina si presta ad assecondare le esigenze dell’operatore/torrefattore.
Quest’ultima peculiarità non è da tutte le macchine e quando ci si limita (e mi riferisco soprattutto alle aziende di caffè) alla ricerca di un modello che sfrutti al meglio la propria miscela e a non investire sulla ricerca delle migliori condizioni termodinamiche per esaltare l’una o l’altra componente della propria miscela, così come ad “accamuffarne” qualche nota negativa, allora vanno bene i prodotti preconfezionati come la Spaziale, Faema, Rancilio, Wega, Grimac, ecc…).
Resta inteso che condivido in tutto il concetto da te espresso e cioè che, per grandi linee, a taluno caffè si presta meglio taluna macchina, ma quando si è alla ricerca del “Top” anche tra le semi auomatiche allora la cimbali la fa da padrona.
La mia famiglia ha riparato prevalentemente macchine Faema e similari per più di 50 anni e senza trascurarne alcuna con una forte esperienza soprattutto con le leve (Gaggia, Cimbali, Faema, San Marco, ecc…).
Ricordo che, anche dopo anni di militanza nel settore, quando m’imbattevo in una Cimbali, maledicevo il giorno che avevo intrapreso la stessa strada di mio padre, ma poi col passar del tempo mi sono ed oggi ne sono più che convinto che La Cimbali è il “tempio sacro”della macchina semi automatica!
Rispondendo al tuo ultimo quesito, personalmente ritengo che le macchine da caffè devono essere il più semplice possibili quindi la semi automatica, qualunque essa sia, rimane comunque più affidabile dell’elettronica.
P.S.
Nella scelta tiene conto soprattutto delle competenze del tuo tecnico di fiducia 😉
Ho sentito la ditta “la nuova era” e mi fatto il preventivo per una Cuadra.
Costa qualcosina in meno della Viemme Domobar.
L’unica cosa che non mi convince,della prima,è l’assenza nella mia zona di un assistenza post vendita.Per qualsiasi problema bisogna spedirla in ditta
ciao mimmo, la Cuadra usa componenti standard, l’unico problema è il periodo della garanzia, magari se ti fanno un ulteriore sconto potresti rinunciare ad averla.
Leggendo sui forum tedeschi dove la quadra va forte, non ho letto nessuno che lamenti grossi problemi.
mi raccomando se la prendi prendi la versione con la vaschetta in acciaio, non in plastica che è brutta da vedere.
ciao
Salve a tutti
Ho La Pavoni Professional Rame/Ottone ed impugnatura in legno.
Sono 2 anni che non ho ottenuto un caffè cremoso 😦
Prima di preparare il caffè, tiro su la leva per scaricare l’acqua, ma la leva è dura! Dopo che l’ho scaricata diventa tutto regolare, ma è normale?
Il caffè che uso è Espresso Bar e lo macinano loro.
Il pressacaffè che uso è quello della pavoni in plastica..mi arriva quello in acciaio da 650gr!
Datemi lume 😦
Grazie mille.
Ciao Roberto.
Al primo rialzo della leva anche la mia e’ dura, e poi una volta estratta una piccola quantita’ d’acqua diventa piu “morbida” quindi mi sembra normale.
Se la leva si alza e si scende regolarmente (senza sentire ostacoli, stacchi durante il movimento e dall’altra parte riesci a sentire una certa resistenza – ma costante – durante il movimento) vuol dire che le guarnizioni del pistone stanno in buon stato. Comunque esse bisogna sostituirle ogni tanto perche si consumano con l’uso oppure diventano dure-secche. (vedi qui per maggiori dettagli http://www.francescoceccarelli.eu/La_Pavoni/Faidate/gruppo.htm ) Ma veramente non penso che sia il tuo caso.
Al tuo posto avrei cambiato macinatura (comprare piccole quantita’ di caffe’ in diverse macinature e fare delle prove)
Grazie dimogrec della risposta esaustiva, presto proverò altre macinature in piccole dosi differenti 😉
Qualsiasi marchio del caffè va bene? Arabica o Robusta? Ho letto che ci sono dei valori in percentuale e cosa consiste, devo smistare i valori di arabica e robusta?
Grazie ancora
ciao roberto anch’io avevo il tuo problema quando avevo la pavoni, ed il salto di qualità è stato cambiare le guarnizione, ti consiglio di farlo, è una fesseria.
Prendi una miscela di caffè che abbia già dentro un po’ di robusta, questa aiuterà a fare la crema.
ciao
@Marco: Grazie per i consigli 😀
Secondo me non è la guarnizione visto che non ci sono perdite ecc ecc..
Proverò un altro tipo di caffè che abbia già dentro la robusta 😉
Grazie mille.
Roberto comunque L’ESPERTO mondiale di La Pavoni è Francesco Ceccarelli, lui potrà sicuramente aiutarti.
ciao
@Marco: Come lo contatto? Hai per caso la sua mail?
Grazie mille.
Ciauz
santo google 😛
http://lmgtfy.com/?q=Francesco+Ceccarelli
copia ed incolla questo link.
ciao
salve. sono un neo frequentatore e viste le professionalità presenti sarò anche assiduo nel frequentarvi……………..
vengo al dunque.
ho un bar 2kg di caffè al dì di cui il primo concentrato tra le 7.00 e le 10.00. ho una faema e91 ambassador 2 gruppi.
Ho notato negli ultimi tempi che il caffè è migliore la macchina lo fa dopo l’orario di punta, dalle 11.00 in poi circa. La maggior parte dei caffè estratti nell’orario di punta tende ad abbassarsi subito nella tazzina, si presentano di colore un pò più scuro e lasciano il segno circolare. Il mio fornitore/tecnico del caffè ha detto che probabilmente c’è bisogno ormai di una tre gruppi in quanto nonostante il tentativo di regolazione della temperatura dei gruppi ci sono stati lievissimi miglioramenti. Il macina/dosatore è un mazzer che nonostante forse sia un pò piccolo per la quantità di caffè non presenta, durante le ore di punta, segni di riscaldamento eccessivo. Ciao e grazie in anticipo per la vostra professionalissima analisi…………
Salve a tutti,
a nome di tutti, essendo il primo a risponderti, faccio gli onori di casa a Pasquale al quale porgo alcune domende al fine di capire meglio le sue problematiche.
il problema che evidenzi durante le ore di punta può essere determinato da più fattori quali:
1)macinatura grossa (il caffè esce velocemente)
2) grammatura alta
3) regolazione della temperatura non ottimale
4) usura delle macine o non idonee al tipo di lavoro
questi sono
… come dicevo, questi sono gli elementi fondamentali che possono determinare le anomalie da te riportate.
Tuttavia, è importante sapere gli anni di esercizio della macchina e la cadenza con la quale effettui la rigenerazione, il modello di macina caffè e da quanto tempo non sostituisci le macine.
se possibile, al fine di fornirti un parere personale il più attendibile possibile, mi dovresti fornire i seguenti parametri:
1) temperatura di esercizio
2) pressione pompa sia con uno che con due gruppi in funzione
3) grammatura esatta / scatto dosatore.
Da una prima impressione direi che sia la temperatura di esercizio( o la regolzione gruppo) che la grammatura siano sopra i parametri consigliati.
Tuttavia, tenuto conto del periodo poco favorevole alla stagionatura di caffè ed in modo particolare alle forti oscillazioni di umidità che incidono fortemente sulla polvere di caffè, non escluderei anche qualche problemino al caffè (recente tostatura, quindi poco stagionato, oppure qualche tipo di caffè “zoppicante”)
Nell’attesa di tue più precise info, auguro buon appetito a tutti.
Raf
Ahahaha Grande Marco 😀
Per curiosità, la pressione del manometro fino a quanto deve arrivare?
La mia Pavoni arriva fino a 1 bar, è normale?
Poi ho contattato (x curiosità) l’assistenza e dice che la pressione non è regolabile..mah..
Attendo notizie in merito.
Grazie a tutti.
oohhh grazie per l’accoglienza!
per adesso ho raccolto queste informazioni:
grammatura: 5scatti g. 39 quindi quasi 8ga scatto
pressione pompa 9.2 bar 1 gruppo / 8.9 bar 2gruppi
macinadosatore mazzer superjolly a cui comunque devono essere cambiate le macine;
rigenerazione ogni 20/25 gg;
la temperatura di esercizio nn sono in grado di rilevarla per adesso, quella dell’acqua l’ultima rilevazione 5/6 mesi fa 91°/92°.
la macina dovrebbe essere quella giusta, il caffè non si presenta sovra o sotto estratto…………..
grazieee
Buongiorno cari Amici,
Pasquale, se mi consenti una digressione autoctona, dalle notizie che riporti devo dirti mio malgrado che:
“Stu cafè è proprio na chiavica!!!” 🙂
Dunque, come volevasi dimostrare, il bordo nero in tazza è causato principalmente da una grammatura eccessiva.
La prima operazione da farsi e che puoi fare anche tu è la seguente:
svuota il dosatore del macinacaffè, pulisci accuratamente la stella dosatore con un pennello a setole dure (il caffè che si accumula vicino la stella sfalsa notevolmente la regolarità dello scatto), sopra le stella c’è un pomello in alluminio bloccato da una vite che va solo allentata e ruota il pomello in senso orario di due giri, riempi di nuovo il dosatore con il caffè macinato fino alla sommità della manopola, se non hai un bilancino di precisione puoi prelevare 10 scatti di caffè e pesarli su una bilancia da banco(anche se la suddivione è di 2 gr), ruota il pomello fino a quando non ottieni una grammatura di 72/73 gr. a regolazione ultimata stringi di nuovo la vite di blocco sul pomello.
Per la pompa, se riesci ad accedere alla vite di regolazione della pompa ruotala in senso orario di un giro per volta fino ad ottenere una pressione indicativa superiore alle 9,5 bar con un gruppo ed almeno a 9 con tutti e due gruppi in funzione( con i portafiltri agganciati e dentro di essi i fondi di caffè, è importante)
P. S. voglio solo rimarcare l’attenzione su un particolare importante: LA DEPURAZIONE VA EFFETTUATA UNA VOLTA A SETTIMANA INDIPENDENTEMENTE DAL CONSUMO DI CAFFè!!
Il Super Jolly è un validissimo macina caffè e può tranquillamente sostenere la tua mole di lavoro, l’importante che la sostituzione delle macine (SEMPRE ORIGINALI) avvenga ogni 5 mesi. Tuttavia, se vuoi concederti una chicca puoi sempre optare per un Mazzer Major (macine da 83).
Ultimo consiglio, dopo aver apportato queste regolazioni effetua la regolazione della macina con il braccetto a due caffè. Così facendo è fisiologico che il caffè singolo risulterà di poco meno corposo rispetto al 2, ma puoi compensare aggiungendo un mezzo cucchiaino di caffè.
Successivamente ci concentreremo sulla temperatura.
buona giornata a tutti 😉
“Stu cafè è proprio na chiavica!!!”
ti assicuro che non è così!!!
è la mia passione e la voglia di mantenerlo sempre su livelli qualitativi ottimali che mi portano ad esaminare ogni singolo caffè che viene estratto.
ma ti assicuro che facciamo un ottimo caffè. qualche difetto nell’orario di punta, ma solo nell’orario di punta, esce ed è quello che dobbiamo cercare di eliminare.
comincerò ad apportare le modifiche consigliate e poi ti faccio sapere………
ciao buona domenica…………..
Salve a tutti..
Ieri ho fatto un test usando il macinatore della Moulinex da 2 soldi 😀
Il caffè era estratto di chicchi della Kimbo (mi hanno regalato per provarlo).
La qualità c’è rispetto al caffè già macinato!!!
Manca però la ROBUSTA!!!
Il macinino ha fatto il suo lavoro egregiamente 😀
Mi sapete consigliare su come devo spiegare al torrefazione per l’acquisto dei chicchi???
Grazie mille.
CIAO a tutti, sto vendendo la mia elektra micro casa rame ottone 120 euro ricambi comprati a gennaio
e un macinatore la cimbali junior con manicne di ricambio nuove.
qual’è il prezzo giusto di vendita?
ciao Roberto, per la pressione della Pavoni mi pare debba essere intorno allo 0,9 e sulla mia era regolabile girando una vite del pressostato visibile togliendo la base in plastica.
Per il Moulinex non dico nulla… se non di evitare i macinini con le lame.
Per la miscela devi dire che vuoi una miscela da bar, normalmente ha già dentro la robusta.
ciao
Giulio scusa ma non ho capito, vendi un’Electra a 120 euro? te la prendo io!
Per il macinacaffè penso si possa chiedere tranquillamente 200 euro.
ciao
Avete mai provato caffè Incas , l’ho trovato buono
è il mio palato…. o effettivamente vale ?
sorry ho saglaito a scrivere: elektra mcirocasa (a gennaio ho speso 120 euro di ricambi)
I miei più vivi complimenti per il blog. Interventi davvero di grande spessore e piacevolilssimo da leggere. Unico difetto che aggiungere quando tutti hanno già detto tutto in modo cosi esaustivo…
Buon giorno
@ Fabio, vedo che sei un operatore del settore, motivo in più per condividere insieme opinioni e commenti su un mondo così bello e variegato come quello del caffè.
Auguri di buona Pasqua a tutti, a voi ed ai vostri cari.
Ho provato Lavazza in chicchi (60% di robusta)..Il caffè è una bomba…Sempre macinato con il macinino Moulinex da 2 soldi 😀
Grazie a tutti per l’intervento datomi.
Buona giornata 😀
Un saluto a tutti,bel blog,bello parlar della leva,del caffe’,dell’espresso ecc… .Erogazione o leva,2 mondi diversi,la scelta alla passione del signore alla cassa se e’ professionista va’ a leva,se occasionale o ci prova va a automatica.Io uso la san marco e e’ troppo ok
Ciao Calabrese e benvenuto nell’esclusivo club del “Pistone” :-)))
Salve , ragazzi . Vorrei vendere una caravel praticamente nuova. A qualcuno può interessare? Ciao Gastone
Ho visto che,la nuova simonelli,produce la Oscar.
Sarebbe bello un paragone tra questa Oscar e la Rancilio Silvia.Qualcuno,anche tecnicamente, può dire qualcosa della differenza tra le due?
Grazie
La oscar ha la carrozzeria in plastica e mi pare non abbia la possibilità di regolare la pressione della pompa visto che non ha la valvola d’espansione.
Le Rancilio più nuove hanno questa valvola.
ciao
Ho assaggiato il caffè e il cappuccino fatto con la simonelli oscar, erarno entrambi buonissimi ,inoltre è subito in pressione e la qualità dell’abs è ottima, la paragono al bimby,
solo che fà i cappuccini e i caffè
Sarei intenzionato ad acquistarla .anche se noto che non vi convince.
Bellissimo forum.
Ciao Egidio io non ho provato la Oscar, francamente esteticamente mi piace molto, ma per quei soldi vorrei una macchina con il manometro e la valvola OPV.
Comunque la Nuova Simonelli è una ditta presente sul mercato da molto tempo e sicuramente fa buoni prodotti.
ciao
Una curiosità, qual’è meglio il macinino elettrico da 2 soldi o manuale? Il primo ha le lame e l’altro chessò come si chiama…
Attendo notizie.
Grazie mille
@Roberto
è meglio il manuale. Quello da 2 soldi di norma è a lame e quindi taglia, non macina.
Solo che… se vuoi usarlo per farci l’espresso preparati a fare tanta ginnastica. macinando sottile per il mio ci vogliono 100 giri di manovella per 1 tazzina.
ciao a tutti,
sono contento di trovare esperti di macchine a leva. Non vi nascondo che io da poco lavoro nell’area 3, per una nota azienda di Napoli la quale produce, oltre che un ottimo caffè, anche la macchina cosidetta a leva.
nella precedente esperienza lavorativa le macchine a leva erano discriminate un pò da tutti i torrefattori e esperti del settore(Baristi)… beh devo dire che ho trovato un grande riscontro nella presentazione dell’espresso Napoletano da parte di tutti i miei clienti che costantemente vogliono provare la mia macchina leva,,,
grazie a tutti per la vs attenzione a presto
Claudio
Ciao Claudio e benvenuto,
mi farebbe piacere sapere qual’è l’azienda per la quale lavori, ma soprattutto cos’è L’Area 3. non avrà mica qualche pertinenza con la più misteriosa Area 51? 🙂
scherzi a parte, se ti fa piacere, puoi raccontarci anche qualche cosa in più di te e delle tue esperienze lavorative. sono sicuro che molti lettori, anche se non partecipano attivamente alle discussioni ( e garantisco che ce ne “Sono”) saranno lieti di conoscerti… anche se solo nel virtuale 😉
Cordiali saluti
salve a tutti,
sono quasi due anni che uso la Europiccola e solo da un anno riesco a ottenere un buon caffè… Purtroppo però è solo il primo ad essere buono poichè i successivi sono delle “ciofeche”. La macchina è del tipo con doppia resistenza (primi anni ’80). Il metodo che uso è questo:
faccio scaldare la macchina fino a portarla ad una pressione di circa 0,7 bar, poi aziono la leva più volte e faccio uscire un pò d’acqua fino a quando il gruppo diventa caldo da non poterci più tenere la mano sopra. Faccio il primo caffè. Lascio l’interruttore sulla posizione 1 e preparo il secondo caffè ma questa volta non esce a filo bensì a spruzzi e con tanto vapore. Sembrerebbe che la macchina si surriscaldi! Cosa mi consigliate. Anche spegnendola del tutto tra un caffè e l’altro non ottengo risultati incoraggianti, la pressione scende in fretta e il caffè sembra bruciarsi ugualmente.
aspetto vostri consigli
Saluti
Biagio
@Lvx:
Chiarissimo, per il momento il macinino a lame mi vengono bene il caffè.
Ma se usassi il macinino a leva (non importa se farò tanta ginnastica eheheh) il sapore cambia rispetto a quello a lama?
Grazie mille
@Roberto
Per me si, e dipende moltissimo da cosa utilizzi poi per fare il caffè. La Pavoni è un buon test.
@Lvx
Grazie per le info datomi 😉 Proverò ad acquistare un macinino (non a lame) da 2 soldi 😀
Prima di tutto, siete grandissimi… Raffa e Cippolinox e tutti gli altri anche il mio omonimo ora diventato Paolo2 mi fa morire, great!!
Sono intenzionato ad acquistare una macchina a leva, ma dopo aver letto tutti i 705 post… ora sono in completa confusione. Pavoni si, Pavoni no?? meglio Elektra?? rame?? macina caffè è un MUST!! ma quale?? 500€… 1000€?? caffè di torrefazione?? bhhhoooooo
Ero partito in quarta e ora mmmhhhhh
Potete consigliarmi qualche sito “sicuro” per l’acquisto… cosi entrerò nel vostro mondo anch’io. 🙂
Ciaooooo
Ciao Paolino,
dopo una mia latitanza, piacevolmente dovuta per dar spazio anche ad altri (bravo Marco), provo a risponderti anche se la cosa è molto soggettiva, secondo il mio punto di vista.
Tra le macchine a leva che hai citato, come ha più volte ribadito il caro amico Lucio, sicuramente l’Elektra è indubbiamente meglio, anche se ovviamente più dispendiosa in termini economici rispetto alla Pavoni ma, lasciamelo dire (avendole viste entrambe dal vivo) secondo me molto più fascinosa 🙂
Il macinacaffè è sicuramente indispensabile per un caffè di qualità, ti consiglio però di scartare a priori i modelli economici a lame e prediligine invece uno a macine: il “minimo sindacale” è il Gaggia MDF, salendo di livello c’è il Rancilio Rocky
Infine, il caffè non c’è bisogno che mi dilunghi troppo nel dire che è indubbiamente meglio quello di una torrefazione locale da cui, perché no, potrai carpire qualche segreto e “piccola magia” tra i vari mono origine che utilizzano per le loro miscele 😀
Carissimi saluti a tutti!
Loris
Grazie Loris…
Ora si fa un pò di shopping…
ciao
Paolino
Ho comprato una europrofessional del 2002 usata, quella con i manici in legno, appena oggi… ovviamente devo fare pratica però ho l’impressione che mi serva un tamper serio, e soprattutto della grandezza giusta, dove lo posso trovare a roma o su inetrnet? Poi avrei un’ altra domanda, la leva fa un po’ di gioco a destra e sinistra, è normale o dovrebbe stare molto stretta?
@Andyeuro:
Cerca “Francesco Ceccarelli” su google.
Lavora a Roma e potrà aiutarti per qualunque tuo problema.
Ok Lucio, grazie mille per la dritta! comunque nel caso qualcuno l’avesse… è possibile farci un cappuccino decente? sto facendo un po’ di prove ma niente… il latte (Bello freddo) non monta.. c’è un trucco?
Ciao Andyeuro,
per ottenere una buona crema di latte è necessaria un po’ di pratica. Vediamo se posso esserti d’aiuto; prima di tutto, come giustamente hai scritto, il latte freddo; secondo, utilizza possibilmente una lattiera in acciaio; terzo, metti il beccuccio un centimetro sotto il livello del latte (non superare la metà della lattiera!), apri al massimo la manopola del vapore e mantienila aperta fino a che la lattiera non comincia a scottare (circa 65°, oltre i quali la crema si smonta).
Googla “frothing milk” e troverai una valanga di video in tuo aiuto
😉
Ciao a tutti!
Loris
@Andyeuro
Loris mi ha preceduto!
Posso solo aggiungere qualche trucco che ben si sposa con la Pavoni:
usa latte fresco intero.
ottura 2 su 3 fori con uno stuzzicadenti, lasciando libero il foro di sinistra se usi la mano destra. La lancia va tenuta immersa nel latte nel quadrante in alto a sinistra della superfice. Non aprire tutta la valvola: è sufficente a metà (scusa Loris, ma tu hai una Ferrari…).
Le bollicine devono essere piccoline, se poi vuoi divertirti con i disegnini del “latte art”.
Fai le prove con acqua e poco sapone per piatti.
Se tutte queste cose non funzionano, non disperare: compra un frullino e dopo aver scaldato il latte lo frulli e ti verrà uno spumone di latte. Pragmatico, ma efficace.
Ciao a tutti, sono tornato dalle vacanze dove non potevo portarmi la Izzo Alex (33kg…) ed allora grazie a Lucio ho rimesso in sesto una “La Peppina” che mi ha seguito insieme al mio fido Mazzer.
Posso dirvi che fa un caffè meraviglioso, ne ho fatti circa 10 al giorno per due settimane ed i doppi sono veramente strepitosi.
Rispetto alla Pavoni la Peppina è meno esigente e difficilmente si sbaglia un colpo.
Penso sia quasi un vantaggio il fatto che sia costituita da materiali “leggeri”, alcuni direbbero scadenti, nella parte superiore, perché questo permette un mantenimento migliore della temperatura, cosa difficile da ottenere con la Pavoni con la quale si rischia di bruciare i caffè fatti in serie.
Un mio consiglio se non sapete cosa prendere, prendete una Peppina, cambiate le guarnizioni prendete un Mazzer ex bar (io lo uso senza campana e senza dosatore) e godetevi un favoloso caffè.
ciaoo
Ciao Marco,
complimenti, portare in vacanza il Mazzer non è da tutti, il più piccolo (il mini) pesa più di 11kg!
😀
Personalmente condivido il tuo suggerimento, quello di prendere un mazzer usato da un bar (a patto però di trovarlo a 220V e non a 380V), infatti basta sostituire le macine ed è come nuovo… resta però il problema del costo (è pur sempre un prodotto professionale), purtroppo non tutti possono permettersi di spendere all’incirca 400 euro per il solo macinacaffè (per un mini usato, nuovo costa quasi il doppio)
Raccontaci della tua Izzo Alex, hai la duetto?
Ciao Loris, grazie per i complimenti 🙂
io ho un vecchio Mazzer Super Jolly modificato per poter regolare la macinatura in modo più preciso, l’ho pagato meno di 50 euro, l’ho ripulito, riverniciato, cambiato il condensatore e le macine ed ora va benissimo, di vecchi Mazzer se ne trovano tanti anche con la regolazione micrometrica sono un po’ grandini, ma senza campana si può fare.
Ora sto facendo fare il cono anteriore in acciaio inox come quello dei mini, originale Mazzer costa più di 150 euro…
Per la Alex è la Duetto, che dire… era un sogno e penso non la cambierò più.
L’unica nota dolente, è il rapporto con la Izzo che è veramente inesistente, gli starò antipatico, non mi rispondono mai e anche per l’acquisto son dovuto andare all’estero…
Una modifica che farò è quella di prendere una punta per il cappuccino a 3/4 fori se riesco a trovare qualcuno che me la vende… per il momento sono intollerante al latte e quindi non è un’estrema urgenza 🙂
ciaoo
qui una foto del mio Mazzer
ciaO:)
OTTIMO affare per il superjolly, a quel prezzo non ne compravi neppure uno a lame 😉
Il cono anteriore, intendi quello del mini elettronico (il doserless, per capirci)? In ogni caso rimane il problema del condotto da cui esce il macinato che, per un uso domestico, va necessariamente svuotato ogni volta altrimenti irrancidisce… o forse hai progettato un cono che ti lascia la possibilità di accedere al condotto di uscita?
La duetto è veramente tra l’olimpo delle macchine semi-professionali (oppure, se vogliamo, tra l’hi-end casalingo) mi spiace sapere che un’azienda così seria non risponda alle tue richieste di assistenza… forse affidano anche l’assistenza *esclusivamente* alla loro rete distributiva, se può consolarti ti confermo che anche la Mazzer non risponde MAI ai clienti finali 😀
In ogni caso mi sa che hai trovato un nuovo amico (oltre al caro buon vecchio Lucio, che saluto!), io ho diversi “plug” per la lancia vapore (a 3 e 4 fori), verifica la filettatura e scrivimi qui: cipollinox at email punto it
😉
Carissimi saluti a tutti, buon caffè!
Loris
Sì per il cono anteriore intendo quello come il mini, comunque lo farei terminare massimo ad un paio di cm sopra il condotto e farei un coperchio sempre in inox.
Attualmente simulo il cono con una mezza bottiglia di plastica e pulisco sempre il condotto con un pennellino.
Ti scriverò sicuramente.
ciaO:)
CIAO A TUTTI IL MIOPNOME E’ PINO , HO UN BAR E VOLEVO CHIEDERE INFORMAZIONI SU QUESTI DEPURATORI PER MACCHINE DA CAFFE’ A CARBONI ATTIVI CON CARTUCCE DA CAMBIARE AL LORO ESAURIMENTO.grazie ed a presto. pino
Salve a tutti! Ho da poco scoperto questo splendido forum e ne approfitto per farvi una domanda che mi attanaglia da mesi!!
Ho una La Pavoni semiautomatica (quella a forma di uovo…) dalla quale faccio un ottimo caffè con le cialde… Il problema è quando uso il caffè in polvere. Ho provato anche a prenderlo dalla torrefazione, 100%arabica macinato fine, ma esce fuori solo una brodaglia… idem per il caffè in polvere del supermercato… dove sbaglio?!!
Grazie a Tutti
@Redangel
prova a pressarlo di più e fattelo macinare più sottile. Comunque comprati un macinacaffè non a lame. Vedrai che risultati!
@ Redangel
oltre ai preziosi consigli di Lvx, ti consiglierei di accertarti che il filtro del braccetto sia adatto anche per il caffè in polvere. in molti casi vanno adoperati filtri specifici, sia per l’utilizzo delle cialde che del caffè macinato. Dai un’occhiata al libretto delle istruzioni. 😉
Buona giornata a tutti
……ho già due filtri distinti… uno per le cialde ed uno per la polvere. Il caffè ho provato a pressarlo tanto, ma niente….
Proverò con il macinacaffè, havete consigli per non spendere una fortuna?
Carissimi amici,
spero abbiate passato un’ottima estate con belle vacanze e, perché no, qualche buon caffè
😉
Benvenuto tra noi Redangel, come sicuramente saprai i macinacaffè a macine sono molto più onerosi di quelli a lame, ma regalano al caffè risultato ed un gusto assolutamente diverso, nemmeno lontanamente paragonabili!
I macinacaffè a macine “da casa” sono di stretta derivazione professionale, e mi riferisco ai soliti MDF & Rocky e, per restare in casa Pavoni, al loro Jolly(che ho visto ora monta macine di diametro di tutto rispetto, 50mm): essi garantiscono un buon risultato, ad un prezzo tutto sommato contenuto.
Buon caffè a tutti!
Loris
Dinuovo ciao a tutti… un’altra domanda:
di recente mi è capitata la possibilità di acquistare una Rancilio Silvia. Mi chiedevo se è veramente un slto di qualità rispetto alla mia La Pavoni Cellini oppure mi conviene investire in un macinacaffè…
Grazie ancora!
Mi unisco al consiglio di Lucio, opterei per l’acquisto del macinacaffè: in ogni caso ti servirà comunque, anche nel caso futuro tu decida di sostituire la macchina. Come spesso si sente ripetere, è fondamentale macinare i grani poco prima dell’estrazione perché il caffè macinato irrancidisce in fretta, molto di più rispetto a conservarlo in grani.
Saluti,
Loris
Salve a tutti e grazie per i consigli!
Volendo risparmiare, ho acquistato un macinacaffè (per fortuna usato e ad un prezzo molto basso) Gaggia MM steel che, macinando il caffè in modo troppo grossolano anche con regolazione di massima finezza, mi dava un caffè brodoso e senza schiuma.
Non mi sono scoraggiato e mi sono deciso all’acquisto di un Gaggia MDF (sempre usato ma come nuovo) e c’è stato il salto di qualità. Ora, dopo vari tentativi, riesco ad ottenere caffè discreti.
…poi, siccome l’appetito vien mangiando, sono in attesa di una mitica Europiccola… sperando di fare ancora un bel salto di quaità!
Ciao Redagel, Ho una Europiccola messa di recente a nuovo sostituendo tutte le guarnizioni con altrettante originali. Ho montato anche il manometro pressione originale come sulla professional come riportato sul sito di Francesco Ceccarellii. Ho la fattura di ttutti i componenti installati della Pavoni. La macchina ha la resitenza in rame e ottone e non quelle economiche di acciaio che montano adesso. Il tappo superiore della caldaia ha l’anima in ottone e non è tuttto plastica come le attuali. La macchina è praticamante stata messa a nuovo. Vorrei venderla per comprare una Izzo Alex Duetto.
Se sei interessato puoi chiamarmi al 3297940117
Saluti
Francesco
@redangel
Ben fatto, l’MDF non sarà certo il top ma ti darà comunque prestazioni di tutto rispetto: pensa che mio papà ce l’ha da quasi 40 anni e va ancora benissimo 🙂
Ricordati però di pulirlo spesso, gli olii contenuti nel caffè possono incrostarlo facilmente; magari una volta ogni tanto aprilo, smonta la macina superiore e puliscile entrambe.
L’MM rivendilo se puoi… come ci ricordava un po’ di tempo fa il buon Lucio, in USA lo hanno soprannominato “mucha m….a” 😦
@Francesco
Bel salto da una Europiccola a una Alex Duetto!
In questi giorno un amico mi ha affidato proprio una Pavoni, una europrofessional del 1996; grazie al gentilissimo Francesco Ceccarelli, che qui ringrazio pubblicamente, ho già a mia disposizione tutte le nuove guarnizioni e tutte le info tecniche necessarie per una buona revisione 🙂
Cari saluti a tutti, buon caffè
Loris
Ciao tutti
Non sono italiano, ma sono innamorato dell cafe espresso.Adesso ho una Gaggia espresso pure è una Gaggia MDF.Ma la Pure ha una caldaia molta piccola, 100 ml.Ho letto è ho imparato tutta la tecnica, ma non poso obtenere constante quella che vorei.Ho trovato una tratoria buona, in Leto, vicino Ravenna e uso cafe fresco.Ho trovata in ebay un vibiemme domobar primo modello, credo che si chiama levetta.La mia domanda: qualle e un prezzo corretto per una machiana da genere?Questo modello ha una caldaia de 0.75 l, ma sola una, senza HX.Ho letto in internet solo da bene di vibiemme.La differenza di gaggia e questo vibiemme e tantissima, il cafe e molta diversa?
Grazie mille è scusatemi la mia italiana…
Buon giorno a tutti, mi chiamo Antonio e posseggo una macchina a leva EuroPiccola della Pavoni.
Dopo numerosi tentativi e molti consigli appresi proprio su questo blog, sono riuscito a farmi un caffè discreto.
Ho però una curiosità….come mai, una volta che la macchina è stata accesa ed è arrivata alla giusta temperatura, occorre fare più caffè (che poi andranno buttati) prima di avere un caffè dalla giusta cremosità e densità? (mi piacerebbe conoscere la motivazione tecnica…)
Ci sono consigli utili per ottenere subito un buon caffè
grazie a tutti dell’attenzione ed un caffè “sospeso” per tutti voi appassionati.
Europiccola arrivata e… primo consiglio da chiedere!
Allora, ho macinato il caffè sottile (3 sulla MDF) messo gli 8g nel portafiltro, pressato bene. Ho bloccato il portafiltro sulla macchina, ho alzato tutta la leva, aspettato che scendessero le prime gocce e poi abbassato la leva con decisione e forza costante. Il problema è che una volta arrivato a fine corsa mi è uscito un espresso moolto lungo, circa una tazzina colma fino all’orlo… è normale? Come si evita l’inconveniente?
Grazie ancora a tutti!
Mamma ragazzi che blog . . .complimenti a ttt in particolar modo Raffaele per la preparazione, io possiedo una pasticceria caffetteria in provincia di Roma, da circa 1kg. al giorno di caffe e 6/8 litri di latte, possiedo una 3 gruppi semiautomatica, sarei interessato a mettere una a leva , sempre 3 gruppi (tipo S. Marco), sarebbe così tanto difficile e complicato usarla?
Attualmente possiedo una “gaggia G E”, passata dal torrefattore (senza vincoli contrattuali per fortuna), mi sapreste dire in quale fascia si colloca?, (alta medio o bassa), il caffè non è male, ma penso che con una macchina a leva migliorerebbe, senza parlare poi dell’ appeal che suscita la macchina stessa .. .
Buongiorno a tutti i Blog-cafettieri,
Ciao Daniel, benvenuto 🙂
La Gaggia è da sempre una gran bella macchina da caffè, robusta, affidabile e capace di erogare caffè sempre al top grazie ad una reistenza elettrica “a secco” installata su ogni singolo gruppo che garantisce temperature di esercizio costanti.
La Gaggia differisce dalle altre semiautomatiche per la sua singolare capacità di estrazione che consente di ottenere una crema quasi sempre perfetta.
La G.E. è una macchina elettronica… e come tutte le elettroniche, nonostante gli standard produttivi abbiano raggiunto massimi livelli, abbinata ai vapori/condense generat/ie dalle macchine, aumenta in modo esponenziale il rischio di guasti, talvolta anche banali ma al punto tale da bloccarne l’utilizzo!
In sintesi, la G.E., eccezion fatta per alcuni componenti come lo chassis in plastica e i componenti elettronici, è una macchina eccellente. Ovviamente come per tutte le macchine da caffè se trascurate decade ogni considerazione!
Per i consumi giornalieri che riporti, ritengo che una 2 gruppi sia più che sufficiete ed il caffè ne guadagna… così come il barista per il notevole abbattimento di costi di gestione rispetto ad una 3 gruppi. 😉
Riguardo alla macchina a leva non aggiungo altro ai fiumi di parole riportati in queste pagine e posso solo garantirti un nuovo cliente per le mie frequenti trasferte in quel di Roma.
Buon caffè a TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIIIII 🙂
Inizio carissimo Raffaele nel ringraziarti, sopratutto per i consigli, a questo punto cercherò di acquistare una 2 gruppi a leva, però perdonami, sono un pasticcere e non un barista, (non vorrei incappare in un acquisto errato), di cosa dovrei tener conto nel momento dell’acquisto, quali sono le caratteristiche tecniche che dovrà avere??? ti ringrazio ed a questo ti aspetto per un bbabba e na tazzurell ‘ecafe. . .
Ciao Daniel,
scegliendo una macchina a leva (preferibilmente La S. Marco) l’unica cosa di cui dovrai preoccuparti è dell’autolivello, indispensabile per la leva più di ogni altra macchina. Assicurati che il kit a corredo della tua nuova macchina comprenda il secondo braccetto a due tazze ed i filtri obbligatoriamente da 8gr.
Un nuovo addolcitore dell’acqua e tanta pazienza per familiarizzare con la Macchina. Pretendi dall’installatore di pulire bene il dosatore del macinacaffè (se mantieni il tuo) e successivamente di regolatore la grammatura ad 8gr. con un bilancino di precisione.
La temperatura di esercizio va regolata tra 1,25 / 1,30 bar e durante l’utilizzo abituati a scaricar acqua dai gruppi prima di ogni caffè e cosa importantissima: un bel pressino in acciaio!!!
P.S. Assicurati che il servizio tecnico post vendita funzioni discretamente per questo tipo di macchina e quando tutto sarà pronto attendo un tuo invito… ovviamente per il babbà 😉
Notte a tutti
D’accordo con RAffele io opterei per una 2 gruppi con quel consumo di caffè, meno spazio, meno consumi, meno da pulire, meno spese di elettricità.
Importantissima l’assistenza post-vendita (post “accomodato gratuito”…).
Per macina dosatore e pesi dello stesso cercherei di farmi ben ben spiegare come fare (puligrind, smontaggio di base per la pulizia settimanale) come modificare i pesi e una bilancina di precisione (in ebay a 8€) per fare test settimanali o bisettimanali.
In realtà un bravo agente di caffè, che generalmente passa 1 volta a settimana, ha sempre con se un kit di controllo (bilancino, ecc… ).
Per la maccchina a leva non ho la competenza adatta, però su una cosa sono in linea con RAffaele, più elettronica=più potenziali problemi.. 🙂
(Per questo mi piacciono le semiautomatiche)
Salve, avevamo già parlato di macchina da caffè ma oggi vi porto un quesito da svelarmi.
Avevamo parlato di Cimbali e La Spaziale, ho acquistato una La Spaziale, perchè come detto in precedenza ho notato che il caffè usciva meglio in questa macchina, che ho visto lavorare da un mio amico. Ma ad oggi non esce lo stesso caffè, non posso andare dall’amico mio e smontargli la macchina. Ora, il tecnico mi ha detto che possiamo cambiare le “caldaiette” che sono il tipo lungo e sostituirle con il tipo corto; stessa cosa ma inversa può essere fatta con Cimbali, cioè sostituire la “cartuccia” corta con la lunga, ora io mi chiedo ma c’è tutto questo cambiamento eppure l’acqua non riscalda allo stesso modo, dove può esserci differenza? voi che ne pensate?
@ Tony,
La sostituzione delle cartucce di serie con quelle maggiorate ha lo scopo di consentire alla macchina da caffè di avere una maggiore riserva di acqua calda per la sola erogazione del caffè. Questa operazione è consigliata/adottata in quei casi laddove la macchina è sottoposta a grandi mole di lavoro.
Anche se il concetto è pressappoco lo stesso per entrambe le macchine, nel caso della cimbali la cartuccia più lunga beneficia di un maggior contatto con l’acqua calda presente in caldaia, mentre per la spaziale la predisposizione della cartuccia è posta sopra ed all’esterno della caldaia e quindi non beneficia della maggiore temperatura che per conduzione termica è in grado di generare il gruppo della cimbali.
Ciò premesso, se nel tuo caso non si tratta di un calo di rendimento causato dal troppo lavoro (e qui se ne consiglia la sostituzione), sarei più propenso a rivedere i parametri di esercizio e successivamente a verificare il regolare funzionamento di alcuni componenti della macchina come ad esempio la valvola di espansione.
La Spaziale è un’ottima macchina da caffè ed in grado di soddisfare qualunque esigenza. Tienimi aggiornato sugli sviluppi.
Ciao Raffaele, grazie per l’interessamento, lo so che “La Spaziale” è un’ottima macchina, ma il problema è che nell’amico mio l’estrazione è migliore. ora tu dici: “la valvola d’espansione”, come si fa a capire che lavora male, che sintomi da, qual’è la sua funzione? non costerà tanto se fosse necessaria la cambio.Io penso che il problema estrazione sia colpa dell’acqua troppo calda, anche se è 92°, nella mia da una crema più scura e meno corposa,invece dall’amico mio lasua gli da un colore chiaro e una crema persistente e compatta, parliamo sempre usando lo stesso caffè, cioè il mio Moak. Il sapore è pressochè uguale. dilemma…
Dunque, dal tuo ultimo post mi sembra di capire che il problema della tua macchina non è la scarsa temperatura dell’acqua bensì una presumibile temperatura elevata che rende la crema di caffè più scura e crespa che tende a svanire velocemente. Se ho capito bene il tuo problema, le soluzioni sono due: abbassare la temperatura di qualche grado, oppure sostituire il gigleur gruppo con uno dalla sezione più piccola, ma In entrambi i casi deve comunque intervenire il tecnico. Ad ogni modo mi renderesti le cose più semplici se indicassi con precisione la temperatura di esercizio (minima e massima) e la pressione della pompa durante l’erogazione.
La valvola di espansione delle semi automatiche è di fondamentale importanza per le macchine innanzi tutto perchè la loro funzione consente di espellere la pressione in eccesso all’interno degli scambiatori/cartucce prevenendone così la rottura ed anche perchè una perfetta calibratura del suo intervento (circa 14 bar) è fondamentale per una corretta infusione.
Conosco bene il Moak e la Spaziale… ce la possiamo fare 😉
Buona notte a tutti
Ciao Raffaele, il fatto è che io ci ho una “S5”, come del resto il mio amico, io ce l’ho impostata a 117° invece il mio amico a 122°, ora se io alzo la temperatura mi si brucia il caffè, cosa che non accada dal mio amico. Io con un tecnico abbiamo constatato la differenza e pensiamo che venga dalla caldaietta che essendo più corta non surriscalda l’acqua. Questa cosa però non la possiamo constatare dal mio amico, le caldaiette esternamente sono identiche, si dovrebbe smontare e…chi lo dice al mio amico? andiamo a tantoni. Il ciclere se la ditta dice che è modificabile allora va bene, so cosa è il ciclere e di solito non si tocca.
Io ho acquistato usata una cimbali m21 e il caffè usciva quasi identico, quindi penso proprio alle caldaiette…ti terrò informato
Ciao Tony,
premesso che fin qui non mi hai ancora spiegato come ti si presenta il caffè in tazza, sono quasi certo che l’operazione più semplice è proprio la sostituzione dei gigleur.
La sezione dei gigleur ha lo scopo di ridurre oppure aumentare l’infusione, ovvero il flusso di acqua sottoforma di vapore che impatta sul caffè ed incide relativamente sulla temperatura dell’acqua.
la temperatura che ti segnala il display è quella interna alla caldaia e non quella dell’acqua utilizzata per il caffè (92° /95°)
Un’infusione maggiore tende a schiumare il caffè (la crema s’increspa, si brucia e svanisce velocemente), mentre un’infusione minore rende il caffè giallognolo, senza crema e dal forte senso acido.
Anche la tua macchina adotta questi gigleur (strozzature) e sono facilmente intercambiali quindi, prima di combinare casini con le cartucce, ti consiglio di sostituire le strozzature.
Con il numero di matricola della macchina a portata di mano (se la macchina è stata acquistata nuova) contatta la spoaziale e ti fai dire il tipo di gigleur montato sulla tua e ti fai spedire un kit di gigleur (uno per ogni gruppo) dalla sezione inferiore.
una volta sostituite, puoi aumentare la temperatura di esercizio indicativamente a 125° e poi abbassarla oppure aumentarla di un grado per volta per ottenere il top dal tuo caffè
Tienimi aggiornato
Ciao Raffaele, dopo che ti ho inviato l’ultimo post ho parlato con il tecnico mio amico, e mi ha detto che un altro tecnico sta prendendo “La Spaziale” come rappressentanza e sabato sarà in fiera a Milano, li lui si informerà che differenza ci sta tra la mia e quella del mio amico. Ora ti spiego, le cartucce mi sembra una cosa eccessiva, se dovessero essere diverse penso che sia la ditta stessa sostituite ad inviarle alla ditta di caffè e non loro cambiarle, anche perchè se così fosse dovrebbero avere una catasta di caldaiette in magazzino. Poi, il mio amico m’ha detto che è molto più facile cambiare i cicler che le cartucce, intanto dice noi vediamo di sostituirli chissà fossero ostruiti da calcare o rovinati, vedremo se sono stati cambiati, perchè io l’ho acquistata d’occasione e c’è stato fatto un trattamento di acido. Il mio amico mi ha detto che non ha mai toccato i cicler nelle macchine, quindi tu midi di metterli di diametro più piccoli. comunque si risolverà il problema…speriamo
Allora, in tazza si presenta con una crema scura, odore caramelloso tendente al bruciato, con una crema che svanisce in poco tempo, definiamolo dovraestratto anche se l’uscita e normale; dall’amico mio si presenta con una crema spessa e compatta e che rimane anche alla fine del consumo in tazza, con un bel colore chiaro e un odore dei sui sapori.
Pressione pompa ok, c’ho pure il manometro, tutto ok controllato e ricontrollato.
Ti terrò informato, tranquillo
Ok, da come mi descrivi il caffè sono più che convinto che si tratti dei gigleur. Non è un problema di calcare oppure di cartucce, ma bensì delle strozzature che potrebbero anche essere state manomesse o peggio ancora tolte durante la revisione!!!
I gigleur hanno una sezione convenzionale di 3 mm e può succedere che nel tentativo di pulirle da eventuali residui di calcare, seppure si utilizzi una punta di un ago, basta allargare il foro di un solo mm per danneggiarle irrimediabilmente.
Ti consiglio quindi di provare con delle strozzature nuove da 3 e da 4 mm per trovare quelle più adatte al tuo utilizzo.
Saluti
Ciao Raffaele, nella Spaziale dove si trovano i gigleur e che tipo sono? Esempio: sistema Wega,ecc. questa settimana li cambio se non ci voglio guarnizioni particolari o gigleur particolari e ti faccio sapere, speriamo che sia questo così risolvo il problema, saluti
Ciao Raffaele, possiamo dire che il problema è risolto, ancora non lo è ma lo si può ritenere. Allora, abbiamo controllato i gigleur ed erano alloggiati nella sezione opposta, ovvero, invece all’uscita delle ventoline era sopra la caldaietta, questo faceva si che l’acqua perdesse più tempo riscaldandosi troppo. ma questo non è tutto, poi vedendo che il problema fosse risolto al 50% ho contattato la ditta ed ho parlato con un tecnico, mi ha detto che manca di sicuro l’I.T.C. Altro non è che un sistema di miscelazione dell’acqua calda con quella fredda, ristabilendo cos’ la giusta temperatura di uscita dell’acqua. Questo sistema lo montano quando sanno che le macchine sono per il meridione, dato che da noi ci sono caffè più tostati, cosa che non fanno per il nord. Infatti, ho controllato dal mio amico è il sistema itc c’è.Ti Ringrazio per l’aiuto, ti darò conferma in seguito appena monto il sistema.
AZZZ… un Terrone pure tu? 🙂
io sono della provimcia di Salerno, e tu?
se ti trovi nei paraggi faccio volentieri un salto da te per un caffè
Ciao Raffaele, se terrone è detto in modo non offensivo, e da te non è detto, si sono terrone. Noi non siamo terroni, perchè se noi siamo terroni loro sono polentoni. L’ignoranza si trova in tutti i posti, ovunque vai troverai ignoranza, speriamo pure un po’ di intelletto. Tu salernitano, io Palermitano, ma vorrei trasferirmi a Noto, diventando così nitino. Poi ti lascio la mia mail, oppure ce l’hai, non so se sei il gestore del blog, siccome metto la mail per scrivere il commento…ci sentiamo dopo per il fatto della risoluzionedel problema.
Conosci il sistema itc neanche faema e cimbali lo montano solo La spaziale al momento.
Tranquillo Tony, detto da un filo Borbone come me non vuole assolutamente essere offensivo, anzi… 😉
Tuttavia, premesso che sarei sempre disponibile ad approfondire l’argomento sulle divergenze d’idee tra nord e sud, sarei molto più contento se lasciassimo certe considerazioni fuori da queste pagine e godere della grande disponibilità che Mokaflor ci offre (sono un utente come tanti) per condividere la passione del caffè con il mondo intero.
Non ho mai visto il sistema I.T.C. de La Spaziale, ma sono certo che ha preso spunto da quello più spartano utilizzato da sempre dalla gloriosa Gaggia che utilizzava una resistenza a secco collocata all’interno di ogni gruppo e controllata da un piccolo termostato pretarato (tipo quelli utilizzati per le macchine a cialda).
Notte a tutti
Buongiorno a tutti.
Di recente ho visto su internet delle macchine per la tostatura del caffè casalingo. In Italia non sono molto diffuse, ma pare che all’estero vengano spesso utilizzate da appassionati di caffè.
Secondo voi vale la pena? Si riuscirebbero ad avere risultati migliori rispetto al caffè tostato in torrefazione?
Ciao e grazie,
Stefano
@ Redangel:
Si, ne vale la pena, ma preparati a buttar via qualche etto prima di capire come funziona.
http://caffettiere.blogspot.com/2010/06/tostare-il-caffe-in-casa.html
ciao , possiedo una san marco a leva 2 gruppi ,oltre alla pulizia giornaliera dei filtri e porta filtri nel pulicaf e pulire le doccette e le guarnizioni con lo spazzolino cè qualche manutenzione in piu grazie, luciano.
Ciao a tutti,
innanzitutto complimenti anche da parte mia a chi tiene vivo questo splendido blog, in particolare a Raffaele e tutti gli altri professionisti/appassionati che si dedicano in questo spazio che mi sembra essere l’unico esistente dove si possa parlare in italiano di macchine da caffè a livello professionale.
Allettato dal prezzo abbordabile (600€), mi sto interessando all’acquisto di una Nuova Simonelli Oscar, dopo essermi lasciato sfuggire una Microcasa seminuova in asta su ebay poi venduta a 350€ (sigh!).
Questa macchina ha un sistema di interscambio a circolazione termosifonica in rame (HX), ma è priva di valvola OPV che dai commenti di Raffaele sembra essere molto importante.
L’utilizzo che ne farò sarà prevalentemente domestico, diciamo 3-4 caffè al giorno e un paio di cappuccini. Ritenete che per un utilizzo casalingo questa valvola possa ritenersi comunque utile?
Grazie in anticipo per le eventuali risposte
Un saluto
@luciano: credo che il seguente documento a pag. 12 possa esserti utile: http://www.lasanmarco.it/media/manuali/Manuale%20Leva%20Rev.01.08.pdf
Save amici, sono atulamente in possesso di una elektramicrocasa. circa un anno fa ho cambiato tutte le guarnizioni e quest anno dopo mesi di abbandono ho deciso di riprovarla ad utilizzare. premesso che utilizzo caffè passalaqua espresso bar e orami sto per arrendermi un altra volta.
Ho pensato che possa essere la molla all interno del cilindro…sta di fatto che il cafe che estrae è amaro senza schiuma e se provo a sperimentare con la mia la cimbali junior (macinatore) o col mio tamper (dagli USA) faccio effetto tappo quindi esce una goccia ogni minuto. ahhh i bei tempi della mia pavoni. europiccola!!
ho sia filtro doppio che singolo.
PS: se volete comprarla è tra l altro in vendita da un bel po di tempo. ciao
Ciao a tutti.Non demordo per l’acquisto della macchinetta!
Mi sapete dire qualcosa della Isomac Zaffiro?
Tra zaffira e nuovaera?
Mille grazie!
Macinacaffè per La Pavoni Europiccola:
Gaggia MDF vs. Rancilio Rocky vs. …… ?
da quanto ho letto il primo pare il minimo sindacale, e il secondo un buon upgrade.
Il mio problema: ho da poco l`Europiccola e ho constatato che qualunque “miscela espresso” da supermercato (tipo Segafredo Espresso Casa) viene trapassata da un fiotto d`acqua (!) anche prima di tirar giù la leva (!!), e pur dopo averla dan-na-ta-men-te compressa con un buon tamper (che ho preso, da 51mm).
Lasciamo perdere.
Mi son fatto macinare allora in torrefazione (qui in Germania) una miscela con 30% di Robusta e ho chiesto “la macinatura più fine possibile”… e in effetti devo quasi non pressarla altrimenti devo appendermi alla leva 🙂
Direi che ci siamo, nel senso che non è colpa della Pavoni o del sottoscritto a prescindere 🙂 , ma a questo punto le opzioni sono due:
1. continuo da loro, affinando la richiesta di grado macinatura e tipologia caffè
2. acquisto un macinacaffè
In questo caso i prezzi locali sono di circa 150€ l`MDF e 300€ il Rocky (con dosatore).
Avrei preso volentieri il secondo (che ho capito essere anche meno rumoroso) ma francamente non preventivavo spese così importanti…
Aggiungo: ho riscontrato in alcuni post una inesattezza: “escludere il Gaggia MM perchè a lame”; capisco che possa essere troppo basic ma mi risulta che l`ML sia a lame ma l`MM sia il primo a macine, nel line up di Gaggia.
In conclusione:
mi confermate di dovermi affidare ALMENO al Gaggia MDF, dando per scontato che saprà macinare fine al punto da darmi un buon espresso con l`Europiccola?
Alternative locali: GASTROBACK. Conoscete?
o Graef CM80, o Ascaso i-Mini…
grazie del supporto e un cordiale saluto,
Alberto
ciao a tutti.
io ho comprato machina di caffe riviera espresso ,pero non si trovo filtro per ,porta filtro.dove posso trovare ricambi per originale zacconi.io sono da milano.ho comprato 2 filtri non funziona per niente.date mi consigli per favore.
grazie.
Blog splendido.
…. solo la mia, e premetto che non ho nessun interesse.., anzi a dir la verità ahimè un filo d’invidia verso l’ideatore, Bacchi !!
Stò a Roma e ogni tanto mi capita di bere caffè al bar, saranno coincidenze
ma…tanti brodi bollenti, penso tra me e me alla mia macchina, altro pianeta!
Unica pecca il singolo non viene benissimo ma non me ne frega niente, utilizzo sempre cestello pieno macinato per 2 caffè.
Altro che macchine da 2/3000 euro che devi fà scaldare per bene…
manutenzioni , kilowatt…..!
Penso che per pochi caffè in casa è come il tonno col tipo baffuto…
A tutti AUGURI
Ciao tutti
Una domanda per Raffaele che e un esperto e anche a lavorato per Izzo.
Con tanti sacrifici ho comprato una machina alex duetto, da Izzo, Napoli.
Ho una problema, quando cerco a fare vapore, ricevo tanta aqua.E bisogno da purgare 500ml con lancia aqua e solo dopo poso avere vapore senza acqua in lancia per vapori.Ho visto che machina ha un sensore per livelo di acqua in serbatoio vapore.E un rischio grande se cerco impostare da solo questo sensore?Po rimanere senza acqua
e un altra domanda, dove poso cercare una documentazione per alex duetto?
Per esempio voi vede che elemento per calore usa serbatoio di vapore, in tutti siti che vendono elementi per machine espresso gruppo Izzo non e bene representato.Grazie
Salve a tutti, sono nuovo del forum, volevo ricevere delle informazioni in merito alla cimbali m39 hd, che sul sito citano: “Turbosteam M39 HD è equipaggiata con un sistema che permette di personalizzare e correggere il profilo di pressione dell’acqua di estrazione per ogni tasto di erogazione in base alla miscela utilizzata e alla bevanda da erogare così da ottenere una eccellente qualità in tazza”. Io mi domando, come possono “personalizzare” la pressione dell’acqua se la pompa eroga lo stesso profilo di pressione (9 atm)?
Siccome sono intenzionato all’acquisto della suddetta macchina, vorrei capirne il sistema perchè sono un pò scettico. Se ci fosse qualcuno che mi possa, prima di tutto, far capire come possono far variare la pressione dal pompante al gruppo; e poi, se ci sono prodotto comparativi altrettanto valevoli. grazie
Ciao Peppe e benvenuto.
Messi da parte i miei pregiudizi sulle macchine elettroniche cerco di rispondere in modo semplice ed esaustivo al tuo quesito.
La regolazione a cui fai riferimento non è dinamica, bensì termica.
In effetti, grazie all’applicazione di alcune resistenze ai gruppi (soluzione adoperata da sempre da Gaggia e che da poco tempo riscuote sempre più maggioiri consensi anche presso altre aziende costruttrici) controllate e regolate dall’elettronica, permette di variare in poco tempo la temperatura d’esercizio per ogni gruppo erogatore e quindi la pressione ell’acqua in infusione, ma non quella della pompa volumetrica.
Buon caffè 😉
@ hadriano:
Mi scuso innanzi tutto per l’attesa, ma ho avuto un grave lutto il 7 dic scorso per cui ho avuto in questi giorni altre priorità.
Per risolvere il problema dell’acqua che fuoriesce dalla lancia puoi provvedere anche personalmente.
Disinserita la spina e tolto il piano poggia tazze, noterari sulla caldaia un filo bianco connesso ad un’asta d’acciaio che penetra un raccordo (in acciao) avvitato sulla caldaia.
Quest’asta regola il livello dell’acqua in caldaia e più la estrai più sale il livello dell’acqua in caldaia mentre abbassandola ne abbassi il livello e senza compromettere l’utilizzo della macchina.
Una volta abbassata del tutto l’asta se il problema permane fammelo sapere.
Il libretto delle istruzioni puoi richiederlo direttamente alla Izzo anche per mail.
P.S. L’ultima domanda non mi è molto chiara.
Cordiali saluti
ciao a tutti vorrei chiedere se qualcuno , sa come cambiare le guarnizioni della sa marco a leva 2 gruppi sotto i pistoni , grazie luciano.
@ Luciano
ti riferisce alle guarnizioni sottocoppe oppure alle guarnizioni vicino al pistone?
sotto coppa , dove si aggancia il gruppo.grazie
Ciao Rafaelle
Grazie per il tuo consiglio.
Si, ho abbasatto l’asta con sesore a massimo, dove e il angolo da 90.Prima era 1 cm fuori da questo livello,ma era una positione diciamo normale.E piu importante, il tubo di gomma che viene da valvola di sicurenza ,(NON
QUELLA DI ALIMENTAZIONE) adesso e fuori di serbatoio di acqua.Questa ha scritto il ingegnere che a progettato Alex duetto, DAvidUK,( non sone sicuro che e vero oppure no) in forum coffegeek, con spiegazione complicata di
vaccum che apare in questo tubo e riempe steam boiler sopra livello normale, ecc.Infine,adesso e ok, piu dificile e da imparare come si monta latte, perche alex e come una locomotiva, molto potente riguarda vapore.:)
Seconda osservazione era come posso cercare e dove il codici per pezzi di ricambio per alex,perche in siti come nuovoricambi, Izzo non e rappresentato.Ho capito che alex usa pezzi universali, che non sono
tanti costosi,che e molto bene.
Adesso sono alla ricercha di un macinodosatore buono.Prego,mi poi dare un altro consiglio:un super jolly usato, revisionato,reverniciato a 280E oppure un casadio istantaneo nuovo, coniche, elettronico con 495E?Ho visto anche Obel, Macap, ma non sono siccuro qualle e piu bono per la casa, di punto da vista gusto, ma anche facile in utiliza.
Grazie
Ciao a tutti, complimenti per il blog.
Possiedo:
Macchina caffe: Pavoni Europiccola
Macinino: Trespade MC 12-A a lame coniche
Anche io ho lo stesso problema di Alberto, se utilizzo il caffe’ macinato per “espresso” e Presso forte sul filtro il caffe’ esce solo se mi trasformo in Hulk.
A parte lo sforzo fisico che devo fare, ci sono problemi per la macchina in questi casi? Non credo che le succeda niente, essendo in acciaio, pero’ sempre meglio chiedere.
Grazie mille
Gabriele
@Gabriele:
lo sforzo sulla leva deve essere circa 9-10 kg.
metti la pavoni su una bilancia e fai qualche caffè per capire quanto devi premere.
Se premi di meno, macina più sottile.
Se premi di più macina più grosso.
le guarnizioni del pistone sono ok?
meglio cambiarle se hai dei dubbi.
Uno sforzo eccessivo logora i perni della leva e crea tensioni inutili tra la base e la caldaia.
Hulk lasciamolo in America….
@lucio
ok, ricevuto
Le guarnizioni dovrebbero essere apposto, la macchina l’ho presa settimana scorsa (nuova).
Nel caso, se lo “step” del macinino non ci fosse, cioe’ se la macinatura fosse o troppo grossa o troppo fine, posso eventualmente caricare il filtro senza pressare molto? O conviene invece macinatura piu’ grossa e premere di piu’?
Domanda tecnica, di curiosita’: che pressione (in bar) c’e’ all’interno della camera fra pistone e caffe’, durante una pressata di 10kg? Che di quello che ho studiato all’ITIS non mi ricordo un belino 😀
grazie mille
gabriele
salve a tutti , ho avuto l’ idea di far ripartire una san marco disco volante (non in volo ) mi trovo nella difficolta’ di ripulire il caffe’ vecchio dal gruppo poi ho un rubinetto che non capisco : ( sulla sx ) livello aperto livello chiuso sembra ci sia una camma all’interno presumo comandasse un asta con tappo . ho gia’ pulito l’interno rifatto guarnizioni e con stupore provata e il caffe’ e’ venuto fuori ultime cromature poi me la gusto se qualcuno ha qualche dritta ….
ciaoooooo a tutti grazie
@Gabriele:
decidi tu in base ai tuoi gusti. è questo il bello della Pavoni. non ci sono ricette assolute, ma decisioni individuali.
per i calcoli della pressione trovi tutto su wikipedia, ma non sarà semplice
Tanto di cappello alla vostra cultura sul caffe’! Sto leggendo ma devo dire che che fare una scelta diviene sempre piu difficile. San Marco, Vibiemme, Elektra, Caravel…Aiuto…
Buongiorno signori,
mi rivolgo a voi con una richiesta un po’ particolare che magari vi divertirà.
Premessa: non ne capisco un tubo di caffè, perdonatemi. Però sto traducendo un romanzo magnifico (è il mio lavoro) ambientato in una caffetteria svizzera dove hanno una Cimbali a tre pistoni. L’autrice descrive in tedesco le operazioni che compie la barista, e io avrei bisogno di capire come si dicono tecnicamente alcune cose in italiano. Dunque chi meglio di voi…?
Abbiamo questa macchina a tre gruppi con tre pistoni. Quando si “carica” la macchina con la polvere di caffè, la polvere si mette nei portafiltro, credo di aver capito, e poi premendo la leva si fa passare l’acqua attraverso la polvere. Ma il pistone, di per sé, si può “staccare”? Cioè, il portafiltro si infila carico nel pistone, oppure si stacca il pistone, si svuota del fondo e poi si riaggancia? E soprattutto, _come_ si aggancia la parte che si è riempita di polvere? Si avvita? Si infila? So che sono domande stupide, ma io devo proprio tradurre i singoli gesti passo passo e non riesco a racapezzarmi, perché l’autrice (che ha fatto la barista in quel posto, lo so) parla di staccare e riattaccare i pistoni e io non riesco a immaginarmelo. Può essere però che il tedesco sia più impreciso su questo punto. Una descrizione precisa dei gesti di “come si fa il caffè” con questa macchina (tolgo, metto, sfilo e infilo) mi sarebbe estremamente utile per dare dignità anche letteraria alla Cimbali a tre pistoni! (non mi interessa la parte dell’acqua/caldaia ecc., perché quella non compare nel romanzo)
Grazie,
Roberta
Salve,ho una macchina a leva a tre gruppi (rancilio),tuttavia ultimamente mi sta deludendo, sarà per la mia poca conoscenza della macchina, sarà per la sua età (3 anni )?, sarà per la sua manutenzione,comunque sia, volevo chiedere a Raffaele (mi complimenti per i mille articoli inseriti su questo forum, di molta tecnicità,e professionalità) come mai ultimamente il caffè mi esce più amarognolo del solito, (abbiamo cambiato le macine al macinino che bruciava il caffè prima, però esce ancora amarognolo , ha quel retrogusto di “cicoria” cosa sbaglio? dove bisogna internvenire? vista la molteplicità di variabili? considerando che doccette e filtrini vengono cambiati ogni 2 mesi ,il sale la macchina la esegue automaticamente,ogni settimana, il caffè ha una % di 95%arabica e 5robusta. Che cosa potrebbe essere? (premetto che questo difetto lo fa più la mattina rispetto il pom che il tempo si riscalda, e magari ci sono anche meno sbalzi termici,)le mie sono solo ipotesi, ecco perchè chiedo qualche possibile soluzione da parte dell’esperto Raffaele, inoltre volevo porre l’attenzione su un altro problema, (approfitto della professionalita di Raffaele) c’è molta posa sulla tazzina, nonostante la pulizia avvenga in maniera minuziosa,nonostante cambio i filtrini , le doccette, e quant’altro in maniera regolare,? dove sta il problema,dove bisogna intervenire? Nel ringraziarti in anticipo per la possibile risposta,ti invio i migliori saluti, e ti porgo le più sentite cordoglianze per il lutto del 7.
Salve a tutti. Vorrei prendere una Rancilio S24 usata per casa.
Penso e qui mi dovreste aiutare voi,sia uguale alla Cimbali Junior che conosco bene,perche’ a casa dei miei.
Cosa mi sapere dire di questa Rancilio?
Mille grazie,esperti!
@ Neshoo,
il problema del caffè che sa di cicoria o rancido può essere imputabile prevalentemente a due fattori fondamentali.
Nonostante sia ligio alla manutenzione, è probabile che all’interno dei beccucci del portafiltro resti del caffè incrostato che con il passare dei giorni ammuffisce e questo problema può essere la causa anche dei fondi di caffè che trovi nella tazzina.
L’altra causa del caffè che sa di cicoria può derivare dalla stessa miscela di caffè.
Riguardo al caffè amaragnolo occorre verificare innanzi tutto la grammatura (consiglio 7,8-8gr/scatto + una punta di cucchiaino per il caffè ad uno) e successivamente la macina. Successivamente, dando per scontato che le macine siano state sostituite correttamente e con ricambi originali, che il pressostato meccanico lavori perfettamente e sinceratosi della perfetta pulizia dei braccetti, è probabile che anche il problema dell’amaragnolo sia riconducibile alla miscela.
Fammi sapere come risolvi il problema 😉
Grazie per le parole lusinghiere e soprattutto per il messaggio di cordoglio.
Buona domenica a tutti.
@ Robi,
data la particolarità esigenza, cerco nei limiti delle mie capacità di rispondere con chiarezza ed in ordine cronologico alle tue richieste 🙂
Caricato il portafiltro con il caffè macinato, lo si aggancia al gruppo. L’operazione successiva prevede di abbassare la leva per poi farla risalire per estrarre la bevanda.
Tecnicamente succede che nel momento in cui tiriamo giù la leva si comprime una molla posta su un pistone posizionato all’interno della camera dove si raccoglie l’acqua che poi sarà pressata sulla polvere di caffè per effetto della molla che in fase di rilascio della leva si estende fino a ritornare alla sua posizione originale. Mentre la leva ritorna su il portafiltro non può essere sganciato dal gruppo. Il gruppo è l’insieme dei componenti interessati per l’estrazione del caffè ed alla sua estremità inferiore viene agganciato il portafiltro mediante un innesto a baionetta.
Una volta che la leva è ritornata nella sua posizione d’inerzia il poprtafiltro può essere staccato, svuotato dei fondi di caffè e riempto con altro macinato per preparare altri caffè. Esistono portafiltro con beccucci ad una e due vie a seconda se bisogna preparare uno o due caffè contemporaneamente.
Spero di esserti stato utile.
Saluti
in coda al mio post del 2 dicembre scrivevo:
“mi confermate di dovermi affidare ALMENO al Gaggia MDF, dando per scontato che saprà macinare fine al punto da darmi un buon espresso con l`Europiccola?
Alternative locali: GASTROBACK. Conoscete?
o Graef CM80, o Ascaso i-Mini…”
non ho avuto risposte ma immagino che siano alternative poco conosciute; per rimanere senza punti interrogativi immagino di non sbagliare con un Rancilio Rocky, insomma.
🙂
Ciao Alberto,
confesso che non conosco i macina caffè da te citati tuttavia sia il gaggia che il rancilio sono un ottimo compromesso per iniziare ad approfondire le tecniche per la preparazione di un caffè fatto in casa 😉
I macinacaffè tutti sono dotati di una coppia di macine poste l’una di fronte all’altra, delle quali una è fissata sull’albero motore e gira con esso, mentre l’altra, fissata alla ghiera porta macine, ne regola la distanza tra le due fino a determinare la granulometria ideale.
Cordiali saluti
Ciao Tutti!
Rafaelle, se non hai visto il mio mesaggio , erò interessato di comprare un casadio instantaneo opurre un mazer super jolly.Alla fine ho comprato il mazzer super jolly usato e revisionato.E molto buono , fortissimo.Adesso sono interesato per modificare per uso casalingo.Tutti i consigli mi possono servire..:).E anche una fonte da caffe fresco in provincia di Bologna.
Con alex duetto e ok adesso, ho abassato un po sensore vapore.
Grazie e buona domenica a tuttio
Perdonatemi se insisto ma dovrei prendere una decisione entro breve.
Vorrei prendere una macchina per casa. Provengo da una Cimbali Junior che, spero di poter riutilizzare(mi sono traferito e la stessa è rimasta a casa dei miei genitori).
Ho visto una Rancilio S24.Dovrebbe essere uguale alla Cimbali Junior come impostazione(credo).Ho paura però che sia sprecata e che non riuscirei ad effettuare dei buoni caffè.Con la Cimbali ne facevamo almeno una trentina al giorno. Io,al massimo,quattro.
Quindi non so se prendere la S24 et similia,oppure una NuovaEra,Bezzera,isomac,vibiemme ecc.
Grazie a tutti
@Alberto
Quoto il grandissimo Raffaele, il Rocky è un’ottima palestra di allenamento, al pari del Gaggia MDF; per contro sono un entrambi po’ “plasticosi” ed hanno macine piccole, ma per un ambito casalingo direi che vanno più che bene. Se per caso un giorno volessi osare di più, al gradino più alto trovi Mazzer e Macap, indistruttibili
😉
@Hadriano
Ottima scelta il super jolly, è letteralmente un carro armato! E con la Alex duetto direi che sei praticamente al top
😉
Una torrefazione a Bologna? Puoi provare la “14 luglio” a San Lazzaro di S.
🙂
@Mimmo
Ti consiglio di lasciar perdere le macchine con scambiatore di calore, assai difficili da utilizzare BENE in ambito casalingo. Molto meglio le marche che hai citato alla fine, a singolo oppure (ancora meglio!) doppio boiler
😉
Saluti a tutti!
Loris
@ Loris
Ti ringrazio tantissimo!!Quali possono essere a doppio boiler?LaNuovaera oppure?
Saluti a tutti!!
Mimmo R.
Raffaele e Loris grazie per il vostro parere!
i miei dubbi non erano sul layout di un macinacaffè ma sulla bontà di certi brand alternativi, vista la facile reperibilità di alcuni qui in Germania.
Penso di fare cosa gradita nel riportare un link a quella che a mio giudizio è una buona panoramica sulle principali tipologie di macine e applicazioni sui macinacaffè di uso domestico:
http://www.coffeeco.com.au/articles/september2002.html
Alla fine della fiera ho ordinato un Rocky da uno store online, arrivato nel giro di un giorno assieme a un Lavazzaccia rossa per far le prove 🙂
Mi son bastati tre diversi tentativi del grado macinatura per accorgermi di avere aspettato anche troppo ad acquistarlo!
😉
———–
resta ora da decidere il giusto mix fra grado di macinatura e pressatura del macinato… suggerimenti benvenuti.
un saluto,
Alberto
Un consiglio per conservare il caffè in grani…
In genere consumo 250g ogni due settimane di caffè.
Supponendo di doverne comprare un chilo per volta, mi consigliereste di conservarlo in freezer per preservarne l’aroma?
Ciao e grazie,
Stefano
Una curiosità.
Il misurino in dotazione La Pavoni, vorrei sapere quanti g di caffè per un pieno?
Cambia grammatura a seconda della macinatura?
Grazie
Per Stefano:
Ma il caffè lo conserveresti in grani?Se così fosse,secondo me,non c’è bisogno. Basta richiuderlo per bene,nella sua busta. Io utilizzavo lo scotch per intenderci quello dell’imballaggio e successivamente lo conservavo in un luogo fresco ed asciutto
Raffaele
Una domanda…filtro per dopia di Alex duetto, per quanti grami e fatto?
14-15-16 gr?Mi poi dare un consiglio?Un amico ha comprato caffe da hasbean.uk, tipo guatemala.Molo molto acido…La colore e molta chiara in comparazione con che si beve in Italia.La temperatura per acqua di erogazione in questo caso, e un po piu alta in comparazione con tipo meseta bar per esempio?
Grazie
Buongiorno a tutti,
avrei un quesito riguardo le macchine monogruppi, sia semi-automatiche che a leva. Sto per aprire un cafè qui in Cina, ho pochissima esperienza dietro un bancone e quello che conosco di macchine è grazie a questo forum ed altre risorse. I miei dubbi riguardo alle macchine ad un gruppo sono queste.
Esistono vere macchine professionali ad un gruppo oppure, ed è quello che penso io, sono chiamate “Professionali” ma poi di fatto non fanno il caffè (temperatura o pressione,) come si deve?
Possono reggere, secondo voi, che ne sò, 5 caffè di fila o cinque cappuccini?
Scalderanno le tazze in modo adeguato?
Ho questi dubbi perchè voglio offrire dei veri espressi, senza scendere a compromessi. Perchè un solo gruppo? Perchè il volume di lavoro, potrebbe non giustificare spendere 5000€ per una due gruppi. La macchina monogruppo a leva sarebbe quella prodotta dalla rancilio “Classe 7 leva 1 gr” (poi se funziona solo a gas, beh non và bene qui) e la Faema Enova S1. Forse anche bezzera produce una monogruppo a leva, mi devo informare.
Sono in fase di esplorazione per vedere chi vende macchine qui e chi fà assisstenza (speriamo bene). Per ora so solo che una nota marca di caffè Italiana è rivenditore (ho visto solo alcune macchine in catalogo però) per La Cimbali e Bezzera e “dovrebbe” fare assistenza anche a chi non compra il suo starting package (accessori, macchina, caffè) o il suo caffè.
A presto
Roberto
Buonasera,
nel ’99 ho comprato una Pavoni Professional modello plh, già da qualche tempo capita che l’acqua non si scalda, faccio passare dei giorni, riprovo e la macchina funziona regolarmente; mi sono rivolto più volte ai centri di assistenza, nella mia zona, ma nessuno sino ad ora è riuscito a risolvermi il problema. Mi aiutate per favore?
Saverio
mail saveriosansone@alice.it
buonasera.
Mi scusa, ma questo forum e chiuso? 🙂
Un saluto a tutti e soprattutto a Raffaele e Gabriele, non so se ci sono ancora, comunque complimenti ho notato che avete cominciato a scrivere qui piu’ di due anni fa. Volevo chiedere a loro e ovviamente a tutti gli esperti del settore un consiglio per acquistare una macchina da bar piccolina tipo la Faema Enova monogruppo. Grazie a tutti in anticipo. Giorgio
ciao a tutti, mentre guardavo dei siti ho trovato questo http://www.acabgroup.com/catering-per-fiere-milano/ che parla di quest’azienda che si occupa di coffee break e catering di altissima qualità alle Aziende espositrici delle fiere d’Italia. E molto interessante, date un occhiata!
Salve,scrivo un pò a tutti. Cerco disperatamente un macina caffè da drogheria, anche usato. Ho visto i prezzi di listino di macchinari nuovi, ma a meno di 700 euro nn trovo niente. Di vecchi (anni 30-60) su e bay se ne trova parecchi e anche a buoni prezzi e in buono stato, ma ho paura di nn trovare le macine di ricambio, visto che vanno cambiate ogni tot kg di macinature. qualcuno sa darmi un consiglio; se comperare il vecchio, perchè si tovano i pezzi, o cercare nuovo?
cerci a tomitech.it.
Io ho comprato e sono molto contento..300euro Mazzer SJ
Grazie mille Hadriano!
Salve a tutti , ho appena acquistato una Microcimbali del 1960 a pistone , tenuta in ottime condizioni direi, vorrei sapere cosa ne pensate di questa macchina e qalche accorgimento per ottenere un ottimo caffè. Grazie mille
Salve a tutti, dopo aver letto tantissime informazioni su macchine da caffè nei vari forum Esteri ho deciso di acquistare una Rancilio Silvia trovata usata. Che ne pensate di questa macchina?
Seconda domanda. Sono veramente innamorato del gruppo e61. Mi piacerebbe acquistare una macchina come la vibiemme domobar. Se andassi sull’usato a cosa dovrei stare attento?
Grazie del vostro contributo.
Anche io sono intenzionato ad acquistare la nuova oscar simonelli, considerando che utilizza un sistema HX direi che il prezzo non è male, l’ho trovata a 720 euro incluso il macina caffè Grinta AMM sempre della simonelli, con 40 euro installano la valvola OPV, qualcuno saprebbe dirmi il vantaggio?
Grazie.
Cercavo qche informazione sulle macchine apistone, visto che un collega di lavoro ne ha comprata una. Wow! C’e’ un mondo intero da scoprire e la mia vecchia Gaggia mi e’ sembrata improvvisamente piccola piccola 🙂 Forum fantastico!
Salve a tutti, vedo che siete davvero esperti sulle macchine a leva e vi volevo porre un quesito.
Posseggo una Pavoni Europiccola degli anni 80 che ho revisionato completamente ,quella col pulsante rosso di accensione e sotto il pulsante bianco per attivare la resistenza al minimo o al massimo.
Ora, anche se la uso quotidianamente, mi capita in modo abbastanza frequente di bruciare il caffè, nel senso che verso fine corsa della leva, l’acqua fuoriesce a bolle e pregiudica tutta la tazzina.
dove sta il problema? Non devo attendere che la valvola di sicurezza inizi a fischiare perchè l’acqua è troppo calda?
Buongiorno Alberto, le cause che possono determinare un caffè bruciato sono diverse: temperatura accessiva, macinatura troppo fine, qualità del caffè.
Mentre per la prima si può risolvere con l’installazione di un termostato a bulbo che regoli in modo automatico la temperatura di esercizio, per le seconde la cosa è più complessa in quanto, per le peculiarità della tua macchina, la pressione esercitata non è mai la stessa poichè è l’operatore a premere il pistone e non una molla precaricata come avviene nella maggioranza dei casi. Pertanto, il giusto compromesso tra macinatura e pressione da esercitare sul pistone è ottenibile con la sensibilità dell’operatore.
Buona giornata e buon caffè a tutti .-)
Buongiorno a tutti.
Nella mia famiglia la cultura del caffè non è mai stata molto presente: i miei genitori avevano una La Cimbali modello “Cimbalina” che hanno accuratamente tenuto nella scatola per una 15ina di anni prima di provare la differenza tra la moka e un espresso domestico.
E’ stata usata senza cercare di scoprire i misteri dell’espresso, e devo dire che a parte periodici problemi con la pompa ha fatto correttamente il suo lavoro fino a quando non ha cominciato ad avere perdite. Portata in assistenza il problema è stato individuato nella caldaia che si era bucata; il tecnico ha ordinato la caldaia di ricambio ma poi non è riuscito a smontare la vecchia, distruggendo tutto quello che c’era intorno. Adesso giace abbandonata alle intemperie. E’ stata messa in uso una Baby Gaggia a cui 6 mesi fa ho affiancato, dopo aver letto i vostri commenti, un macinino Gaggia Mdf.
Ovviamente non sono soddisfatto, perché non riesco a dominare le troppe variabili e i miei dubbi coinvolgono tutta la catena, a partire dalla mia mano fino alla “caffettiera”.
Ho deciso di partire dal macinino per rendere meno casuale il caricamento del filtro e ho comprato un Mazzer Super Jolly Automatico usato, che dovrei ricevere lunedi e che intendo usare senza serbatoio di caricamento e forse, ma vedrò in seguito, senza dosatore (mi preoccupa l’automatismo e non so se posso eliminarlo). Dovrò acquistare anche un pressino, visto che quello che ho è di plastica, è storto e non è della misura giusta.
Di sostituire la Baby Gaggia non se ne parla, almeno fino a quando non avrò cominciato a mettere dei punti fermi e sicuri su macinazione e sulle miscele, che sto ancora sperimentando; tuttavia una cosa che non mi va giù della mia Baby Gaggia anni 80 è il portafiltro con due uscite separate, a mio parere un insulto al design (inteso come progettazione). Potrei acquistare uno con beccuccio avvitato, ma ne possiedo un secondo un po’ mal messo, con la cromatura ormai molto rovinata, che mi piacerebbe modificare.
Siore e Siori, vengo alle domande:
1) Come capisco se le macine di un macinacaffè hanno fatto il loro tempo?
2) Per il Mazzer ho trovato in vendita le macine, le macine ad elevata durata, le macine originali. Non sono sicuro di aver capito e vorrei consigli su cosa acquistare e dove.
3) Il portafiltro deve essere obbligatoriamente cromato oppure se non è incrostato di verderame posso usarlo tranquillamente? Nel caso non sia importante la cromatura, continua a non essere importante se braso a stagno e rimane lo stagno a vista dove passa il caffè?
Grazie a tutti per quello che avete già scritto e grazie a Mokaflor, a cui mi affiderò per l’acquisto dei mono origine quando avrò acquisito sicurezza sulla macinazione.
Saluti e buon caffé!
ciao ragazzi ho una delle prime macchina a pistone o leva tutta in ottone prodotte in italia per uso familiare,vorrei una valutazione sul valore approssimativo di questa macchina,da premettere che e in ottimo stato e funzionante.grazie a presto.yrtam78@hotmail.it
non vorrei sembrare un profano, ma ho letto di macchine da svariate centinaia di euro, che sinceramente per un ambito casalingo, mi sembrano un pò esagerate. Almeno x le mie tasche.
mi consigliereste invece una macchina nella fascia 100-200 euro ??
capisco che dovrò fare a meno del macina grani, e quindi non a livello pro,
e magari x ottenere qualcosa di decente dovrò ricorrere alle cialde, giusto ??
@martino lacarbonara:
Credo che la risposta sia 42.
@Massimiliano:
Nuova o usata? A leva?
mi basta che funzioni bene e rientri nel budget.
Prendi una Kamira: grandi risultati a basso costo!
Lucio è senz’altro un esperto, io mi sto barcamenando tra i primi esperimenti.
La Kamira l’ho trovata una ipotesi interessante, tanto che stavo pensando di regalarla a mio padre che è camperista: costa 59 euro, e se il risultato fosse migliore di quello che fa una moka sarebbe già un bel passo avanti.
Nel tuo budget insieme alla Kamira rientrerebbe agevolmente l’acquisto di un buon macinino e/o di caffè fresco di torrefazione.
Io sto usando una Baby Gaggia anni ’80, se ne trovano usate per una 50ina di euro. Dopo qualche mese in cui ho cominciato a farmi delle domande su come funziona una macchina da caffè ho acquistato un macinino, poi un secondo macinino, adesso sto vendendo il primo e pensando a una macchina da caffè che mi dia più soddisfazione (o grattacapi, secondo le mie capacità).
Nel tuo budget tra le macchina che mi interesserebbe provare ci sono le LaPavoni Europiccola e Professional e la Arrarex Caravel (ovviamente usate).
Buona selta e buoni caffè.
“con esperienza” …è meglio di “esperto” 🙂
La Kamira è una gran macchina, ma non è per tutti.
Basta avere pazienza ed utilizzare un buon caffè, ed il risultato in tazza è di gran lunga superiore a qualsiasi moka: però bisogna imparare una routine e spesso l’utenza media si scoccia rapidamente.
Altrimenti prova a frequentare i mercatini dell’usato alla ricerca di una Pavoni: meglio i modelli anni ’70 o ’80.
Il macinino poi è indispensabile, senza dimenticare la materia prima che dev’essere di prima qualità…
Fai un passo alla volta, ma parti dal macinino.
Attualmente ho una Gaggia Evolution Express made in china, che é in revisione x delle perdite di gocce nere. Praticamente l’ho sempre usata con le cialde, in quanto con caffè macinato non ottenevo un granché.
Secondo voi dovrei cercare prima la macchina o il macinino ??
Grazie, ciao.
Sto arrivando alla conclusione che rispondere a questa domanda è come rispondere a “è nato prima l’uovo o la gallina?”.
Direi che servono entrambi, ma il solo macinino non è sufficiente.
Il problema non è tanto il made in china, quanto che da quando Philips ha assorbito Gaggia e Saeco le politiche sono un tantino cambiate.
La Baby Gaggia dal 2006 in avanti ha un sacco di plasticume anche tra la raccorderia, eppure è lo stesso progetto di 20anni prima..
Nel tuo caso probabilmente la politica commerciale ha imposto di ottenere una certificazione per rendere la macchina compatibile con il sistema a cialde, e questo ha comportato una diversa taratura della valvola di sovrapressione, che interviene probabilmente intorno agli 11bar, anzichè a più consoni valori prossimi ai 9bar. Cerca una qualche certificazione ESE, che sta per Easy Serve Espresso: se ce l’ha significa che la mia supposizione ha un qualche fondamento…
Questo è probabilmente il motivo che ti porta ad avere risultati discreti con la cialda e non buoni con il macinato, poiché una pressione elevata porta a una canalizzazione dell’acqua all’interno del filtro e una estrazione non ottimale.
Se decidi di far riparare la tua macchina (vedo che costa 100 euro spedizione inclusa, attento a non spenderne altrettante di riparazione) fatti dire dal tecnico se la valvola di sovrapressione è di tipo regolabile e se te la può tarare a 9-9,5bar.
Dovrai scordarti le cialde, ma potrai riprovare a utilizzare il caffè in polvere.
Per i consigli su macchina e macinino si apre come al solito un mondo molto vasto, e la scelta dipende sempre dal budget e dalla voglia di sperimentare.
Se non ripari la macchina sono interessato al portafiltro!
Ciao.
Ho visto nell’ usato che una LaPavoni Europiccola si trova sui 200 euro, anche se nessuna degli anni 70-80. E invece per un macinino buono su che cifre e modelli dovrei andare ???
Mia moglie invece sarebbe più propensa a continuare con le cialde, magari provando quelle delle torrefazioni locali, come consigliato da qualcuno quì.
Sia per motivi di costo iniziale delle macchine, sia per la maggior praticità, velocità e pulizia.
In questo caso quale macchina mi consigliereste ???
Ciaociao
Per la macchina a leva è meglio se ti consiglia Lucio: sto cominciando a guardarmi intorno e non ho le idee troppo chiare.
La Pavoni ha venduto tante macchine, quindi riesci a trovare più scelta sull’usato e anche prezzi più bassi. Quello che mi attira è che non è difficile capire come funziona e ripararla in casa non è impossibile. Molte persone la comprano perché è carina, poi si scontrano con la difficoltà di dover imparare ad usarla… il caffè magari viene cattivo come con la precedente macchina economica e allora la rimettono in vendita. Quello che temo, visto la larga diffusione, è di beccarmi l’esemplare di quello che non ha avuto voglia di capire come funziona e magari non l’ha tenuta bene (ad esempio accesa senz’acqua nella caldaia).
Un punto di riferimento tra le macchine a leva domestiche attualmente in vendita é la Elektra Microcasa, più costosa e meno diffusa della La Pavoni. Non ho capito se è più facile o più difficile da usare.
Sul macinino il minimo sindacale pare sia il Gaggia MDF, con macine piane da 50mm e 34 gradi di regolazione della molitura. A salire ci sono macinini più robusti come assemblaggio, con regolazione della molitura più precisa, con macine più grandi. Rancilio Rocky pare sia piuttosto diffuso. Salendo ancora è piuttosto quotata la ditta Mazzer, che con il modello Mini pare sia molto diffusa tra gli esigenti (costa circa 500euro nuovo). Io ho trovato una buona occasione e per natale mi sono regalato un Mazzer Super Jolly usato, più da bar che da casa. Ho messo in vendita il Gaggia MDF.
… e per quella a cialde invece ??? Così facciamo una comparazione …
… intanto ho ritirato la Gaggia Evolution in riparazione …. ho scoperto che non è una cineseria, ma made in Italy e a detta del riparatore ha la stessa caldaia della Baby Gaggia, quindi cmq ancora buona.
Però mi ha preso 40 euro, per la sostituzione della guarnizione e della valvolina !!!! Pare che oltre a questi pezzi fosse piena di calcare …. ma come è possibile se ho il dolcificatore e l’acqua della cannella mi esce con 5° di durezza ???
ciao Massimiliano, io ne ho avute due di gaggia evolution. E’ una discreta macchina. Gruppo braccio in ottone e caldaia sempre in alluminio purtroppo, come da prassi gaggia. Impara ad aprirti con cadenza diciamo trimestrlae/semestrale la caldaia. In rete trovi delle guide su come fare dentro ci trovi sempre la terra anche se usi la levissima. La guarnizione sottocoppa costa 1 euro.
Dopo l’evolution sono passato alla classic. é di un altro livello, così come il costo (anche se girando bene la si trova a 169 euro nuova). Poi sono passato alla Rancilio Silvia + Rocky.
Per rispondere agli utenti sopra, attualmente ho una Vibiemme domobar dual boiler ed un Rancilio Rocky. Ottimo macinino, anche se il mio sogno è il Mazzer. Credo sia il miglior macinacaffè in commercio mai prodotto, anche nella versione a lame piatte da 58mm (il rocky così come il gaggia mdf è da 50mm). Sono altrettanto validi (ma non reggono il paragone) il Baratza Vario, il Compak K3 e l’italiano Macap MC4 o 5. Il Mazzere è però il “definitivo”. Spendi molto, ma una volta sola. Per chi vuole un consiglio, chieda pure. L’esperienza è importante, Per la cronaca: ho avuto anche la Saeco Nina Bar. La gaggia attualmente è passata nelle mani olandesi facendosi acquisire dalla Philips. Purtroppo la Gaggia era tale fino a diversi anni fa. Guardate cosa era ad esempio la Gaggia Factory…
Fare un caffè è facilissimo. Fare IL caffè è un’arte e come tale è difficile.
Ho studiato in lungo e in largo il web in cerca di informazioni in questi anni sui siti tedeschi, inglesi, canadesi e USA. Gli italiani, come me, si stanno avvicinando piano piano a questa passione, confrontandosi, così come sta accadendo con questa discussione, ed approfondendo anche in lingua italiana questi argomenti.
@Massimiliano:
Anche la Baby Gaggia ha la stessa caldaia della Baby Gaggia, ma gli ultimi modelli sono realizzati più in economia dei precendenti: a costo di ripetermi “il problema non è tanto il made in China”..
40 euro sono tanti e sono pochi: dipende anche dal tempo che ha perso (se lo ha fatto) per decalcificare la caldaia.
Sono tanti senz’altro rispetto al costo da nuova dalla macchina: per questo ti dicevo di fare attenzione, perché quando la pompa ULKA da 15 euro sarà da sostituire ti serviranno probabilmente altri 40 euro di intervento etc etc..
Per le cialde non saprei cosa consigliarti, non le ho mai prese in considerazione.
@Ilario:
Mi interessa molto il tuo percorso, poiché sto meditando se saltare dalla piccola Gaggia a una macchina a leva, a una Rancilio Silvia oppure se restare sulla piccola Gaggia costruendo una Frankestein delle caffettiere.
Cos’à la Classic rispetto alla Evolution come miglioramento sostanziale?
E la Silvia, a parte la caldaia di ottone con maggior capacità (che è un indubbio vantaggio) in cosa è meglio delle piccolette?
Ho letto che molti rimangono comunque insoddisfatti dalle escursioni termiche della Silvia, e per questo tamponano il problema con temperature surfing oppure sostituiscono i termostati con un PID.
A parte le rogne della taratura, mi sto chiedendo se non potrebbe essere altrettanto efficace una Baby Gaggia con un controllo di tipo PID…
A parte gli errori di battitura o di dislessia, ci tengo a disconoscere quel “Cos’à” che campeggia a metà post. Non ero io che scrivevo, ero posseduto da un alieno e il gatto passeggiava sulla tastiera…
io sono una persona senza tante pretese e paranoie. Secondo me se ti faccio assaggiare un caffè con una super silvia modificata con pid e centraline varie ed una silvia liscia non senti differenza. Ovviamente dovresti adottare opportune considerazioni come ad esempio avviare l’estrazione non appena si accende la spia. Il che significa che l’acqua è stata riportata alla temperatura giusta di 93-95 gradi.
Cerco di rispondere alle altre domande. Purtroppo o per fortuna sono discorsi che è data la complessità e la passione che ci si mette a raccontarli andrebbero fatti magari con una birra!
comunque, a parte tutto, la differenza a parere mio tra una baby gaggia/viva/evolution e una classic sono:
1) stabilità: la classic è di acciaio, tranne il vassoietto sottostante.
2) valvola di espansione: quando stoppi l’estrazione la pressione viene rilasciata nella vaschetta in basso attraverso il tubicino laterale. Questo fa si che il “biscotto” di caffè rimanga asciutto
3) scaldatazze superiore: anche se una macchina di questo dipo non andrebbe mai lasciata accesa più di quanto serva.
differenza classic-silvia
le ho avute entrambe e possi dire.
la silvia è meglio perchè:
è tutta di acciaio. E’ stabile e il braccio si applica con UNA mano. Ha la caldaia in ottone molto più grande quindi ha anche più vapore. In contrapposizione: la classic ha la caldaia in alluminio e occorre controllarla perchè con il tempo tende ad arrugginirsi e bere la ruggine forse forse fa anche molto male. L’ottone è quasi eterno.
perchè è meglio la classic:
La silvia è più delicata con la macinazione. Se sbagli di uno scatto la macinatura il caffè non viene. La classic è molto più tollerante. Scalda molto prima.
Ad esempio: la silvia puoi fare il caffè dopo 15 minuti (CALDO quanto è necessario!). Con la classic anche dopo 10.
L’estrazione corretta non è a 50 o 60 o 70 o 80 gradi… o più o meno quando è calda.. Occorre che sia calda al punto giusto quindi compratevi il termometro all’ikea a 6 euro e misurate l’acqua che esce dal beccuccio del braccio.. insomma non vi posso dire tutto tutto.. io ho messo anni!!! 😉
la questione macchina a leva:
anche a parità di costo una macchina a leva non può essere paragonata a qualsiasi altra macchina.
prendi la pavoni europiccola. Riempi la caldaia e quando è calda fai i tuoi caffè (ad esempio puoi fare 5-7 caffè). Quando finisce l’acqua devi aspettare necessariamente che si raffreddi.. è come se cerchi di aprire una pentola a pressione con un po’ d’acqua a 100 gradi dentro.
sono due cose completamente opposte. A leva viene un caffè molto buono ma è anche molto più difficile e non posso aggiungere altro perchè non ho esperienza diretta in merito, è una macchina bella a vedersi e dallo stile vintage.
il mio consiglio è: trova una silvia usata a 200-250 euro. Io l’ho comprata e rivenduta più o meno a quel prezzo. Onestamente prenderla nuova a 500 euro (sul sito rancilio casa è in offerta a 499) fallo solo se il tuo reddito supera i 2000 euro mensili. 🙂 ma attento però che se già superi i 2500 ho altri consigli 😉
altrimenti valuta la gaggia classic sul sito bow.it a 169 euro. prezzo bomba… fatti un giro su internet e valuta…
il discorso dell’escursione termica può essere si considerato, ma nell’utilizzo casalingo credo che sia soltanto un’esasperazione per fanatici.. spendere più di PID che di macchina…
la cosa importante è si la temperatura, ma anche la pressione di estrazione, la durata dell’estrazione (MOLTO importante. Regola dei 25 secondi).
Quindi tutto è rapportato all’esperienza di chi fa il caffè e al macinacaffè.
per le donazioni poi vi passo l’iban.
A parte gli scherzi forse è bene fare la propria esperienza passando da diverse macchine così come ho fatto io..Non si perde mai tempo e si imparano sempre cose nuove.
la prossima puntata sarà: il pressino… questo sconosciuto!
Apprezzo tutto quanto hai scritto, ma ho delle osservazioni da fare.
Riguardo al confronto Gaggia/Gaggia, trovo non significative le differenze:
1)stabilità: il caffè è cosa da uomini. Con un piede si domina e si stabilizza la macchina, con una mano si sorregge il sigaro/sigaretta/pipa, con ciò che rimane libero si provvede al resto.
2)la valvola a tre vie credo ce l’abbia anche la Baby Gaggia: quel nasino di gomma che si intravede infilarsi sotto la griglia del raccogligocce dovrebbe essere l’equivalente del tubicino laterale che citi per la Classic. Tuttavia l’ho sempre trascurata ed urge l’acquisto di un filtro cieco per iniziare a tenerla pulita prima che sia troppo tardi. Una La Cimbali che ho avuto per anni ad un certo punto ha cominciato a manifestare un certo dissenso, regalando esplosioni di acqua calda e caffè ogni volta che veniva sganciato il portafiltro.
3)lo scaldatazze è come lo scaldasonno: inutile! Noi mangiafoco con un’alitata portiamo la tazzina in temperatura subito prima dell’erogazione.
Ripensandoci lo scaldasonno è utile a taluni per tenere i piedi della consorte nella giusta parte del letto.
Concordo con quanto dici riguardo al Pid, ma desta la mia curiosità come un assetto ribassato con gomme da formula 1 su un’utilitaria.
In compenso il Pid è probabilmente più utile su una macchina espresso che costa meno del costo del Pid piuttosto che su una professionale già fatta bene
a cui il Pid apporta un miglioramento insignificante.
Ovvio che sono soldi buttati se poi si risparmia sulla qualità della polvere di caffè e/o se non si hanno buone capacità di assaggiatore di caffé.
Per me sarebbero soldi sprecati sia il Pid che l’assetto sportivo, ma mi piace capire come dovrebbero funzionare le cose.
Ah, la temperatura corretta in teoria varia anche in base al tipo di miscela: l’arabica pare gradisca qualche grado in più della robusta.
Riguardo al mio reddito, posso affermare con estrema soddisfazione che se ne avessi uno superiore ai 2500 euro invece che stare a perder tempo sui forum con gente come me, la macchina del caffè me la costruirei IO, poi il caffè me lo farei fare, e infine me lo farei anche bere!!
Attendo con ansia la puntata sul pressino, perché al momento ogni volta che passo in cucina vengo provocato da un mattarello in faggio da 60mm di diametro che rischia una cura dimagrante di 2mm..
Grazie!!
hai ragione! la baby ha anch’essa la valvola mentre credo che la differenza con la twin gaggia sia data dallo scaldatazze attivo (forse questo ha più senso rispetto a quello standard).
per quanto riguarda il pressino mi fa pena vedere i barman o le bargirl che lo usano come una cosa superflua, giusto per dare un’aggiustatina alla polvere di caffè… mentre nei siti esteri si discute sugli esatti kg di pressione per cm2 che viene applicata… è ovvio dire che la corretta estrazione e macinatura si fa a parità di pressione del tamper che ovviamente deve essere sempre la medesima (parlano di 12 kg). Da qui poi partono le considerazioni sui pressini dinamometrici ma anche questo credo sia un’esasperazione più del dovuto. Alcuni pressini arrivano a costare oltre i 100 euro.
per quanto riguarda la stabilità il mio discorso era rivolto al tipo di materiali impiegati per costruire una macchina del caffè. Ricordo che la saeco nina che costava nuova quasi 200 euro era un ammasso di plasticaccia e sembrava la macchina del caffè della barbie. Quando andavo ad agganciare il braccio scricchiolava tutta e dava l’impressione di essere un giocattolo. La Classic comunque ha un peso diverso ed una qualità costruttiva maggiore e quindi anche a parità di prezzo. E’ però poco conosciuta poichè non la troveresti mai in un supermercato. Altro poi è il discorso sui filtri: crema perfetta.. portafiltro crema ecc ecc.. il vero caffè è fatto solo con il filtro normale forato (non con un solo filtro) e con la giusta pressione/macinatura.
Con il computer si fa tutto, ma peccato non poterci scambiare un caffè..
Davvero, peccato… però ci potresti solo rimettere, perché i miei caffé sono solo mediocri, anche se li preferisco agli ultimi caffé che ho preso fuori (e tra questi includo anche quello della caffetteria del torrefattore che ci ospita).
Riguardo ai filtri “crema perfetta” a mio parere siamo al limite della pubblicità ingannevole (o della truffa?), poiché quella che producono è un’emulsione del caffè, che non ha niente a che vedere con la crema prodotta dall’estrazione dell’espresso.
Ho un amico che aveva una Saeco modello recente, e quando si è rotta l’ha ricomprata perché ha il portafiltro pressurizzato (che per l’appunto emulsiona il caffè). Lui usa inoltre il trucco di attivare la funzione vapore per aumentare la temperatura in caldaia, ma per sua stessa ammissione non sempre gli viene buono il caffè.
Anche perché il vapore anbrebbe sempre fatto sfogare quando c’è il minimo dubbio che se ne sia accumulato, per evitare che con la sua alta temperatura bruci il caffè e che con la sua elevata pressione inneschi una canalizzazione nel filtro.
La Gaggia Twin ha una micro-caldaia aggiuntiva, sempre in pressofusione di lega di alluminio, dedicata alla produzione del vapore. Io di solito non uso il vapore, mentre per chi lo usa può esser comodo non rischiare di mandare in sovrapressione/sovratemperatura la caldaia per l’estrazione del caffè.
Riguardo ai materiali e alla solidità degli elettrodomestici sono d’accordo con te, specificando che preferisco un solido rivestimento in plastica a un’esile foglio di lamierino messo un po’ a caso per poter dire “è di metallo” al costo più basso possibile.
La Baby Gaggia primo modello aveva la scocca in metallo verniciato: peccato che quando iniziava a scrostarsi la vernice iniziava quasi sempre dal’imbuto di rimpimento del serbatoio dell’acqua. Ogni scelta ha il suo costo.
Un saluto a tutti.
Ho un paio di dubbi sulla mia Pavoni Europiccola (un anno di vita), rientrata da una sostituzione guarnizioni in garanzia e disincrostazione:
1. non ricordavo che durante il riscaldamento si sentisse così distintamente l’acqua bollire, nè che ci mettesse tanto (5min e più)
2. il caffè (fresco e “collaudato”) ha crema scura, sapore acidulo e a leva abbassata l’ultima cosa che esce è una schiumata.
che succede? TEMPERATURA troppo alta? ma come sono intervenuti?
vorrei evitare una rispedizione e mi chiedevo se fosse possibile smontarla e risolvere da me.
Suggerimenti benvenuti.
grazie!
Alberto
bellissimo
A distanza di anni, rileggere i Vostri commenti è incredibile! tante persone competenti, RAffa, Andrej, Lucio, GAbriele, e tutti siete incredibili!
Alberto, un sapore acido credo implichi una temperatura di estrazione troppo bassa.
Prova a far scaldare più a lungo e preriscalda il gruppo con una pompatina di acqua a vuoto, il sapore acidulo se legato alla temperatura dovrebbe attenuarsi.
Se invece ti hanno decalcificato la caldaia sciacqua bene, che l’acido potrebbe venire anche da quello…
Torpedine grazie per il feedback… ohibò pensavo il contrario, sulla temperatura, più che altro vedendo le “bollicine” a fine corsa.
quanto alla decalcificazione… sì, ho sciacquato bene e in effetti mi sembra che le cose stiano migliorando; mi resta il dubbio di come si sia potuta incrostare in undici mesi di uso esclusivo di oligominerale.
Devo evidentemente mettere in conto una manutenzione periodica…
Non sono un espertone, perché solo da poco mi sono stufato di subire passivamente i caffè fatti a caso nei bar e mi sono deciso a cercare di capire le dinamiche di base..
Tuttavia mi risulta che ACIDO=temperatura bassa, AMARO=temperatura alta.
Se acqua e caffè sono gli stessi è variata la temperatura in caldaia…. oppure la pressione sul caffè.
Se la quantità di caffè è la stessa di prima e non è aumentata dubito che ci sia un aumento di pressione dovuto alla guarnizione nuova.
Le bollicine nella tazzina se prima non c’erano sono inquietanti, ma fossero di acqua in ebollizione dovrebbe accorgersene la tua lingua con una bella ustione.
Se è vapore è molto probabile che il tuo caffè ne sia rovinato: a me ogni tanto succede con la mia Baby Gaggia, anche perché ha microperdite che fanno infiltrare aria nel circuito.
Prova a far sfogare il vapore quando la macchina è in temperatura…. il vapore esce, la caldaia si riempie con acqua che rimpiazza l’acqua e ci mette un poco a tornare in temperatura. Se il sapore tende all’amaro invece che all’acido non aspettare e fai subito il caffè..
Per come la vedo io farsi un caffè buono a casa significa essere stregoni dell’espresso o avere studiato per un master in caffetteria e avere una macchina con mille manometri termometri e pispoli vari.
Per la decalcificazione si usano di solito acido citrico oppure acido tartarico: sono prodotti che trovi dove trattano articoli per la vinificazione. Di solito si consiglia un trattamento ogni 3mesi/300caffè, e io ti consiglio di farlo da solo a casa invece diportarla in assistenza ogni anno.
Il calcare che si accumula fa da isolante sulla resistenza, e questo potrebbe spiegare il fatto che ti ricordavi un rumore diverso della caldaia in temperature, ma sinceramente avresti dovuto avere davvero tanto calcare accumulato..
a metà post intendevo scrivere “acqua che rimpiazza l’aria”..
@Torpedine e Alberto Baffa
Ciao Entusiasti! E’ bello vedere tanta passione e tante domande 🙂
Si, confermo che dopo la decalcificazione il rumore in caldaia si amplifica, overossia quando la macchina è piena di calcare diventa “bella silenziosa”.
Io uso l’acido citrico ma ci sono anche altri prodotti specifici.
Alberto, mandami una mail con una foto dell’interno della base così ti indico cosa regolare. Fai qualche prova, l’ideale è se ti puoi procurare un termometro in modo da impostare a la temperatura di estrazione a 92-93-94 °C . Ti do 3 alternative perchè non esistono regole assolute, è meglio tarare la macchina sulle proprie papille gustative e sul caffè che usi.
Non è che usi caffè appena tostato? forse le bolle dipendono da quello.
Oppure prova a macinare più fine e a pressare con un pressino “serio”, non quella schifezza fornito dalla Pavoni.
La mia mail è lvxtrieste@gmail.com
Ciao Maestro!
Sulla mia macchinuccia ho un termostato bimetallico da 107 gradi. Considerato come funzionano e considerato che alla lunga i carichi termici mandano in fase plastica le lamelle (quindi il termostato va lentamente fuori taratura per poi rompersi) capisco come mai la macchina che avevo prima usasse un termostato ad espansione tarabile. Appena avrò tempo (spero tra poche settimane) vorrei sperimentare una termocoppia associata a un Pid cinese, non perché mi aspetti grandi miglioramenti dalla modifica (anche se ho un’idea per rendere più stabile la temperatura con un preriscaldamento dell’acqua in ingresso caldaia), ma proprio per sperimentare quello che suggerisci ad Alberto.
Quello che mi chiedo è come suggerisci di misurare la temperatura dell’acqua erogata: in uscita dal portafiltro? L’ideale credo sarebbe poter misurare la temperatura al gruppo di erogazione, ma non so su quali macchine domestiche sia possibile. Sulla mia l’unica idea che mi sembra passabile è usare una termocoppia con cablaggio non isolato da fissare sotto la doccetta e da strizzare nel portafiltro (ovviamente solo per qualche prova, perché non durerebbe molto a forza di schiacciarla tra guarnizione e filtro del caffé).
Dopo questo mi fermo, perché mi pare evidente che più che entusiasta sia un pazzo delirante.
P.s.: ho letto che alcuni esperti baristi (quando durante le fiere preparano i caffé per la degustazione dei prodotti delle ditte che rappresentano) sono soliti far raffreddare il portafiltro in acqua fredda quando si accorgono che la temperatura del gruppo sta salendo troppo.
Dunque non c’è scampo neanche con attrazzatura professionale.. bisogna esser davvero stregoni del caffé!!
🙂
@Torpedine
Evitiamo titoli o aggettivi: sono “solo” un’entusiasta.
Un mio amico che scrive su Homebarista ha bucato un portafiltro per innestare la termocoppia, ma mi sembra veramente troppo.
La regolazione della temperatura del gruppo è importante, e fino a quando la Dalla Corte non ha brevettato il suo sistema pochi anni fa, era un qualcosa di sottovalutato.
Ho provato lo stesso caffè preparato con una 3 gruppi settata a 3 temperature diverse… un abisso sensoriale!
Ma noi a casa con le nostre macchinine accontentiamoci di avere un caffè mega ultra buono…ogni dieci.
Mi genufletto in segno di sottomissione.
Vada per i titoli, ma senza aggettivi la veggo buia.
Forare il portafiltro non mi sembra una grande idea, al limite meglio forare il filtro, o meglio un filtro-cieco (che costa pure meno) con un paio di fori che faccian entrare la termocoppia e passare l’acqua per un caffe nel tempo di un caffè.
Il filo della termocoppia uscirebbe dal basso, evitando il richio di tranciarsi tra guarnizione e filtro passando dall’alto.
A casa mi accontento di un caffè bevibile, poi il resto è puro diletto. E’ quello cattivo preso al bar che mi mette di malumore..
ahahah! ho trattato dell’argomento lo scorso mese: http://caffettiere.blogspot.it/2013/01/al-caffe-schifoso-dico-non-ti-pago.html
GIà. Io l’ho pagato 4euro un caffè schifoso al Caffè Gilli a Firenze, sovraestratto con fondo in tazzina.
In compenso ho letto i fondi: c’era scritto “se paghi sei cretino”.
Ma non ero da solo e non volevo metter a disagio chi mi accompagnava.
Ciao Raffaele, io ti conosco benissimo e ti saluto con affetto. Abbiamo passato assieme diversi mesi a Ciampino al 4 GRS, e gia li che avevamo un piccolo bar all’interno del nostro ufficio ti dilettavi nel mettere a posto la macchina da caffe.
Ricordo quel periodo con affetto sia con te e con gli altri colleghi.Ricordo che ti piaceva molto la SAAB cabrio. Un saluto e un abbraccio.
Di Pasquale Sandro Dante 7/90 AEROPORTO CIAMPINO.
P.s. Adesso vivo a Roma, mi occupo di import/export-commodity materie prime.
Ti lascio la mia email in caso di contatto h2j@libero.it
Ciao
NOOOOOOO….!!! NON CI POSSO CREDERE!!! Pasquale, ma sei proprio tu? quello con la polo grigio e tettuccio sempre aperto???… Ma dai, questa si che è una carrambata!!!
Sono in contatto con Luca, su qualche social, sono certo che ti ricordi anche di lui… e quante ca****e tutti insieme a Ciampino, me le ricordo ancora 😀
Io invece sono manager di una holding, ma sempre con la passione del caffè e tutto il suo mondo.
P.S. Ma come ci sei finito qui?
salve a tutti gli esperti e complimentissimi per la vostra preparazione.Avrei un quesito squisitamente burocratico,nello specifico vorrei sapere se la Faema e61 Legend rispetti le condizioni CE riguardo i macchinari per il bar.Esiste un modo per rendere una Faema President a norma?Grazie molte
Ciao Euguenio,
l’attuale Faema E61 Legend (quella con gruppo meccanico semiautomatico) esce dalle linee di montaggio già con il contrassegno CE mentre la faema E61 President (quella a leva) è fuori produzione da molti lustri ormai e quella commercializzata attualmente è in realtà una Cimbali (CE).
Ad ogni modo i componenti che oggi vengono realizzati per fabbricare una macchina da caffè sono diversi da quelli presenti sui vecchi modelli e pertanto non è possibile omologare queste ultime con certificato CE.
Spero d’esserti stato sufficientemente d’aiuto
Grazie Raffaele,a questo punto approfitto del tuoknow How e mi ripropongo con una nuova domanda.Avrei bisogno di una ottima macchina che sia a norma e che abbia un gusto retrò.Qualcosa da consigliare?Grazie a tutti.
@ Eugenio : scusa se mi intrometto, per me le Elektra potrebbero avere il giusto gusto retrò. (le adoro!)
salve, mi chiamo Armando e scrivo da palermo, qualcuno può aiutarmi a sciegliere un macina caffè da casa, faccio circa 2 max 3 caffè al giorno. Io ero orientato vs il MDF gaggia so che solo 4 o 5 gradi di macinatura sono veramente da prendere in considerazione, ma quali sarebbero? E poi c’è il grinta. Su quale mi indirizzo? Grazie in anticipo per le risposte.
Ps. @ Raffaele la tua competenza starà sobbalzando per le mie misere pretese, ti chiedo perdono.
Dipende da quanto vuoi spendere, da quanto spazio vuoi dedicare al macinacaffè e da quanto sei pignolo/disposto a perder tempo per capire o migliorare: premetto che sono un caso patologico e che nell’arco di un anno e mezzo sono passato da “il caffè fatto in casa non può venire buono” a tostare il caffe crudo in casa.
Il mio primo macinacaffè è stato il Gaggia Mdf, indicatomi qui come “minimo sindacale”. Siccome tendenzialmente sono povero e tirchio, l’ho comprato su ebay e ho speso poco meno di 50 euro: è arrivato con la ghiera di regolazione della macinatura incollata da caffè vecchio. L’ho smontato e non sono riuscito a sbloccarla: l’ho portato all’assistenza Gaggia che in mia presenza ha tentato di sbloccarlo senza riuscire e mi ha consigliato di buttarlo. In un paio di dopocena sono riuscito a sbloccarlo e pulirlo.
Non ne sono rimasto pienamente soddisfatto e l’ho rivenduto a 35 euro.
Ho comprato un Mazzer Super Jolly vecchio modello, un po’ rovinato esteticamente, e ho capito come deve funzionare un macinacaffè. L’ho pagato intorno ai 150 euro con la spedizione.
Poi ho avuto l’occasione di poter prendere un Mazzer Super Jolly ultimo modello, seminuovo, a circa 80 euro in un mercatino delle pulci. Ho venduto il vecchio modello senza rimetterci (a parte i soliti due dopocena per smontare e ripulire tutto).
Dopo due mesi nello stesso mercatino ho preso il secondo Mazzer Super Jolly, sempre proveninete dallo stesso cliente (forse un bar che ha cessato l’attività); adesso fa la felicità di una signora in Germania.
Nel frattempo ho cambiato la macchina del caffé, perché quando migliora un anello della catena affiorano i limiti degli altri componenti: avevo una vecchia Baby Gaggia e ho preso una vecchia La Spaziale Professionale degli anni ’80, che anche se non è affatto professionale risponde quasi in pieno ai miei desideri. Al bar adesso prendo il caffé solo se sono in crisi di astinenza da caffeina, altrimenti prendo un caffè d’orzo per far compagnia a chi prende il caffè: adesso che riesco a fare un buon caffè a casa, bere un caffé cattivo al bar è una cosa che mi cambia l’umore.
Il mio consiglio è: cerca di spendere poco e compra un macinacaffè vecchio e robusto, con delle macine grandi che ti costeranno quanto il gaggia MDF se vorrai (o dovrai ) sostituirle.
Mazzer, Anfin, Macap, Casadio, Eureka con macine piane di diametro possibilmente superiori ai 50mm.
Un vecchio Mazzer SuperJolly in genere vien venduto sui 150euro, l’ultimo modello sui 200-250.
Per esempio:
http://www.subito.it/elettrodomestici/macinacaffe-dosatore-torino-75756399.htm
Frugando tra gli annunci potresti portarti a casa un ottimo e pesantissimo macinacaffè alla stessa cifra di un Gaggia Mdf.
Attento però a non fare come me, che tendo a comprare anche quello che non mi serve se il prezzo è buono: adesso mi ritrovo con un mastodontico macinacaffè Fiorenzato e un Mazzer Maior da riparare, consapevole che forse non avrò mai il tempo di sistemarli…
Buondi’ a tutti. Solo un’informazione di servizio: sapreste indicarmi un negozio dove comprare ricambi per macchine da caff? In particolare mi occorrerebbe l’interruttore dell’ultima Pavoni Europiccola… Grazie! Alberto
grazie mille torpedine..quindi un buon compromesso sui 150 euro quale potrebbe essere? mi dai un consiglio? grazie
se vuoi io vendo un macinatore la cimbali junior 190 euro comprensive di spedizioni. regolazione granulometria a vite continua e nn a scatti, regolazione grammi in caduta dal dosatore.
Non ho molta esperienza tanto da suggerire il prodotto ideale: io mi sono orientato sui Mazzer perché ne ho sentito parlare particolarmente bene e ne sono molto soddisfatto. Il Super Jolly della Mazzer utilizza macine piande da 64mm, come del resto il La Cimbali Junior che ti indicano poco sopra, e con un po’ di pazienza lo trovi anche in discrete condizioni estetiche per 150 euro (200-250 se ultimo modello e tenuto piuttosto bene). Tecnicamente la modifica più significativa tra un vecchio modello e l’ultimo modello è che il cavo della corrente nell’ultimo modello esce da sotto invece che di lato, ed è più comodo.
Direi che i prezzi vanno molto a fortuna, e quanto mi interessa il fattore estetico dopo aver preso il primo Mazzer mi sono chiesto se avrei fatto meglio a comprare qualcosa di meno “quotato” a circa la metà del prezzo.
Poi alla metà del prezzo ho trovato due Super Jolly Mazzer e li è scattata la mia molla dell’acquisto compulsivo..
A mio parere un macinacaffè che usa macine da 58mm o 64mm o 83mm (che mi sembrano le misure più comuni) e un peso superiore ai 10kg potrebbe essere un buon punto di arrivo per un utilizzo domestico.
Nella mia limitata esperienza posso dirti che i Mazzer sono in fusione di alluminio e hanno una forma con uno sviluppo verticale che limita l’impronta a terra, quindi non pur essendo dei carri armati non invadono in maniera esagerata il piano di lavoro: di solito però hanno la tramoggia per contenere i chicchi di caffè piuttosto alta che potrebbe impedirne l’utilizzo sotto i pensili.
Io lo uso senza tramoggia, versando i chicchi di caffè per uno due o tre caffè direttamente sulle macine: basta un coperchietto (o la mano) da tenere sopra per evitare che una volta azionato il macinino vengano fatti schizzar fuori i chicchi.
Per questo motivo per me il dosatore è un’inutile complicazione (non ho un bar e non faccio più di 4-5 caffè al giorno), quindi un istantaneo (o versione drogheria) per me sarebbe un valore aggiunto: quando avreò sistemato il Mazzer Major eliminerò il dosatore.
L’unica cosa da verificare in un Mazzer è che in funzione non produca sinistri stridii metallici, perché sostituire i cuscinetti sull’albero del motore in genere non è un’operazione alla portata del bricolage domestico. Questo immagino vanga anche per le altre marche.
Grazie, molto preciso e dettagliato..
Salve, avrei dei dubbi e spero che qualcuno di preparato e di buona volontà mi possa rispondere. Primo: io possiedo una gaggia carezza deluxe con filtro pressurizzato, qualcuno sa dirmi se posso usare anche quello non pressurizzato? Il pressurizzato dovrebbe aiutare a sopperire ai diversi gradi di macinatura e alla difficile azione di pressatura giusto?, quindi la mia domanda è: posso andar tranquillo o con un filtro non pressurizzato il risultato è “nettamente” superiore?. Secondo: la mia precedente domanda su un buon macinino domestico si collega anche all’utilizzo del portafiltro pressurizzato o non, perché se col portafiltro pressurizzato posso far a meno del macinino ovviamente non lo compro. Per adesso sto “macinando” il caffè col bimby, ma più di un dubbio su qst soluzione ovviamente c’è l’ho. Per esempio il bimby macina il caffè a più di 10000 giri/min, qst operazione va svolta per 2 min, al punto che praticamente lo polverizza, anche se secondo me non in maniera del tutto omogenea, qualche polvere più grossolana si individua facilmente, ed ecco perché chiedo del portafiltro pressurizzato, magari lui riesce a sopperire ad una macinatura disomogenea? Ma la vera domanda è: secondo voi a più di 10000 giri il caffè si altera con un possibile surriscaldamento delle lame? cioè vengono cambiate le proprietà organolettiche perché il caffè subbisce come un processo di surriscaldamento e quindi anche il risultato in tazzina? Grazie in anticipo a tutti quelli che mi aiuteranno in qst miei dubbi. Aspetto le vostre risposte.
Il filtro pressurizzato nasce “per far la schiuma”, ovvero per emulsionare la bevanda in modo che nella tazzina ci sia la schiuma, cosa che niente ha a che vedere con la crema di caffè.
L’intento è puramente commerciale, e direi anche efficace dato che a molte persone piace vedere a casa il caffè simile a quello del bar. Simile solo alla vista naturalmente.
Se questo filtro possa portare anche il beneficio di ridurre gli effetti di una errata molitura del caffè non saprei dirlo: con una pressione esercitata dalla pompa notevolmente superiore a quella corretta seguita da una notevole perdita di carico dovuta a una forte strozzatura, la perdita di carico legata al caffè macinato che sta nel mezzo potrebbe diventare secondaria.
Quindi il tempo di estrazione potrebbe variare poco tra un macinato troppo fine e un macinato troppo grosso.
Probabilmente diventa secondario anche quello che si beve dalla tazzina.
Riguardo al caffè affettato nel frullatore, più che delle proprietà organolettiche alterate dal calore mi preoccuperei del fatto che in parte il caffé viene polverizzato, in parte lasciato a pezzettoni.
Se il caffé è macinato troppo fine il risultato tenderà ad essere una bevanda sovraestratta, con sapore forte, amaro e legnoso, astringente.
Se il caffè è macinato troppo grosso il risultato sarà la sottoestrazione, con corpo inesistente, poco aromatico.. una sciacquonata.
Mescolando i duei difetti in un filtro pressurizzato dubito fortemente che il risultato sia interessante.
Per curiosità: viene meglio il caffè macinato nel bimbi o quello acquistato già macinato? Perché potrebbe essere un’indicazione su quello che ti conviene fare..
In ogni caso aspetta il parere di un esperto: sono talmente tante le variabili in gioco che a mio parere immaginando di avere il caffè di tuo gradimento macinato con il grado ottimale di molitura avresti ancora da scontrarti con la macchina da caffè.
Visto il tipo di macchina la pressione dell’acqua sarà regolata da una valvola di sovrapressione non tarabile e sarà senz’altro più alta del dovuto in previsione dell’utilizzo di cialde e filtri pressurizzati. Infine la temperatura dell’acqua è corretta?
Se la tua Gaggia funziona come il modello Baby che avevo ci sono due resistenze in serie esterne a una piccola caldaia in alluminio azionate da un termostato bimetallico che scatta a 107 gradi.
La temperatura misurata non è quella dell’acqua, ma dell’esterno della caldaia: le pareti della caldaia surriscaldate cedono calore all’acqua e quando il termostato scende di una decina di gradi ripartono le resistenze che cedono di nuovo calore.
Quindi se hai fretta l’acqua che finisce sopra la tua polvere di caffè potrebbe esser troppo fredda, se aspetti troppo la temperatura dell’acqua tenderà ad arrivare a 107 gradi, che oltre ad essere una temperatura eccessiva si traduce nella formazion di vapore che aumenta la pressione del getto d’acqua. Oltre a bruciare il caffè l’eccesso di pressione provoca la formazioni di canali nel panetto di caffè nei quali l’acqua ha un percorso preferenziale, cosicché l’acqua raggiungerà solo una parte della polvere di caffè con un’estrazione più povera.
A questo aggiungi che la piccola caldaia e il suo termostato che si riarma a circa 10 gradi dalla temperatura impostata (in questo caso le resistenze non ripartono finchè il termostato non arriva a circa 97 gradi) non saranno in grado di contrastare tempestivamente il crollo di temperatura in caldaia dovuto all’ingresso di acqua fredda proveniente dal serbatoio, con il risultato che potresti benissimo avere una temperatura eccessiva all’inizio dell’erogazione e una temperatura dell’acqua troppo bassa alla fine del tuo caffè.
So già che mi detesterai per quello che ho scritto, ma non ti scoraggiare.
Cerca di capire quello che succede al tuo caffé cercando di limitare il numero di variabili: per avere un buon caffè non necessariamente ti serve l’attrazzatura di una caffetteria… se vuoi partire dal macinare i chicchi di caffè cerca all’inizio di usare sempre lo stesso tipo di caffè e di pressare la stessa quantità di caffè nello stesso identico modo e di usare anche la macchina nello stesso identico modo (prendi un cronometro!).
Una volta trovato il grado di molitura ottimale in base all’umidità avrai la possibilità di cominciare a studiare le altre variabili mantendo un minimo di controllo sull’intero processo!
Ciao!
grazie mille per la precisissima, puntuale e utilissima risposta. Allora ti rispondo: il caffè viene nettamente meglio macinandolo col bimby, la corposità, il colore, il sapore è di un’altro pianeta rispetto al già macinato. Direi di essere già abbastanza soddisfatto del risultato, la crema è mooolto vicina a quella del bar, senza bolle inguardabili ma di un bel color nocciola con sfumature tendenti allo scuro, ma spesso come avviene, non fai in tempo ad ottenere un buon risultato che già ti domandi se si può ulteriormente migliorare. Ecco perché la mia curiosità è rivolta a sapere: riuscirei a migliorare ulteriormente il risultato se lo macinassi con un macinino? senza quel dubbio che mi prende pensando a quel bimby a 10000 giri/min che possibilmente mi va ad alterare il caffè surriscaldandolo. Questo è un dubbio troppo forte x me. Se optassi per un MDF gaggia sarebbe cmq soddisfacente? perché l’ho trovato nuovo a meno di 120 euro e vorrei provare questo prima di upgradare a qualcosa di più professionale. Tieni conto che non sono un barista o un maniaco del caffè che cerca la perfezione assoluta, ma vorrei solo nelle mie condizioni da casa, con la mia macchinetta Gaggia carezza deluxe ottenere il massimo possibile per bere un buon caffé. Grazie in anticipo per le tue risposte.
Sono contento della tua risposta, mi immaginavo una situazione più difficile.. Dal mio punto di vista, che è quello di uno che vorrebbe capire il perché di ogni cosa e scomporre i problemi fino a non capirci più niente, il Bimby ha il difetto non farti mai un macinato uguale all’altro: se insisti un po’ di più viene più fine, se lo fermi prima viene più grosso e quasi mai hai la certezza che sia macinato in maniera omogenea. Potresti macinare sempre la stessa quantità di caffè per lo stesso tempo per cercare di avere risultati costanti tra una volta e l’altra..
Qualsiasi macinacaffè invece è pensato per far passare il caffè oltre le macine non appena è stato macinato al grado richiesto: tu regoli la distanza tra le macine e al resto ci pensa lui.
Il Gaggia Mdf è un macinadosatore più che dignitoso che usa macine piane da 50mm: i suoi limiti maggiori sono una selezione del grado di macinatura a scatti un po’ troppo ampi e il non esser solidissimo (esterno in plastica e interno in metallo ma non a prova di bomba).
Alcuni smontano il macinacaffè e rimuovono le due sferette che spinte da una molla fanno fare gli scatti quando giri la ghiera di regolazione, poi mettono del nastro di teflon o frenafiletti nella filettatura del portamacina, quello che si muove per permettere i gradi diversi di molitura, in modo da consentire un movimento morbido ma frenato, in modo che come lo posizioni ci rimanga e non si sposti con le vibrazioni.
Non credo tu abbia voglia di manomettere un macinino appena comprato, era solo perché tu sappia si può fare agevolmente.
Sull’acquisto dell’Mdf piuttosto che un altro non ti voglio consigliare, perché io sono il tipo che si lancia sul rottame da ristemare per avere l’oggetto migliore a un prezzo più basso, quello definitivo che non si cambia più… poi ne compro sempre un secondo, un terzo.
Un amico mi ha chiesto: “Ma quanto caffè bevi?” spostando la mia ottica su un campo per me assurdo, ma mi ha fatto ridere e riflettere perché non avevadel tutto torto: alla fine il caffè al bar per me sarebbe forse più economico, il problema è che dopo averci preso gusto ho difficoltà a trovare al bar un caffè più buono del mio, ed è una cosa che mi sembra talmente assurda da farmi felice quando bevo quello di casa.
Le piccole Gaggia hanno il loro perché, hanno un sistema con i loro limiti ma che consente di avere un caffè decente anche infilando una buona fila di errori nella preparazione. Viceversa se vuoi il controllo assoluto per raggiungere con attenzione il risultato eccellente ti devi spostare verso il segmento delle macchine commerciali, ma nella maggior parte dei casi è un’assurdità: pensa se ogni famiglia avesse un’auto da corsa per andare al lavoro e fare la spesa al supermarket… probabilmente per ogni famiglia felice di ciò ce ne sarebbero 99 imprecanti da mattina a sera.
Rimanendo su questo paragone è come se tu mi stessi chiedendo il mio parere sull’acquisto di una buona utilitaria italiana nuova, ed io suggerissi come alternativa una vecchia berlinona magari tedesca, un po’ sfondata di chilometri, perché più comoda, veloce e perché per le mie esigenze forse andrebbe meglio. Tra l’altro hai già il Bimby, che per quanto riguarda il caffè potrebbe essere uno scooter..
Tanto per divagare un’amica mi ha sottoposto due preventivi per il centralino telefonico che dovrebbero installare in un piccolo studio professionale: uno con caratteristiche abbondantemente al di sopra delle loro esigenze, e l’altro un aggeggio spaziale dal costo quasi triplo.
Voleva prendere quello più costoso perché sicuramente aveva delle funzioni in più che non riusciva ad aimmaginare e che comunque non avrebbe mai usato: le ho detto che mi sembrava assurdo, ma se fossero state macchina da caffè probabilmente avrei suggerito qualche mostro antidiluviano ancora più costoso..
Qualsiasi scelta farai secondo me non sbagliarai, perché già il fatto che ti stia facendo delle domande significa che non farai una scelta casuale.. comunque a questo punto visto che ci hai dedicato tempo e pazienza devi per forza premiarti con un qualsiasi acquisto, fosse anche una tazzina da caffè nuova!
grazie sempre per la tua disponibilità e competenza. Non mi hai risposto al quesito sul surriscaldamento del caffè col bimby, cosa che secondo me avviene e va ad alterare il sapore in tazzina. Tu cosa ne pensi? Ciao grazie sempre
per la mia piccola esperienza ogni sistema a lame è devastante perchè il caffè si surriscalda e perde un bel pò di aromi. inoltre la macinatura non è mai uniforme.
macine piane o coniche sono molto più indicate.
un bel macinino a mano preso al mercatino lavora ottimamente e fa anche dimagrire 😉 .
Lucio secondo te quale potrebbe essere ok tra…Porlex Tall Hand Grinder o Hario mini slim – Skerton ?
ciao
Sul fronte macinino manuale prenderei in considerazione un Tre Spade con macine coniche in acciaio temprato.
Prezzi da nuovo 70 euro contro circa 40 degli altri due con macina ceramica, ma mi sembra molto più solido…
L’acciaio non infliisce… a differenza della ceramica ?
Salve, torno a scrivere per un problema con la mia macchina da caffè. Dopo aver messo il caffè nel portafiltro e avvitato il portafiltro nella macchina, al momento dell’erogazione del caffè in tazza incredibilmente il portafiltro si muove da dx verso sx svitandosi da soloooo. Ma cosa succede? Quale può essere la causa? La mia macchina è una gaggia carezza deluxe. Grazie in anticipo per il vostro aiuto.
Rispondo a Massimo dicendo che non sono in grado di valutare i due prodotti con le macine in ceramica, mentre il macinino Tre Spade è rimasto pressochè lo stesso in decenni in cui ha fatto onorevolemente il suo dovere. A me piaccion quelli squadrati perché mia nonna ne usava uno fatto in quel modo..
Rispondo Armando invece che il suo problema è dovuto alla guarnizione.
Si è deformanta oppure è andata fuori sede, oppure entrambe le cose.
Una vite a croce e due brugole sono quello che ti separa dal sostituirla. Se decidi di farlo da solo armati di pazienza perché di solito la doccetta si incolla con il caffè alla parte inferiore del gruppo-caldaia. Pulisci bene la sede della guarnizione da sporcizia incrostata (non la graffiare però, altrimenti non farà tenuta e l’acqua infiltrandosi sotto la guarnizione continuerà a farti girare il portafiltro).
Se trovi la doccetta in alluminio mangiata dalla corrosione pensa anche alla sostituzione con l’equivalente in ottone: costa un po’ di più ma non si corrode, tiene meglio la temperatura e ti berrai un po’ meno polvere di alluminio..
Anche a me quello squadrato , hai l’MC 11A ?
Orientativamente per un caffè quanti giri occorrono…:-)
eccolo .-)
Purtroppo non ce l’ho. Mia nonna e mia bisnonna usavano un macinino di una ditta concorrente, sempre italiana.
Veniva usato principalmente per l’orzo, ma mi ricordo che quando avevo pochi anni me lo facevano usare per macinare il pane secco e fare il pan grattato. Non so in quali condizione fosse all’epoca di questi miei ricordi, ma ho provato a sistemarlo constatando che avrebbe bisogno di un restauro serio per eliminare un notevole gioco tra le macine.
L’ho pulito, incerato e riposto.
Grazie come sempre..spero di non graffiarlo..buon caffè a tutti
Salve a tutti,cercando informazioni sulla mia macchina del caffè mi sono imbattuta in questo sito!complimenti!sono felicissima!
Arrivo al dunque!a gennaio inauguro finalmente il bar!3 anni di ricerca per il bar perfetto ma alla fine lo abbiamo trovato!solo che possiede in comodato la macchina a leve My way…ora io non ho una grandissima esperienza,ho 30 anni e lavoro al bancone da 14 circa,ma non l’ho mai sentita nominare,mi sapete dire qualcosa?l’ho provata e fa un caffè favoloso ma ho problemi a montare il latte,cosa insolita per me fan di latte art! Avete qualche consiglio da darmi?
Ciao,
mi hanno regalato una gaggia italcrem 88 a leva. Ce l’avevano in un magazzino e la stavano buttando. Mi sai indirizzare sull’utilizzo della macchina?
Buongiorno , queste belle macchine automatiche Vibiemme etc etc richiedono tutte una ventina di minuti di riscaldamento , o ce n’è qualcuna velocissima…?
Ciao Emanuela My way produce macchine per la Izzo ditta napoletana, il gruppo è molto simile a quello della La San Marco.
buongiorno,faccio il barman da anni ed ho sempre usato macchine semiautomatiche. Ho rilevato da poco un bar
buongiorno,faccio il barman da anni ed ho sempre usato macchine semiautomatiche; ho rilevato da poco un bar con una macchina a leva rancilio a 2 gruppi. Qualcuno potrebbe indicarmi dettagliatamente l’uso di questa macchina,: grazie anticipatamente. 🙂
Salve a tutti , possiedo una Bacchi ma sinceramente un pò stanco di dover stargli dietro…. Non viene mai allo stesso modo , un pò per la granulometria l’umidità per il fornello , per la quantità d’acqua per come gli gira e per mia pigrizia , vabbè insomma volevo una automatica semiprof , non sò una Bezzera Vibiemme Izzo o altro .
L’unico neo, dovendo fare solo un paio di caffè, è il riscaldamento della macchina .
Chiedo agli esperti , tutte necessitano di molto tempo ?
Un saluto
ciao, vuoi vendermi la tua bacchi? che prezzo fai?
Vuoi la mia pavoni professional con portafiltro bottomless?
lasciami un tuo contatto
No grazie preferisco tenermela…;-)
le macchine a leva sono un bidone!!!! FIDATEVI !! ho letto che molti conoscono la differenza delle macchine a leva e quelle semiautomatiche!!
Le voglio ripetere con precisione
1) la pressione della macchina a leva è data da una molla che viene contratta dalla leva del banconista e una volta arrivato a fine corsa la sgancia e crea pressione sul caffè nella coppa sottostante il gruppo. quindi una pressione meccanica.
2) L’acqua per fare il caffe nella macchina a leva viene presa in caldaia della macchina perchè l’acqua della rete entra direttamente e soltanto in caldaia. Di solito ora si ha l’abitudine di collegare un depuratore a resine( si rigenera con l’iserimento di sale nel depuratore una volta a settimana quest operazione si chiama depurazione) prima dell’ingresso in caldaia.
ORA parliamo della macchina semiautomatica.
1) la pressione viene fornita da una pompa regolabile e quindi più affidabile cioè significa che l’operatore pigia il pulsante che mette in moto la pompa e crea pressione sul caffe nella coppa.
2) L’acqua che viene erogata per fare il caffè viene direttamente dalla rete cioè l’acqua entra in macchina e entra in una caldaietta di scambio termico che è immersa a bagno maria nell’acqua bollente della caldaia grandequindi entra fredda ed esce canda che viene indirizzata a fare il caffè.
@ il caffè della peppina.
La macchina da caffè a leva, rispetto alle semi-automatiche ( eccezion fatta solo per alcune dalle quali tutte le altre ne hanno scopiazzato qua e la i contenuti tecnici ), è funzionale al proprio utilizzo solo se l’operatore ne è all’altezza.
Pertanto, in assenza di determinate capacità personali,ogni parere – copiato e incollato -, che oserei definire privi di contenuti tecnici che denotino pregi e/o difetti dell’una o dell’altra, lascia il tempo che trova
Per chi teme di provare e di nopn riuscire può sempre ripiegare sulle “macchinette da scaffale” da supermercato 😉
Buon caffè a tutti!
ripeto la macchina da caffè a leva è un bidone e si utilizza quasi esclusivamente in campania. Ed è la macchina rilanciata da alcuni anni SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per i torrefattori in quanto l’operatore o il barista deve lavorare con oltre 9 gr di caffè. Poi non parliamo della qualità del caffè che viene utilizzata nella macchina a leva…… qunidi è meglio che compri veramente il caffè al supermercato. INOLTRE la macchina da caffè a leva è dannosa per la salute . Chiedete se in germania l’organo di controllo sulla salute ha dato il consenso di poter utilizzare queste macchine (ops.. BIDONI)
ciao Raffaele ciao ragazzi vi ricordate di me? è dal 2010 che non scrivo piu e sono andato avanti con la mia europiccola fino a che ho dovuto venderla perche si era telmente rovinata che perdeva acqua da tutte le parti e la base tutta corrosa per ripararmela da solo dovevo spendere minimo un centinaio di euro …cosi ho trovato un occasione e sto acquistando una vibiemme domobar con gruppo e 61 a poco piu di 200 euro che ne dite sara un salto di livello?
ottimo luca però se ti interessa ho una faema e61 restailing
@ il caffe della peppina …al momento sto aspettando che mi arriva a casa la vibiemme domobar certo che se ho preso un pacco o sola come preferite ..mi rivolgero a te quanti gruppi uno ?
la faema e 61 è 2 gruppi ma se ti interessa una 1 gruppo ho una gaggia e90 automatica paraticamente nuova
Ciao Luca,
ne è passato di tempo! Premesso che i difetti evidenziati sulla tua europiccola sono dovuti all’usura ed al logoramento delle tenute meccaniche (cosa del tutto fisiologica per qualunque macchina da caffè), sono convinto che le motivazioni che ti hanno spinto a cambiare modello sono dettate più dalla curiosità di dare una nuova “impronta” ai tuoi caffè perchè, sono certo, con €100 la tua Europiccola sarebbe ritornata come nuova e pronta a regalarti tante altre soddisfazioni.
La domobar è un’ottima macchina per le esigenze domestiche, ma ti anticipo che rispetto alla europiccola (il paragone tra le due è dettato dal fatto che la euroiccola rappresenta per te il metro di misura) richiede più tempo per andare a regime ottimale di esercizio e quindi richiede di sacrificare qualche caffè in più prima di ottenere il massimo dalla miscela (o monorigine) utilizzata.
Inoltre, data la maggiore complessità costruttiva richiede più attenzione, e tempo, per la manutenzione ordinaria come ad esempio la pulizia periodica con detergenti specifici per la pulizia del gruppo dai residui di caffè e, ovviamente, proprio per la sua maggiore complessità, qualche soldo in più per la manutenzione straordinaria.
Ma prima di analizzarne i dettagli attendiamone innanzi tutto la consegna. 😉
Buon caffè a tutti.
@Raffaele si infatti era da tempo che guardavo con curiosita queste macchine con e61 singolo e coincidenza ho trovato la vibiemme a duecento euro proprio quando mi si è rotta la pavoni ..altrimenti al momento non avrei cambiato.
il gruppo professionale e61 se ne è parlato tanto…la leva dell’europiccola invece non è di derivazione professionale, quindi spero sia un salto di qualita,anche se la europiccola non andava male anzi… mi ha saputo dare dei buoni caffe e poi non facendogli manutenzione si è rovinata eccessivamente.
…dalla domobar pero mi aspetto un po piu di crema in tazzina come nei bar. guardando un po tutti i video dimostrativi sembra in grado di erogare espressi piu cremosi dell’europiccola …costa anche il doppio qualcosina in piu dovra darmela.
poi appena arrriva la faccio controllare e cerchero di mantenerla con la dovuta attenzione.
poi per la miscela ci sara da fare un discorso a parte dopo le ciofeche del tazza d’oro e del sant’eustachio mi sono rifornito in una piccola torrefazione artigianale che lo tosta a legna. l’unico difetto è che il prodotto non è mai uguale a volte un’ottima crema mentre altre volte viene acqua …e non sono io a sbagliare…ogni tostatura è diversa dall’altra , e siccome ultimamente sono piu le volte che viene scuro e liquido che quelle che viene bene indipendentemente da pressatura e macinatura, mi daro da fare per trovare altre miscele
salve, voglio fare una precisazione tutti parlano che la vibiemme etc hanno il gruppo della E61!!! E’ errato solo il funzionamento è del gruppo è simile alla E61 cioè il micro che apre l’acqua o elettrovalvola è azionato dalla levetta!!!!!
Ma nonè questo che ha reso famosa la E61 è il gruppo dentro che è differete e non può essere realizzato in quanto brevetto internazionale… cioè il gruppo all’interno è cavo e permette a l’acqua della caldaia di entrare ed uscire dal gruppo rendendolo sempre caldo. Quindi è un’illusione ed un errore dire ha il gruppo E61 ma questo errore è voluto solo ed esclusivamente da torrefattori poco seri che dicono di dare una macchina come la e61 FALSO!!! E’ solo che per comprare una E61 dovrebbero spendere 3 volte il prezzo di una macchina come dicono loro come E61………………..fatevi furbi
non saprei di preciso pero sul sito vibiemme parlano di gruppo e 61 che ha le stesse caratteristiche dell’originale e nella sezione dove si parla di circolazione termosifonica e tecnologia hx spiegano che l’acqua entra all’interno del gruppo e poi riesce con un circolo continuo anche quando non viene erogato caffe in modo da tenerlo caldo. poi forse sara leggermente diverso non lo so
@ Luca.
un’analisi aderentissima alle mie riflessioni! 😉
Com’è vero che la europiccola, nonostante le sue modeste pretese, grazie alla sua semplicità d’esercizio non pone grandi “dilemmi” a chi la utilizza è alterttanto vero che da una macchina come la V.B.M. ci si deve attendere qualche cosa di più.
Tuttavia, prima di intraprendere questa nuova avventura, sarebbe opportuno dotarsi anche di un macina caffè che consenta l’utilizzo immediato del caffè macinato. Questo dettaglio è di una rilevanza fondamentale se vuoi garantirti caffè cremosi, ma che siano al contempo anche buoni da bere. (le due cose seppur strettamente correlate tra loro, non sempre conciliano col “fai da te”).
Pertanto, prima di esplorare nuovi mondi, anche per avere un raffronto diretto con le diverse metodologia e, soprattutto, prima di elevare critiche ai prodotti da te menzionati,e prima di qualunque altro up-grade, si rende necessario disporre di attrezzature idonee e soprattutto EFFICIENTI !!!
Non escludo le insidie che lsi celano lungo a strada che ti condurrà ad ottenere i risultati sperati, ma la tua tenacia sono certo sarà vincente!
Ad ogni modo, se ti fa piacere, quando arriva la tua nuova macchina possiamo darle insieme un’occhiata.
Buon caffè a tutti. 🙂
@ ilcaffedellapeppina1
sarà un mio limite, ma non mi è sufficiente chiaro il contenuto del tuo ultimo commento.:-)
ti sarei grato se me lo dettagliassi.
Grazie
@ Luca,
quale modello della domobar hai acquistato?
@Raffaele il modello base cioè domobar pero avendola presa usata non so se è di uno due o piu anni fa
per quanto riguarda il macina caffè utilizzo un pavoni jolly al quale ho tolto il dosatore ..dopo natale mi dedichero alla ricerca di un modello piccolo istantaneo e con macine coniche
…..si mi farebbe piacere incontrarci sei di roma?
No, di Salerno, ma possiamo sfruttare gli strumenti resi disponibili alla tecnologia per confrontarci 😉
cioè dici tramite foto o verresti a roma?
raffaele sono anche io di salerno
@ Luca
credo sia più fattibile con qualche foto e qualche video sempre che tu abbia familiarità con gli attrezzi da lavoro ;.)
@ ilcaffedellapeppina1
che carrambata!!! 😀
sei un professionista del settore? Se si, lavori in proprio o collabori con qualche azienda di caffè/ concessionaria di macchine da caffè?
ok appena arriva mandero qualche foto
https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0CAcQjRw&url=http%3A%2F%2Fcoffeegeek.com%2Fforums%2Fmembers%2Fbuysell%2F637082&ei=1nqAVNfaDoHpaLHlgKAC&bvm=bv.80642063,d.d2s&psig=AFQjCNF6vM6M5Ltw3tNuvbUHgH-ciLiHWw&ust=1417792538241339 intanto in rete ho visto che parecchia gente monta questi pid controller su macchine piccole per rendere la temperatura piu precisa ..pero non capisco se visualizza solo la temperatura oppure sia in grado di regolarla
@Luca
il PID controller è un sistema che ti consente di controllare e regolare in tempo reale la temperatura di esercizio della macchina da caffè eliminando gli scarti on/off del pressostato meccanico. Gli effetti benefici sono immediati in quanto riduce notevolmente gli scarti di temperatura dell’acqua che va a filtrare il caffè.
Ma ti pego però, non imbalsamare la caldaia come quella che si vede nella foto del tuo link. Rischieresti di ottenere l’effetto contrario!
Buon caffè a tutti!
@Raffaele ok la caldaia no non la tocco….ma questo pid controller dove lo compro e di che marca sa darmi qualche consiglio? una volta che ci avro preso la mano faro questa modifica ma a chi mi rivolgo?
la macchina è arrivata ed è nuova impellicolata sara stato fatto uno o due caffe ..solo che aprendola manca la pompetta per tirare su l’acqua non so perche sia stata tolta comunque per 200 euro sono soddisfatto ora devo trovare una pompa o comprarne una nuova e poi pure la griglia e tanica per l’acqua
@Luca
L’assenza della pompa e della tanica dell’acqua può essere giustificata dal fatto che il vecchio proprietario l’abbia sostituita con una pompa rotativa come quelle in uso per le macchine professionali.
Puoi pubblicare qualche foto del vano caldaia e qualcunaltra che ritrae il gruppo dal lato della levetta?
Non so se sia stata una buona idea eliminare il dosatore dal macina caffè, ma di sicuro ogni qualvolta lo accendi per macinare il piano della cucina diventa di un altro colore. 😀
non so proprio che cosa abbia combinato questo tipo….
ma una pompa rotativa mi darebbe un caffè migliore ? vale la pena acquistarne una o ci rimetto la sua originale?
ok le foto domani le faccio
@Raffaele ..e poi pensandoci perche saresti contrario al rivestimento della caldaia? se la isolo con un foglio di materiale isolante dovrei avere con una spesa irrisoria i seguenti benefici:
meno dispersione di calore e temperatura stabile per piu tempo con meno accensioni
consumi elettrici inferiori
e telaio della macchina caldo ma non rovente
quindi in teoria con caldaia isolata il gruppo dovrebbe lavorare a temperatura piu stabile
http://postimg.org/image/ffivk4ird/
image/9hcxvw82r
http://postimg.org/image/9hcxvw82r/
http://postimg.org/image/8bnrxz3lz/
http://postimg.org/image/lq9hqro9r/
http://postimg.org/image/n8fkms79t/
il portafiltro è rovinato mi sa che è meglio prenderne uno nuovo ?
Buongiorno Luca,
la pompa rotatva dà in assoluto un rendimento maggiore e quindi caffè migliori rispetto ad una pompa ad impulsi come quelle in dotazione per le macchine da caffè d’uso domestico.
Senza ombra di dubbio sarebbe un’importante upgrade al quale, però, vanno aggiunti ulteriori componenti come ad esempio una valvola di espansione di uso professionale per efficientare al massimo la funzione stessa della pompa e consentire un miglior scambio di calore e pressione che si vanno a generare fisiologicamente all’interno dello scambiatore di calore. Tuttavia, l’investimento da affrontare sarebbe di gran lunga superiore all’acquisto stesso della macchina e qui mi fermo!
Con quest’ultima considerazione, ovvero lo scambio termico, mi riallaccio anche al discorso della caldaia “imbalsamata”, se mi è consentita la battuta 😀
Il calore generato dalla resistenza posta all’interno della caldaia ha la funzione oltre che di riscaldare l’acqua all’interno del boiler e di riflesso l’acqua all’interno dello scambiatore, di sopperire all’escursione termica deteminata dal gruppo erogatore posto all’estremità dell’impianto termosifonico. infine va ricordato che il gruppo erogatore, posto all’eserno della macchina e senza nessuna protezione, rappresenta da solo 1/4 del peso della tua domobar e la lega di cui è composto è fortemente suscettibile alle temperatura esterna!
Fatte tute queste dovute considerazioni, si capisce quindi l’importanza di una temperatura omogenea non solo all’interno del boiler e dello scambiatore, ma anche all’esterno della macchina in quanto il calore generato dall’acqua presente nello scambiatore e diretta al gruppo viene disperso da quest ultimo sulla carrozzeria della stessa macchina. In alternativa puoi sempre creare artificialmente le condizioni richieste per ridurre il delta portando a più di 40° la temperatura dei locali, ma credo che questa soluzione sia poco conveniente.
Ho dato un’occhiata alle foto e posso dedurre che la macchina non presenta gravi segni di usura. Sarebbe comunque opportuno staccare il tubo superiore dello scambiatore (quello che collega la macchina al gruppo) per verificare la presenza di eventuali accumuli di calcare. Inoltre, per maggiori garanzie sulla tenuta delle parti meccaniche sarebbe opportuno sostituire tute le guarnizioni del gruppo (11 in tutto).
Poichè ho potuto constatare che manca sia la pompa che la valvola di espansione, ti consiglio di rivolgerti ad un rivenditore autorizzato per l’acquisto dei ricambi mancanti. Per la domobar la valvola di espansione è montata direttamente sulla pompa e quella originale è già tarata per il suo utilizzo. Con una valvola diversa rischi di compromettere seriamente l’utilizzo della macchina o, nella migliore delle ipotesi, avvere uno scadentissimo caffè
A questo punto, il consiglio è di portarla presso un centro assistenza e far fare tutto a loro. Facendo una stima dei ricambi e del tempo necessari per il ripristino, te la dovresti cavare con un bel centone.
P.S. Il portafiltro è ancora quello originale e non presenta ammaccature e non è necessario sostiruirlo.
Se hai bisogni di maggiori chiarimenti, non esitare.
Buon caffè a tutti
ok chiarissimo.. il rappresentante su roma lo incontro tra oggi e domani gli posso chiedere un preventivo per una pompa rotativa piu valvola se ha qualche occasione alrimenti se costa poco al momento metto la sua originale.
e mi dedico al pid control e farlo montare da qualcuno capace tu sai dove posso trovare questi pid controller? risultati in italiano non ne ho trovati
salve posso darti io tutti i ricambi originali e pompa rotativa
se ti interessa fammi sapere
ciao
@ilcaffedellapeppina1 ok ne tengo conto se il rappresentante che ci sta lavorando non ha questi pezzi o gli dovesse mancare qualcosa volentieri che prezzo mi faresti li vendi nuovi o sono usati o comunque scontati?
nuovi scontati
se mi dai un contatto ti chiamo
e poi esistono modelli di pompe rotative cosi piccoli da entrare nella mia macchina da caffe?
mandami foto tua macchina perchè le pompe hanno una certa grandezza
le foto sono quelle che ho messo sopra qualche giorno fa ora non posso fare altre foto perche la macchina sta dal tecnico il modello è vibiemme domobar caldaia singola
.il tecnico mi ha fatto vedere una pompa da bar ma non entra nella mia macchina dovrei mettere dei tubi piu lunghi e posizionarla esternamente sotto il lavello della cucina.
se sai di qualche modello micro che entrerebbe nella mia macchina fammi sapere
@Luca
Voglio ribadire che la sostituzione della pompa ad impulsi e soprattutto l’installazione di una pmpa rotativa sono interventi molto delicati che richiedono competenze precise altrimenti si rischia di danneggiare irrimediabilmente la macchina o, nella migliore delle ipotesi, di fare una ciofeca di caffè! Pertanto sarebbe opportuno affidarsi a mani esperte.
@Raffaele io mi sto rivolgendo al tecnico ufficiale vibiemme che lavora su Roma. Avendo chiamato la vibiemme mi hanno dato il suo numero quindi credo e spero sia competente. lui mi ha detto che chiama la vibiemme e vede se hanno una pompa rotativa per quella macchina, altrimenti mi ha detto che rimedia pompa professionale e valvola montando tutto esternamente sotto il piano di lavoro.
poi mi ha proposto due soluzioni o allaccio diretto alla rete idrica con addolcitore oppure tanica dell’acqua esterna piu grande.
per quanto riguarda il pid controller è stato sincero e mi ha detto di aspettare che non lo conosce e prima di metterci mani deve un attimo studiare la cosa. mentre per la pompa oltre a confermarmi i relativi vantaggi si è reso subito disponibile.
tutto questo in oltre non dovrebbe costarmi molto in quanto avendo gia i ricambi mi farebbe un prezzo basso.
Ti risulta giusto quanto mi ha detto il tecnico? devo chiedergli di fare attenzione a determinate cose tipo pressione o altro?
comunque prima di procedere mi deve fare un preventivo del lavoro sia con pompa originale che con quella rotativa quindi se ci sono ulteriori consigli e accorgimenti prima che gli do conferma ben vengano
@Luca.
Poichè la macchina non è studiata per ospitare una pompa rotativa professionale, il consiglio è di montarla esternamente alla macchina anche per ridurre i fastidiosi rumori di vibrazioni mentre il gruppo valvole, espansione e ritegno vanno installati all’interno della macchina per consentire il deflusso dell’acqua, generato dall’aumento di pressione nello scambiatore, nell’apposita vaschetta di scarico.
Utilizzando il massello distributore (il gruppo valvole di cui sopra) della V.B.M. non è necessaria alcuna regolazione alla valvola di espansione in quanto già pretarata dalla casa madre. Diversamente,attestare un range di utilizzo tra gli 11 – 13 bar (per le macchine professionali con gruppo di derivazione “E &1” è 14 bar) per un esercizio ottimale.
P.S. Ad ogni modo confrontati col tecnico per capire come la pensa ed il suo grado di preparazione.
Una corretta regolazione della valvola consente di stabilizzare la temperatura, all’interno dello scambiatore che, com’è noto, non corrisponde mai con quella della caldaia. Una taratura troppo bassa podurrà un caffè freddo, inconsitente e di colore chiaro (sotto estratto) mentre una taratura troppo alta produrrà di contro un caffè sovra estratto.
Pertanto, in entrambi i casi, inciderà negativamente sulla preinfusione e sul prodotto finale a prescindere dalla temperatura di esercizio della caldaia e della regolazione della macina!
Nel secondo caso, addirittura, a causa dell’elevata pressione che si va a generare nello scambiatore si rischia di farlo letteralmente squarciare con la triste conseguenza di accompagnare la macchina nel suo ultimo viaggio verso l’isola ecologica
P.S. Le regolazioni vanno fatte con macchina a regime e con un portafiltro con manomentro in dotazione a tutti i tecnici.
Infine, per chiudere il cerchio, verificare la presenza del gigleur che viene montato di norma sull’estremità del tubo scambiatore superiore, lato gruppo. Questi gigleur sono di varie sezioni, le più utilizzate sono 3 e 4 mm. Se il tutto è regolato ad hoc utilizza un “3”.
Se opti per la pompa rotativa, l’allaccio della macchina alla rete idrica con relativo addolcitore diviene a questo punto un passaggio obbligato 😉
Per quanto riguarda il P.I.D., credo che sia un upgrade che può attendere perchè gli aspetti tecnici qui trattati sono fondamentali per un buon caffè e in loro assenza neppure il miglior P.I.D. può fare miracoli.
Ti confermo la bontà dei consigli del tecnico a cui ti sei rivolto
Buon lavoro ma prima ancora buon caffè a tutti 😉
ok terro conto di queste cose…
nel mentre sto faciendo anche altre piccole modifiche meno invasive,avendo conosciuto un tipo che si occupa di campionati di latte art mi ha fornito una serie di pezzi:filtro singolo portafiltro senza fondo doccetta di precisione e pressino in acciaio. anche questi componenti dovrebbero darmi buoni risultati nell’estrazione. In oltre mi ha sconsigliato di comprare il caffe sfuso(ma gia lo sapevo)..quindi finito tutto questo mi dedichero alla ricerca di una (o piu di una)buona miscela
Ottimo!!! 🙂
ricorda solo che al filtro ad un caffè corrisponde beccuccio ad una via -)
Spero almeno in un invito per degustare i tuoi, sono certo, ottimi espressi 😉
se vieni a roma certo è la prima tappa
@Raffaele ma la valvola di espansione gia è presente nella macchina è necessario baypassarla usandone una professionale o va bene anche la sua?
@Luca.
se intendi procedere con l’installazione della pompa rotativa, la valvola presente va eliminata e sostituita con il massello distributore V.BM. che include valvola di espansione e valvola ritegno.
per il momento il tecnico mi monta la macchina e la pompa esterna per farmela provare. poi dopo le feste mi rimedia la il gruppo valvola, ma dice che sara difficile fare entrare la valvola professionale nel poco spazio interno alla macchina
intanto che questi giorni aspetto sto guardando delle tazzine diverse dalle classiche. alcune coniche a pareti dritte appena piu strette e altre molto piu strette e alte in tutti e due i casi essendo piu strette ho notato un maggiore spessore della crema.
secondo voi quali sono le tazzine ideali quelle normali o altri tipi?
buongiorno
anche se dovessi inimicarti qualche lettore….
Raffaele sbottonati e dicci quale per te è una buona macchina a braccia
logicamente potresti fare delle recensioni in base alla tua esperienza…..
una specie di classifica
semmai elencando delle macchine ottime da delle buone macchine…
io ed altre lettori apprezzerebbero molto ciò…….
Nicola
@Nicola… 😀
Da più di 5 anni ho uno scambio epistolare con tantissimi di voi e lo faccio per il solo piacere di mettere le mie conoscenze a disposizione (A GRATIS!) di tutti coloro che si appassionano al mondo del caffè e, soprattutto, prima ancora che si lasciano “indottrinare” da pseudo esperti del settore che hanno come scopo ultimo quello di spillare soldi alla platea.
Gli eroi che in tutto questo tempo continuano a seguirmi sanno bene che non è mio costume stilare graduatorie su macchine da caffè… su macinacaffè… su miscele di caffè… etc… perchè tutti questi elementi devono essere poi sintetizzati e utilizzati in maniera efficiente dall’OPERATORE. Ed è propro da quest ultimo che sono solito partire quando devo esprimermi sul tipo di attrezzature più adatte a far fronte alle esigenze del SINGOLO SOGGETTO. In questo scenario ovviamente gioca un ruolo fondamentale anche l’esperienza dell’OPERATORE e la sua “duttilità” nel fronteggiare le variabili che condizonano ogni singola estrazione. In questo frangente, le opportunità di lucrare sulle passioni altrui non sono mai mancate e le offerte di promuovere recensioni in cambio di denaro sono arrivate a pioggia ma ho sempre ringraziato e declinato per i motivi sopra citati… poi, nella vita, mai dire mai ma se dovesse essere sempre nel rispetto di una logica personale avulsa da ogni forma di strumentalizzazione. Basta vedere ciò che genera l’indotto delle competizioni agli sponsor che contribuiscono alla realizzazione degli eventi per rendersene conto.
Questo tread, nato con l’intento di portare a conoscenza dei più dell’esistenza di una macchina alternativa a quelle più comunemente diffuse, ha dato nel tempo spunto a diverse riflessioni sul mondo delle macchine da caffè in generale, passando dalla leva all’automatica, dalla moka alla professionale, ecc… generando talvolta maggiori dubbi, più di quanti uno ne avesse avuti prima di approcciare a queste pagine 🙂
Pertanto, onde evitare ulteriori stress a chi verrà dopo di noi (ti ricordo che io sono un follower come te) e ti va di approfondire qualche tematica e attirare così la mia attenzione, sarei davvero felice di confrontarmi su macchine da caffè, leva o automatica per me è indifferente, ma che siano professionali.
Quelle da scaffale da supermercato servono solo come complemento d’arredo! 😉
Scusami a priori se la risposta disattende le tue aspettative, ma credo per ovvii motivi che i lettori abbiano apprezzato ugualmente. Per qualunque altra cosa sarò felice di rispondere ai tuoi quesiti.
Buon caffè a tutti! 🙂
@Luca
come hai potuto notare, anche la tazzina è funzionale ad un buon caffè soprattutto per l’effetto visivo in grado di generare e pertanto richiede perizia nella scelta.
Ne esistono diversi tipi in commercio e le più diffuse sono generalmente alte e strette o basse e larghe. premesso che devono essere rigorosamente di porcellana (made in italy) ognuna di essa si adatta meglio al tipo di miscela e di macchina utilizzata. La prima si adatta meglio ad una macchina semi/automatica e ad una miscela prevalentemente arabica per via della minor crema che questa qualità riesce a sviluppare durante l’estrazione. In questo caso, la tazzina stretta contribuisce a mantenere compatte le maglie della crema necessaria a preservare le proprietà comunque volatili del caffè. La tazzina bassa e larga è più indicata per le macchine a leva, tendenzialmente capaci di generare maggior crema durante l’estrazione rispetto alle semiautomatiche, a prescindere dalla miscela utilizzata. Il maggior strato di crema ha, in una tazzina di questo tipo, la possibilità di estendersi su una maggiore superficie evitando così un antiestetico rigonfiamento/increspatura della crema.
Per gli accademici esiste anche una tazzina certificata “ESPRESSO ITALIANO” 🙂
Leggo sempre con estremo piacere sia le domande che le risposte in questo spazio di discussione, che è stato fonte di ispirazione di scoperta di verità quasi assolute quando mi sono avvicinato a questo mondo intrigante (non che sia un esperto adesso!).
Uso spesso il bicchierino di vetro, forse perchè mi piace guardarlo mentre si riempie, e a nonostante i due tipi di arabica che di solito alterno, posso assicurare che con un caffè tostato in casa da pochi giorni non ci sono grossi problemi nel conservare la crema che esce abbondante anche se non ho una macchina a leva!
Ho ancora voglia di fare tanti esperimenti, ma il tempo è sempre meno e spesso accumulo ricambi e parti per progetti che forse mai finirò: così ho un Pid in giro per casa, che ancora non so se finirà prima nella macchina da caffè o verrà utilizzato per rendere più facile la mia tostatura, e una vecchia macchina con scambiatore che forse mai restaurerò.
Questa macchina ha una pompa rotativa compatta della Rotoflow, che stavo pensando di piazzare nella La Spaziale Professionale anni ’80 che uso con soddisfazione da un paio di anni: è il modello senza scambiatore, con serbatoio interno e una enorme vecchia pompa a vibrazione.
Togliendo il serbatoio ci sarebbe spazio a sufficenza per la pompa rotativa, che alla sua uscita possiede la valvola di bypass per regolare la pressione: non essendoci lo scambiatore comunque non credo di poter far danni con una pressione eccessiva.
Che ne pensi Raffaele?
Saluti.
@Torpedine
data la tua voglia di esplorare il mondo e farlo soprattutto con meno imprevisti possibili, consiglio di lasciare le cose così come sono, ma se proprio vuoi viaggiare comodo e goderti l’avventura allora conviene ripristinare la tua vecchia macchina con scambiatore e pompa rotativa rotoflow 😉
Elencare qui i motivi per i quali boccio la tua idea di installare la pompa rotativa sulla La Spaziale sono davvero tanti e farlo non recherebbe alcun beneficio, semmai riuscisse a funzionare.
Riguardo alla crema abbondante dei tuoi arabici, considera che le pompe ad impulso hanno dalla loro la capacità di estrarre una crema maggiore rispetto ad una pompa rotativa per via della maggiore pressione d’esercizio e della minore portata volumetrica. inoltre, altro fattore di rilievo è la degasatura del caffè che implica un periodo di stagionatura di almeno 48 ore prima dell’utilizzo della miscela. L’utilizzo di un caffè fresco torrefatto produce una crema maggiore rispetto allo stesso se stagionato correttamente. In questo caso, la superficie si presenta con tante microbollicine e la crema tende a scomparire rapidamente. Con i robusta questo fenomeno è ancora più accentuato, pare champagne! 😀
carissimo Raffaele,
innanzitutto voglio farti i miei complimenti perche’ vedo che tutti si rivolgono a te per ottenere dei validi consigli su questo mondo del fare il caffe’ e quindi e’ sinonimo di fiducia della tua esperienza in questo campo. A questo proposito
vorrei chiederti un consiglio anchio sulla macchina a leva che se ne sentono di tutti i colori nel bene e nel male. Gestisco una piccola pensione B&B con servizio Bar e sto pensando di passare ad una macchina a leva (Bosco o altre) piu’ che altro perche’ sentendo il parere di alcuni esperti si dovrebbe ottenere un caffe’ migliore(a parte il parere caffedellapeppina che mi scoraggia). Attualmente sto usando una Cimbali 22 Plus e devo dire che mi trovo bene. Ti sarei molto grato se mi potresti dare alcuni consigli in merito ringraziandoti anticipatamente
Saluti
Claudio
Ciao Claudio e grazie per i complimenti.
La scelta della macchina è subordinata al consumo giornaliero di caffè, cappuccini e bevande calde che richiedono l’utilizzo di vapore senza tralasciare gli eventuali picchi di lavoro.
Da queste premesse si può poi stabilire la tipologia di macchina più adatta alle tue esigenze. Nel caso tuo parti già da un’eccellente base perchè la cimbali 22 plus è il non plus ultra tra le macchine semi automatiche, efficace, sempre efficiente ed indistruttibile. Parola di faemista con il vezzo della leva! 😉
Riguardo al mito della macchina a leva, posso confermare che, seppur a fronte di un lieve quantitativo di caffè in più richiesto per ogni singola battuta, il risultato in tazza è decisamente superiore. Sia chiaro però, familiarizzare con questo tipo di macchina non è cosa facile, ma neppure impossibile e nella prima fase potrebbe mettere in crisi l’operatore soprattutto nelle ore di punta. Dopo un primo periodo di “purgatorio” :D, durante il quale ci si fa un pò la mano e si diventa di volta in volta più veloci nell’utilizzo, ogni caffè diventa una poesia. Tuttavia esistono sempre i detrattori e, soprattutto, lupi camuffati da agnellini (esperti) che tentano di screditare per finalità commerciali. Se il tuo è più un capriccio che una necessità, ti consiglio di rivolgerti in primis a qualcuno che utilizza queste macchine da tempo per ascoltare cosa ne pensa e se precedentemente ha utilizzato anche macchine diverse dalla leva e poi qualcuno che gentilmente si offra per fartela provare.
Se hai altre curiosità in merito non esitare a pormi domande, con la sviolinata iniziale ti sei conquistato la mia simpatia 😉
Saluti a tutti
Ciao Raffaele,
ti ringrazio della tua tempestiva risposta da cui si intravvede la passione dell’esperto in materia!!!
Allora diciamo che il consumo giornaliero di caffe` e’ subordinato alla presenza di ospiti nella mia pensione e che comunque i picchi di lavoro sono rari, nel senso che dovrebbero presentarsi tutti insieme a colazione. Per quanto riguarda il servizio Bar non e’ che svolga una mole di lavoro da potermi creare problemi di esecuzione con la macchina a leva e il mio pensiero e’ proprio quello di dare un tocco di qualita’ al caffe’ e di immagine alla mia struttura. Quindi diciamo pure che e’ piu’ un capriccio che una questione di necessita’. Dato che la ns attivita’ e’ esclusivamente a gestione familiare, e quindi nel caso gli operatori saremmo noi stessi vale a dire io mia moglie e mia figlia sarei anche disposto ad un periodo di purgatorio come dici tu, se il gioco ne vale la candela. Detto questo ti chiedo allora nel caso dovessi “osare” questo passaggio quale marca di macchina mi consiglieresti, che ne dici dell Bosco?
Nei prossimi giorni vorrei fare un salto a Milano e vedermene un paio in opera
perche’ qui da noi in Trentino Alto Adige non le usa nessuno a meno che’ tu non sappia dirmi qualche indirizzo piu’ vicino,oppure magari possiamo scambiarci il numero telefonico (sempre che tu lo accetta) in modo di poterne parlare con calma. Ti ringrazio ancora della tua disponibilita’ e per il tempo che dedichi a noi comuni mortali
Buon caffe’
a proposito di crema sul caffe, il tipo che ho conosciuto a roma che mi ha fornito vari accessori per la mia macchina e che organizza le gare e i corsi di latte art, mi ha fornito diverse arabica monorigine tostati sia scuri che chiari per farmeli provare a suo dire la tostatura chiara è piu aromatica e avendo piu olio nei chicchi si ottiene piu crema nell’estrazione.quindi a chi si tosta il caffe da solo provate a tostarlo chiaro se non lo avete gia fatto….io ancora non posso dare giudizi avendo ancora la macchina in riparazione e sto aspettando ad aprire il caffè.
chi è che ha provato tostature piu chiare di quello che fanno a roma?
Ringrazio in ritardo Raffaele per i suoi consigli.
La macchina da restaurare è una Simonelli Beach abbastanza malmessa: cromature un po’ rovinate, verniciatura da rifare e una ammaccatura da sistemare, manometri da sostituire. Condizioni interne ignote, ho solo verificato che la resistenza abbia il corretto assorbimento.
L’unica cosa che ho sistemato, indovinate un po’, è la pompa che aveva i cuscinetti bloccati dal mancato uso: a dirla tutta ho comprato il rottame proprio per avere la pompa..
Fortunatamente è la versione base senza controllo volumetrico: un problema in meno per il ripristino, che forse tra qualche anno deciderò di iniziare!
Adesso però dovrò convivere lunghi anni con il tarlo degli svantaggi della pompa rotativa! 🙂
Per quanto riguarda gli altri aspetti del mio caffè domestico non sono sicuro di ricercare la comodità a tutti i costi: la macchina che uso non ha le comodità delle automatiche né la compattezza di quelle semplici, tosto il caffè in una macchinetta per popcorn e ogni volta cerco di capire cosa non ha funzionato..
In teoria mi accontenterei di capire anche senza raggiungere l’eccellenza nel gesto artistico, e limitare l’oscillazione di alcune variabili mi sembra la strada migliore. Per questo ho acquistato il PID, ma oltre alla mancanza di tempo sono frenato dal dover smontare il termostato che funziona per capire come è fissato il bulbo in caldaia, con probabile lungo fermo prima di riuscire a completare l’opera. Certo, potrei rivolgermi a un tecnico, ma dimezzerebbe la soddisfazione e raddoppierebbe il rischio di arrabbiatura!
Infatti mi sa che finirà nella macchinetta dei popcorn..
Ah, a proposito della fase di degasatura: di solito rispetto le 48 ore di riposo, dopo le quali sigillo i contenitori. Spesso i primi giorni li ritrovo in pressione quando li riapro per preparare un caffè, segno che il rilascio di gas non era terminato dopo 48 ore. Chissà come varia la stagionatura sigillando il caffè immediatamente dopo la tostatura…
Spero di leggere spesso altre domande ed altre risposte, perché questo antro della Sibilla per me è fonte continua di ispirazione.
Ah, se a qualcuno avanzano dei ricambi per un Mazzer Major sistemo anche il macinino… 🙂
Buon caffè a tutti!
@luca
Nella tostatura ci sono infinite variabili che è difficile controllare in torrefazione, quasi impossibile a casa.
La temperatura e la durata delle varie fasi di tostatura, come del raffreddamento, porta risultati differenti legati anche al grado di caramellizzazione degli zuccheri.
Da quelo poco che so, il caffè tostato meno ha solitamente meno corpo, ma la maggior presenza di zuccheri non del tutto caramellizzati pesantemente arricchisce il gusto, perchè vengono nascoste meno le note di frutta e spezie.
A me piace tostare leggermente meno di quello che viene fatto dalle nostre parti, per dare un riferimento di colore direi un Full City.
Poi ovviamente è difficile che riesca ad ottenere sempre lo stesso risultato e sono comunque contento di quello che vien fuori…
La tostatura italiana credo sia tra la Vienna e quella francese.
@Torpedine
di dove sei? io a roma ho notato che nei bar oltre che a caricare le miscele di robusta la tostatura è nera come negli ultimi tre tipi ….il sapore lasciamo stare….la crema scarseggia non riesce a sostenere lo zucchero….facevo decisamente meglio io con l’europiccola.
gli unici due bar con tostatura piu chiara che mi sono capitati sono il bar cantu e un altro bar che utilizza una miscela pascucci. si vede chiaramente che il caffe nella campana è leggermente piu chiaro del solito romano…se devo dire la verita a roma siamo messi male la maggior parte fanno caffe amaro poca crema e poco sapore che svanisce appena bevuto
Cerco di rispondere a tutti dando la priorità in ordine cronologico.:-)
@Claudio.
credo che a questo punto più nulla possa convincerti a desistere dai tuoi intenti! 😀
Non ho mai avuto il piacere di vedere dal vivo (mi riferisco alla meccanica) una macchina Bosco e quindi, per correttezza, non me la sento di esprimere pareri.
Tuttavia, poichè il mercato offrre ampia scelta di macchine a leva, escludi dalla ricerca macchine a leva con scambiatore di calore e di quelle che ti restano assicurati della capacità e delle competenze del rivenditore nel garantirti un servizio tecnico puntuale ed efficiente. La pressione esercitata dal pistone non deve mai essere inferiore agli 8bar e deve esere dotata di valvola per lo svuotamento della caldaia che va fatta almeno una volta al mese. Le macchine a leva 8 – quelle serie-, a differenza delle semiautomatiche, utilizzano la sola acqua della caldaia sia per i servizi che per la produzione di caffè per cui, insieme alla depurazione che va fatta comunque con cadenza settimanale, è necessario svuotare la caldaia almeno una volta al mese al fine di evitare formazione di calcare all’interno della caldaia che, oltre a pregiudicare il funzionamento della macchina, altera le proprietà organolettiche del caffè conferendogli un sapore sgradevole. A parte questi pochi accorgimenti e alla maggior perizia per ppreparare i caffè, la macchina a leva abbatte sensibilmente i costi di manutenzione ordinaria ie straordinaria. Infatti la leva non è dotata ne di pompa rotativa ne di elettrovalvole e non prevede la pulizia dei gruppi col pulycaff.
Nel Triveneto esiste una delle migliori case produttrici di macchine a leva, la quale proprietà è anche titolare di una importante torrefazione, ma diffida sempre dall’acquistare da chi non è in grado di metterci mano in caso di guasti. Questo criterio si adatta anche alle semiautomatiche!
Restando a tua disposizione per ulteriori chiarimenti, attendo di sapere com’è andata la tua ricerca in quel di Milano 😉
Saluti
@Torpedine
Fossi in te mi adopererei per ripristinare la Simonelli Beach!
Una macchina con quelle caretteristiche, caldaia con scambiatore di calore, pompa rotativa, gruppo professionale, ecc…, una volta ripristinata sarebbe in grado di tutto, tranne che fare i popcorn! 😀
Se poi ci aggiungi anche il P.I.D., insieme al mazzer major e ad un addolcitore, sei da over performance!!!
Per quanto riguarda la stagionatura del caffè, così come accade per la tostatura, per il periodo durante il quale può rimanere nella confezione e per lo stesso tempo di estrazione il fattore “tempo” assume sempre una funzione dalla connotazione approssimativa che varia al variare di fattori interni ed esterni al caffè. Credo che il sapere e l’esperienza sono fattori complementari in questo mondo e l’uno non può prescindere dall’altro
Ops, sento il gorgoglio della moka, mi sa che è pronto il mio caffè. vadooo…! 😉
Per i tostatori casalinghi:
Sono molti anni che uso il Genecafé, un tostino semplice ma molto efficace. Richiede un minimo di teoria e poca pratica. Le macchine per il popcorn vanno bene se volete tostare pochi etti per la moka…
Si parla tanto di variabili legate al macinacaffé, alla pressatura, e alla macchina, ma la vera base per un ottimo espresso é la qualitá del crudo (ho visto cose che voi umani….) e il profilo di tostatura.
intanto che aspetto la macchina, ho aperto un sacchetto di brasile tostato chiaro, lo ho macinato al momento e fatto con la moka. devo dire che esce con un po di crema anche dalla moka! la persistenza del gusto rimane per 15 minuti dopo averlo bevuto,ma il sapore è troppo debole e leggero assolutamente non si sente l’amaro iniziale…credo che con la moka non si riesce ad apprezzare le qualita di questo caffe. in questo caso preferisco quello tostato scuro che almeno ha un po di sapore con la moka…
Io abito in Toscana, a Pistoia, e penso che ogni scarrafone è bell’a mamma soja.
E chi capisce questo concetto può spiegarsi i punti di forza sul mercato di un attore come Ikea.
Capisco meno gli entusiasmi per prodotti come Nespresso, osannati anche da persone che conoscolo le logiche che vi sono dietro e si professano appassionati.
Quindi l’importante è arrivare dove si può e non arrendersi prima.
Il mio caffé è mediocre e mi sembra molto superiore ai bar che ho avuto modo di testare in zona. E’ anche una questione di abitudine al gusto ormai.
A Roma non ho trovato molta soddisfazione… al Sant’Eustachio ad esempio ho assaggiato una buona bevanda al caffè, che stento a classificare come caffè espresso allo stesso modo del Nespresso. A Napoli invece già a 100 metri dalla stazione ho apprezzato di piu, anche se anche in Campania non sempre ho avuto esperienze positive.
Tuttavia non essendo un assaggiatore ammetto che il mio giudizio vada preso come un’indicazione, che magari si fa influenzare anche da fattori esterni.
@Lucio: se planasse anche dalle mie parti una Gene Cafè CBR 101 sarei felice di testarla e recensirla.
Sono vagamente consapevole dell’abisso che c’è tra un tostino programmabile e una macchinetta per i popcorn in cui al massimo arrivo a 80gr di crudo inventandomi stratagemmi per regolare la temperatura… tuttavia il mio è un gioco che continuerò a giocare fino a quando avrò la possibilità di divertirmi.
@Raffaele: grazie per il consiglio, concordo su tutto tranne che su PID+scambiatore.. a quel punto preferirei far lavorare il pressostato.
Il Mazzer Major ce l’ho ma incompleto.. al momento mi arrangio con un SuperJolly, che comunque è al di sopra delle mie necessità.
Grazie a tutti per gli interventi!
per tutti i frequentatori di questo blog e i cultori del buon caffè dispongo di macchine da caffè professionali moderne e antiche di macchine per uso domestico dispongo di macinini sia usate che nuove e di tutti i ricambi per il settore se avete bisogno contattatemi
un saluti a tutti.
Ciao Raffaele
allora sono stato in quel di Milano nella ricerca di una leva ideale per per le mie esigenze. Ho visitato alcuni locali gestiti prettamente da napoletani che possiedono non a caso macchine a leva della Bosco di Napoli e devo dire che ne sono entusiasti dell’efficienza e l’affidabilita’ della macchina stessa. Tra il resto questa macchina ha l’erogazione con sistema di prelievo diretto dell’acqua in caldaia, come mi consigliasti tu. Sono stato anche da un rivenditore con assistenza tecnica delle macchine La Pavoni e della Victoria Arduino. La forma razionale ed elegante dell’Athena Leva della Victoria Arduino mi ha incantato. L’unico spregio e’ che funziona con scambiatore di calore. In attesa di alcune offerte da parte del rivenditore ti chiedo gentilmente alcuni tuoi giudizi sulle marche che ti ho citato in modo da potermi orientare piu’ facilmente nella mia scelta. In attesa di una tua risposta ti ringrazio ancora vivamente.
Saluti Claudio
Ciao Claudio,
il tuo impegno merita d’essere premiato e sono certo che dopo tanto peregrinare e qualche imprecazione, alla fine, riuscirai ad ottenere i risultati sperati 😉
In virtù di questo tuo spirito zelante e del tuo desiderio di sapere cercherò di rispondere ai tuoi quesiti nella misura in cui le conoscenze personali me lo consentono e in modo sintetico. Tuttavia, ciò non esclude che se tu o qualche altro lettore abbia curiosità di approfondire, sarò ben lieto di approfondire le riflessione che vado a trattare.
La Victoria Arduino a leva, altro non è che un assemblato Nuova Simonelli (caldaia, rubinetti vapori, livello e distributore dell’acqua) ed un gruppo di pessima qualità. Gli scambiatori di cui è dotata questa macchina hanno un diametro dalla sezione sottodimensionata tanto da garantire una riserva d’acqua calda sufficiente a preparare in modo ottimale un numero ridotto di caffè. Del resto, agli addetti ai lavori (sono convinto che anche Nuova Simonelli non è estranea a questo concetto), è risaputo che il sistema termosifonico non è compatibile con le esigenze termodinamiche del gruppo a leva e con ogni probabilità, per la commercializzazione dell’Athena si è deciso di fare “leva” più sull’indubbia bellezza che contraddistingue le Victoria Arduino che sui contenuti tecnici. Bocciata!
La Pavoni… questa incompiuta! Gli ultimi modelli, ovvero quelli in produzione dal 96/97, portano in dote nel telaio (unico per tutti i modelli e da allora ancora in produzione) un difetto strutturale congenito che ha radicalmente modificato i criteri di assemblaggio della meccanica interna rendendo questa gloriosa macchina da caffè poco efficiente nelle sue funzioni. Bocciata!
La Bosco, che come precedentemente accennato, non ho mai avuto il piacere di apprezzarla “nell’intimo” m’ispira fiducia per la qualità dei materiali coi quali è realizzata. I pannelli esterni in acciaio e non di plastica come la Pavoni o di lamina sottile come la Victoria, i gruppi interamente in ottone, sia nella parte inferiore che, soprattutto, in quella superiore dove vi è il fulcro della leva fonte di notevole stress e che manda letteralmente in frantumi l’alluminio di cui è composta la forcina del gruppo della Victoria, mi ispirano un senso di compattezza e di solidità strutturale. Oltretutto, lo sviluppo verticale del gruppo della Bosco, lascia intendere che al suo interno vi sia alloggiata una molla in grado di eccellenti prestazioni ed il peso notevole che ne consegue sia sufficiente a garantire ridotti scarti di temperatura che in altri casi rappresentano un punto di criticità per tutte quelle macchine dotate di gruppi esterni e privi di coibentazione
Ovviamente sono solo impressioni e non vorrei condizionare la tua scelta che, ribadisco, tiene conto anche di altri fattori quali il budget disponibile per l’investimento, l’efficienza del servizio tecnico post-vendita offerto dal rivenditore e, oltre a quanto già evidenziato più su, di un calendario!. 😀 (sto scherzando!)
Se la Bosco (2 gruppi) soddisfa le tue esigenze, opta per una macchina che abbia lo scalda tazze elettrico e non a vapore, due lance vapore ed un rubinetto per il prelievo dell’acqua calda e soprattutto un nuovo addolcitore dell’acqua. Per i consumi accennati, anche un 8 litri va bene ma l’importante è che tu sia regolare con la depurazione da farsi rigorosamente una volta a settimana a prescindere dai consumi.
Serena notte a tutti!
salve vuoi la regina delle macchine a leva allora trova una gaggia a leva il gruppo pesa 18kg di ottone con un sistema di infusione unico
ciao
Ciao Raffaele
non so piu’ come ringraziarti per la tua disponibilita’ nel rispondere ai miei quesiti che ti ho posto. Sei grande!!! Ti sei meritato un fine settimana in
Alto Adige presso la mia pensione. Promesso!!!!!!!
Detto questo con i tuoi consigli ora mi sento piu’ tranquillo nella mia scelta
d’acquisto della macchina. Ringrazio anche gia’ che ci sono ilcaffdellapeppina
nell’indicarmi in extremis un’ulteriore possibilita’ ma dal sito della Gaggia non vedo macchine a leva professionali. Per quanto riguarda l’opzione con scalda tazze elettrico che tu consigli, e’ per una migliore distribuzione del calore o per altro? Per completare la famosa regola delle 5 M ti chiederei anche un consiglio (avendo letto alcuni blog piu’ remoti ho scoperto della tua conoscenza e competenza tecnica) per quanto riguarda i macina caffe’.
Che ne dici del Mazzer Kony elettronico? cosi spero proprio di completare in modo perfetto tutto l’isieme.
Saluti dalle montagne
Claudio
Più che dalla montagne, oserei direi dal paradiso! 😀
Grazie Claudio, grazie di cuore per l’attestazione di stima e per l’invito che per il momento devo, mio malgrado, rimandare a data da destinarsi a causa dei tanti impegni, ma un giorno carico la mia bici in macchina e ti raggiungo anche per realizzare un piccolo desiderio, ovvero percorrere le strade che hanno fatto la storia del ciclismo.
Tornando a noi, al tuo progetto e ai tuoi quesiti, ti riporto alcune considerazioni frutto dell’esperienza personale e di alcune valutazioni oggettive.
Relativamente allo scalda tazze, ritengo che quello elettrico sia di gran lunga migliore di quello a vapore in primis per i consumi. Lo scalda tazze elettrico, come tale, è alimentato da una resistenza elettrica che varia dai circa 2/300W per una due gruppi ai 350/500W per una tre gruppi, a seconda della casa costruttrice. Alcune macchine da caffè prevedono addirittura un piccolo termostato (simile a quelli utilizzati per le macchine per uso famiglia e per i gruppi delle professionali) posizionato nella parte inferiore dello scalda tazze per evitare il surriscaldamento delle tazzine e della stessa macchina. In assenza di tale termostato, si può sempre ovviare con un’installazione after market. Con questo ultimo accorgimento lo scalda tazze elettrico non presenta alcuna controindicazione e consente di ottimizzare i consumi di energia elettrica.
Diversamente, lo scalda tazze a vapore è alimentato dalla resistenza della caldaia per la quale, affinchè possa sopperire ai casi più estremi di utilizzo, i WATT per le due versioni di macchine li devi moltiplicare almeno per 10. Per giunta, il vapore acqueo crea condensa che si accumula intorno alle tazzine (ti ricordo che vanno poggiate sulla macchina rivolte verso l’alto), all’interno della macchina favorendo la formazione di ruggine e nelle dirette vicinanze della macchina, anche se provvisti di cappa per l’aspirazione di fumi. Proprio in questa zona il più delle volte è posizionato anche il macina caffè e, volendo o nolendo, incide sul caffè macinato alterandone il grado di macinatura (granulometria).
Riguardo la scelta del macina caffè parto da un punto fermo imprescindibile per qualunque scelta ovvero l’alimentazione che a mio avviso dev’essere rigorosamente trifase, 380V , pertanto il kony elettronico non trova il mio consenso. Nel frattempo, sperando che dopo questa riflessione non sia di colpo precipitata la considerazione che hai di me, puoi sempre ripiegare, (si fa per dire) sullo stesso modello ma con dosatore. 😉
Tuttavia, per i consumi giornalieri dichiarati, è doveroso dire che il KonY potrebbe risultare un investimento eccessivo ed un Major, ma a questo punto oserei dire anche un Super Jolly (entrambi sempre con dosatore), sono già, nel loro “piccolo” all’altezza della situazione.
Certo è che i 500 g/min del Kony sono davvero tanta roba rispetto ai più inflazionati 1500 degli altri due e se proprio puoi concederti questo vezzo…sei davvero al top!
P.S. i dosatori dei mazzer hanno tutti per default una regolazione per la grammatura che arriva max agli 8gr / scatto. Poichè, come risaputo, le macchine a leva necessitano di una grammatura maggiore rispetto alle semi automatiche ed un giusto settaggio e la costante manutenzione fanno sì che non si renda indispensabile la sostituzione del dosatore con quello maggiorato che arriva fino a 10 gr / scatto.
La Gaggia a leva, ai tempi di quando gaggia era la Gaggia, resta uno dei miei grandi amori… peccato solo che ormai è fuori produzione già da un pezzo come tanti altri cimeli e non solo a leva, per i quali nutro ancora tanto interesse… e non solo.
Chiedo venia se qualche mio personale pensiero abbia minato i tuoi intenti, spero che una cartolina da Salerno sia sufficiente a porvi rimedio e colmare tale mancanza. 😉
Saluti e buona domenica a tutti!
Ciao Raffaele
mi fa piacere che sei un’appassionato ciclista e qui da noi e’ veramente un paradiso per coloro che lo praticano. Io invece sono un po’ piu’ comodo perche’ i vari passi (Stelvio Gavia Giau Pordoi ecc.)me li godo in moto, alcune volte anche con i miei ospiti motociclisti rombanti. Adesso so gia’ un po di piu’ della tua provenienza e penso che anche le tue zone meritano una visita e quindi tu sali e io scendo.
Avrei ancora alcune domande da farti in merito alle tue considerazioni.
Pensavo di optare per un macinacaffe’ istantaneo (possibilmente con macine coniche) appunto perche’ non avendo grandi consumi in questo modo c’e’ l’ho
sempre macinato fresco e a bassi giri. Volendo completare questo mio “desiderio” posso anche concedermi questo capriccio. Non deve essere mica un Mazzer , forse tu sapresti indicarmi qualche altra marca dato che questo modello non e’ disponibile in trefasi. Mi potresti anche spiegare qual’e’ il motivo
per cui deve essere rigorosamente a tre fasi? Per quanto riguarda lo scalda tazze ti do ragione e incuriosito con quale sistema funzionasse la mia Cimbali, ho scoperto che e’ addiritura senza,svelandomi il motivo per cui si surriscaldano le tazze nell’angolo sinistro dove e’ posizionata la caldaia. Domanda.Nel caso la caldaia si trovasse al centro della macchina pensi che si potrebbe anche farne a meno? Per il momento ti saluto e ti ringrazio ancora
Ciao Claudio
Ciao Claudio,
data la tua passione, a questo punto posso affermare che tu sia un tipo tutt’altro che noioso 🙂
La moto è una passione che ho coltivato anch’io fino a poco tempo fa e con l’ultima, una fazer, con tanti amici del Fazer Club yamaha abbiamo percorso il centro sud Italia in lungo e largo e con qualunque condizione meteo. L’adrenalina che trasmette la moto è davvero tanta tanto che mi capitava spesso di farmi prendere la mano più del dovuto soprattutto quando le strade curvose mi invitavano a sfidare le leggi della fisica e fortunatamente mi è andata sempre bene!;-)
Poi ad un certo punto ho dovuto mollare quando mi accorsi che tra una cosa e l’altra, in otto mesi l’avevo utilizzata solo per qualche uscita pomeridiana sula tortuosissima costiera amalfitana dove la moto è il mezzo più adatto per districarsi nel traffico. Ti confesso che con la bici non va molto meglio, ma a differenza della moto, quando ne ho voglia mi tocca solo oliare la catena e controllare la pressione delle ruote 🙂
Tornando a noi e al tuo macina caffè cercherò stavolta di essere più esaustivo sul perchè di certe considerazioni.
Partendo dal voltaggio, un macina caffè trifase (380V), a parità di WATT rispetto ad un monofase, non è dotato di condensatore per lo spunto di avviamento del motore indispensabile invece per i monofase (220V) Quindi un trifase è immediato nel raggiungere i giri/minuto per i quali è stato concepito e sono giri veri mentre nei monof. il numero di giri dichiarato dal costruttore non sono mai corrispondenti (anche se di poco) con quelli totalizzati durante la macinatura del caffè. per verificare ciò è sufficiente avviare un monof. qualunque ed osservare (si percepisce anche ad orecchio) che esaurito il caffè tra le macine, il rotore recupera qualche giro. Inoltre l’eventuale presenza di corpi estranei nel caffè, sfuggito alla selezionatrice del crudo del torrefattore, potrebbe compromettere irrimediabilmente il funzionamento del motore o bloccarne la rotazione ma questo rischio è limitato ai soli 220V ! Questa differenza di alimentazione fa si che un motore trifase duri all’infinito e all’occorrenza, in assenza di verricelli, potresti anche utilizzare un trifase per tirare fuori un suv impantanatosi in un guado! 😀
Gli on demand.
Generalmente questo tipo di regolazione elettronica della dose avviene mediante una scheda elettronica. Il criterio di funzionamento di tale scheda (Trimmer) è a tempo e non a peso pertanto suscettibile a variazioni di peso con il quale il caffè in grani viene spinto tra le macine. Una tramoggia piena esercita una pressione maggiore rispetto ad una parzialmente piena. E poi anche se in modo più impercettibile, il dosaggio varia gradualmente con l’usura delle macine.
Poichè per convenzione le schede elettroniche utilizzano un ingresso 220V è presto spiegato il perchè la gran parte dei macina caffè -on demand- sono alimentati con questo tipo di tensione. Di norma, almeno per la maggior parte dei macina caffè presenti sul mercato, il cavo di alimentazione è a 4 poli per i 380V (3 fasi + terra) o a 3 poli per i 220V (fase + neutro + terra). Affinchè un trifase possa essere anche on demand si rende quindi necessario un cavo di alimentazione a 5 poli (3 fasi + neutro + terra) come quelli utilizzati per le macchine da caffè. E probabilmente, per logiche aziendali (brevetti depositati, certificazioni di qualità, affidabilità, ecc…) e per motivi commerciali Mazzer non ritiene ancora conveniente estendere l’offerta on demand anche ai 380V.
La Cimbali
Di solito, sui modelli più recenti, la Cimbali adotta per scalda tazze una piccola resistenza per ogni pannello posto sul piano poggia tazze e sono fornite come optional. Il surriscaldamento da te lamentato in questo caso è dovuto al poco lavoro (in riferimento alla mole di lavoro da te dichiarata) e a qualche abitudine da correggere in funzione dell’impostazione meccanica della macchina. La Cimbali, ha la caldaia tutta spostata a sinistra per destinare lo spazio a destra all’alloggio della pompa volumetrica. Dato che quest’ultima non trasmette calore è logico pensare che le tazze poggiate sulla macchina in corrispondenza della pompa siano meno calde rispetto a quelle poste in corrispondenza della caldaia che, ti ricordo, lavora ad una temperatura di circa 120°/123° C. Tale temperatura e lo stazionamento prolungato delle tazze in corrispondenza della caldaia fanno si che alla lunga si surriscaldino.
Concludo il tema scalda tazze rispondendo al tuo ultimo quesito dicendoti che, tenuto conto del tuo lavoro e dell’attuale macchina posseduta, potresti anche farne a meno ma nel caso optassi per una macchina a leva te lo consiglio vivamente per un motivo fondamentale. Sulle leve, la capacità di carico di tazzine sul piano poggia tazze è sensibilmente inferiore rispetto alle semi automatiche e nel caso di maggior lavoro potrebbe tornarti comodo.
P.S. se decidi di scendere da queste parti conta pure su di me. non ho una pensione ma una sistemazione di fortuna la troviamo comunque. 😉
Se hai un sito web dell’attività o altro contatto e ti va di postare il link potrei farti visita, virtualmente per il momento! ,-)
Lamp’s lamp’s
@Raffaele
ciao oggi finalmente il tecnico mi ha sistemato la macchina. ho fatto varie prove nelle quali il caffè è si venuto buono,ma devo risolvere un paio di cose.
andando a pressare il caffe nel filtro singolo il pressino da 58 mm si blocca in corrispondenza dello scalino. questo non mi permette di pressare correttamente il caffe (a meno che non utilizzi oltre 9 g) con i famosi 10-20 kg. quindi non so se prendere un filtro senza scalino,un pressino molto piu piccolo,oppure con fondo bombato. praticamente i fondi di caffe rimangono completamente morbidi frantumandosi quando li rimuovo. Come si fa a pressare bene il singolo?
Il secondo dubbio è su come esce l’acqua dalla doccetta. ne esce poca e con molto vapore; non vorrei che sia la valvola di espansione da 12 bar anzi che 14 come ideale a compromettere l’uscita. la pressione al momento arriva a 8 – 8,5 bar in fase di estrazione, poi scende sui 4 quando il gruppo non eroga.
il caffe scende comunque a filo facendo crema persistente. è forse il sapore che non viene fuori al meglio
@Raffaele ….in aggiunta al messaggio di ieri
…ho portato la pressione della pompa a 9 bar, e ho visto che luscita di vapore dipende dalla temperatura. ho provato a mettere la temperatura piu alta e l’acqua neanche esce,vendono fuori solo sbuffi di vapore, mentre abbassando un po viene vuori bene l’acqua.
ho anche notato pero che da quando ho aumentato la pressione la lancetta (a macchina ferma) arriva a 16 bar e poi riscende, non so se è normale anche se il tecnico mi ha detto che non è un problema che tanto c’è la valvola che protegge
@Luca,
ottimo lavoro, il grosso è stato fatto ed ora bisogna effettuare quelle piccole regolazioni necessarie per adeguare la macchina al tuo caffè.
Andando per gradi cerco di analizzare punto per punto i problemi da te menzionati.
Partendo dal presupposto che abbia adottato dei filtri originali V.B.M. da 7 e da 14 gr, la prima cosa da fare è verificare il dosaggio delle battute del macina caffè. Per effettuare questa regolazione in modo preciso si rende indispensabile l’utilizzo di un bilancino di precisione ma nel caso sia difficile reperirne uno, o ti rivolgi al tuo trecnico (recandoti da lui col macina caffè e del caffè) oppure puoi utilizzare una comune bilancia con suddivisione a 2gr, e misurare il peso di 10 battute. Non è il massimo, ma almeno ti consente di capire se sei o meno vicino ai canonici 7 gr richiesti dai guru del caffè. Personalmente credo che 0,2/0,3 gr. in più possono solo recare benefici al caffè singolo.
Verificata la grammatura, se il pressino non raggiunge il panno di caffè devi rimediare o smerigliando quello che hai o prenderne uno da 57 mm.
L’acqua dalla doccetta.
Secondo le tue constatazioni ne deduco che la macchina abbia un’elevata infusione e che il problema sia imputabile ad un’ errata regolazione della valvola di espansione la quale, ribadisco, deve aprirsi ad una pressione che oscilla tra i 12 – 14 bar (più prossima ai 14 che ai 12). A suffragare questa considerazione l’anomalo movimento della lancetta della pressione della pompa che oscilla tra i 4 ed i 16 BAR! In stand by la lancetta della pressione pompa sta ad indicare la pressione della rete idrica (sempre che tu l’abbia allacciata in rete) e deve rimanere ferma o muoversi solo in funzione della fruizione di altre utenze idriche presenti in casa. Per giunta, il fatto che raggiunga i 16 BAR prima di ridiscendere ci dice a quale pressione interviene la valvola.
Poichè ritengo che questa regolazione sia di vitale importanza oltre che per un’infusione ottimale anche per la stessa macchina è consigliabile riportarla dal tecnico che ha effettuato i lavori e verificare con lui questa regolazione con l’ausilio di un portafiltro con manometro specifico per queste misurazioni. Tuttavia, se hai una buona manualità puoi anche provare a farla tu con la seguente procedura.
Innanzi tutto la regolazione della valvola va fatta a macchina in temperatura e non a macchina spenta o non a regime.
Agganciare il portafiltro con il filtro cieco; Azionare la levetta del gruppo e regolare il by-pass del pompante fino ad ottenere una pressione di 14 bar sul manometro; a tale pressione, dal tubicino di scarico della valvola di espansione deve fuoriuscire acqua con un continuo gocciolare. Se a 14 bar non noti nessuna fuoriuscita di acqua, bisogna intervenire sulla regolazione della valvola (svitandola lentamente) fino al raggiungimento di tale obiettivo.
Se persiste l’eccessiva infusione che ha per conseguenza un caffè di colore tendente al marrone scuro con striature scure, un’accentuata increspatura della crema, un retrogusto amaro ed uno sbuffo dallo scarico del gruppo tale da schizzare acqua dappertutto, è probabile che vada sostituito il gigleur sul tubo scambiatore superiore con uno dal diametro di 3 mm.
Inoltre, prima di procedere alle suddete regolazioni, è importante osservare i seguenti parametri altrimenti diventa tutto più difficile:
– 1,1 ATM, per la caldaia;
– 9,5 BAR, per la pompa
– 7 gr, battuta dosatore; (per me anche 7,2 / 7,3 gr)
P.S. Il fatto che la lancetta della pressione della pompa arrivi a 16 BAR con macchina in stand-by non è del tutto normale, ma se mi mandi delle foto da diverse angolazioni su dove e come è stata installata la valvola di espansione, potrei capirne qualche cosa in più.
Nell’attesa, caffettuosi saluti a tutti! 😉
@Raffaele i filtri originali non li ho….filtro e doccetta sono ims compatibili con gruppo e61.il filtro è il B70 di precisione nel quale i 7 grammi starebbero tutti al disotto dello scalino in una rientranza conica piccola e fonda. quindi o non li presso o utilizzo un pressino da 40 mm che arriva fino al centro. altrimenti con il pressino da 57 il caffe si spiana senza comprimersi. potrei provare il filtro the single che non ha scalini e un pressino poco piu stretto del filtro in modo che scenda un po di piu.
con la bilancia digitale veramente fino ad ora ho misurato 8 – 8,5 grammi…domani provo con 7.
e magari ho esagerato io con la pressione perche quando il tecnico mi ha tarato la macchina inizialmente non saliva la pressione in quel modo.
quindi provo a rifare tutte le prove da capo con 7 grammi e controllare la pressione
Buongiorno Luca,
il filtro va bene, è della forma giusta anche se non è originale V.B.M Gli altri, anche se adattabili, lasciali perdere… quindi cambia pressino. Un filtro con scalino interno o senza ti creerebbe problemi durante lo svuotamento dei fondi. Il pressino dev’essere quasi aderente alle pareti del filtro ma non al millimetri e se la valutazione la fai con il filtro a 2 caffè (di forma convessa) non è detto che possa essere la stessa cosa anche col filtro ad 1 (di forma concava).
Ripeto, se per la misurazione della grammatura se utilizzi la bilancia di casa, per quanto possa essere approssimativa la lettura, pesa 10 battute per volte accertandoti della suddivisione in grammi della bilancia di cui disponi.
Hai montato anche il depuratore?
Attendo foto, ciao
depuratore intendi addolcitore? no, per due motivi, uno che portare l’acqua a 3 gradi non è l’ideale per via di un elevato quantitativo di sodio che verrebbe rilasciato dal sale durante il lavaggio delle resine. secondo perche forse spostero la cucina in un altro punto quindi non mi sono messo a fare lavori di muratura. pero mi devo informare, puo darsi che prossimamente installero un altro addolcitore solo per la macchina da caffe. gia ne ho uno su tutta la linea che porta l’acqua a 13 gradi. sotto il lavello ho messo una tanica che al momento riempio meta con acqua addolcita e meta con acqua oligominerale sant’anna.
il filtro che ho io è appunto con scalino, infatti i 7 grammi li presso con il pressino piccolo di plastica,anche perche quello da 58 è ottimo per il doppio ma sbatte sullo scalino di quello singolo. in qualunque caso i fondi di caffe sono una fanghiglia piena d’acqua. con la pavoni mi venivano belli compatti e asciutti.
a breve metto le foto di tutto
http://postimg.org/image/9259xgpyx/
http://postimg.org/image/m067n83jx/
ecco i filtri e pressini , come dicevo il pressino grande entra bene nei filtri doppi
mentre quelli piccoli con 7 grammi non li riesco a pressare per via dello scalino. a meno che non metto 9 grammi allora si si pressa bene.
poi pompa e tanica eccole in foto
il primo sono 8 grammi di monorigine brasile,il secondo è il caffe che compravo a roma quando utilizzavo la pavoni sempre 8 grammi . nessuno dei due mi è piaciuto in quanto lasciavano in bocca una sensazione(non so se è giusto)di acidulo iniziale e sapore leggero anche se persistente la crema pure non è molta..
ecco ora ho messo tante di quelle foto sia del caffe estratto che della valvola. forse ora riuscirai a capire meglio di me…la valvola inizia a gocciolare a 13 14 bar.. e gli ultimi due caffe sono venuti un pochino meglio di quelli in foto sempre 8 grammi
@Luca
partendo dal depuratore, mi è parso di capire che tu ne abbia installato uno a monte per tutta la rete domestica. Una durezza ideale per preservare al meglio la macchina da incrostazioni di calcare ed ottenere espressi dalla giusta cremosità deve variare tra i 6 ed i 10 (MAX) °f e l’installazione futura di un addolcitore solo per la macchina da caffè rappresenta la giuista soluzione soprattutto per ottimizzare i costi di lavaggio delle resine del depuratore grande.
2) Filtri, pressino e fondi di caffè.
Per via della loro forma è evidente che un pressino da 58 mm non è idoneo per entrambi quindi o adatto quello che hai all’utilizzo per entrambi oppure ne compri un altro specifico per il filtro ad un caffè. In alternativa, anche per ridurre i fondi bagnati che lamenti, puoi utilizzare un filtro da 6gr.
Se i fondi di caffè bagnati si manifestano in modo particolarmente accentuato anche col filtro a 2 caffè allora sono possibili 2/3 cause, ma prima di andare a tentativi necessita parametrare la macchina ed il macinacaffè come indicato precedentemente. Porta la temperatura della caldaia a 1,15 BAR perchè noto dalle foto che ottieni un risultato in tazze dalle caratteristiche tipiche di un caffè “freddo”. P.S. Una caratteristica delle macchine a leva è quella di asciugare del tutto la cialda di caffè fino a compattarla, ma date le condizioni della tua abbiamo ampi margini di miglioramento 😉
Ad oggi ancora non capisco la moda di utilizzare un portafiltro troncato nella base inferiore. Se da un lato, al fine di rendere perfetta un’estrazione, si sta attenti al decimo di grammo e alla riduzione di scarti di temperatura col P.ID, trovo a dir poco assurdo utilizzare un portafiltro tronco esponendo caffè e superfici che devono preservarlo dal freddo alle tempertaure esterne! (opinione personale!)
3) valvola espansione.
Se si tratta del tipo pre-tarato non necessita di regolazione. Se invece dispone di regolazione va effettuata dal lato dove fuoriesce la pressione in eccesso. Tra 13 e 14 °C si ha una variazione di temperatura sul caffè di circa 2-3°C pertanto va chiarito bene a quale pressione viene azionatai.
In alternativa al tubo di rame ingombrante ed antiestetico montato dal tecnico, puoi utilizzare un tubicino di plastica trasparente da infilare sullo stesso tubo di rame, taglato a circa 5 cm dal raccordo avvitato alla valvola
4) pompa rotativa
Poichè avevo dato per scontato che avessi allacciato la macchina alla rete idrica, mi ero prodigato nel dare indicazioni che necessitano di rettifica.
Il manometro della pressione pompa, quando il gruppo è in stand-by, indica la pressione della rete idrica e siccome la macchina non è allacciata in rete, la lettura è 0 atm. Se come indicato ti segna 4 atm vuol dire che il manometro è starato e quindi non è attendibile la lettura. Fammi sapere.
Infine ti rammendo che questo tipo di macchine, come tutte le semi e le professionali, per raggiungere un ottimale regime di funzionamento, hanno bisogno di erogare dai 3 ai 5 caffè prima di ottenere un’estrazione discreta.
Buon caffè a tutti
@Luca
I fltri migliori per la tua macchina sono il primo ed il terzo a partire da sinistra
Sorry, a partire da destra! 😉
@Raffaele
ok ti sembra freddo…quindi provo ad aumentare di poco la temperatura.dico di poco perche se aumento parecchio l’acqua esce a con rumorosa con sbuffi di vapore.
il manometro quello che sta sulla macchina a volte ha un movimento anomalo con fuoriuscita di acqua gocciolante dalla valvola di espansione e dopo un po di tempo si assesta e rimane stabile vicino lo zero o poco piu non riesco a capire perche. il tecnico quando lo ha provato con il portafiltro con manometro ha detto che era preciso come quello suo…
poi la temperatura del gruppo non è costante perche a resistenza spenta l’acqua esce bollente, mentre quando è accesa sbuffa un pochino di vapore e si sente che è un po piu calda. pero non credo che sia un grosso problema questo,e in seguito voglio mettere il pid per stabilizzare l’erogazione del gruppo
questo lo ho fatto aumentando di poco la temperatura della macchina con filtro ims b70 circa 8,5 grammi di caffe con pressatura leggera e macinatura fina. il sapore a me sembra buono e la crema è rimasta per parecchio tempo…è accettabile come risultato o vedi delle carenze?
intanto sto cercando un filtro classico che mi permetta di pressare correttamente grammature inferiori.
Ciao Luca,
rispetto ai precedenti caffè questo è decisamente migliore, ma c’è ancora tanta strada da fare 😉
Tessitura e persistenza della crema sono accettabili, ma con 8,5 gr il riscontro è poco attendibile.
Non ti fossilizzare sul filtro, ma cambia pressino e prova con una grammatura inferiore tra i 7- 7,3 gr, affinchè si rispettino i tempi di estrazione… e utilizza tazzine ben calde.
Fammi sapere
ok allora ci lavoro un po su e appena vedo miglioramenti ti mando una foto
a breve chiedero il parere anche di un altro tecnico qui a roma e vedo se è in grado di montare un pid almeno vedo a che temperatura sto lavorando
e che pressino mi consiglieresti?
@Luca
Per capire qual è il pressino adatto al filtro ad 1 caffè puoi utilizzare un calibro reperibile in ogni centro assistenza di macchine da caffè e misurare la circonferenza interna.
Il P.I.D. in questa fase serve a poco perchè questo strumento digitale di precisione ha la funzione di ridurre al minimo le tolleranze di temperatura in caldaia, ma ATTENZIONE interviene in modo indiretto su quella dello scambiatore. Pertanto se non si raggiunge la giusta stabilità termica tra valvola di espansione e gigleur del gruppo, la lettura rilevata dal PID è ininfluente!!! (Hai chiesto al tecnico qual è la sezione del gigleur sul gruppo?)
Ciò che puoi fare è utilizzare un termometro digitale al fine di capire la reale temperatura erogata dal gruppo che deve attestarsi dopo un breve periodo di utilizzo tra 92-93°C
Infine, per facilitare il compito di tutti e individuare prima le aree di intervento, sarebbe opportuno utilizzare -in questa fase- un portafiltro con regolare beccuccio.
Cerco di aiutarti fin che posso, ma se non mi segui, buttiamo il can per l’aia
Cari saluti
ok ti seguo..
piu o meno ho gia tutto calibro e portafiltro con beccuccio singolo…non lo utilizzavo perche avevo letto che quelli senza fondo producono piu crema per via del fatto che il caffe non ha contatto con il fondo del filtro ed ho voluto provarlo..certo se me lo dici tu che non va bene ci rimetto quello con il beccuccio
il gigleur scusa l’ignoranza ma cosa è?
comunque al momento ho notato che almeno la crema rimane in tazza per parecchio tempo l’europiccola dopo pochi istanti si dissolveva…anche di sapore viene meglio.
Il gigleur è una strozzatura di ottone posta all’interno del tubo scambiatore superiore che collega la caldaia al gruppo. Smontando questo tubo (a macchina fredda) lo trovi infilato all’interno del tubo, lato gruppo.
Talvolta, smontando questo tubo, il gigleur viene via da solo e rimane nel foro interno del gruppo dove va avvitato il tubo.
Il gigleur ha la funzione di variare il grado di preinfusione (la miscela di acqua e vapore) e di adattarla al tipo di caffè utilizzato. Nel caso tuo che mi pare di capire vuoi spingerti sui mono a prevalenza arabica o miscele di fascia superiore, ti consiglio di utilizzare un gigleur dalla sezione di 3 mm.
Se hai il calibro e la possibilità di misurarne la sezione saremo già a buon punto.
Per quanto riguarda il portafiltro “tronco” puoi farne ciò che vuoi ma solo dopo tarato bene la macchina con quello classico 😉
A presto!
si sto utilizzando monorigine
ho rimediato anche un termometro digitale
mentre per il gigleur non è stato toccato è quello originale quindi richiamo il tecnico e lo verifichiamo in due
ah, a dire il vero quando il tecnico mi ha smontato la macchina, ho preso una chiave ed ho svitato tutti e due e tubi che vanno al gruppo per vedere se fossero incrostati, ma dentro non ci ho trovato nulla tutti e due vuoti. poi con un pennellino ho messo un po di pulycaff nel gruppo ma niente non è saltato fuori nulla. poi li ho rimessi al loro posto spero di non averli invertiti…ma non credo, anche perche il tecnico ha detto che erano messi giusti se no la caldaia non sarebbe rientrata al suo posto. la sezione esterna dei tubi è 8,5 mm
@Luca
sperando di inserire il link giusto, si dovrebbe aprire un pdf dove a pagina 1 trovi l’esploso della FUTURMAT-ARIETE (è la stessa cosa della V.B.M.)
http://www.plikownia.net/idz.php?url=aHR0cDovL2NhZmVvcmlnZW4uY29tL0RvY3MvRlVUVVJNQVQtQVJJRVRFLnBkZg==
I codici “591734” e “591735” indicano la posizione esatta del Gigleur che di solito è alloggiato nel bicono di ottone (515965) saldato sul tubo scambiatore superiore.
Spero sia tutto più chiaro ora 😉
Ho fatto un tentativo e non si apre, provo con questo
cafeorigen.com/Docs/FUTURMAT-ARIETE.pdf
ok provo a ridare un’occhiata se trovo il gigleur…
intanto ho misurato la temperatura dell’acqua che esce dal gruppo sganciando il portafiltro e lasciandolo vicino al gruppo con l’acua che scende e mettendoci il termometro ho misurato 94,5-95 gradi
eccolo il gigleur.se è lui misura 6,8mm
nella seconda foto ho approfittato della macchina smontata per farti vedere il posizionamento dei tubi e se ci sono anomalie quello a destra sotto va sotto il gruppo quello sinistra poco sopra la meta della caldaia va a finire sopra il gruppo con il gigleur quello lungo che non si vede la fine scarica l’acqua in un barattolo(è ben visibile nelle foto precedenti)
Ciao Raffaele,
scusami innanzitutto per la mia non tempestiva risposta alla tua ultima come sempre dettagliata spiegazione tecnica sui miei quesiti. Detto questo vorrei anche precisare che la passione e l’interesse per un buon caffe’ si equivale all’entusiasmo del motociclista per non essere noiosi. Comunque ridendo e scherzando e riflettendo molto sui tuoi validi consigli, che ripeto e continuero’ a ribadire che non e’ da tutti dedicare anima e tempo con tale passione come la tua e te ne sono molto grato, oggi ho compiuto il mio passo piu’ importante per completare il mio progetto e vale a dire ho ordinato una Bosco modello Sorrento a 2 Gruppi con consegna fine marzo. E pensa che coincidenza, nello stesso tempo un’altro albergatore(anche lui un fanatico del caffe’) non molto distante da me a 10 Km ne ha ordinata una come la mia. Quanto e’ piccolo il mondo specialmente nell’era internet. Navigando oggi nel forum ho scoperto che nel febbraio 2011 e’ intervenuta anche la figlia della ditta che cura la parte commerciale offrendo le loro conoscenze agli appassionati del forum citando anche il tuo nome. Spero di aver compiuto la scelta giusta e che mi dia tante soddisfazioni in modo di incrementare la mia voglia di approfondimento nel fare un caffe’ poetico come dicesti tu. Fatto questo passo sono pero’ ancora indeciso per il macinacaffe’. Allora ti voglio ancora chiedere un parere in merito, considerando diversi fattori. Indipentemente dalla spesa e tenendo conto dei miei consumi, avere sempre un caffe’ macinato fresco, e tutto quello che mi hai specificato tu i pro e i contro, summa summarum alla fine quale mi consiglieresti volendo anche intervenire in soccorso del Suv inpantanatosi per essere al top. Ultimamente avevo in comodato un Mazzer mini elettronico Mod. A o B che non mi ha convinto molto perche’ le porzioni non erano mai esatte e poi tra il resto si e’ anche rotto e quindi me l’hanno sostituito con um Major e faccendo delle prove con un bilancino elettronico ho notato anche qui l’inesattezza della grammatura e la scomodita’ di stare sempre li a spennellare nel dosatore il caffe’ macinato in modo che non si stazioni a lungo dati i miei consumi modesti nell’arco della giornata. Insomma tirando la somma di tutto cio’ dammi un tuo consiglio perche’ se tu, come mi hai promesso, farai un salto in questi paraggi per esplorare le varie cime incantevoli dello Stelvio, Rombo, Giovo e via dicendo, storiche del ciclismo, non vorrei proprio deluderti e berci insieme tranquillamente un caffe’ magico fatto con passione da partire poi in quinta verso i vari passi dolomitici, in paradiso come nella pubblicita’ Lavazza. Mamma mia adesso mi fermo perche’ sto forse un po’ esagerando di presunzione ma e’ bello anche sognare con i tempi che corrono e fa bene alla salute. Buon Caffe’ fatto con impegno e tanta volonta’ ma con una “BOSCO”. Che Dio me la mandi buona e al rest che pensi mi. Ciao e ancora grazie dei tuoi consigli!!!
P.s. se vuoi visitarmi virtualmente clicca in Booking.com digitando in Postal BZ Pensione Martha che qui il sito e’ piu completo con piu foto tra cui mi vedi anche in moto ma non si vede la macchina del caffe’ cimbali, e non appena avro’ la Bosco la inseriro’ subito nel sito in primis. Ciao e buona visita
Claudio
@Luca
scuasmi se mi son fatto un pò desiderare in questi ultimi giorni, ma tra lavoro, studi ed impegni vari talvolta mi riesce dufficile conciliare il tutto 😉
Il gigleur è quello evidenziato nella prima foto e la sezione da misurare è il diametro del foro in uscita. Fammi sapere qual è la grandezza del foro.
Inoltre, dato che sei munito di calibro, anche il diametro esterno del tubo scambiatore, quello dov’è alloggiato il gigleur.
Come già anticipo in un mio precedente commento, puoi eliminare quell’antiestetico tubo di rame dal quale fuoriesce l’acqua espulsa dalla valvola di espansione, tagliandolo a circa 5 cm dal lato valvola ed infilandoci sopra un tubicino di plastica trasparente
Buon caffè a tutti! 🙂
@Claudio
le tue parole mi lusingano e quando sono spontanee sono ancor più gradite ma ti prego di non esagerare altrimenti il mio principio di cuperose rischia di provocare una reazione violenta e farmi diventare rosso! 😀 😀
Ho dato subito un’occhiata al link segnalato ed i luoghi sono proprio come li avevo immaginato… “breakfast in paradise”! Solo che mentre scorrevo le foto e con l’aiuto della fantasia già mi proiettavo in quei bellissimi luoghi che ti circondano, come un pugno nello stomaco, è comparso all’improvviso quel cancello bianco che di colpo mi ha riportato coi piedi per terrra! 😀 😀 😀
P.S. per chi non s’intende di moto il “cancello” è un aggettivo (talvolta dispregiativo) dato a quelle moto che non hanno nel proprio DNA un’anima racer.
Ma veniamo a noi!
Innanzi tutto complimenti per la determinazione con la quale hai maturato la scelta del tipo di macchina da caffè e sono certo che non te ne pentirai e che sarai ripagato con ottimi caffè per la gioia del palato dei tuoi clienti…fatto salvo il periodo di rodaggio iniziale. Ma se sei riuscito col cancello dubito che ti possa fermare davanti ad una macchina a leva! 😀
Dato il tuo contagioso entusiasmo, a nome mio e di tanti estimatori della macchina a leva, ti sarei davvero grato se invitassi anche l’altro acquirente della,BOSCO a frequentare questa pagina per condividere tutti insieme pareri e suggerimenti sul vostro nuovo modo di preparare caffè. sarebbe bellissimo!
Leggendo il tuo commento ho scoperto con stupore ed altrettanza mancanza che la proprietà della BOSCO sia approdata su questo forum e che mi abbia pure menzionato. sarà stato a causa di qualche mia prolungata assenza che di tanto in tanto capita se non ho prestato attenzione a questo loro commento (e scopro solo oggi) anche di altre pesone che, seppur di passaggio, abbiano chiesto espressamente di me… chiedo scusa a TUTTI per la mia mancanza!
Per quanto riguarda la disponibilità e le specifiche necessità di utilizzo di un macina caffè ad hoc, ti consiglio a questo punto di puntare su un Mazzer Major trifase con dosatore ad alvei, con tutti i pregi ed i difetti che questa scelta comporti.
per esperienza personale, alla luce dei contenuti tecnici che incidono negativamente su un’estrazione, ho qualche, si fa per dire, reticenza verso i macina caffè con giri motore superiore ai 900 rpm, con macine dal diametro esterno inferiore a 6,30 cm, alimentati a 220V e con dosaggio elettronico!
Per fare un esempio (e qui lancio una dichiarata provocazione) i “frullatori” utilizzati per le competizioni ufficiali dedicate al settore. Magari vanno bene in quel frangente, ma l’operatore chiede altro, in primis l’affidabilità e la costanza di esercizio! Fatta questa dovuta precisazione della quale ho a più riprese ampiamente argomentato nei miei precedenti post, il Major è il giusto compromesso per quelle che sono le caretteristiche tecniche ideali nonostante le tue “esigue” esigenze e tenendo d’occhio il portafogli.
Vorrei dirti tanto altro ma ora, tra telefono e mail da leggere, rischio di perdermi e parlare di caffè nelle mail di lavoro e scrivere qui cose inerenti a tutt’altro.:D
P.S. Non dimenticare scaldatazze elettrico e depuratore da lt8!
Salutissimi a tutti e a presto risentirci.
Lamp’s Claudio 😉
@Raffaele
la misura interna del gigleur è di 6,8 mm, mentre il diametro esterno del tubo di rame è di 8 mm.
Ciao Luca,
per la misurazione del gigleur occorre rilevare la sezione interna del foro che per la DOMO BAR varia tra i 3 e i 4 mm in base al caffè utilizzato.
Poichè la misura da te rilevata è 6,8 mm ne deduco che la macchina sia priva di gigleur, che nel gergo tecnico viene meglio identificato come strozzatura,
Prova a chiedere al tuo tecnico di fiducia di trovare qualche cosa da poter adattare perchè le strozzature utilizzate per le macchine professionali sono concepite per essere alloggiate in tubi da 10 mm e non da 8 come il caso tuo.
La RANCILIO e la ROYAL utilizzano tipi di strozzature diverse da quelle usate convenzionalmente e possono rappresentare la soluzione ideale in quanto esse sono a forma di rondella piatta, in rame e di varie sezioni. Questo tipo di strozzatura -alternativa- la infilate tra il tubo (dal lato dove appoggi il calibro) e la flangia del gruppo dove va avvitato il raccordo del tubo scambiatore.
Spero potrà esserti d’aiuto. 😉
ok ,proprio oggi ho avuto modo di parlare con un tecnico rancilio che dopo una chiacchierata mi ha regalato due filtri singoli e una guarnizione.. in caso il tecnico vibiemme non mi sappia rimediare il pezzo provo a ricontattare il tecnico rancilio e faro in modo di rimediare il pezzo mancante.
intanto grazie
….e scelgo direttamente quello da 3 mm.
ho parlato con il tecnico e mi ha detto che ha vari tipi di gigleur,pero secondo lui l’erogazione non cambia di molto per il fatto che la caldaia piccolina è direttamente a contatto con la resistenza e non è immersa in acqua calda come nelle macchine grandi da bar. mi ha detto infatti che la domobar non monta il gigleur di serie,pero tempo qualche giorno e me li porta, cosi li provo e anche se migliora di poco è pursempre un miglioramento.
noto anche che sullo schema che mi hai mandato della macchina ariete quasi uguale alla mia il gigleur è presente quindi a qualcosa servira pure…
@Luca
eccezion fatta per qualche fraintendimento col tecnico RANCILIO,ti ricordo che la tua macchina è con scambiatore di calore ovvero con impianto termosifonico, quindi con circuiti di acqua separati, quello per la caldaia relativo alle utenze (vapore ed acqua calda) dove vi è la resistenza e l’altro per lo scambiatore di calore che, a differenza del precedente circuito, utilizza acqua corrente per il caffè che viene riscaldata grazie all’immersione dello scambiatore nella caldaia.
Data la disponibilità del tecnico RANCILIO a rimediare il tipo di strozzatura alternativa a quella originale, ti consiglio a questo punto di procurarti sia la 3 che la 4 mm.
Buon caffè a tutti! 🙂
ok grazie. e so che sto mettendo troppa carne al fuoco ma il tecnico vibiemme mi ha proposto un mazzer jolly mini istantaneo di occasione e con sostituzione delle macine con altre nuove.
dovrebbe avere una qualita di macinatura superiore rispetto al pavoni semiprofessionale che ho io giusto ? e poi mi darebbe possibilita sia di macinare il caffe dalla campana misurando la dose, che di prendere 7 grammi e macinarli al momento pesandomeli io con bilancinodi precisione che sicuramente è piu preciso della bilancia del mazzer.Mentre potrei utilizzarlo con la misurazione delle dosi quando ho parecchi caffe da fare,in caso di ospiti, montando il portafiltro doppio su 14 grammi dovrebbe e ssere piu preciso.
che dici è un buon acquisto o meglio orientarmi su altri modelli e marche sempre istantanei?
@Luca
sarò franco, per quanto riguarda gli on demand l’uno vale l’altro in quanto la quantità di caffè macinata avviene a tempo e non a peso!
Tuttavia, nel caso tuo, il jolly della mazzer e senz’ombra di dubbi superioire al ridottissimo Pavoni.
@Raffaele
ciao allora mi è arrivato il mazzer elettronico e devo dire che la macinatura è piu veloce e precisa del pavoni,il caffe esce piu stabile.
per quanto riguarda il gigleur ne ho tre con foro di diametro diverso, ma non li ho montati perche non c’è un’incatro dove si possano tenere fermi. se li monto cosi andrebbero a finire all’interno del gruppo che ha un’apertura maggiore rispetto al diametro del gigleur che misura esternamente 12 mm. quindi o dovrei mettere un adattatore tipo rondella che non lo faccia cadere giu, oppure dovrei montarlo dalla parte della caldaia.
per quanto riguarda il manometro della pressione, ho visto diversi video di gente che usa la vibiemme con la pompa originale,e in tutti i casi la pressione a riposo sta a 4 mentre in fase di estrazione sale a 11-12 bar ! rispetto ai 9 che dovrebbe. pero il caffe esce bene a filo e con crema…
Ciao Raffaele
Come stai tutto bene? Non e’ che mi sono dimenticato di te, ma sai al momento fino a che non mi arriva la macchina non ho niente da chiederti, tecnicamente parlando. Anche perche’ tutto quello che tu mi hai consigliato mi e’ stato di grande aiuto nella mia scelta. Quindi volevo ringraziarti ancora di tutto il tempo che tu ci dedichi con passione, rendendoci tutto piu facile a risolvere i nostri problemi. Intanto mi lustro il mio “cancello” che con questa primavera anticipata mi invoglia a fare qualche giro intorno per le valli e nel frattempo mi arrivera’ la macchina del caffe’ cosi avremo argomenti (sperando positivi) da discutere.
Ciao Claudio
Buogiorno a tutti.
@Luca. Il gigleur va montato dalla parte del gruppo e, anche se non s’incastra perfettamente nel tubo, l’iportante è che non cada all’ interno del gruppo. Se ciò avviene, perchè la sezione del diametro esterno del gigleur risulta inferiore a quella del foro del gruppo nella parte concava dove appoggia l’estremità del tubo, allora puoi utilizzare una rondella ma che sia rigorosamente di rame o al max ottone.
Il manometro della pressione pompa, nel caso in cui la macchina non sia allacciata in rete, a gruppo fermo deve indicare una pressione pari a zero. Diversamente il manometro è starato e quindi la pressione indicata non è attendibile!
Fammi sapere.
@Claudio.
Non vorrei preoccuparmi, tuttavia il fatto che sia nei tuoi pensieri alimenta pensieri “sinistri” ma per fortuna ci sono un bel pò di km che ci separano e questo mi tranquillizza e non poco! 😀
A parte i miei impegni che mi inducono a continui spostamenti tra Milano, Roma e Campania, va tutto alla grande e spero possa dire lo stesso anche per te.
Attendiamo trepidante l’arrivo della tua nuova macchina da caffè e le tue prime impressioni a caldo.
Una curiosità. ma anche dalle tue parti le mucche pascolano liberamente per i valichi di montagna occupando talvolta la carreggiata sulla quale lasciano segni evidenti del loro passaggio? 😉
A presto e buon caffè a tutti
@Raffaele ok cerchero questo pezzo… pero non sono assolutamente convinto di andare avanti con i caffe monorigine che oltre ad avere un costo da mutuo in banca, mi sono accorto che a non venire bene sono solamente loro. ho preso un po di caffe nella torrefazione dove lo compravo prima quando avevo l’europiccola ed ogni volta che ci provo mi viene perfetto 25 ml 25 secondi con 7,5 grammi e con molta crema che rimane per parecchio tempo. mentre i monorigine evidentemente pesano di piu e con 7-8 grammi il filtro rimane vuoto,ce ne vogliono 8,5-9 e comunque la crema c’è ma non è sufficienteper i miei gusti ed in generale ho molta difficolta a far uscire caffe buoni. Quindi sto provando vari campioni di miscele 80/20 per vedere se trovo qualcosa di eccellente ma dal prezzo non esagerato massimo 30 euro al kg. Questi giorni devo provare il pascucci bio ed un altra torrefazione che ho vicino casa, poi anche il mokaflor miscela oro.
Tu mi consigli comunque il gigleur anche in caso di miscela 80/20?magari posso montare quello con il foro piu largo da 4,5?
Se per 80/20 intendi 80% robusta allora si, il gligleur è consigliato. La crema è una prerogativa dei robusta che, in assenza di gigleur, può causare un’eccessiva increspatura della crema e antiestetiche microbollicine sul panno.
Una volta individuata la miscela adatta al tuo palato puoi provare a fare degli interventi -tecnici- per trovare il giusto compromesso per una corretta estrazione.
Per i monorigine concordo cpn le tue impressioni. 😉
Buon caffè a tutti
@Raffaele
ma il pressino visto che ne devo comprare un altro a misura per il filtro singolo, come deve essere oltre ad avere la misura giusta,piano o convesso?
Carissimo Raffaele!
Questi tuoi pensieri sinistri come tu li chiami non fanno parte del mia dna, almeno se ho capito bene la tua allusione e con cio’ vorrei tranquilizzarti
dalle tue inutili preoccupazioni. Le vacche pascolano a volte anche in strada
per i valichi di montagna tanto e’ vero che una volta viaggiando in moto me ne sono trovata una in mezzo alla carreggiata sdraiata e tranquilla occupando completatamente il passaggio. Fortunatamente stavo andando piano, altrimenti non so come me la sarei cavata per evitare spiacevoli sorprese.
Bene arriviamo al dunque. La macchina e’ arrivata ( me la sono installata da solo) con un depuratore da 12 lt, scaldatazze elettrico e doppio piano poggia tazze molto comodo per questioni di spazio. I primi giorni per non rischiare cattive sorprese ho lavorato paralellamente con tutte due le macchine insallando la nuova in cucina, ma devo dire che non e’ stato poi cosi’ difficile
familiarizzare con quella a leva. Diciamo che il “purgatorio” non l’ho sofferto cosi’ tanto come inizialmente avrei creduto. Rispetto a prima devo dire che il caffe’ mi viene molto piu’ cremoso e gustoso e anche la schiumatura del latte lavorando con 1,35-4 bar con lancia a vapore a 4 fori tutti laterali si ottiene una schiuma eccezionale in tempi molto piu’ brevi di prima. Quindi come fase di avvio non posso lamentarmi anzi vedo che i miei clienti apprezzano molto il mio impegno e la volonta’ di servire un caffe’ fatto con amore e con una macchina a leva che qui nelle nostre zone viene poco o per niente usata. Nei prossimi giorni inseriro’ nel mio sito una foto con la macchina installata nel mio bar cosi’ se vuoi potrai vedertela virtualmente. Una sola cosa vorrei chiederti al momento, come mai
che il caffe’ singolo scende subito cremoso e invece quello doppio fa fatica a scendere inizialmente? Bene intanto ti saluto e vorrei ancora ringraziarti molto di tutto. Adesso, visto la giornata splendida caro Raffaele sai dove vado? Prima me gusto un buon caffe’ dopodiche’ vado ad aprire il mio cancello e mi faccio un giro rombante alla faccia degli aggettivi dispregiativi!!!
Saluti a tutti e buon caffe’
Claudio
Ciao raffaele,
sono nuovo del forum,ma ho letto che sei un esperto di macchine a leva, io ho un Astoria “perla” a 2 gruppi e usandola molto spesso, visto che faccio servizi catering, sto riscontrando diversi problemi.
Prima di tutto un problema di temperature,infatti dopo che ho fatto qualche caffè di continuo senza pausa, riscontro che il caffè inizia a scendere molto più velocemente e senza crema,e dal gusto di bruciato,e sono costretto a raffreddare i bracci portafiltro con acqua e ghiaccio in modo da poter continuare a lavorare.Secondo te da cosa dipende e come potrei fare per migliorare la situazione?
Altro problema ho riscontrato ieri e´che ogni volta che facevo un caffè il portafiltro continuava a gocciolare per almeno altri 20 secondi e i resti del caffè erano bagnati, praticamete era quasi impossibile lavorare.
Altra domanda per te, e´vero che ad azionare la leva senza porta filtro con il caffè si usura le fasce?
MI potresti consigliare un modo per pulire un modo per pulirla adeguatamente.
Ti ringrazio anticipatamente.
Massimo da München
Buongiorno ho appena acquistato una macchina San Marco a leva, problema riscontrato la troppa quantità di acqua erogata con conseguente caffè lunghissimo. Come fare per ottenere un caffè corto senza togliere la tazzina prima del fine corsa della leva? Comunicatemelo tramite mail andreacarlofabio@gmail.com
Grazie
Ma dove sei Raffaele, che qui tutti sentiamo la tua mancanza?!
Ciao Claudio
Caro Raffaele
mi dispiace molto della tua improvvisa lunga assenza in questo blog. ma vorrei ancora esprimere la mia riconoscenza nei tuoi confronti per i contributi tecnici che mi hai dato in maniera scrupolosa e chiara. Comunque se ci sei batti un colpo che penso faccia piacere a tutti noi del blog. Ciao e grazie ancora di tutto
Claudio
Ciao a tutti. Dopo alcuni anni di utilizzo di “macchine da scaffale” vorrei passare a qualcosa di piu’ performante. Purtroppo nella mia zona (vivo in Asia) la scelta non e’ molta, soprattutto se si desidera un’assistenza decente.
Vorrei quindi chiedervi se qualcuno ha esperienza della serie Uno Steel della Ascaso (spagnola) che qui va intorno ai 600€.
L’alternativa, ma con piu’ problemi di assistenza, sarebbe la Rancilio Silvia V3 (circa 1.150€ incluso il macina Rocky).
Grazie.
Giorgio
Ciao Giorgio in che parte dell’asia vivi?? Sono distibutore di macchine da caffè di seconda generazione Io potrei darti una fantastica faema e macinino macchia usata per pochi mesi per l’assistenza se c’è un elettricista idraulico può risolvere alcuni problemi!! io vengo in asia a dicembre
vedi il mio sito http://www.forteitaly.com
Ciao Franco. Premetto che ho dimenticato di scrivere che la macchina verra’ utilizzata solo a casa mia, quindi cerco una macchina ad un solo braccio, senza collegamento idrico ed a 220V.
Vivo in Thailandia, a Phuket per la precisione, e qui purtroppo la scelta e’ limitata (al momento ho trovato la Ascaso, la Simonelli Oscar e la Rancilio SIlvia) ed i prezzi salati (la Ascaso va sui 600€, mentre Rancilio e Simonelli volano oltre i 1.200€).
A Bangkok c’e’ ovviamente piu’ scelta e sto aspettando la quotazione per una VBM Domobar (ho trovato anche una Alex Duetto a “solo” 3.000€ …).
La Brasialia attualmente in uso sta tirando le cuoia e non mi voglio piegare ad una macchinetta a capsule o, peggio, ad una Saeco automatica 😀